Nei primi numeri de I Fantastici Quattro, Stan Lee cerca di imbastire una specie di soap opera con il triangolo amoroso composto da Susan Storm/Ragazza Invisibile, Reed Richards/Mister Fantastic e Namor il Sub-Mariner: insomma, è meglio il cervellone sempre distratto o il romanticone impulsivo? Jack Kirby non sembra dare molto spazio a questi intermezzi romantici (è lui a sceneggiare le storie sulle quali poi Stan Lee inserisce i dialoghi definitivi). Così Stan Lee ogni volta deve concentrare tutte le passioni di Susan in pochi balloon, non riuscendo forse a sviluppare fino in fondo questo tema sentimentale. Finché, nel decimo numero dei I Fantastici Quattro pubblicato dall’Editoriale Corno (corrispondente al numero 14 dei Fantastic Four), Susan sembra rinunciare definitivamente all’idea di una storia con l’orgoglioso principe dei sette mari. Ma è proprio detta l’ultima parola? I FANTASTICI QUATTRO n. 6 del 15 giugno 1971 I Fantastici Quattro: “La fine dei Fantastici Quattro”, da Fantastic Four n. 9 del dicembre 1962. Scritto da Stan Lee e disegnato da Jack Kirby, chine di Dick Ayers. I Fantastici Quattro sono al verde. Reed Richards non sa più come pagare i fornitori di macchinari scientifici, e c’è pure l’affitto arretrato del Baxter Building… I quattro, ricevuta la proposta di comparire in un film in cambio di un sacco di soldi, partono per Hollywood speranzosi. A fare loro la proposta è nientemeno che Namor il Sub-Mariner, il quale ha deciso di investire i tesori trovati nelle profondità marine producendo il film. In realtà non certo per aiutare loro, ma per intrappolarli (tranne Susan Storm, che vuole per sé). Reed viene confinato su un’isola abitata da un ciclope. Grazie ai propri poteri Mister Fantastic lo fa precipitare in una voragine. La Torcia Umana se la deve vedere con alcuni selvaggi muniti di una pozione che li rende immuni al fuoco. Johnny Storm rimedia facendo… esplodere un vulcano: contro la lava bollente non basta la resistenza al fuoco. La Cosa, invece, se la vede direttamente con Sub-Mariner che lo trascina in acqua, dove iniziano a fare a botte. All’improvviso la Cosa, che stava vincendo essendo riuscito a trascinare Sub-Mariner lontano dall’acqua, viene colpito da un fulmine e si trasforma momentaneamente in Ben Grimm. A questo punto Sub-Mariner lo può sconfiggere con facilità. Namor torna in albergo dove chiede a Susan Storm di sposarlo, ma la Ragazza Invisibile rifiuta. Quando tornano i suoi compagni per Sub Mariner si mette male. Susan Storm comunque lo difende e gli chiede di rispettare i patti. Sub-Mariner riconosce la sconfitta e dà ai quattro i soldi pattuiti per saldare tutti i debiti. La Torcia Umana: “Prigioniero della Quinta dimensione”, da Strange Tales n. 103 del dicembre 1962. Scritto da Stan Lee e Larry Lieber, disegnato da Jack Kirby, chine di Dick Ayers. La Torcia Umana scopre una invasione imminente dalla Quinta dimensione, ma prima di poter fare qualcosa viene catturato da Zemu, il tiranno locale. Viene poi liberato dai suoi oppositori guidati dalla bella Valeria. Johnny li aiuta nella lotta di liberazione, spodestando il malvagio Zemu e salvando così anche la Terra dall’invasione. La Torcia Umana: “La Torcia Umana incontra Pete l’Uomo di Colla”, da Strange Tales n. 104 del gennaio 1963. Scritto da Stan Lee e Larry Lieber, disegnato da Jack Kirby, chine di Dick Ayers. La Torcia Umana affronta Pete l’Uomo di Colla. Il quale usa una pasta adesiva per rapinare e saccheggiare. Gli viene in mente di rubare anche un missile sperimentale dei militari… … ma Johnny, dopo un attimo di difficoltà, lo bombarda di fiamme costringendolo a una precipitosa fuga. Adesivi allegati a questo numero. I FANTASTICI QUATTRO n. 7 del 29 giugno 1971 I Fantastici Quattro: “Il ritorno del Dottor Destino”, da Fantastic Four n. 10 del gennaio 1963. Scritto da Stan Lee e disegnato da Jack Kirby, chine di Dick Ayers. Inizio alquanto “bizzarro” dei Fantastici Quattro. Il Dottor Destino rende visita niente meno che a Stan Lee e Jack Kirby, che vuole costringere a chiamare Mister Fantastic per concordare la loro prossima storia a fumetti del quartetto! A Reed Richards qualcosa non quadra, ma va comunque negli uffici della Marvel, dove viene accolto dal malvagio Dottor Destino che lo trascina nel suo laboratorio. Qui gli racconta di come, a bordo