(c) Houston Museum of Natural History


Tyrannosaurus rex è noto grazie a decine di esemplari a diversi gradi di completezza e a diversi stadi di crescita. Innumerevoli esemplari mostrano segni di patologie e lesioni ossee, provocati da infezioni e/o morsi, in gran parte attribuiti ad altri Tyrannosaurus. Il caso più controverso di lesione su un Tyrannosaurus è un esemplare scoperto una ventina di anni fa e soprannominato “Wyrex”. L’elemento più controverso dell’esemplare è la serie delle vertebre caudali, la quale si interrompe a livello della undicesima vertebra. L’ultima vertebra è conservata solamente nella parte anteriore (quella che articola con la decima caudale): secondo alcune interpretazioni, questo fossile testimonierebbe l’amputazione della coda quando l’animale era ancora vivo.

Quanto è plausibile un simile scenario? Cerchiamo di fare chiarezza sulla questione.

L’esemplare è descritto preliminarmente in un testo non-tecnico da Larson e Donnan (2004) e da Larson (2008), il quale ci fornisce anche le principali informazioni sull’esemplare: scoperto nel 2002, incluso nella collezione del Black Hill Institute (BHI 6230) e successivamente acquistato dal Museo di Storia Naturale di Huston. 

Annè et al. (2002) menzionano l’esemplare come un caso di dinosauro con la coda mozzata, ma non portano alcuna evidenza né citano qualche fonte bibliografica di ciò: l’esemplare è solamente menzionato. Pertanto, non è chiaro in cosa consistano le patologie sulla coda. Da notare che Larson (2008), nell’unico studio tecnico sull’esemplare, elenca 11 vertebre caudali nell’esemplare, ma non menziona alcuna patologia né lesione particolare alla coda. 

Dalle foto e dai filmati disponibili online, appare che l’ultima caudale preservata sia incompleta. Possiamo considerare questa una prova sufficiente che l’animale subì in vita l’amputazione della coda? Possiamo inoltre ipotizzare che un Tyrannosaurus al quale sia mozzata la coda all’altezza della undicesima caudale sopravviva (anche solo per qualche tempo) ad una lesione del genere?

Sulla base di motivazioni anatomiche, fisiologiche, biomeccaniche e tafonomiche, sono estremamente scettico.

Tafonomia. La coda appare troncata all’altezza della undicesima caudale. Questo implica che la troncatura avvenne quando l’animale era in vita? No. Anche nel caso che l’ultima caudale mostri delle lezioni dovute a morsi, o persino callosità dovute a rimarginazione ossea, questi elementi non implicano necessariamente che la coda fu mozzata, ma solo che subì dei morsi ben prima della morte. 

Innumerevoli scheletri di dinosauro sono preservati con la serie caudale incomplete, mancanti della parte distale, ma in nessun caso questi fossili sono interpretati come prova che l’animale subì l’amputazione della coda in vita. Molto banalmente, la parte mancante della coda non si è preservata, è stata staccata post-mortem da animali saprofagi o da agenti fisici (come la corrente di un fiume), oppure non si è fossilizzata, o si è fossilizzata ma poi è stata distrutta da agenti erosivi. Ad esempio, la coda dell’olotipo di Tataouinea hannibalis è perfettamente conservata fino alla 17a vertebra, poi è del tutto assente: l’analisi del sito di scavo indica che la parte mancante è stata erosa via da agenti fisici prima dello scavo. In assenza di analisi tafonomiche sul sito di “Wyrex”, non possiamo escludere che la parte mancante della coda sia stata erosa da agenti fisici prima di essere scavata.

Anatomia. La presunta troncatura della coda avrebbe diviso in due l’undicesima caudale. Un agente in grado di spezzare in due una vertebra caudale di quelle dimensioni, per giunta circondata da pelle, tendini e muscoli, deve essere stato dotato di enorme forza fisica. Eppure, nonostante l’enorme energia in grado di strappare via la parte mancante della coda, una parte della undicesima caudale è rimasta articolata alla parte anteriore della coda. Onestamente, trovo molto difficile accettare una situazione del genere: se veramente la coda fu strappata via, lo strappo avrebbe comunque dovuto trascinare via con sé l’intera undicesima, dato che la giunzione articolare tra decima e undicesima vertebra è sicuramente più debole del legame osseo tra i due pezzi dell’undicesima. 

Fisiologia. Troncare la coda di un Tyrannosaurus all’altezza dell’undicesima caudale comporta la rapida morte dell’animale per dissanguamento. In quel punto, abbiamo tutti i fasci muscolari principali della coda, in particolare i due muscoli caudofemorali lunghi (destro e sinistro), ovvero i due più grandi muscoli del corpo di un dinosauro. Stiamo parlando di enormi fasci muscolari deputati a generare la principale forza motrice per l’animale quando si muove, ovvero varie tonnellate-peso. Muscoli di quelle dimensioni sono continuamente irrorati da una abbondante quota di sangue arterioso: troncare la coda in quel punto quindi implica recidere completamente le arterie principali della coda. L’animale non sopravvivrebbe neanche un’ora ad un simile trauma, e morirebbe dissanguato.

Biomeccanica. Anche nella assurda ipotesi che l’animale sopravviva a tale lesione e la ferita riesca a rimarginarsi, rimanendo con un troncone monco di coda, esso non sarebbe in grado di muoversi né di stare in piedi. Difatti, come detto sopra, l’amputazione della coda all’altezza dell’undicesima caudale comporta la mutilazione di ambo i fasci caudofemorali lunghi per almeno metà della loro lunghezza. Con ambo i caudofemorali tranciati, un Tyrannosaurus è incapace di camminare, dato che ha perso i due principali motori della retrazione dei femori. 

Non solo, ma trovandosi la coda mozzata per due terzi della sua estensione, l’animale – in quanto bipede – sarebbe sbilanciato in avanti. Per non rischiare di cadere rovinosamente in avanti, l’animale dovrebbe quindi assumere immediatamente una postura molto eretta del busto, per riequilibrare il baricentro con la posizione dei piedi. Ovvero, in gergo tecnico, dovrebbe lavorare con i muscoli del corpo per “estendere il bacino” rispetto alla gamba. Ma ciò sarebbe impossibile dato che i principali estensori del bacino sono proprio i caudofemorali lunghi, i due fasci muscolari tranciati a metà dalla mutilazione!

Conclusione. In quelle condizioni, l’animale non potrebbe né stare in piedi né camminare, perlomeno fintanto che i fasci muscolari tranciati non si rimarginano. In ogni caso, l’animale morirebbe dissanguato molto prima di rimarginare i lembi di muscoli, tendini e osso lesionati. L’unica spiegazione plausibile per lo stato di “Wyrex” è che la coda sia stata erosa da agenti fisici quando era già fossile, oppure sia stata asportata da animali saprofagi dopo la morte dell’animale.

 

Bibliografia: Larson, N.L. 2008, One Hundred Years of Tyrannosaurus rex: The Skeletons, pp. 1-55 in Tyrannosaurus rex, the tyrant king, Bloomington: lndiana University Press.

 

Da Theropoda.

 

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