Getta Robot (in Italia conosciuto come “Space robot” e “Jet Robot”) è il capostipite dei robot componibili, pur non essendolo in realtà. La parola Getta deriva da “gattai“, che in giapponese indica proprio la coalescenza o fusione tra vari elementi. Go Nagai, reduce dai successi di Mazinga Z e Grande Mazinga, ricevette dalla Toei il suggerimento di creare un robot componibile per promuovere la versione giocattolo. Nagai affidò la realizzazione grafica a Ken Ishikawa, che tuttavia manifestò qualche difficoltà a realizzare l’unione tra alcune navicelle per comporre un robot. Nagai quindi decise di rompere gli indugi e di realizzare qualcosa di “impossibile”, ovvero la possibilità che le tre navicelle si trasformassero in tre diversi robot a seconda di come erano posizionate al momento dell’aggancio. Inevitabile fu lo shock di Ishikawa che riteneva la proposta assurda. Per Nagai quello che contava era “raccontare una storia” e che “se non dai spazio alla fantasia più sfrenata è impossibile disegnare un manga interessante!”. Il dottor Saotome (da noi Saotomè) usa i raggi cosmici per trasformarli in fonte di energia, grazie al collettore per i raggi Getta. Intende esplorare il cosmo grazie all’uso di questa energia che alimenta il Getta Robot, un potente automa che nasce dall’unione delle tre navicelle. Improvvisamente però fa la comparsa il malefico Impero dei Dinosauri, un regno sotterraneo di rettili che per millenni si è ritirato nelle viscere della terra per sfuggire ai raggi cosmici, e che ora vuole conquistare il mondo e fermare il progetto del dottor Saotomè. Il Getta Robot viene allora convertito in un robot da combattimento e, dopo la distruzione del prototipo in cui muore il figlio di Saotomè, è affidato a tre valorosi giovani: Ryo, Hayato e Musashi. Getta Robot è uno e trino. A seconda delle combinazioni può diventare Getta Aquila, abile nei cieli e l’unico a poter usare il “raggio Getta”, Getta Condor, capace di scendere nel sottosuolo grazie al suo braccio-trivella, e Getta Orso, abile nel corpo a corpo e nelle profondità degli oceani. Ad aiutare Getta Robot c’è la Lady Command, una navicella pilotata dalla graziosa Michiru Saotomè. La lotta con l’Impero dei Dinosauri si fa sempre più serrata, e gli episodi raccontano di amicizia, di condanna alla guerra, di ambientalismo. A differenza delle saghe occidentali, qui la morte non risparmia neanche i protagonisti: Musashi si sacrificherà (sia pure involontariamente) per la salvezza dell’umanità dopo che i dinosauri riusciranno a avere la meglio su Getta Robot, robot meno invincibile di Mazinga che subirà due distruzioni. Getta Robot ha avuto meno successo di altre serie robotiche di Nagai, un po’ per la sua trasformazione assurda, un po’ perché, in realtà, non è mai stato trasmesso completamente in Italia all’epoca della sua prima uscita, nel 1980. Il cast di doppiatori era notevole. Era un piacere ascoltarli anche senza avere l’immagine davanti. Ryo era Romano Malaspina (la voce di Actarus in Goldrake), Hayato era Massimo Rossi, l’Imperatore Gaul era Vittorio Di Prima e il dottor Saotomè era Diego Reggente. Il doppiaggio è stato completato solo nel 2015 da Yamato Video. L’unica voce storica rimasta è quella di Diego Reggente, che ha conservato incredibilmente lo stesso tono vocale dopo 35 anni! Così, solo dopo 35 anni abbiamo potuto conoscere la conclusione di Getta Robot e del suo seguito, Getta Robot G, dove i nostri eroi (tranne Musashi che verrà sostituito da Benkei) si troveranno di fronte a un nuovo nemico: l’Impero dei cento demoni. Getta Robot è ritornato in Tv su Man-ga (canale 149 di Sky) dal 30 settembre 2016. Metticela tutta, Getta Robot! Navigazione articoli BUON COMPLEANNO, BUD W LA FOCA: LORY DEL SANTO, DIVA CANDIDA