Nel 1991 il mondo dei videogame è stato colpito da un titolo che ha rivoluzionato il genere, un gioco che ha fatto la fortuna di molte sale giochi e che è diventato un cult presso i suoi fan. Street Fighter II – The World Warrior ha stravolto le regole dei videogiochi picchiaduro, grazie a originali innovazioni ispirate al cinema e ai fumetti, tanto che i suoi personaggi si sono affermati anche in altri media. Prodotto da Capcom, è ancora oggi considerato tra i più grandi videogiochi di sempre e il prodotto più venduto dall’azienda. IL PRIMO STREET FIGHTER Il primo Street Fighter uscì nelle sale giochi nel 1987, ma non fu grande successo. Il gioco prevedeva la scelta di un lottatore, il karateka giapponese Ryu, che doveva attraversare il mondo in un torneo di lotta, il quale prevedeva 10 avversari provenienti da quattro nazioni (Stati Uniti, Cina, Regno Unito e Thailandia), ognuno con uno stile di combattimento diverso. Attraverso le combinazioni tra manovella e tasti, si potevano usare delle combinazioni di colpi (le famose combo) e le mosse speciali con le quali infliggere maggiori danni all’avversario. Insomma, c’erano giù tutte le premesse del titolo seguente, ma la poca fluidità dei movimenti e la possibilità di scegliere un solo giocatore (al massimo c’era in alternativa Ken come secondo player) ne hanno fatto un titolo di nicchia; non il successo sperato, forse, ma abbastanza da farne un sequel. Ma nel frattempo un altro grande videogioco di lotta aveva spopolato nelle sale giochi: Double Dragon, picchiaduro a scorrimento orizzontale prodotto dalla Taito, che, anche per i rimandi a Ken il Guerriero, The Warrios, Mad Max e i film di Bruce Lee divenne un successo clamoroso. Per questo motivo nel 1989 la Capcom produsse Final Fight, originariamente concepito come sequel di Street Fighter ma che invece ricalcava le orme del titolo della Taito. Il successo di Final Fight spinse la Capcom nel continuare con il genere picchiaduro, e nel 1991 finalmente uscì l’innovativo Street Fighter II, che conquistò il mondo. UN SUCCESSO MONDIALE Rispetto al suo predecessore, Street Figher II portava diverse innovazioni: una maggiore fluidità nei movimenti e un design più accurato, sia nei personaggi che negli sfondi, ma soprattutto dava al giocatore la possibilità di scegliere tra ben 8 personaggi, provenienti da diversi paesi del mondo. I protagonisti sembravano usciti da un manga o un comic americano: seppur folkloristici e a tratti stereotipati, i personaggi erano caratteristici e ben sviluppati in termini di motivazioni (di ogni personaggio esisteva una breve biografia) che nello stile di lotta, cosa che lo rendeva unico. Tutti o quasi hanno motivo di partecipare al torneo per chiudere i conti con M. Bison, il villain della serie, a capo dell’organizzazione criminale Shadowloo. RYU – Karateka giapponese, protagonista del primo Street Fighter, partecipa al torneo con il solo scopo di raggiungere la perfezione come lottatore. Le sue mosse caratteristiche sono l’Ha-do-ken (ispirato alla Kamehameha di Dragon Ball) lo Sho-ryu-ken (un montante portato con un salto) e il Tatsumakisenpukiaku (una serie di calci rotanti portati muovendosi a elicottero). Ryu è senza dubbio il personaggio principale e l’uomo immagine della serie. KEN – Americano, compagno di addestramento di Ryu, second player del primo capitolo, ha di fatto lo stesso campionario di mosse di Ryu. Indossa un kimono rosso e ha i capelli biondi. Sebbene nel game player è selezionabile con il solo nome, nel fandom è conosciuto con il nome completo di Ken Masters CHUN LI – Agente dell’Interpol cinese, partecipa sia per fermare