Con i suoi 80 anni di vita editoriale alle spalle, Capitan America è uno degli eroi più noti dell’universo Marvel. Le sue pagine hanno visto comparire o esordire, numerosi personaggi che sono diventati figure importanti dell’universo delle Casa delle Idee. Da Bucky Barnes a Falcon, da Sharon Carter a Nick Fury. È una galleria di nemici di tutto rispetto, come il Teschio Rosso, il Barone Zemo e Arnim Zola. Nel corso di questa lunga vita editoriale sono apparsi anche personaggi che, dopo avere accompagnato più o meno a lungo l’eroe bianco, rosso e blu, sono spariti finendo quasi dimenticati. Questa è lista di quei personaggi apparsi nell’albo di Captain America che non hanno avuto seguito. Texas Jack Muldoon Texas Jack Muldoon è stato creato dal Jack Kirby nel numero 201 di Capitan America (1976), quando Kirby era tornato alla Marvel per l’ultima volta dopo avere lasciato la Dc. Ricalca lo stereotipo del cowboy texano arricchitosi con il petrolio, un personaggio simile appare nei cartoni animati dei Simpson. Abile con le colt e con il lazo, forte accento del Sud e immancabile cappello a falde larghe in testa, Texas Jack ha aiutato Capitan America e Falcon a salvare la fidanzata di quest’ultimo. Si tratta di Leila Taylor e l’evento succede quando era stata rapita e portata in una dimensione aliena da un gruppo di reietti chiamati “il popolo della notte”. Bisogna riconoscere che Texas Jack non è uno dei personaggi meglio riusciti di Kirby, forse per questo è finito nel dimenticatoio appena la serie di Cap è passata ad altri autori. La sua ultima apparizione, decenni dopo, è avvenuta nella miniserie del 2010 Forever Allies, scritta da Roger Stern e disegnata, tra gli altri, dal nostro Marco Santucci. Qui Texas Jack era l’aiutante di Bucky Barnes, che sostituiva Steve Rogers creduto morto nel ruolo di Capitan America. Donna Maria Puentes Altra creazione di Jack Kirby nel suo ultimo ritorno alla Marvel, Donna Maria Puentes appare a partire da Captain America n. 206. Questa provocante ragazza latino-americana aiuta il nostro eroe durante la saga che vede esordire per la prima volta Arnim Zola con i suoi mostri geneticamente modificati. Donna Maria Puentes, come le altre donne create da Jack Kirby, quando non lavora in coppia con Stan Lee, non è la solita “damigella in pericolo” ma è una eroina combattiva e audace, di cui il Capitano si mostra attratto e piacevolmente colpito. Kirby l’ha disegnata prendendo a modello la moglie Roz, come aveva fatto per Beautiful Dreamer dei Forever People e Sersi degli Eterni. Questo particolare ci fa supporre che Donna Maria poteva essere un personaggio rilevante nelle storie, ma con l’addio di Kirby dalla serie nessun altro autore del Capitano l’ha ripresa, preferendo puntare sulla vecchia relazione con Sharon Carter. Verso la fine degli anni ottanta lo sceneggiatore Mark Gruenwald ha riproposto Donna Maria nello staff dei Vendicatori come receptionist. Un ruolo passivo che poco aveva a che fare con la ragazza agguerrita di Kirby. Con l’ennesima rivoluzione dei Vendicatori, anche di Donna Maria si sono perse le tracce, ed è un peccato che nessuno abbia voluto sviluppare ulteriormente il personaggio. Peggy Carter Peggy Carter è un personaggio dalla vita editoriale piuttosto complicata. Creata da Stan Lee e Jack Kirby su Tales of Suspence n. 75 (1966), Peggy Carter, nome in codice “Mademoiselle”, era il contatto degli americani con i partigiani francesi durante la Seconda guerra mondiale. Si innamorò di Capitan America divenendo il suo primo grande amore, ma la fine del conflitto, con Cap disperso e lei vittima di amnesia, fece perdere i contatti tra i due. Peggy era la sorella maggiore di Sharon Carter, l’interesse amoroso di Cap ai giorni nostri: questo dettaglio però è stato modificato tramite retcon, in quanto quando apparve nel 1966 poteva ancora essere abbastanza plausibile che ci fossero venti anni di differenza tra due sorelle, ma il trascorre del tempo ha fatto sì che la parentela tra le due venisse modificata retroattivamente da “sorelle” a “zia e nipote” (sorella del padre di Sharon). Lo scrittore Steve Englearth negli anni settanta ripropose un’attempata Peggy tra i comprimari di Cap, fino a quando decise di far morire Sharon Carter. Dopo il funerale della sorella, Peggy sparì dalle pagine del Capitano. Peggy ricompare all’inizio degli anni novanta, quando Mark Gruenwald la inserisce nello staff dei Vendicatori come responsabile