della meteora su cui si era aggrappato dopo l’ultimo scontro con i Fantastici Quattro (vedi il n. 4), fosse stato intercettato da una razza di alieni ovoidi che lo avevano accolto in grande amicizia mostrandogli il loro potere di trasformarsi in altri esseri (come gli Skrull). Grazie ai poteri degli ovoidi, Dottor Destino scambia il proprio corpo con quello di Reed… mentre Reed diventa Destino. All’improvviso la Cosa fa il suo ingresso sfondando il portone d’ingresso, insieme alla Torcia Umana e alla Ragazza Invisibile I tre non si rendono conto dello scambio dei corpi: attaccano Reed/Destino istigati da Destin/Reed. Quest’ultimo rinchiude il primo all’interno del sotterraneo di una prigione infrangibile e se ne va trionfante. Il falso Mister Fantastic si mette all’opera per eliminare gli altri componenti del gruppo facendogli credere che, sottoponendosi al suo nuovo raggio riducente, poi tornerebbero a dimensione normale con i poteri migliorati e più controllabili. Nel frattempo il vero Mister Fantastic trova il modo di liberarsi e raggiunge la casa di Alicia, la figliastra del Burattinaio che è diventata molto amica della Cosa. Ma Susan, la Ragazza Invisibile, si trova anche lei nell’appartamento e stordisce il povero Reed/Destino. Reed nel corpo di Destino viene portato nel Baxter Building, dove cerca di convincere i propri compagni. Questi cominciano finalmente a nutrire dei dubbi sulla faccenda. A Johnny Storm viene un’idea: lancia un finto candelotto di dinamite nella stanza. Il vero Reed si lancia per sventare la minaccia, mentre il falso Reed pensa solo a salvare la pelle. Capito l’inganno, Reed ridiventa Reed e Destino ridiventa Destino. Nello scontro che ne segue il Dottor Destino viene colpito dal raggio riducente che aveva costruito per far sparire i Fantastici, e sparisce lui al loro posto. Almeno così sembrerebbe… I Fantastici Quattro: “Una visita ai Fantastici Quattro”, da Fantastic Four n. 11 del febbraio 1963. Scritto da Stan Lee e disegnato da Jack Kirby, chine di Dick Ayers. Racconto atipico in cui incontriamo il postino del Baxter Building, il signor Lumpkin (personaggio tratto da una striscia umoristica di Stan Lee e di Dan DeCarlo uscita con scarso successo sui quotidiani americani pochi anni prima). Il postino porta un sacco gigante di posta ai Fantastici Quattro che, tornati nel loro appartamento, ripercorrono alcune sequenze della loro vita passata e commentano la situazione attuale. In una nota Stan Lee spiega che questa storia è stata fatta per rispondere con immagini alle molte missive inviate dai lettori. I Fantastici Quattro: “L’Uomo Impossibile”, da Fantastic Four n. 11 del febbraio 1963. Scritto da Stan Lee e disegnato da Jack Kirby, chine di Dick Ayers. Uno stranissimo alieno proveniente dal pianeta Poppup arriva sulla Terra. Non è ostile ma, ignorando gli usi terrestri, trasgredisce tutte le leggi. La polizia, non riuscendo a fermarlo, chiama in aiuto i Fantastici Quattro. A Reed l’alieno racconta di aver lasciato il proprio pianeta perché ormai annoiato dagli innumerevoli pericoli che vi si trovano e che hanno permesso alla sua razza di evolversi rapidamente, ottenendo l’abilità di adattarsi a ogni circostanza per fronteggiare ogni avversità. Infatti l’alieno può trasformarsi in qualsiasi elemento o materiale. Ben e Johnny ne hanno piene le tasche e vorrebbero pestarlo, ma l’Uomo Impossibile (come lo hanno battezzato) è indistruttibile. Ma è anche un giocherellone: Reed capisce che se lo ignorano prima o poi finirà per stancarsi. L’Uomo Impossibile prova a divertirsi cercando di coinvolgere chiunque incontri, ma tutti seguono le indicazioni di Mister Fantastic e alla fine l’alieno, annoiatissimo, decide di abbandonare il pianeta. Adesivi allegati a questo numero. I FANTASTICI QUATTRO n. 8 del 13 luglio 1971 I Fantastici Quattro: “Hulk”, da Fantastic Four n. 12 del marzo 1963. Scritto da Stan Lee e disegnato da Jack Kirby, chine di Dick Ayers. Il generale Thunderbolt si rivolge ai Fantastici Quattro per fermare la minaccia dell’incredibile Hulk (questo è il primo incontro tra i personaggi di due testate della Marvel, se non consideriamo quelli della Timely negli anni quaranta). Thunderbolt mostra i filmati dei disastri che sembrano provocati dal “pelleverde”. Sia la Cosa sia Johnny fremono dalla voglia di misurarsi con il