l’organizzazione criminale, sia per motivi personali; pare che suo padre infatti sia stato ucciso proprio da Bison. Agilissima e veloce, le sue mosse speciali sono il Lightning Kick (una sequenza velocissima di calci) e il Spinnig Bird Kick (gira come un elicottero con le gambe usate come pale). Chun Li è stato il primo personaggio femminile giocabile di un picchiaduro, diventando un percussore del genere, aprendo la strada a molte lottatrici femminili in altre serie di videogiochi. È un icona pop ed è il forse il personaggio più iconico della serie dopo Ryu. GUILE – Pilota dell’aeronautiaca statunitense, partecipa al torneo per vendicare il suo commilitone Charlie, ucciso da M. Bison. Il nome completo è William F. Guile. Le sue mosse speciali sono il Sonic Boom (un boomerang di energia sonica) e il Flash Kick (un potentissimo calcio rovesciato). Guile è stato plasmato sull’immagine di J.P. Polnareff e di Rodolf Von Stroihem, personaggi dall’insolita capigliatura a spazzola dell’anime Le bizzarre avventure di Jojo. HONDA – Imponente lottatore di sumo, partecipa per dimostrare la mondo la forza della sua disciplina. Le sue mosse speciali sono Hundred Hand Slap (colpi velocissimi con i palmi della mano, tanto da sembrare molteplici), il Sumo Head Butt (si lancia come un razzo, colpendo l’avversario di testa) e il Hyakkan Otoshi (colpisce a mezz’aria col il busto e poi ricade col sedere sopra l’avversario). Honda si pittura la faccia con il trucco tipico del teatro kabuki ed è un’icona giapponese. ZANGIEF – Gigantesco wrestler sovietico (l’Urss sarebbe crollata da lì a poco), Zangief è iscritto al Partito comunista e partecipa a scopi propagandistici al torneo. Le sue mosse speciali sono le tipiche prese di wrestling, come lo Spinnig Piledriver (afferra l’avversario e si lancia in aria ruotando su se stesso), lo Spinning Larialt (ruota su se stesso con un braccio teso) e il Siberian Supplex (schiera l’avversario con violenza). Zangief non ha attacchi a lunga distanza ed è particolarmente lento ma potente. Le sue tecniche sono basate su quelle di Mike Haggar, personaggio di Final Fight. BLANKA – Misterioso uomo-bestia proveniente dal Brasile, di lui si conosce solo parte della storia. È sopravvissuto a uno schianto aereo ed è cresciuto alla stato brado nella giungla dell’Amazzonia, dove ha imparato a sopravvivere attraverso uno stile di lotta animalesco. I suoi attacchi speciali sono il Rolling Attack (si appallottola su se stesso e si lancia contro l’avversario girando come una ruota) e l’Elettric Thunder Attack (emette una forte scossa elettrica, imparato dalle anguille elettriche). La sua caratteristica pelle verde pare dovuta all’assunzione di clorofilla dalle piante amazzoniche. DHALSIM – Santone indiano (probabilmente ispirato a Ghandi) esperto di yoga e pacifista, partecipa per guadagnare il premio da devolvere al suo villaggio. Porta intorno al collo una collana di piccoli teschi, appartenuti a bambini morti durante la carestia. La sua peculiarità è allungare gli arti per portare i colpi. Questa caratteristica è stata ispirata agli autori dal manga Le bizzarre avventure di Jojo, dove il personaggio di Will E. Zeppeli era capace di snodare gli arti per colpire un avversario a distanza. Le sue mosse speciali sono lo Yoga Fire e lo Yoga Flame (sputa fuoco dalla bocca, sia a distanza che da vicino) il teletrasporto e il Torpedo (si lancia di testa a proiettile contro l’avversario). Il nome Dhalsim pare derivi da un ristorante indiano vicino alla sede dove lavoravano i programmatori e in cui gli impiegati dell’azienda erano soliti andare. Ognuno di questi lottatori ha uno