Teschio Rosso (Red Skull) è la nemesi di Capitan America e uno dei più celebri criminali della Marvel. Simbolo della crudeltà del nazismo, sadico e megalomane, Teschio Rosso è il malvagio per antonomasia. Se gli altri “signori del male” come Magneto, Kingpin o il Dottor Destino a volte mostrano sprazzi di nobiltà d’animo, lui è incapace della benchè minima umanità, mostrando sempre sentimenti d’odio. IL NEMICO PER ECCELLENZA Il Teschio Rosso è il primo grande avversario di Capitan America e della Marvel in generale (che all’inizio si chiamava Timely), apparendo per la prima volta nel 1941 su Captain America Comics n. 1, a opera di Joe Simon e Jack Kirby. In questa primissima storia Teschio Rosso, chiamato così per l’orribile maschera che gli nasconde il volto, rapina a uccide alcuni banchieri per finanziare il rovesciamento del governo degli Stati Uniti, antinazista anche se non ancora in guerra con la Germania. Alla fine dell’episodio viene smascherato da Cap: si rivela essere George Maxon, proprietario di una fabbrica di aeroplani per conto dell’esercito. Tuttavia, su Captain America Comics n. 7, Teschio Rosso, che evidentemente era piaciuto ai lettori, ritorna nel ruolo di spietato gerarca nazista di nome Johan Schmidt, e rivela che Maxon era in realtà una sua pedina. Questa versione del villain sarà quella definitiva e si scontrerà per decenni con Capitan America. Teschio Rosso è ormai considerato l’arcinemico di Capitan America, sebbene non compaia poi tanto spesso nelle pagine delle sue avventure. Inoltre, al termine della guerra i nemici del Capitano sono più spesso gangster o comunque criminali non “politicizzati”. Tuttavia, quando la Marvel rilancia l’eroe nel 1954 dopo la chiusura della sua testata alla fine degli anni quaranta, su Young Men Comics n. 24, è proprio Teschio Rosso il villain scelto per il ritorno in azione dell’eroe. Passato al servizio dei sovietici, Teschio Rosso prende in ostaggio alcuni funzionari dell’Onu, spingendo Capitan America e Bucky a tornare in azione. Il tentativo di rilancio come eroe anti-comunista dura solo una manciata di numeri: Capitan America viene messo nuovamente da parte e il Teschio con lui. Nel 1964 Stan Lee e Jack Kirby decidono di recuperare di nuovo Capitan America, ripescandolo (letteralmente) nel celebre Avengers n. 4. La sua assenza dalla Seconda guerra mondiale (le apparizione negli anni cinquanta vengono dimenticate) viene spiegata con il suo stato di animazione sospesa tra i ghiacci polari. Con il ritorno dell’eroe a stelle e strisce, anche quello del suo rivale non tarda a verificarsi. Dopo aver avuto come avversario ricorrente il Barone Zemo, Stan Lee e Jack Kirby su Tales of Suspence n. 65 (del maggio 1965) fanno riapparire il Teschio Rosso. Prima ricompare in alcune storie ambientate durante la Seconda guerra mondiale, e infine nel presente, spiegando come anche lui sia rimasto in animazione sospesa sotto le macerie del suo bunker grazie a un gas sperimentale. Teschio Rosso torna quindi a tormentare il Capitano, avvalendosi anche del Cubo cosmico, un potente manufatto “energetico” creato nei laboratori dell’Aim in grado di alterare la realtà. L’utilizzo del Cubo cosmico per sconfiggere Cap diventerà uno dei fili conduttori delle apparizioni del Teschio. Lo utilizza per scambiarsi di corpo con Cap e spedirlo nell’isola degli Esuli, un gruppo di ex nazisti da lui traditi, come abbiamo visto nella storia di esordio di Falcon (Captain America n. 117, 1969) In seguito, il Teschio degli anni cinquanta viene identificato con un certo Albert Malik, un emulo che lavorava per i sovietici. Si tratta di un criminale di secondo piano che comunque si macchierà dell’omicidio dei coniugi Parker, i genitori dell’Uomo Ragno, agenti segreti degli Stati Uniti, come visto nello speciale Amazing Spider-Man Annual n. 5 del 1968. Negli anni settanta Teschio Rosso continua a essere una spina nel fianco di Capitan