bestione. Mister Fantastic porta il generale sulla loro nuova fantastic car, che sostituisce la precedente simile a una vasca da bagno volante. Raggiunta la base militare, si discute su chi possa essere l’autore delle distruzioni di alcuni missili antigravitazionali. Thunderbolt non ha dubbi che si tratti di Hulk ed è proprio per questo che ha chiesto l’aiuto dei Fantastici. Alla riunione è presente anche il dottor Bruce Banner con il giovane amico Rick Jones. Banner sostiene che se fosse stato Hulk le avrebbe distrutte dall’esterno, non dall’interno. Ma il generale non vuole sentire ragioni. Rick scopre che il vero sabotatore è un ricercatore della base, il professor Karl Kort, che fa la spia per il nemico. Purtroppo Kort sorprende Rick e lo minaccia con la pistola… Mentre i Fantastici Quattro stanno collaudando un nuovo macchinario militare, anche questo subisce il sabotaggio. Arriva Bruce Banner chiedendo aiuto per salvare Rick da Kort, ma nessuno gli crede. Allora decide di intervenire come Hulk per salvare l’amico. Bruce ha il suo laboratorio segreto all’interno di una caverna: Kort lo scopre e vi conduce Rick. Anche i Fantastici Quattro finiscono nelle gallerie ed ecco che, a pagina 17, avviene l’incontro: per la prima volta Hulk affronta la Cosa! Hulk sfrutta il vantaggio del fattore sorpresa mandando la Cosa a gambe per aria con un poderoso pugno. Gli altri provano a intervenire, ma a un certo punto Hulk sbatte i palmi delle mani per creare un’onda shock fortissima che abbatte sia la Torcia sia Mister Fantastic. Resta in piedi solo la Cosa, che impegna Hulk in una scazzottata. Mentre Hulk sta per sollevare Ben, un “raggio atomico” lo colpisce alle spalle stordendolo. Susan Storm ha visto chi ha sparato e indirizza la Cosa verso il responsabile. La Cosa si imbatte su un automa costruito dal sabotatore, ma lo fa a pezzi in un batter d’occhio. Poi sfonda una porta d’acciaio e cattura Kort. Rick è salvo e Hulk decide di cambiare aria. Tornato a essere Bruce Banner si complimenta con Reed. Anche il generale li ringrazia ufficialmente, con una parata militare in loro onore. La Torcia Umana: “Il ritorno di Wizard”, da Strange Tales n. 105 del febbraio 1963. Scritto da Stan Lee e Larry Lieber, disegnato da Jack Kirby, chine di Dick Ayers. Wizard, evaso di prigione, sfida la Torcia a battersi di nuovo con lui. Johnny non si fa pregare, anche se la sorella Susan è contraria e cerca di aiutarlo. Invece Wizard cattura proprio la sorella e la usa per catturare la Torcia Umana. Li rinchiude in una stanza dalle pareti di metallo, insieme a una bomba che si attiverà se Johnny proverà ad accendersi. Il giovane trova comunque il modo di farla esplodere a distanza e i due riescono così a liberarsi. Wizard cerca di scappare, ma la Torcia Umana lo riacciuffa e lo consegna alla polizia. La Torcia Umana: “La Minaccia del Terribile Duo”, da Strange Tales n. 106 del marzo 1963. Scritto da Stan Lee e Larry Lieber, disegnato da Dick Ayers. Un certo Carl Zante si presenta a casa di Johnny. Dice di essere un grande acrobata e cerca di convincere Johnny a unirsi a lui lasciando i Fantastici Quattro in modo da avere più gloria e, soprattutto, soldi. Dopo un battibecco con Reed e la Cosa, Johnny decide di mettersi con Zante. Come prima missione per fare conoscere al mondo il nuovo duo, Zante gli dice di salvare un impiegato di banca rimasto chiuso in una grande cassaforte. La Torcia fonde la porta d’acciaio e Zante lo innaffia per spegnergli la fiamma e poi svuotare indisturbato la cassaforte. Ma i restanti Fantastici Quattro li hanno seguiti e bloccano Zante. Il malvivente tenta la fuga: malgrado le abilità acrobatiche, la Torcia ha la meglio su di lui. Adesivi allegati a questo numero. I FANTASTICI QUATTRO n. 9 del 27 luglio 1971 I Fantastici Quatto: “Il Fantasma Rosso”, da Fantastic Four n. 13 dell’aprile 1963. Scritto da Stan Lee e disegnato da Jack Kirby, chine di Steve Ditko. Reed Richards, impegnato nello studio di un combustibile per i razzi spaziali, per poco non fa scoppiare l’intero palazzo! I Fantastici Quattro stanno fabbricando un missile per sbarcare sulla Luna (la storia è del 1963: Neil Armstrong atterrerà sul nostro satellite naturale solo nel 1969). Dall’altra parte del mondo un certo Ivan Kragoff parte con il proprio missile. Come equipaggio ha tre scimmioni