Gioia, dolore, caldo, freddo, amore, odio, guerra, pace. Vita, morte, nascita, dipartita, lacrime, sudore, sorrisi, addii, arrivederci, disperazione. Super poteri, battaglie, buoni, cattivi, nemici, alleati, amicizia, crimine, giustizia. Avventura, romanticismo, fantascienza, stupore, realismo, commozione, brividi, corruzione, onestà. Letteratura, illustrazione, pittura, arte. Tutto questo e molto altro ancora è Miracleman, anche conosciuto con il suo nome originale di Marvelman. Marvelman è un’opera seminale, a tratti crepuscolare, scaturita nel 1982 per la rivista antologica inglese Warriors, edita dalla Quality Communications, dalla mente di Alan Moore, coadiuvato dai disegni di Garry Leach prima e Alan Davis in seguito. Nacque come rilancio dell’omonimo personaggio creato nel 1954 dallo sceneggiatore e disegnatore britannico Mick Anglo per sopperire alla perdita editoriale in Inghilterra di Captain Marvel: personaggio del quale riprende parecchie caratteristiche, prima tra tutte il fatto che una nuvola magica avvolge l’alter ego umano, che viene poi trasformato nel super eroe alla pronuncia di una parola magica: Shazam! , per il primo; Kimota!, per il secondo. Quella di Alan Moore è una delle prime e più importanti opere di decostruzione/ricostruzione dalle fondamenta di un personaggio classico, appartenente alla Golden Age dei comics (la Silver Age comincerà a tutti gli effetti nel 1956, con l’arrivo di Barry Allen nelle vesti del nuovo Flash) che l’autore porterà a compimento con Watchmen. Fondamentalmente il nuovo Marvelman è lo stesso protagonista della serie classica, dalla quale Moore ha attinto tutto il background, che viene rivisto e ricollocato in un’epoca moderna. Marvelman venne poi ribattezzato Miracleman in America dalla casa editrice Eclipse, per evitare problemi di diritto d’autore con la Marvel Comics, la quale non vedeva di buon grado un personaggio pubblicato da un editore concorrente che conteneva la parola Marvel all’interno del proprio nome. La cosa era un po’ paradossale se teniamo conto del fatto che il personaggio fu creato in Inghilterra anni anni prima che la Casa delle Idee cambiasse il proprio nome da Atlas Comics (che ancora prima era Timely Comics) in Marvel Comics. Comunque sia, la Eclipse comincia la pubblicazione in suolo americano nel 1985. Nei primi sei numeri vengono riproposte le storie in bianco e nero apparse originariamente su Warriors, che vengono però colorate affinché possano essere più vicine al gusto dei lettori d’oltreoceano. A occuparsi della colorazione è l’ottimo Steve Oliff (vincitore di svariati Eisner ed Harvey Award), che riesce perfettamente nell’operazione. Visto il successo che la serie ottiene e complice la crescente popolarità che Alan Moore sta ottenendo grazie a un’altra opera fondamentale, V for Vendetta (pubblicata in origine sempre sull’antologico Warriors), questa volta sostenuto dai disegni di David Lloyd, la Eclipse commissiona all’autore britannico altre storie. Così, con il numero sette, cominciano a essere pubblicate storie inedite del personaggio scritte da Alan Moore, che lo tiene in gestione fino al numero sedici, quando il timone passa a un altro grande dei fumetti inglesi, Neil Gaiman, già autore di un caposaldo del fumetto e della letteratura moderna come Sandman. Neil Gaiman progetta tre archi narrativi composti da sei numeri l’uno, intitolati nell’ordine “The Golden Age”, “The Silver Age” e “The Dark Age”. Purtroppo al secondo numero del secondo ciclo, il ventiquattresimo, Miracleman chiude i battenti a causa dei problemi economici che investono la Eclipse. La casa editrice è costretta, di lì a poco, a dichiarare bancarotta. Il numero venticinque, anche se completato, non viene pubblicato. La stessa sorte tocca al primo numero di Miracleman: Triumphant, una serie parallela approvata dallo stesso