delle comunicazioni, apparendo piuttosto frequentemente. Quando nel 1995 a scrivere i testi subentra Mark Waid, Peggy sparisce senza spiegazioni: Waid preferisce riesumare Sharon Carter come presenza fissa nelle sue storie del Capitano. All’alba del nuovo millennio, una donna di massimo 30 anni (Sharon) non era plausibile che avesse una sorella attiva durante la Seconda guerra mondiale (Peggy) così le due non apparvero più insieme, fino a quando gli autori hanno modificato il loro grado di parentela. Peggy è morta di morte naturale nel 2011 nelle storie di Ed Brubaker. Sembrava il definitivo “canto del cigno” per un personaggio che pareva aver esaurito il suo percorso narrativo, ma il successo riscosso nella sua versione cinematografica e al sua presenza in una serie tv (in entrambi i casi interpretata dall’attrice inglese Hayley Atwell) ha fatto sì che la Marvel la riesumasse, resuscitata dal potere del cubo cosmico. In questo modo è tornata ad affiancare Cap in missione. Bernie Rosenthal Altra donna importante nella vita di Capitan America è Bernie Rosenthal, legata a lui per ben sei anni di vita editoriale sotto la penna di tre autori storici di Cap. Esordisce su Captain America n. 247 (1980) grazie a Roger Stern e John Byrne. Soffiatrice di vetro ebrea di Brooklyn Heights, abitava nello stesso condominio di Steve Roges. Se Stern e Byrne danno inizio alla relazione tra i due, è lo sceneggiatore J.M. De Matteis, subentrato ai testi, ad approfondire la faccenda. Bernie viene a conoscenza dell’identità di Cap e, benché spaventata per le possibili conseguenze, decide di continuare la loro relazione, sperando anche nel matrimonio. Rapita dai nemici di Capitan America, Bernie ha dimostrato tempra e sangue freddo, divenendo in quel periodo quello che Mary Jane era per l’Uomo Ragno. Mark Gruenwald, nel numero n. 327 decide di interrompere la relazione, mandando Bernie a studiare giurisprudenza a Madison, nello stato del Wisconsin, dando a Cap un nuovo interesse amoroso: Diamante. Bernie farà ancora qualche apparizione nel ciclo di Gruenwald, per poi sparire dai radar a metà degli anni novanta. Si registra la sua ultima apparizione durante il processo a Capitan America (o meglio, a Bucky Barnes) nel 2010, scritto da Ed Brubaker, dove Bernie è incaricata della difesa dell’eroe a stelle e strisce in tribunale. D-Man Originariamente, Dennis “Demolition” Dumphy è stato concepito come comprimario della Cosa, nel periodo in cui Ben Grimm aveva lasciato i Fantastici Quattro e aveva una serie personale in cui a Los Angeles faceva il wrestler. Apparso su The Thing n. 28 del 1985 (inedito in Italia) Dennis viene ripreso da Mark Gruenwald come assistente di Capitan America, mentre svolgeva un indagine che lo aveva portato sulla costa occidentale degli Stati Uniti. Su Captian America n. 328, Dennis decide di aiutare Cap utilizzando l’identità mascherata di Demolition Man, abbreviato in D-Man, unendo il primo costume giallo di Devil alla maschera di Wolverine. D-Man compare regolarmente in tutto l’arco narrativo di Gruenwald, al termine del quale decide di aiutare un gruppo di senzatetto che vive nelle fogne di New York. Sparito dalle pagine di Cap, compare in una storia dei Vendicatori come “eroe homeless” suscitando ilarità. Personaggio mai preso troppo sul serio dai successori di Gruenwald, D-Man ha poi fatto qualche sporadica apparizione nel Marvel Universe, quasi tutte comiche. Ed Brubaker ha provato a rilanciarlo in chiave drammatica come nuovo Flagello dei Criminali (un serial killer manovrato dal governo), mentre in anni più recenti, nel 2015, Nick Spencer lo ha ripescato come spalla di Falcon (che in quel periodo aveva sostituito Steve Rogers nel ruolo Capitan America) su Captain America: Sam Wilson n. 1, dove Dennis fa outing rivelando di essere omosessuale. Diamante Sempre Mark Gruenwald introduce nelle pagine di Capitan America Diamante, al secolo Rachel Leighton, forse la fiamma più controversa. Esordisce come membro della Società dei Serpenti (in inglese Diamond Back è il soprannome del serpenti a sonagli) ed è inizialmente avversaria di Cap. Cerca inutilmente di sedurlo e poi, attraverso un lungo percorso di redenzione, vuole mostrarsi degna della sua fiducia. Nata in una famiglia dei bassifondi, da giovane ha subito violenza e perso due fratelli. A causa di questo è caduta in un brutto giro, ma l’incontro con Cap fa sì che alla fine Rachel tiri fuori il meglio di sé. Le sue