addestrati per aiutarlo nella guida e nella riparazione dell’astronave. Ha anche un altro scopo: vuole assorbire i raggi cosmici per ottenere poteri straordinari come i Fantastici Quattro. I Fantastici Quattro, nel missile ben schermato dai raggi cosmici, giunti in orbita si accorgono dell’altro razzo. Johnny esce in ricognizione protetto da una tuta particolare che gli permette di infiammarsi nello spazio per breve tempo. Scopre che i tre scimmioni hanno acquisito dei poteri grazie alle radiazioni cosmiche. Uno è diventato forte, un altro è in grado di trasformarsi in qualsiasi cosa, e l’ultimo ha un potere magnetico di repulsione. Quando i Fantastici Quattro atterrano sulla Luna scoprono una città abbandonata in un cratere lunare. In quella zona c’è un’atmosfera artificiale che permette loro di respirare e alla Torcia Umana di accendersi. I quattro si dirigono verso quella che sembra una casa ultramoderna, mentre la Cosa, rimasta indietro, viene attaccata dagli scimmioni di Kragoff. Il quale ora ha preso il nome di Spirito Rosso, dato che ha acquisito il potere di diventare intangibile come un fantasma. All’improvviso compare un essere gigantesco che si fa chiamare l’Osservatore. L’Osservatore, bloccando la Cosa e gli scimmioni, spiega che fa parte di un popolo antichissimo e lontanissimo che si limita a osservare la nascita, lo sviluppo e la morte dei mondi nell’universo. Gli Osservatori non interferiscono mai, se lo ha fatto ora è solo perché il conflitto è stato portato sulla sua base lunare. Alla fine dice che la Cosa e lo Spirito Rosso potranno battersi per dirimere le loro questioni. Mentre la Cosa sta per piazzare un pugno, Mister Fantastic, che ancora non sa nulla, lo afferra a distanza e lo riunisce agli altri. Ben gli spiega che la dimora che hanno trovato appartiene all’Osservatore, il quale teletrasporta tutti in un luogo da lui stabilito. Riprende il combattimento. Il primo scontro è a vantaggio dello Spirito Rosso e dei suoi scimmioni, che rapiscono Susan rifugiandosi in un sotterraneo. Reed calma i propri compagni e pianifica una strategia. Intanto Susan Storm, rimasta sola con le scimmie, si libera e le segue approfittando del fatto che, senza la guida di Kragoff, agiscono seguendo il proprio istinto. Infatti, sfondano la porta che impediva loro di andare a cercare cibo. Poi Sue sventa una trappola di Kargoff, permettendo a Reed di usare una sua invenzione che blocca la struttura molecolare dello Spirito Rosso. Infine ricompare l’Osservatore che decreta vincitori i Fantastici Quattro. L’Osservatore lascerà la Luna perché gli uomini vi sono ormai giunti e lui li deve osservare da lontano, senza farsi coinvolgere. Intanto Kargoff deve vedersela con le superscimmie, che gli si sono rivoltate contro. La Torcia Umana: “La Torcia Umana contro Sub-Mariner”, da Strange Tales n. 107 dell’aprile 1963. Scritto da Stan Lee e Larry Lieber, disegnato da Dick Ayers. Johnny Storm si sente trascurato da Reed Richards e dagli altri, così decide di compiere una grande impresa per guadagnare onori e gloria. Per esempio sconfiggere Sub-Mariner. Lancia la sfida, ma Namor gli dice di lasciar perdere: se gli facesse del male, sua sorella Susan, per cui il principe ha un debole, potrebbe soffrirne. Ma Johnny è ben deciso e i due finiscono per battersi sfruttando tutte le loro abilità. La Torcia ha la peggio, ma invece di desistere ci riprova scatenando il suo potere “supernova”, incrementando il calore all’estremo. Con un calore così intenso piomba in mare facendo evaporare l’acqua al suo passaggio. Sub Mariner è spinto sempre più in fondo, finché resta intrappolato in una caverna che la Torcia chiude con alcuni massi. Poi ritorna in superficie completamente esausto. Sub-Mariner riesce a liberarsi grazie alla propria forza, rendendosi conto di aver sottovalutato l’avversario. La Torcia Umana: “Il ritratto dei Cento Perigli”, da Strange Tales n. 108 del maggio 1963. Scritto da Stan Lee e R. Berns (Robert Bernstein), disegnato da Jack Kirby, chine di Dick Ayers. La Torcia Umana aiuta la polizia a mettere sotto chiave molti malviventi. I capi delle gang vorrebbero vendicarsi, ma non sanno come fare. Si presenta allora il falsario Wilhelm Van Vile, il quale, durante la fuga dalla prigione dove la Torcia l’aveva sbattuto, ha scoperto uno strumento alieno che consente di