Gaiman, scritta da Fred Burke per i disegni di Mike Deodato Jr. È il 1993. Da qui in avanti le vicende legate ai diritti del personaggio si fanno travagliate. Todd McFarlane acquisisce i diritti creativi del materiale Eclipse (per una somma che si aggirava intorno ai 30mila dollari) e pianifica l’introduzione del personaggio nell’universo narrativo di Spawn. Più precisamente in Hellspawn, dove il personaggio fa la sua prima apparizione nel numero sei della serie, anche se solo con il suo alter ego Mike Moran. L’idea è quella di far debuttare Miracleman in un secondo momento, con il tredicesimo numero della serie. La cosa però non si concretizza poiché, in realtà, la questione sui diritti si dimostra ben più complessa del previsto. Neil Gaiman, che dal numero diciassette ritiene di essersi impossessato dei diritti sul personaggio, si oppone all’operazione editoriale sostenendo che McFarlane non può detenere i diritti in quanto non appartenevano neanche alla Eclipse, di cui ha acquisito in precedenza l’asset creativo. Allo stesso modo, non ne è detentrice neanche la Quality la quale, in virtù del fatto che l’editore originale era oramai uscito di scena da parecchi anni. Gaiman, per amministrare i diritti e cominciare un’azione legale contrapposta a McFarlane dà vita alla società Marvels and Miracles. A questo punto entra in scena la Marvel Comics. Joe Quesada, all’epoca direttore della Marvel, decide di aiutare l’amico Gaiman commissionandogli la serie di fumetti 1602, una rivisitazione di quello che avrebbe potuto essere l’Universo Marvel nel Seicento. Questo prezioso aiuto permette a Gaiman di disporre di entrate sufficienti per affrontare l’onerosa causa legale intrapresa. Quesada, però, non è del tutto disinteressato nella faccenda: oltre alla possibilità di poter pubblicare un autore del calibro di Gaiman, la Marvel è anche interessata alla pubblicazione di Marvelman/Miracleman. Alla fine, McFarlane decide di non utilizzare il personaggio cambiando i suoi piani editoriali e introducendo un personaggio dal nome Man of Miracle, decisamente ispirato a Miracleman, almeno nella sua prima apparizione, avvenuta sul numero centocinquanta di Spawn. Poi il personaggio si evolverà diversamente. Siamo così arrivati agli inizi del 2005. Nel 2009 la Marvel acquisisce i diritti di pubblicazione delle storie originali di Marvelman, quelle di Mick Anglo, il quale nel frattempo è riuscito a farsi riconoscere i diritti sulle storie da lui scritte e disegnate, pubblicate negli anni cinquanta e sessanta. Così, nel 2010, comincia la pubblicazione della serie Marvelman Family’s Finest, contenente ristampe delle storie classiche nella versione in bianco e nero, che approdano per la prima volta negli Stati Uniti. Lo stesso anno esce Marvelman Classic Primer, uno speciale numero unico contenente nuovo materiale e interviste a Mick Anglo e alle altre persone che, a vario titolo, nel tempo hanno contribuito alla serie. Comincia anche la pubblicazione di Marvelman Classic, volumi antologici cartonati. Alan Moore decide di donare a Mick Anglo una parte delle sue royalties derivanti da ogni ristampa Marvel, di materiale relativo alle storie di Marvelman scritte da lui. Nel 2013, Marvel fa sapere di avere acquisito i diritti di Marvelman/Miracleman. Contemporaneamente, annuncia che Neil Gaiman avrebbe scritto nuove storie per concludere il ciclo iniziato 25 anni prima. Comincia la pubblicazione di una nuova serie di Miracleman contenente ristampe del materiale Eclipse Comics e di classiche storie scelte di Anglo (Marvelman). Oltre a questo materiale, ogni numero contiene approfondimenti con foto, saggi e altro materiale interessante. Nel gennaio 2014 esce il primo numero contenente il materiale precedentemente pubblicato ricolorato su Warrior. A fine anno, esce All-New Miracleman Annual n. 1, una serie antologica