stage (arena) con un’ambientazione caratteristica in cui agisce, spesso legato a luoghi famosi del paese da cui derivano, e un tema musicale personalizzato e orecchiabile. Ogni avversario si combatteva alla meglio in tre round con un limite di tempo. Una volta che il giocatore sconfiggeva i 7 avversari, però, il gioco non finiva: altri quattro avversari apparivano sullo schermo. Quattro misteriosi boss non selezionabili, molto più forti e resistenti degli altri, che rendevano la sfida più interessante. BALROG: Pugile nero che agisce a Las Vegas, è un ex campione del mondo caduto in disgrazia e avvicinato dalla Shadowloo. La sua combinazione di colpi è ovviamente legata alla boxe con diretti e montanti dalla potenza devastante. VEGA: Killer spagnolo, è un incrocio tra un matador e un ninja. Agile e veloce, utilizza tre artigli sul dorso della mano e una maschera per coprirsi il volto. Vega è un vanesio che mette la bellezza sopra ogni cosa. Oltre a essere caratterizzato da una velocità e un’agilità straordinaria, ha la capacità di arrampicarsi su una rete metallica e poi lanciarsi sull’avversario. Il suo aspetto richiama una degli Ashura provenienti dalla serie di Ken il Guerriero. SAGAT: Possente lottatore di Muai Thai, ex campione del precedente torneo detronizzato da Ryu, è il vice di M. BIson. I suoi colpi speciali sono il Tiger Shot (una lama di fuoco che può lanciare dai pugni sia dall’alto che accovacciandosi in basso) e il Tiger Uppercut (terrificante montante portato col salto). Il suo scopo principale è vendicarsi di Ryu. M. BISON: Villain definitivo della saga, capo dell’organizzazione Shadowloo, possessore del misterioso psyco-power che lo rende potentissimo, Bison indossa un’uniforme militare rossa, ma non si sa nulla delle sue origini. Non si sa neppure se sia thailandese, pur essendo lì collocato il suo stage. Veloce e potente, le sue mosse speciali sono lo Scissor Kick (un doppio calcio a forbice, appunto), lo Head Stomp (salto a piedi uniti sulla testa dell’avversario) e soprattutto lo Psycho Crusher (si lancia come un proiettile, avvitandosi come un trapano, avvolto da energia psichica che infiamma il nemico). Una volta sconfitti tutti e quattro gli avversari, il giocatore può vedere il finale di ogni personaggio, ovviamente diverso per ognuno di loro, cosa che spingeva a terminare il gioco con un personaggio diverso ogni volta. Il successo come detto fu planetario e rese il titolo della Capcom uno dei videogiochi più popolari e venduti della storia, tanto che nel 1992 spinse la casa produttrice di creare una nuova versione del gioco Street Fighter II: Champion Edition, che aveva la novità di poter far selezionare anche i quattro boss finali. A proposito di questi, la versione giapponesi e quella occidentale si differenziano per i nomi di tre dei quattro boss. In Giappone, i nomi di Balrog, Vega e M. Bison sono invertiti rispetto a come li abbiamo conosciuti da noi: il pugile afroamericano è M. Bison, il matador spagnolo è Balrog mentre il boss finale (M. Bison) è chiamato Vega, dall’omonima stella che già dava il nome agli alieni malvagi di Goldrake. Quando la Capcom ha ceduto i diritti in occidente si è deciso di modificarli perché un pugile nero chiamato M. Bison era chiaramente un riferimento a Mike Tyson, e si è voluto evitare cause di denuncia da parte dello staff del campione. Quindi hanno deciso di sostituire i nomi dei vari personaggi, invertendoli così come li abbiamo indicati qui in elenco. Anche la Champion’s Edition si rivelerà un successo, tanto che nel 1993 uscì una nuova versione del videogame, ossia Street Fighter: The New Challengers, che