America. Sia quando scrive le storie Stan Lee, Steve Englhart o Jack Kirby, ciclicamente il Teschio Rosso torna a colpire facendo vittime. Per esempio utilizza il suo gas mortale, che sfigura i cadaveri rendendo i loro volti dei teschi rossi. Spesso mette in grave crisi il Capitano con i suoi amici, come quando rapisce Sharon Carter, agente dello Shield e fidanzata di Cap, o simula il ritorno di Bucky Barnes dalla morte o ancora quando rivela che Falcon è in realtà un suo agente dormiente manipolato dal Cubo cosmico. Negli anni ottanta la presenza di Teschio Rosso si affievolisce, fino a quando lo sceneggiatore J.M. De Matteis scrive quella che è forse la storia definitiva del personaggio. DAS END, MORTE E RESUREZIONE DEL TESCHIO ROSSO In una lunga saga, cominciata su Captain America n. 290 e conclusa nel numero 300 (1984), De Matteis narra la battaglia finale organizzata da Teschio Rosso. Accortosi di stare invecchiando, dato che gli effetti del gas che lo hanno mantenuto in animazione sospesa si stanno esaurendo, il Teschio fa rapire tutti i cari di Steve Rogers (la fidanzata dell’epoca Bernie Rosenthal, l’amico d’infanzia Arnie Roth e i partner Nomad e Falcon), costringendolo ad accorrere al salvataggio. Ma Teschio Rosso, con l’aiuto del Barone Zemo e di sua figlia Sinthea (nota come Madre Notte) cattura Cap, gli inietta un veleno che fa invecchiare anche lui, per poi costringerlo a un definitivo incontro mortale. Teschio Rosso racconta le proprie origini, di ragazzo povero senza arte nè parte che viveva nella Germania dopo la Prima guerra mondiale. Racconta del suo primo omicidio giovanile e di come venne sedotto dal fascino del male di Adolf Hitler, che ne fece il suo strumento di morte. E di come, una volta divenuto il Teschio Rosso, abbia trovato gratificazione solamente nello scontrarsi con quello che lui reputa il suo opposto in tutto: il paladino della luce così come lui lo è delle tenebre, ossia Capitan America. Per questo motivo, simulando l’uccisione di tutti i suoi affetti, costringe Cap in un ultimo combattimento all’ultimo sangue. Teschio Rosso vuole morire per mano del suo acerrimo nemico, ma quando Cap lo ha in pugno rifiuta di infliggergli il colpo mortale, negando al nemico la morte che anelava. Teschio Rosso muore d’infarto, maledicendo l’acerrimo avversario per l’ultima volta. Il suo corpo viene gettato in un rogo dalla figlia Sinthea. Sembra essere la morte definitiva della nemesi del Capitano, eppure non è così. Nel 1989 Mark Gruenwald, subentrato a De Matteis ai testi, rivela su Captain America n. 350 del 1989 come in realtà Teschio Rosso sia sopravvissuto. Grazie all’aiuto di Arnim Zola, un genetista pazzo creato da Jack Kirby nel 1975, la mente di Teschio Rosso è stata trasferita in un clone dello stesso Cap: in questo modo Teschio Rosso è fisicamente identico a Steve Rogers. Abbandonati i vecchi metodi e l’ideologia nazista, il Teschio si spaccia per il ricco magnate John Smith, e lavorando dietro le quinte organizza un piano per distruggere la reputazione di Capitan America. Manovra una commissione governativa affinché obblighi Steve Rogers a rinunciare al suo ruolo e allo scudo, donandoli a uno sconosciuto. Costui, John Walker, un patriota di idee reazionarie, viene manovrato a colpito negli affetti fino a diventare violento e spietato verso i suoi avversari. Inevitabilmente Teschio Rosso fa in modo che Walker scateni la propria furia sull’incolpevole Steve Rogers (ritenuto a torto responsabile delle tragedie subite da Walker). Lo scontro tra il nuovo Cap e l’originale termina a favore di quest’ultimo, ed è solo allora che il vero Teschio Rosso fa la sua apparizione, rivelandosi al vecchio avversario. Fortunatamente Walker capisce l’inganno e colpisce Teschio Rosso prima che usi la sua polvere mortale contro Steve Rogers. Il risultato è che il volto del Teschio viene letteralmente sfigurato in linea con il suo nome di