insicurezza, la difficoltà a relazionarsi con un uomo integro e onesto come Cap sono alcuni dei liet-motiv della serie, che però viene bruscamente interrotta quando Mark Waid sostituisce Gruenwald riportando in scena, come abbiamo detto, Sharon Carter nella vita del Capitano. Durante l’ultima run di Gruenwald, Rachel aveva deciso di lavorare per Superia, una scienziata criminale, in cambio di una cura per Capitan America, che stava per morire a causa della degenerazione del siero del supersoldato. Questa sottotrama in cui Rachel fa un “patto con il diavolo” per la salvezza dell’amato non viene sviluppata da nessun altro autore. Negli anni a seguire le apparizioni di Diamante diventano più sporadiche, mostrandola sempre in bilico tra la vita criminale e quella da eroina. Ed Brubaker, per esempio, la mostra come agente dello Shield su Captain America vol. 6 n. 11 (2012), mentre quattro anni dopo su Captain America: Sam Wilson n. 6 Nick Spencer fa vedere che è tornata nei ranghi della Società dei Serpenti per motivi economici. Spirito Libero e Jack Flag Si deve ancora al compianto Mark Gruenwald la creazione di altri due personaggi che hanno accompagnato Capitan America nel corso degli anni, che accorpiamo in un unico capitolo in quanto il loro cammino è andato praticamente di pari passo: Spirito Libero e Jack Flag. Cathy Webster era una studentessa occhialuta e magrolina, dotata di buon senso e generosità, che venne scelta dalla dottoressa Dreide Wenworth per un esperimento. La scienziata era in realtà Superia, criminale femminista nemica di Cap, che ne potenziò le doti fisiche e le fece il lavaggio del cervello per usarla come sua agente. Cathy in questo stato massacrò una confraternita maschilista del campus del suo college, ma in seguito riprese possesso della propria volontà e si ribellò a Superia, diventando sua nemica giurata (Captain America n. 431, 1994) Indossato un costume patriottico, con il nome di Spirito Libero diede la caccia a Superia incrociando il cammino di Capitan America, che rimase colpito da lei. Cap, in cerca di un degno successore in quanto pareva essere prossimo alla morte (come abbiamo visto sopra a causa della degenerazione del siero del super soldato), decise di prenderla sotto la sua ala insieme a Jack Flag. Jack Harrison appare per la prima volta tre numeri dopo Spirito Libero, nel 434. Venuto a sapere di come la Società dei Serpenti controllava le autorità locali, Jack si allenò nelle arti marziali e nel rafforzamento del proprio corpo per poterli combattere. Cercò di distruggerli dall’interno, unendosi a loro, e presto la sua strada incrociò quella di Cap e Spirito Libero. Lui e Cathy diventano quindi i nuovi partner del Capitano, aiutandolo a combattere organizzazioni criminali come l’Aim e Ultimatum. Gruenwald costruisce attorno a Cap una rete di collaboratori simile alla Bat Family, ma anche questa idea viene a cadere con il subentro di Mark Waid, che aprirà un ciclo di storie comunque notevoli tagliando i ponti con la gestione precedente. Se di Spirito Libero non ci sono altre presenze degne di nota, per Jack Flag la storia continua. Warren Ellis nel 2007 lo fa apparire in Thunderbolts, una serie in cui alcuni ex criminali ora legittimati dal governo dalla caccia ai supereroi non registrati (a seguito degli eventi di Civil War, in cui i supereroi che non accettano di lavorare per il governo vengono arrestati). In questo contesto, Jack viene pugnalato alla schiena e reso paraplegico da Bullseye. Per lui sembra finita, ma Dan Abnett e Andy Lanning nel 2009 lo ripescano sui nuovi Guardiani della Galassia, dove Jack, guarito dalla paralisi grazie alla tecnologia aliena, si unisce al gruppo di Peter Quill. Nel 2016 Nick Spencer ripesca Jack Flag e Spirito Libero nel suo discusso nuovo corso di Capitan America, in cui fa sostituire il celebre eroe da quello che, in seguito, si scoprirà essere un suo doppione creato dal cubo cosmico e che lavora segretamente per l’Hydra. Questo falso Steve Rogers decide di far squadra nuovamente con i suoi due ex pupilli, solo per vedere il suo doppiogioco scoperto da Jack. Per metterlo a tacere Cap fa precipitare il ragazzo da un aereo. Jack Flag sopravvive alla caduta, ma rimane in coma. Tenuto in vita solo dalle macchine, sarà Spirito Libero, tra le lacrime, a staccargli la spina. Questo triste epilogo rappresenta l’ultima apparizione dei due pupilli di Cap. Jet Black e Ian Rogers Come nel caso