dipingere velocemente e di rendere reale ciò che si raffigura. Van Vile escogita vari piani per sconfiggere la Torcia e alla fine sceglie di dipingere gli altri tre Fantastici Quattro: saranno loro a distruggere per sempre la Torcia Umana. Johnny capisce che dietro gli attacchi sferrati contro di lui c’è Van Vile e dipinge una falsa Torcia, quella che i cloni dei Fantastici Quattro distruggono. Quindi la Torcia piomba nella base di Van Vile e dei suoi alleati malavitosi per catturarli. I FANTASTICI QUATTRO n. 10 del 10 agosto 1971 I Fantastici Quattro: “Ritorna Sub-Mariner”, da Fantastic Four n. 14 del maggio 1963. Scritto da Stan Lee e disegnato da Jack Kirby, chine di Dick Ayers. I Fantastici Quattro scendono trionfanti sulla Terra dopo aver sconfitto lo Spirito Rosso sulla Luna: una folla di giornalisti, fan e curiosi li attende al loro arrivo per celebrarli. Tornati al Baxter Building, Susan lancia una sonda marina per cercare di sapere che fine ha fatto Sub-Mariner. Reed la sorprende e pensa a come riconquistare il suo amore. Intanto il Burattinaio (che non è affatto morto come si credeva), ritorna per vendicarsi del quartetto. Grazie al controllo esercitato dalla sua “creta radioattiva” costringe Sub-Mariner a rapire Susan e, con lei come ostaggio, il principe di Atlantide sfida il resto del gruppo a liberarla dalla sua base sottomarina. Prima di partire, Ben va a trovare Alicia, che lo supplica di portarlo con sé. Lui non sa dire di no a una donna che piange. I Fantastici Quattro trovano Sub Mariner e lo affrontano, mentre Susan è sotto la minaccia di una piovra gigante. Durante lo scontro, la Cosa riesce a liberare la Ragazza Invisibile. A distanza, il Burattinaio ordina a Sub-Mariner di usare l’arma definitiva: uno spara-gas letale. Alicia e Susan sospettano che il responsabile di tutto sia il redivivo Burattinaio ma, essendo creduto morto, il dubbio rimane. All’improvviso la piovra spacca la cupola che impediva all’acqua di penetrare nella base di Sub-Mariner e si fionda sul sommergibile dove si trova il Burattinaio, che soccombe afferrato dai tentacoli. Namor, liberato dall’influenza mentale, non ricorda nulla di quanto successo ed è sorpreso di vedere i suoi rivali nella propria base. Li invita “gentilmente” a dileguarsi, perché lui è ancora impegnato nella ricerca del suo popolo. Prega la sola Susan di restare, ma la Ragazza Invisibile risponde che ormai la sua lealtà è solo per Reed Richards. La Torcia Umana: “Lo Stregone e la scatola di Pandora”, da Strange Tales n. 109 del giugno 1963. Scritto da Stan Lee e R. Berns, disegnato da Jack Kirby, chine di Dick Ayers. Il vecchio ed eccentrico eremita conosciuto come lo Stregone trova il leggendario vaso di Pandora e decide di usare i demoni che vi sono contenuti per compiere rapine in città. La Torcia Umana interviene, ma lo Stregone usa i suoi demoni per investire Johnny con un’ondata d’acqua. Johnny chiede allora di essere ucciso dal demone del fuoco, lo Stregone libera il demone senza rendersi conto che così Johnny può infiammarsi di nuovo. Poi salda il vaso, ma il demone della paura fa in tempo a uscire e colpisce lo Stregone, che, diventando pauroso, non rappresenta più una minaccia. La Torcia Umana: “La Torcia Umana contro Wizard e Pete l’Uomo di Colla”, da Strange Tales n. 110 del luglio 1963. Scritto da Stan Lee e H.E. Huntley (Ernie Hart), disegnato da Dick Ayers. Pete l’Uomo Colla (Trapster) si allea con Wizard dopo averlo fatto evadere dalla prigione. Wizard escogita un piano per screditare l’immagine pubblica della Torcia Umana, in modo che venga accusato di essere una spia. Poi i due progettano di rapire uno degli uomini più ricchi della città e addossare la colpa alla Torcia. Ma al posto del riccone si presenta Johnny e inizia lo scontro. Malgrado tutti i trucchi di Wizard, alla fine la Torcia Umana sconfigge lui e il suo socio. (Per gli albi precedenti pubblicati dall’Editoriale Corno nel 1971 vedi l’articolo I primi cinque numeri italiani de I Fantastici Quattro). Navigazione articoli IL MATRIMONIO DI GEPPO E FIAMMETTA PV – AH, L’AMOUR