battaglia. Sotto la gestione di Mark Gruenwald, Teschio Rosso assume un ruolo meno attivo sul campo, avvalendosi di una squadra di leali servitori. Tra questi ultimi spicca Crossbones, uno spietato sicario che ha giurato fedeltà al Teschio e che si rivelerà una delle spine nel fianco di Cap. Oltre che contro Capitan America, talvolta Teschio Rosso ha avuto occasione di battersi con altri criminali, come Kingpin, il Dottor Destino e soprattutto contro Magneto, che, essendo un sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti, prova una profonda avversione verso di lui. Riesce a rinchiuderlo in un bunker con l’intento di farlo morire di stenti, e solo all’ultimo momento viene salvato da Crossbones. Teschio Rosso è anche al centro della prima run di Mark Waid dedicata Capitan America nel 1999, il quale, paradossalmente, è costretto a salvare la vita al nemico di sempre. Quando al Capitano viene diagnosticata una malattia degenerativa dovuta al deterioramento del siero del supersoldato, il Teschio, avendo un corpo clonato da quello di Cap, interviene con una provvidenziale trasfusione di sangue. Il tutto affinchè Cap lo aiuti a sgominare il Kubekult, un gruppo terrorista impadronitosi del Cubo cosmico che si è rivoltato contro il Teschio. Inutile dirlo, l’improvvisata alleanza tra i due terminerà nell’ennesimo conflitto, quando Teschio Rosso cercherà di impadronirsi nuovamente del potente manufatto. Insomma la rivalità tra Teschio Rosso e Capitan America viene rinnovata anche nel nuovo millennio, dove il primo si conferma un temibile avversario non solo per l’eroe a stelle e strisce, ma anche per i suoi alleati Vendicatori. Celebre, in tal senso, la saga “Zona Rossa” di Geoff Johns nel 2003, uno dei pochi lavori dello sceneggiatore per la Marvel prima di affermarsi alla Dc. Teschio Rosso, spacciandosi per il segretario della difesa Dell Rusk (scopriremo essere l’anagramma di Red Skull), ordina la costruzione di un’arma batterologica che fa azionare nel monte Rushmore, simulando un attacco terroristico da parte di una nazione nemica. Verrà smascherato da Falcon e catturato dai Vendicatori, dopo che Pantera Nera lo avrà sconfitto in combattimento e ricavato un vaccino dal suo sangue. DI NUOVO MORTO, DI NUOVO RISORTO Nel 2005, anche Ed Brubaker inizia a scrivere Capitan America concentrandosi su Teschio Rosso. Ancora una volta il criminale è alle prese con il Cubo cosmico. Cerca una nuova fonte di energia per attivarne l’immenso potere, per questo motivo entra in conflitto con l’oligarca russo Aleksandr Lukin, che lo fa eliminare dal Soldato d’Inverno. Quello che Lukin non sa è che al momento del suo assassinio il Teschio impugnava il Cubo cosmico, che ha fatto sì che la sua mente venisse trasferita dentro Lukin, in modo che i due si trovino a condividere lo stesso corpo. La volontà del criminale nazista a poco a poco prende il sopravvento, in modo da elaborare un piano per eliminare il suo odiato nemico. Attraverso il condizionamento psicologico attuato dallo psichiatra criminale Dottor Faustus, Sharon Carter diventa una pedina inconsapevole del Teschio, un agente dormiente pronto a colpire a suo comando. Approfittando della resa spontanea di Capitan America alle autorità al termine della Guerra Civile tra i supereroi, Sharon spara a bruciapelo a Cap mentre è agli arresti. Capitan America muore sotto gli occhi del mondo, ma pure il suo decesso è un complesso piano orchestrato dal Teschio. Il corpo del Capitano è in realtà disperso in un limbo spazio temporale, cosa resa possibile dalla pistola elaborata su commissione dal Dottor Destino. Il piano del Teschio è, ancora una volta, impadronirsi del corpo di Capitan America e spacciarsi per il celebre eroe, ma grazie alla ribellione di Sharon Carter e all’intervento di Falcon e Bucky Barnes (ovvero il Soldato d’Inverno ora ravveduto) il piano va a monte e Steve Rogers, l’originale Capitan America, torna