precedente, accorpiamo due personaggi la cui storia editoriale è andato di pari passo. Nel 2012 lo sceneggiatore Rick Remender sostituisce Ed Brubaker su Capitan America. Il suo ciclo di storie assume toni di fantascienza, portando Cap nella Dimensione Z dominata da Arnim Zola. Durante questo arco narrativo, Steve Rogers salva un neonato dallo scienziato pazzo e lo cresce come se fosse suo, ribattezzandolo Ian. Nel corso degli anni trascorsi insieme, Ian viene educato da Cap secondo i suoi principi morali. Sebbene debbano lottare in un modo ostile i due vivono un esistenza affettuosa, insieme a una razza di alieni pacifici chiamata Phrox. La sorella di Ian viene invece cresciuta da Arnim Zola secondo la sua filosofia crudele, in cui i deboli devono venire sottomessi e non c’è spazio per sentimenti come la tenerezza. Ian verrà rapito dal padre biologico Zola, e nel corso della missione di salvataggio Cap è costretto ad affrontarne la sorella Jet. Sebbene indottrinata, Jet rimane colpita dalla generosità e dalla nobiltà del Capitano, che le salva la vita nonostante lei abbia cercato di ucciderlo. Questo gesto fa vacillare la sua fedeltà a Zola, tanto che decide di cambiare fazione. La prima run di Remender si conclude con Sharon che rimane intrappolata nella Dimensione Z, riuscendo però a far tornare Steve nella propria realtà (mentre per lui erano passati anni, nel nostro mondo era scomparso solo per pochi minuti). Jet, arrivata con Capitan America nel nostro mondo, verrà presa sotto la sua protezione, accompagnandolo in missione e cercando di imparare da lui la compassione e l’onore. Jet aiuta anche Falcon, legandosi sentimentalmente a lui. Accusata ingiustamente di tradimento da Sharon Carter, nel frattempo tornata nella nostra realtà, in preda allo sconforto e alla rabbia viene raggiunta dallo stesso Arnim Zola, che si teletrasporta via con lei. Da allora, della ragazza si perdono le tracce. Nessun nuovo sceneggiatore, dal 2014 a oggi, ha più ripreso il personaggio: il suo destino ci è sconosciuto. E Ian? Per lui le cose non sono andate in modo molto differente. Dopo essere stato catturato da Zola, al ragazzo viene fatto il lavaggio del cervello, facendogli credere che Cap fosse un rapitore malvagio. Il bambino si ribella al padre e mentore, ma viene colpito da Sharon Carter, giunta sul posto per salvare Steve. Creduto morto da Cap quando è tornato nel nostro mondo, in realtà Ian cresce e continua a proteggere i Phrox, assumendo il nome di Nomad, un tempo appartenuto a suo padre e rimasto vacante con la morte di Jack Monroe. Venne cresciuto da Sharon Carter, rimasta nella Dimensione Z nel tentativo di recuperare Cap. Ian/Nomad torna poi nel nostro mondo, affiancando Sam Wilson divenuto nel frattempo il nuovo Cap. Nel procedere delle avventure Ian finirà in una realtà parallela dominata dall’Hydra. Qui farà conoscenza di Ellie, la figlia di Steve e Sharon Carter di questa linea temporale. Ellie, che possiede il simbionte Venom, aiuta Ian a combattere il sé stesso malvagio di questa realtà, che si fa chiamare Leopold Zola. Dopo questa avventura in questa terra dominata dall’Hydra, datata 2015, di Ian si perdono le tracce. Ian bambino Ian adulto A volte un personaggio buono per uno sceneggiatore non è altrettanto valido per un altro. Ma spesso i lettori si affezionano e chiedono: “che fine ha fatto?”, spingendo gli autori a dare una spiegazione più o meno soddisfacente. Chissà se e quando rivedremo i personaggi che abbiamo descritto… Navigazione articoli MATITE BLU 222 PV – FOGLIE DI FICO
Donna Maria era la cugina de The Comandante Hector Santiago cioè The Swine tradotto da noi come il Maiale se non ricordo male. Ricordo quelle storie, acciderbolina. Steve Rogers in un ineffabile completo a righe azzurre e lo scudo sotto la giacca perfettamente mimetizzato. Forse con un magheggio era possibile ridurne le dimensioni. Non che fosse un problema considerati i volumi dei corpi disegnati da King Kirby. Se fossi ancora consigliori della Casa delle Idee- sono stato allontanato quando ho proposto di resuscitare Jack Monroe e suggerire che fosse imparentato con la divina Marylin e qualcuno della stanza dei bottoni si è ricordato di quando Pete Milligan voleva infilare il fantasma di lady D nel suo X-Statix -riprenderei la signorina Puentes e ne farei una eco guerrigliera nella giungla intorno al Bananas in cui era dittatore suo cugino Hector. Potrebbe farsi chiamare Donna Summer. Rispondi