Magico Vento è stato lanciato nel 1997 dallo sceneggiatore Gianfranco Manfredi, autore che, sempre per la Bonelli, ha in seguito scritto le serie di Volto Nascosto, Shangai Devil e Adam Wild. Ispirato al Daniel Day Lewis de “L’ultimo dei mohicani”, Magico Vento è protagonista di una serie che, pur avendo come sfondo il selvaggio West, propone storie che spaziano dal thriller al noir, dall’horror al giallo. Magico Vento può contare su uno staff di disegnatori di prima scelta: Andrea Venturi, Pasquale Frisenda e Corrado Mastantuono, che si alternarono alle copertine; ricordiamo poi Ivo Milazzo, Josè Ortiz, Luigi Piccatto, Bruno Ramella, Giuseppe Barbati, Stefano Biglia, Goran Parlov e Darko Perovic. Mensile fino al numero 100 e poi bimestrale fino al numero 131, la serie si è conclusa nel novembre del 2010. Illustrazione di Pasquale Frisenda Riassumiamo la vicenda. Mentre il sergente Ned Ellis fa la scorta a un convoglio ferroviario che trasporta oro destinato a comprare armi per la Guerra di secessione, un traditore provoca un’esplosione. Il sergente riesce a sopravvivere, ma perde la memoria a causa di una scheggia di metallo che gli rimane conficcata nel cervello, provocandogli in seguito stati di trance misti a ricordi sfocati del passato e visioni di un prossimo futuro. Dopo l’esplosione, Ned viene trovato agonizzante da Cavallo Zoppo, uno sciamano dei Sioux, che lo cura e lo prende nella sua tribù. Con il nuovo nome di Magico Vento, anche Ned diventa un grande sciamano, grazie alla sua capacità di avere visioni e predire il futuro. Alla morte del maestro ne prende il posto, diventando uno sciamano guerriero che maneggia bene la pistola per proteggere la tribù dai soprusi degli uomini bianchi. Copertina di Andrea Venturi Come molti eroi Bonelli anche Magico Vento ha una spalla, un fedele amico che lo segue dovunque per aiutarlo nelle situazioni di pericolo. Si chiama Willy Richards detto Poe, soprannome dovuto alla sua strabiliante somiglianza fisica con il grande scrittore statunitense e al vizio di esagerare con la bottiglia. Giornalista del “Morning” di Omaha, Poe difende le tribù indiane dalle speculazioni del governo americano attraverso i suoi articoli. Il nemico giurato di Magico Vento è Howard Hogan, un affarista senza scrupoli dotato di misteriosi poteri magici e psichici, capo di una setta, la Volta Nera, il cui scopo è trovare il Pozzo degli antichi, un luogo che fu abitato nel lontano passato da popolazioni in possesso di conoscenze scientifiche molto avanzate. Tavola di Stefano Biglia Alcune storie si ispirano a fatti storici legati alle guerre indiane. Come la guerra delle Black Hills che si è scatenata nel 1876 per la scoperta di un giacimento d’oro nelle colline sacre ai Sioux, conclusasi l’anno dopo con la disfatta del tenente colonnello George Custer sul fiume Little Big Horn causata da Toro Seduto e Cavallo Pazzo. Un altro fatto storico è il grande incendio di Chicago del 1871, che distrusse gran parte di quella che era già una metropoli. Nel numero 100 della serie, a colori come da tradizione bonelliana, viene narrata la morte di Wild Bill Hickok, il pistolero ucciso in seguito a una lite per questioni di gioco da Jack McCall. Negli ultimi numeri della serie, Magico Vento riesce a liberarsi finalmente del suo avversario, il losco Howard Hogan, al termine di un inseguimento che porterà lui e Poe da Chicago fino alle paludi della Louisiana, dove Hogan troverà una terribile morte nelle fauci di un alligatore. Lo sciamano bianco, in seguito all’annientamento della sua tribù, si sposta a nord per unirsi agli Apache del grande capo Victorio, conducendo un’altra guerra indiana. Nel numero conclusivo Ned torna a vivere tra i bianchi, sposando una ricca haciendera messicana. La serie è arricchita da un numero speciale di 212 pagine, in cui un Poe ormai vecchio e stanco racconta le sue “Memorie del tempo perduto”. Dipinto di Memed Questa serie può essere considerata un libro di storia a fumetti. Un fumetto, quindi, non solo per gli appassionati della nona arte, ma anche per quelli della saga del Far West. Le ricostruzioni storiche sono molto fedeli alla realtà, senza per questo rendere meno godibile la lettura delle storie. Navigazione articoli TRA TIMELY E MARVEL: L’ERA ATLAS MEZZO SECOLO D’ITALIA NEI FUMETTI