I FANTASTICI QUATTRO n. 8 del 13 luglio 1971 I Fantastici Quattro: “Hulk”, da Fantastic Four n. 12 del marzo 1963. Scritto da Stan Lee e disegnato da Jack Kirby, chine di Dick Ayers. Il generale Thunderbolt si rivolge ai Fantastici Quattro per fermare la minaccia dell’incredibile Hulk (questo è il primo incontro tra i personaggi di due testate della Marvel, se non consideriamo quelli della Timely negli anni quaranta). Thunderbolt mostra i filmati dei disastri che sembrano provocati dal “pelleverde”. Sia la Cosa sia Johnny fremono dalla voglia di misurarsi con il bestione. Mister Fantastic porta il generale sulla loro nuova fantastic car, che sostituisce la precedente simile a una vasca da bagno volante. Raggiunta la base militare, si discute su chi possa essere l’autore delle distruzioni di alcuni missili antigravitazionali. Thunderbolt non ha dubbi che si tratti di Hulk ed è proprio per questo che ha chiesto l’aiuto dei Fantastici. Alla riunione è presente anche il dottor Bruce Banner con il giovane amico Rick Jones. Banner sostiene che se fosse stato Hulk le avrebbe distrutte dall’esterno, non dall’interno. Ma il generale non vuole sentire ragioni. Rick scopre che il vero sabotatore è un ricercatore della base, il professor Karl Kort, che fa la spia per il nemico. Purtroppo Kort sorprende Rick e lo minaccia con la pistola… Mentre i Fantastici Quattro stanno collaudando un nuovo macchinario militare, anche questo subisce il sabotaggio. Arriva Bruce Banner chiedendo aiuto per salvare Rick da Kort, ma nessuno gli crede. Allora decide di intervenire come Hulk per salvare l’amico. Bruce ha il suo laboratorio segreto all’interno di una caverna: Kort lo scopre e vi conduce Rick. Anche i Fantastici Quattro finiscono nelle gallerie ed ecco che, a pagina 17, avviene l’incontro: per la prima volta Hulk affronta la Cosa! Hulk sfrutta il vantaggio del fattore sorpresa mandando la Cosa a gambe per aria con un poderoso pugno. Gli altri provano a intervenire, ma a un certo punto Hulk sbatte i palmi delle mani per creare un’onda shock fortissima che abbatte sia la Torcia sia Mister Fantastic. Resta in piedi solo la Cosa, che impegna Hulk in una scazzottata. Mentre Hulk sta per sollevare Ben, un “raggio atomico” lo colpisce alle spalle stordendolo. Susan Storm ha visto chi ha sparato e indirizza la Cosa verso il responsabile. La Cosa si imbatte su un automa costruito dal sabotatore, ma lo fa a pezzi in un batter d’occhio. Poi sfonda una porta d’acciaio e cattura Kort. Rick è salvo e Hulk decide di cambiare aria. Tornato a essere Bruce Banner si complimenta con Reed. Anche il generale li ringrazia ufficialmente, con una parata militare in loro onore. La Torcia Umana: “Il ritorno di Wizard”, da Strange Tales n. 105 del febbraio 1963. Scritto da Stan Lee e Larry Lieber, disegnato da Jack Kirby, chine di Dick Ayers. Wizard, evaso di prigione, sfida la Torcia a battersi di nuovo con lui. Johnny non si fa pregare, anche se la sorella Susan è contraria e cerca di aiutarlo. Invece Wizard cattura proprio la sorella e la usa per catturare la Torcia Umana. Li rinchiude in una stanza dalle pareti di metallo, insieme a una bomba che si attiverà se Johnny proverà ad accendersi. Il giovane trova comunque il modo di farla esplodere a distanza e i due riescono così a liberarsi. Wizard cerca di scappare, ma la Torcia Umana lo riacciuffa e lo consegna alla polizia. La Torcia Umana: “La Minaccia del Terribile Duo”, da Strange Tales n. 106 del marzo 1963. Scritto da Stan Lee e Larry Lieber, disegnato da Dick Ayers. Un certo Carl Zante si presenta a casa di Johnny. Dice di essere un grande acrobata e cerca di convincere Johnny a unirsi a lui lasciando i Fantastici Quattro in modo da avere più gloria e, soprattutto, soldi. Dopo un battibecco con Reed e la Cosa, Johnny decide di mettersi con Zante. Come prima missione per fare conoscere al mondo il nuovo duo, Zante gli dice di salvare un impiegato di banca rimasto chiuso in una grande cassaforte. La Torcia fonde la porta d’acciaio e Zante lo innaffia per spegnergli la fiamma e poi svuotare indisturbato la cassaforte. Ma i restanti Fantastici Quattro li hanno seguiti e bloccano Zante. Il malvivente tenta la fuga: malgrado le abilità acrobatiche, la Torcia ha la meglio su di lui. Adesivi allegati a questo numero. I FANTASTICI QUATTRO n. 9 del 27 luglio 1971 I Fantastici Quatto: “Il Fantasma Rosso”, da Fantastic Four n. 13 dell’aprile 1963. Scritto da Stan Lee e disegnato da Jack Kirby, chine di Steve Ditko. Reed Richards, impegnato nello studio di un combustibile per i razzi spaziali, per