tra i vivi (in Captain America: Reborn, 2009). Il Teschio Rosso, privato del corpo di Lukin, è costretto in un provvisorio corpo robotico che però viene distrutto da Sharon Carter. “Ancora una volta” il criminale perisce, questa volta parrebbe definitivamente… ma si sa che nei fumetti Marvel la morte non è mai definitiva. IL CLONE DEL TESCHIO ROSSO Come detto, Teschio Rosso pare morire nel 2009 durante il ciclo di Ed Brubaker ma tre anni dopo, nel 2012, sulle pagine di Uncanny Avengers n. 1 lo sceneggiatore Rick Remender ci rivela l’esistenza di un clone del Teschio, che riesce a impadronirsi dei poteri telepatici di Charles Xavier per scatenare in tutta New York un ondata di odio verso i mutanti. È sostenuto da un gruppo di scagnozzi chiamati S-Men, esseri geneticamente modificati che nutrono rancore verso i mutanti. Soltanto l’unione di un team formato da Vendicatori, guidati da Cap, e dagli X-Men, guidati da Havok, riuscirà a far fallire il suo piano. Questo clone del Teschio vede nei mutanti una nuova razza da odiare, e si rivelerà essere un avversario non soltanto per il Capitano, ma anche per i Vendicatori, gli X Men e lo stesso Magneto. Teschio Rosso non manca di riversare il proprio odio verso il suo arcinemico, infatti c’è sempre il suo zampino dietro gli eventi di Secret Empire, l’ultima maxi-saga legata a Cap scritta da Nick Spencer nel 2017. Teschio Rosso ha usato Kobik, un derivato del cubo cosmico divenuto senziente con le sembianze di una bambina, per convincerla che l’Hydra sia una nobile istituzione. Kobik manipola Steve Rogers facendogli credere di essere un agente dell’Hydra sotto copertura e che, utilizzando il suo status di eroe di guerra e leggenda vivente, stia ordendo un colpo di stato negli Stati Uniti. Fortunatamente la vera essenza di Steve Rogers riemerge, sconfiggendo il clone del Teschio che muore precipitando in una scogliera. Quando il clone del Teschio sparisce di scena, nella serie di Cap scritta da Ta-Neshi Coates nel 2018 scopriamo che Lukin è tornato in vita, e con lui anche la coscienza dell’originale Teschio Rosso. Una versione oscura del Teschio Rosso ce la dà Mark Millar nella miniserie Old Man Logan, ambientata in un futuro alternativo. Qui il Teschio ha organizzato un’alleanza tra criminali che ha sconfitto i supereroi e conquistato gli Stati Uniti. Teschio Rosso indossa in certe occasioni il costume del nemico defunto, contemplando compiaciuto i cimeli degli eroi distrutti. IL TESCHIO ROSSO SULLO SCHERMO Essendo uno dei principali villain, Teschio Rosso appare in numerose trasposizioni dedicate agli eroi Marvel, come cartoon e videogame. La prima rappresentazione cinematografica di Teschio Rosso risale al 1990, nel film Capitan America, dove viene interpretato da Scott Paulin. Nella pellicola, il Teschio non è un nazista… ma un criminale italiano il cui volto è stato deturpato da una formula imperfetta del siero del super soldato. Questo particolare dettaglio è stato ripreso anche nel film del Marvel Cinematic Universe Captain America: il primo Vendicatore, in cui il Teschio, interpretato dal britannico Hugo Weaving, è stato il primo ad assumete una variante imperfetta del siero del super soldato. Teschio Rosso, leader dell’organizzazione terrorista Hydra, è ossessionato dai manufatti appartenuti agli dei norreni, come il Tesseract (la versione cinematografica del Cubo cosmico) con il quale vuole creare il proprio esercito e conquistare il mondo, scontrandosi con Capitan America per questo motivo. Il Teschio Rosso ricompare nelle pellicole Avengers: Infinty War e Avengers: Endgame, stavolta interpretato da Ross Marquand. In questi due film il Teschio appare come custode della Gemma dell’Anima, rivelando prima a Thanos e poi a Occhio di Falco e alla Vedova Nera che per ottenere la gemma occorre sacrificare ciò che più si ama. Navigazione articoli PV – UN SANTO D’OCCASIONE WONDER MAN, L’EROE CHE MORIVA SEMPRE