presentava ben 4 personaggi nuovi, oltre a delle nuove mosse per tutti e dei finali nuovi per i 4 boss e per Chun Li, a cui spettava la scelta al giocatore per fargli proseguire o meno la carriera di agente dell’Interpol. I nuovi contendenti. CAMMY – Donna militare inglese, agente dell MI6, soffre di un’amnesia. Partecipa al torneo per scoprirne di più sul suo passato, di cui ricorda solo un legame con M. BIson. Le sue mosse speciali sono lo Spiral Arrow (si lancia a piedi uniti contro l’avversario, ruotando a cacciavite), il Cannon Spike (con calcio portato dal basso verso l’alto) e lo Spinning Knucle (ruota su sè stessa e colpisce con un pugno allo stomaco). Bionda e con le trecce, caratterizzata da un basco rosso e un body verde militare con le gambe scoperte, Cammy è sicuramente un’introduzione azzeccata, risultando tra i personaggi più apprezzati dal pubblico (al contrario degli altri tre nuovi elementi) e uno dei cosplay più gettonati alle fiere, soprattutto per il suo sex appel. DEE JAY – Kickboxer giamaicano e affermato disc jokey (come suggerisce il nome), Dee Jay è stato per molto tempo l’unico lottatore nero della saga, assieme a Balrog, della saga. Ispirato, si dice, al vero artista marziale Bill Banks, è un personaggio che ha ottenuto pareri discordanti: se da una parte risulta uno dei più bilanciati per rapidità, potenza e combinazioni, dall’altra risulta lo stereotipo tipico del “nero con il ritmo nel sangue” sempre sghignazzante e dalla psicologia piatta e motivazioni banali. Le sue mosse speciali sono Air Slasher (lancia un disco d’energia a distanza), Machine Gun Uppercut (una rapidissima serie di montanti) e Double Rolling Sobat (una veloce sequenza di calci, portati prima col destro e poi col sinistro). FEI LONG: Attore e artista marziale di Hong Kong, è in tutto un clone di Bruce Lee, nell’estetica, nelle mosse e nei suoni che emette quando le esegue. I suoi colpi speciali sono il Rekka Ken (sequenza rapidissima di pugni), il Flame Kick (calcio dal basso all’alto che incendia il nemico) e Flyning Kick (una sforbiciata volante). C’è poco altro da dire su di lui. HAWK: Diminutivo di Thunder Hawk, è un nativo americano che vive in Messico. Alto due metri e imponente, odia M. Bison per aver distrutto la sua riserva. Le sue mosse speciali sono legate alla sua mole e alle prese, come il Condor Drive (una testata in volo dall’alto verso il basso), il Tomahawk Buster (altra testata data però dal basso verso l’alto) e il Mexican Typhoon (afferra l’avversario per la testa, lo fa roteare e lo scaglia per terra). Thunder Hawk viene dal Messico ma non ha nulla della cultura messicana, apparendo più come un pellerossa tipico del Nord America: un personaggio stereotipato e assai confuso. IL SUCCESSO NEGLI ALTRI MEDIA Street Fighter ha generato una serie di “imitazioni” più o meno riuscite da parte di altre case di produzione, come Mortal Kombat, Tekken, World Heroes e Killer Instinct, in cui una serie di combattenti esotici e sovrannaturali si sfidano in tornei all’ultimo sangue. Ma il grande successo di Street Fighter non si è fermato ai videogame: ha dato origine a una infinità di cartoni, fumetti, album di figurine, action figure, cosplayer e un film live action nel 1994 con attori di fama come Jean-Claude Van Damme, Raul Julia, Kylie Minogue e Ming-Na Wen. La saga videoludica è continuata con l’inserimento di altri personaggi, e la lore della saga viene ampliata, fino all’ultimo (finora) titolo: Street Fighter 6, uscito nel 2023, a ben 36 anni dal lancio del primo. Navigazione articoli PILOTA DI DRONI, PROFESSIONE DEL FUTURO GLI ALTRI PERSONAGGI DI STREET FIGHTER