poco non fa scoppiare l’intero palazzo! I Fantastici Quattro stanno fabbricando un missile per sbarcare sulla Luna (la storia è del 1963: Neil Armstrong atterrerà sul nostro satellite naturale solo nel 1969). Dall’altra parte del mondo un certo Ivan Kragoff parte con il proprio missile. Come equipaggio ha tre scimmioni addestrati per aiutarlo nella guida e nella riparazione dell’astronave. Ha anche un altro scopo: vuole assorbire i raggi cosmici per ottenere poteri straordinari come i Fantastici Quattro. I Fantastici Quattro, nel missile ben schermato dai raggi cosmici, giunti in orbita si accorgono dell’altro razzo. Johnny esce in ricognizione protetto da una tuta particolare che gli permette di infiammarsi nello spazio per breve tempo. Scopre che i tre scimmioni hanno acquisito dei poteri grazie alle radiazioni cosmiche. Uno è diventato forte, un altro è in grado di trasformarsi in qualsiasi cosa, e l’ultimo ha un potere magnetico di repulsione. Quando i Fantastici Quattro atterrano sulla Luna scoprono una città abbandonata in un cratere lunare. In quella zona c’è un’atmosfera artificiale che permette loro di respirare e alla Torcia Umana di accendersi. I quattro si dirigono verso quella che sembra una casa ultramoderna, mentre la Cosa, rimasta indietro, viene attaccata dagli scimmioni di Kragoff. Il quale ora ha preso il nome di Spirito Rosso, dato che ha acquisito il potere di diventare intangibile come un fantasma. All’improvviso compare un essere gigantesco che si fa chiamare l’Osservatore. L’Osservatore, bloccando la Cosa e gli scimmioni, spiega che fa parte di un popolo antichissimo e lontanissimo che si limita a osservare la nascita, lo sviluppo e la morte dei mondi nell’universo. Gli Osservatori non interferiscono mai, se lo ha fatto ora è solo perché il conflitto è stato portato sulla sua base lunare. Alla fine dice che la Cosa e lo Spirito Rosso potranno battersi per dirimere le loro questioni. Mentre la Cosa sta per piazzare un pugno, Mister Fantastic, che ancora non sa nulla, lo afferra a distanza e lo riunisce agli altri. Ben gli spiega che la dimora che hanno trovato appartiene all’Osservatore, il quale teletrasporta tutti in un luogo da lui stabilito. Riprende il combattimento. Il primo scontro è a vantaggio dello Spirito Rosso e dei suoi scimmioni, che rapiscono Susan rifugiandosi in un sotterraneo. Reed calma i propri compagni e pianifica una strategia. Intanto Susan Storm, rimasta sola con le scimmie, si libera e le segue approfittando del fatto che, senza la guida di Kragoff, agiscono seguendo il proprio istinto. Infatti, sfondano la porta che impediva loro di andare a cercare cibo. Poi Sue sventa una trappola di Kargoff, permettendo a Reed di usare una sua invenzione che blocca la struttura molecolare dello Spirito Rosso. Infine ricompare l’Osservatore che decreta vincitori i Fantastici Quattro. L’Osservatore lascerà la Luna perché gli uomini vi sono ormai giunti e lui li deve osservare da lontano, senza farsi coinvolgere. Intanto Kargoff deve vedersela con le superscimmie, che gli si sono rivoltate contro. La Torcia Umana: “La Torcia Umana contro Sub-Mariner”, da Strange Tales n. 107 dell’aprile 1963. Scritto da Stan Lee e Larry Lieber, disegnato da Dick Ayers. Johnny Storm si sente trascurato da Reed Richards e dagli altri, così decide di compiere una grande impresa per guadagnare onori e gloria. Per esempio sconfiggere Sub-Mariner. Lancia la sfida, ma Namor gli dice di lasciar perdere: se gli facesse del male, sua sorella Susan, per cui il principe ha un debole, potrebbe soffrirne. Ma Johnny è ben deciso e i due finiscono per battersi sfruttando tutte le loro abilità. La Torcia ha la peggio, ma invece di desistere ci riprova scatenando il suo potere “supernova”, incrementando il calore all’estremo. Con un calore così intenso piomba in mare facendo evaporare l’acqua al suo passaggio. Sub Mariner è spinto sempre più in fondo, finché resta intrappolato in una caverna che la Torcia chiude con alcuni massi. Poi ritorna in superficie completamente esausto. Sub-Mariner riesce a liberarsi grazie alla propria forza, rendendosi conto di aver sottovalutato l’avversario. La Torcia Umana: “Il ritratto dei Cento Perigli”, da Strange Tales n. 108 del maggio 1963. Scritto da Stan Lee e R. Berns (Robert Bernstein), disegnato da Jack Kirby, chine di