Più un personaggio ottiene successo, più attira parodie. Tex, il personaggio creato nel 1948 da Gian Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini (Galep), non fa eccezione. Tante e di vario genere sono le prese in giro e gli sberleffi che si è guadagnato nel corso della sua lunghissima carriera. Diamo un’occhiata in ordine sparso. La prima divertente parodia è probabilmente Tex Revolver del grandissimo Jacovitti, che risale al 1955 e fu ripresa anche in seguito. L’unica parodia che, a quanto mi risulta, ha attirato le ire di Sergio Bonelli, il quale arrivò a querelare gli autori (i testi vengono attribuiti a D. Di Vitto, mentre il disegnatore non è facilmente identificabile) è Tex Miller, pubblicato dalla Nea Omnia Edizioni nel 1976. Limitandosi a cambiare la prima lettera del cognome (Willer in Miller) e imitando la grafia del logo rasentava pesantemente il plagio. La pubblicazione fu ritirata dalle edicole. Così si è espresso in merito Sergio Bonelli: “Possiamo classificare la pubblicazione come una delle tante porcherie pornografiche. Non tanto per la tematica erotica, che in alcuni casi può essere sviluppata in forma interessante e piacevole, ma perché è un albo scritto male, disegnato peggio e stampato peggio ancora!”. Nello stesso periodo e per lo stesso genere di pubblicazioni anch’io mi divertii a ironizzare sul Ranger, all’interno del tascabile Sexy Operette che realizzavo mensilmente. In un episodio del 1977, “La fanciulla del West” (appena ristampato all’interno del volumotto “Le Sexy Parodie” delle Edizioni Foxtrot), mettevo in scena un finto eroe / vero stupratore di nome Tek Willer e i suoi pard Kit Kazzon e Cock Willer. Ancora al filone sexy appartiene una parodia apparsa nel 1972 sul settimanale Menelik, “Tex e la pecorella belante”, tra altre dedicate a personaggi del fumetto. Più recente e di tutt’altro genere è la parodia disneyana splendidamente disegnata nel 2012 da Corrado Mastantuono, con Bum Bum Ghigno nelle vesti dell’eroe creato da Bonelli e Galleppini. L’episodio è stato raccolto in un volumetto di parodie disney-bonelliane. Ed ecco il cameo parodistico dei quattro pard su Ken Parker n. 15 del 1978 di Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo, in mezzo ad altri personaggi western italiani come Pecos Bill, Zagor e Larry Yuma. Al genere di albetti da fumetteria, usciti in gran copia negli anni novanta, appartiene la ruspante parodia di Fax della Zero Press, “Palle in canna” disegnato da Leomacs (1996). Arriviamo al disegno prettamente umoristico con la storiella di due pagine “La legge di Rex Twitter”, di Filippo Pieri e Kant per la rivista Sbam Comics (2017). Recentemente sono tornato a parodiare Tex usando il formato a me più congeniale della striscia umoristica. È nato così nel 2020, per le pagine di Fumo di China, “Fex Imbeciller contro Mefìstronz”. L’episodio sarà raccolto in un prossimo volumetto della collana FrittoMistoLibri delle citate Edizioni Foxtrot insieme agli inediti (attualmente in lavorazione) “Il ritorno di Mefìstronz” e “Il figlio di Mefìstronz”. Esiste anche una parodia a opera di Bane Kerac, disegnatore serbo ben conosciuto dai lettori di Zagor. Anche qui vediamo Tex in compagnia di altri personaggi western dei fumetti. Merita una segnalazione il bel librone del 2014 di Manlio Truscia intitolato “Remolik, il dolore del ban”, che si sarebbe voluto chiamare “OccupyTex”, titolo poi cambiato per non incorrere nelle ire della Bonelli. In questo caso non si tratta di una vera parodia: la storia è una vicenda ambientata ai giorni nostri e di taglio politico-satirico, ma occorre citarla perché mette in scena… una dozzina di Tex, o meglio di attori impegnati in un casting per girare una produzione televisiva sul personaggio (ne ho scritto qui su Giornale POP). Moltissimi, inoltre, sono i semplici omaggi scherzosi al personaggio. Ne pubblico solo tre: la copertina di un “Texone” immaginario disegnato per divertimento da Claudio Villa, l’incontro tra Tex e Lupo Alberto di Silver e il Tex tossico… di Chierichetti? Per quanto ne so, questo è tutto. Navigazione articoli IL MUTEVOLE FUTURO DEI FUMETTI MARVEL HEDRA, NON CI SONO SUONI NELLO SPAZIO
due piccoli appunti: – non è difficile riconoscere il disegnatore di Tex Miller. Sono certo che lo hai riconosciuto ma, per eleganza, non citato visto che è scomparso da tempo. – hai scordato la tavola di mario truscia pubblicata si pd’a che se non ricordo male era una tua creatura. Rispondi
In realtà non l’ho riconosciuto. Nella memoria lo attribuivo a Del Principe, ma riguardando le tavole non ne sono più sicuro, così ho preferito evitare di scrivere una cosa inesatta. E per la fantastica imitazione galleppiniana di Truscia sulla mia antica rivista, non l’ho affatto scordata, ma ho rispettato la volontà dell’autore (espressami a una Lucca Collezionando quando gli dissi che avrei recensito su queste colonne il suo volume) che mi chiese di non ripubblicarla. So che Bonelli non ha mai creduto che fosse opera di Truscia, ma rimase convinto che fosse opera non firmata dello stesso Galep. 🙂 Rispondi