L’Art Nouveau, chiamata stile liberty in Italia, nasce tra Ottocento e Novecento in corrispondenza alla prima produzione industriale degli oggetti artistici. È una corrente artistica che si carica di orpelli floreali, esprimendosi in linee lunghe e sottili. È una corrente innovativa anche per quanto riguarda la rappresentazione della sessualità. Gustav Klimt L’austriaco Gustav Klimt (1862-1918) dipinge figure femminili dall’alto tasso erotico e allo stesso tempo estremamente eleganti. Se tutta “l’arte è erotica”, come lui stesso dichiara, questa concezione è ben evidente nelle forme sinuose e provocanti di molti suoi ritratti, per esempio in “Goldfish”. A prima vista il quadro appare come un dipinto allegorico, con sirene fluttuanti nelle acque accompagnate da animali marini. In realtà si tratta di una risposta irriverente alle istituzioni che avevano appena rifiutato tre suoi dipinti considerandoli scandalosi e inappropriati. Il formato del quadro, alto e stretto, evidenzia una ragazza che guarda beffarda lo spettatore mostrandogli il fondoschiena. Alphonse Mucha Se Klimt appare teorico e introspettivo, si può definire il ceco Alphonse Mucha (1860-1939) molto più pop. Sarà lui a utilizzare l’erotismo nella maniera più economicamente fruttuosa. Mucha sa bene che il sesso vende. Così, per una pubblicità di cartine di sigarette, rappresenta una donna voluttuosa che regge in mano una sigaretta accesa, mentre gli occhi chiusi e le labbra aperte suggeriscono una sensazione di estasi. Per l’epoca è scandaloso mostrare una donna che fuma. Anche se il suo nome non è famoso come quello di Klimt, lo stile di Mucha è ancora oggi il più copiato. L’artista lavorava per la promozione di spettacoli e di prodotti, portando l’arte nelle strade, attraverso i cartelloni e le pagine dei giornali. È un pubblicitario degli inizi del Novecento che ha il merito di aver costruito un universo iconico tuttora vitale. Questa produzione pubblicitaria, che per sua natura deve attrarre il più ampio pubblico possibile, nasconde un segreto. I suoi pastelli e e i suoi disegni rappresentano la donna come creatura misteriosa o come forza soprannaturale. Si racconta di tutto il suo interesse per gli ideali morali e metafisici della massoneria. Un’immagine erotica spesso non è fine a se stessa. I fumetti di Milo Manara e Magnus Milo Manara, da molti considerato il re dell’erotismo a fumetti, non ha mai taciuto di essersi ispirato all’Art Nouveau. Nei suoi personaggi come Miele e Claudia Cristiani, protagoniste de “Il profumo dell’invisibile” e “Il gioco”, se ne avverte l’eco. Sono donne passionali che ammiccano prepotentemente a uomini incapaci di resistere a tanta sensualità. I tratti sinuosi si fondono con storie esplicitamente erotiche. Manara celebra l’Art Nouveau anche direttamente, con la riproposizione del “Bacio” di Gustav Klimt. È innegabile che molte donne di Manara siano ritratte allo stesso modo e nello stesso contesto del maestro Mucha. Per rendersene conto basta guardare la campagna pubblicitaria Yamamay del 2007 disegnata da Manara. Manara non è il solo a trarre ispirazione dallo stile liberty, succede anche a Magnus. La vocazione Nouveau è inconfondibile nell’episodio “Le 110 pillole”. L’apparato grafico presenta uno stile Liberty palesemente esibito, forse perché l’arte dell’Estremo Oriente ha avuto una forte influenza sulla nascita di questa corrente artistica. Audrey Kawasaki tra manga e stile liberty Audrey Kawasaki è un’artista californiana di origini giapponesi, una pittrice erotica cresciuta fra i diversi stimoli della cultura orientale e occidentale: il risultato è una fusion che mescola i manga con l’Art Nouveau di Gustav Klimt e Alphonse Mucha. La Kawasaki dipinge a olio direttamente su pannelli di legno. L’artista rappresenta giovani donne con lo sguardo intenso e triste. Figure dettagliate su sfondi con forme geometriche e colori piatti. L’insieme ha una valenza esplicitamente erotica. Ancora poco nota in Italia è però già famosa in tutto il mondo. Nel 2011, la cantante Christina Perri si è fatta tatuare da Kat Von D un dipinto della Kawasaki. E forse lo avrebbe fatto anche Alphonse Mucha, se fosse vissuto nel 2020. La Kawasaki, aderendo a una visione pop, ha creato una linea di merchandising che contempla cover per i telefonini e scatole di mentine. Navigazione articoli BELFAGOR, UN ROMANZO SCONOSCIUTO SHONEN CIAO, UNA NUOVA RIVISTA DI FUMETTI
Articolo interessante, sarebbe gradito un approfondimento, soprattutto in merito alla vastissima opera di Alphonse Mucha come creatore di affiches pubblicitarie. Un appunto: nella reclame delle cartine per sigarette Job, le labbra della ragazza risultano chiuse. Rispondi