Dick Ayers. La Torcia Umana aiuta la polizia a mettere sotto chiave molti malviventi. I capi delle gang vorrebbero vendicarsi, ma non sanno come fare. Si presenta allora il falsario Wilhelm Van Vile, il quale, durante la fuga dalla prigione dove la Torcia l’aveva sbattuto, ha scoperto uno strumento alieno che consente di dipingere velocemente e di rendere reale ciò che si raffigura. Van Vile escogita vari piani per sconfiggere la Torcia e alla fine sceglie di dipingere gli altri tre Fantastici Quattro: saranno loro a distruggere per sempre la Torcia Umana. Johnny capisce che dietro gli attacchi sferrati contro di lui c’è Van Vile e dipinge una falsa Torcia, quella che i cloni dei Fantastici Quattro distruggono. Quindi la Torcia piomba nella base di Van Vile e dei suoi alleati malavitosi per catturarli. I FANTASTICI QUATTRO n. 10 del 10 agosto 1971 I Fantastici Quattro: “Ritorna Sub-Mariner”, da Fantastic Four n. 14 del maggio 1963. Scritto da Stan Lee e disegnato da Jack Kirby, chine di Dick Ayers. I Fantastici Quattro scendono trionfanti sulla Terra dopo aver sconfitto lo Spirito Rosso sulla Luna: una folla di giornalisti, fan e curiosi li attende al loro arrivo per celebrarli. Tornati al Baxter Building, Susan lancia una sonda marina per cercare di sapere che fine ha fatto Sub-Mariner. Reed la sorprende e pensa a come riconquistare il suo amore. Intanto il Burattinaio (che non è affatto morto come si credeva), ritorna per vendicarsi del quartetto. Grazie al controllo esercitato dalla sua “creta radioattiva” costringe Sub-Mariner a rapire Susan e, con lei come ostaggio, il principe di Atlantide sfida il resto del gruppo a liberarla dalla sua base sottomarina. Prima di partire, Ben va a trovare Alicia, che lo supplica di portarlo con sé. Lui non sa dire di no a una donna che piange. I Fantastici Quattro trovano Sub Mariner e lo affrontano, mentre Susan è sotto la minaccia di una piovra gigante. Durante lo scontro, la Cosa riesce a liberare la Ragazza Invisibile. A distanza, il Burattinaio ordina a Sub-Mariner di usare l’arma definitiva: uno spara-gas letale. Alicia e Susan sospettano che il responsabile di tutto sia il redivivo Burattinaio ma, essendo creduto morto, il dubbio rimane. All’improvviso la piovra spacca la cupola che impediva all’acqua di penetrare nella base di Sub-Mariner e si fionda sul sommergibile dove si trova il Burattinaio, che soccombe afferrato dai tentacoli. Namor, liberato dall’influenza mentale, non ricorda nulla di quanto successo ed è sorpreso di vedere i suoi rivali nella propria base. Li invita “gentilmente” a dileguarsi, perché lui è ancora impegnato nella ricerca del suo popolo. Prega la sola Susan di restare, ma la Ragazza Invisibile risponde che ormai la sua lealtà è solo per Reed Richards. La Torcia Umana: “Lo Stregone e la scatola di Pandora”, da Strange Tales n. 109 del giugno 1963. Scritto da Stan Lee e R. Berns, disegnato da Jack Kirby, chine di Dick Ayers. Il vecchio ed eccentrico eremita conosciuto come lo Stregone trova il leggendario vaso di Pandora e decide di usare i demoni che vi sono contenuti per compiere rapine in città. La Torcia Umana interviene, ma lo Stregone usa i suoi demoni per investire Johnny con un’ondata d’acqua. Johnny chiede allora di essere ucciso dal demone del fuoco, lo Stregone libera il demone senza rendersi conto che così Johnny può infiammarsi di nuovo. Poi salda il vaso, ma il demone della paura fa in tempo a uscire e colpisce lo Stregone, che, diventando pauroso, non rappresenta più una minaccia. La Torcia Umana: “La Torcia Umana contro Wizard e Pete l’Uomo di Colla”, da Strange Tales n. 110 del luglio 1963. Scritto da Stan Lee e H.E. Huntley (Ernie Hart), disegnato da Dick Ayers. Pete l’Uomo Colla (Trapster) si allea con Wizard dopo averlo fatto evadere dalla prigione. Wizard escogita un piano per screditare l’immagine pubblica della Torcia Umana, in modo che venga accusato di essere una spia. Poi i due progettano di rapire uno degli uomini più ricchi della città e addossare la colpa alla Torcia. Ma al posto del riccone si presenta Johnny e inizia lo scontro. Malgrado tutti i trucchi di Wizard, alla fine la Torcia Umana sconfigge lui e il suo socio. (Per gli albi precedenti pubblicati dall’Editoriale Corno nel 1971 vedi l’articolo I primi cinque numeri italiani de I Fantastici Quattro).