con periodicità annuale (ma il secondo numero non è mai uscito) contenente due storie inedite (le prime dell’era Marvel): The October Incident: 1966 di Grant Morrison, Joe Quesada e Chris Eliopoulos e Seriously Miraculous di Peter Milligan, Michael Allred e Laura Allred. Tra l’altro, anche Grant Morrison e Peter Milligan sono due noti sceneggiatori britannici. Il numero 16 è l’ultimo con le storie scritte da Alan Moore. Dal successivo, la serie riparte dal numero 1 come Miracleman by Gaiman & Buckingham: The Golden Age, ristampando i numeri dal 17 al 22, fino a gennaio 2016 (data di copertina marzo 2016). I numeri 1, 2 e 3 del ciclo successivo, Miracleman by Gaiman & Buckingham: The Silver Age, contenenti le ristampe dei numeri 23 e 24 e del primo materiale completamente inedito, ovvero il numero 25 che non fu pubblicato a suo tempo, causa fallimento della Eclipse Comics, vengono annunciati per l’uscita nel 2017, ma poi cancellate. Solo nel 2018 la Marvel comunica di avere finalmente risolto tutti i problemi (legali?) inerenti al personaggio e che la pubblicazione sarebbe ripresa l’anno successivo (2019), sempre con lo stesso team creativo, anche se così non è stato (di mezzo c’è anche il Covid, che ha cambiato i piani editoriali di tutti gli editori). A fine dicembre 2021, la Marvel pubblica lo one-shot Timeless. Nella pagina finale viene mostrato il logo di Miracleman, MM: il personaggio è così entrato ufficialmente nell’universo Marvel. Nell’ottobre 2022 la Marvel riprenderà la pubblicazione di Miracleman. Neil Gaiman e Mark Buckingham potranno così concludere il loro ciclo dopo quasi trent’anni dall’interruzione (1993). “Siamo tornati! E dopo trent’anni di assenza è emozionante e terrificante allo stesso tempo”, ha dichiarato Mark Buckingham. “Neil e io abbiamo avuto queste storie in testa dal 1989, quindi è incredibile essere finalmente sul punto di condividerle con i nostri lettori. Mi sono spinto al limite per creare qualcosa di speciale per questi numeri”, ha continuato. “Ho usato un approccio cinematografico pulito ed elegante attingendo al meglio del mio stile, ma anche rendendo omaggio agli eccezionali talenti di tutti coloro che ci hanno preceduto, le cui visioni uniche hanno plasmato questa serie innovativa nel corso di quarant’anni e alle fondamenta di Marvelman degli anni cinquanta su cui è stata costruita” [cit.]. Contemporaneamente, per il 40° anniversario di Miracleman (1982-2022), la Marvel pubblicherà lo speciale Miracleman n. 0, un numero unico oversize di 56 pagine contenente nuove storie di Neil Gaiman, Mark Buckingham, Jason Aaron, Mike Carey, Ty Templeton, Peach Momoko, Leinil Francis Yu, Ryan Stegman e altri ancora. Lo speciale avrà una copertina realizzata da Alan Davis e alcune variant di Peach Momoko, Terry Dodson e Skottie Young. Conterrà anche una storia realizzata da Gaiman e Buckingham, preludio alla Silver Age. Nel frattempo, da settembre, avremo modo di vedere MM sulle copertine variant di parecchie testate di serie Marvel, come Captain America: Sentinel of Liberty n. 4, Moon Knight n. 15, Miles Morales: Spider-Man n. 42, X-Men n. 15 e molte altre ancora (qui l’elenco completo). Insomma, sembra proprio che l’attesa sia finita e quest’anno potremo finalmente rivedere in azione Miracleman con storie nuove, che concluderanno il ciclo lasciato in sospeso nel 1993 e oltre. L’ingresso del personaggio nel Marvel Universe porterà con sé, molto presumibilmente, dei cambiamenti: per quanto mi riguarda non sono certo che la cosa sia un bene, anzi. Ma tant’è. Per il momento aspettiamo di leggere la conclusione del ciclo di Gaiman e Buckingham, per il futuro vedremo (e speriamo). KIMOTA! In Italia, i fumetti di Miracleman sono pubblicati da Panini Comics. Navigazione articoli L’EDITORE CORNO CONDANNATO PER KRIMINAL I RONIN DAI MANGA A FRANK MILLER FINO AL CINEMA