La DC Comics ha sempre avuto difficoltà nel gestire la propria continuity interna. Al contrario della rivale Marvel, che di questo concetto ha fatto il fulcro del proprio universo (almeno fino a 15 anni fa) la casa editrice di Superman e Batman, per diversi motivi, ha sempre creato una certa confusione, sia tra i lettori sia tra gli sceneggiatori.

Per questo motivo nel 1985 ha dato il via a Crisi sulle Terre Infinite, il maxi crossover, diventato un best seller, con cui la DC ha fatto ordine nel proprio universo narrativo, cancellando tutto ciò che non era canonico e creando una nuova continuity, definita post Crisi, con cui ha reso tutto più chiaro e facilmente fruibile.

O almeno così doveva andare, in teoria. Come vedremo, non è stato affatto così semplice, e molti personaggi hanno visto la loro continuity rispettata … mentre altri no.

 

RISPETTARE O MENO LA CONTINUITY

Pare che l’idea di resettare l’universo DC venne a Marv Wolfman in seguito a una lettera di un lettore in cui si chiedeva come mai Lanterna Verde non fosse stato riconosciuto da un personaggio con cui aveva collaborato tre anni prima.

I lettori vedevano l’universo DC troppo complicato, incoerente e confuso a causa del multiverso, in cui c’erano diverse Terre su cui agivano molteplici personaggi. Per questo motivo Wolfman convince la dirigenza a creare la miniserie Crisi sulle Terre Infinite in modo appunto da rimodellare e meglio definire l’universo DC.

La serie fu un successo superiore alle aspettative, ora l’universo DC non aveva più un Multiverso ma un’unica terra, simile a quella della rivale Marvel, in cui agivano i personaggi a seconda dell’epoca in cui avevano esordito.

Ma a questo punto sorgeva una domanda: nel nuovo universo i personaggi dovevano venire resettati, ripartendo da zero, o dovevano rispettare la loro continuity?

 

LA SILVER AGE È CANONICA

Il fulcro attorno al quale ruota tutta la continuity DC è Flash, il velocista scarlatto. Proprio lui aveva dato il via alla Silver Age, quando la DC rilanciò il personaggio su Showcase n. 4 nel 1956 e sempre lui aveva dato vita al concetto di Multiverso, nato nel 1961 grazie al Flash dei Due Mondi di Gardner Fox e Carmine Infantino.

Ora con il passaggio di consegne tra il secondo Flash, Barry Allen, morto proprio durante la Crisi, e l’esordio del terzo Flash, Wally West, che esordisce nell’ultima pagina sempre di Crisi, aveva inizio il periodo post Crisi in cui come abbiamo detto iniziava il nuovo corso DC.

Ma fin dalle prime pagine di Flash vol. 2 n. 1 del 1987 Wally ricordava il sacrificio fatto dallo zio, il suo precedente matrimonio con la zia Iris e il processo per aver ucciso il professor Zoom, l’Anti-Flash. Ergo, tutti i precedenti del Flash / Barry Allen erano canonici, inclusa la sua partecipazione alla fondazione della Justice League. Questa regola sembrava essere valida per la maggior parte degli eroi DC.

Batman, per esempio, nonostante la sua origine venne rimodernizzata da Frank Miller nel celebre Anno Uno, non sembrava venire toccato particolarmente dalla Crisi. Nelle sue storie post Crisi era ancora accompagnato da Jason Todd, il secondo Robin, che era succeduto a Dick Grayson prima di Crisi sulle Terre Infinite nel 1983. Lo stesso Grayson ora agiva con l’identità di Nightwing, assunta nel 1984 e con cui aveva preso parte alla stessa Crisi.

Quando Batman si scontra con Joker è evidente che i due abbiano avuto diversi conflitti nel corso degli anni, come si deduce dai dialoghi tra loro in The Killing Joke e Una Morte in Famiglia del 1988.

Lo stesso dicasi per Lanterna Verde; anche se il post Crisi vede il ritorno di Hal Jordan, dopo che questi aveva mollato il Corpo delle Lanterne Verdi nel numero 182 della propria serie nel 1984, la presenza del suo successore al ruolo John Stewart rende le precedenti storie canoniche, inclusa l’arruolamento di Guy Gardner nel Corpo, personaggio che diventerà un beniamino del pubblico nel nuovo corso della Justice League.

La stessa Justice League dimostra un filo conduttore con gli eventi pre Crisi: sebbene la nuovissima Justice League International fosse un gruppo con una formazione nuova di zecca, il nuovo team partiva dalle ceneri di quello precedente, la famigerata Justice League Detroit che aveva preso parte a Crisi e si era sciolta in Legends, il primo nuovo evento del nuovo corso editoriale.

Aquaman portava ancora i segni del lutto che lo avevano colpito (la morte del figlio Arthur Jr) e la conseguente separazione dalla moglie Mera, avvenute nel 1978, e Freccia Verde ricordava il viaggio on the road fatto ad Hal Jordan, ossia il ciclo di storie del 1970 da Dennis O’Neil e Neal Adams. Il suo stesso Roy Harper/Speedy aveva memoria dei suoi difficili trascorsi come tossico, come visto nella celebre Snowbirds no fly del 1971.

Anche gli altri team come i Teen Titans e gli Outisiders avevano le stesse formazioni apparse in Crisi, e la nuovissima Doom Patrol di Gran Morrison mostrava chiaramente di ricordare la tragica morte dei loro predecessori (questa addirittura avvenuta nel 1968)

Tutti questi sono solo alcuni esempi che dimostrano come Crisi sulle Terre Infinite ha sfoltito l’universo DC, ma non ne ha intaccato la continuity.

Oppure no?

 

LA SILVER AGE NON E’ CANONICA

La DC aveva incluso nella sua nuova, unica Terra, anche i personaggi acquisiti da altre case editrici decadute, come gli eroi della Charlton Comics (Blue Beetle, Capitan Atom, Question) della Quality Comics (Zio Sam e i Freeedom Fighters e Plastic Man) e la famiglia Marvel della Fawcett Comics (Shazam!).

I primi di questi vennero introdotti nella nuova continuty proprio in Crisi e ripartirono da zero con nuove origini non tenendo conto dei loro precedenti. Beetle si unì alla nuova Justice League non ricordano i numerosi team up con Question (che ispirarono l’accoppiata Nite Owl – Rorschach in Watchmen di Alan Moore) e anche le origini di Capitan Atom (e l’aspetto grafico, ora metallico) vennero riscritti ex novo.

Al contrario però i personaggi quella Quality e la famiglia Marvel avevano diversi precedenti nell’universo DC da quando questa ne aveva acquisito i diritti. Zio Sam e i suoi Freedom Fighters, per esempio, avevano incontrato diverse volte la Justice Society di Terra 2 sulle pagine della serie All Star Squadron (i diritti dei personaggi erano stati acquisiti già negli anni 50) e Capitan Marvel aveva affrontato Superman nel 1974 su Superman # 276 e in Superman vs. Shazam!

Ora però nessuno di questi personaggi aveva memoria dei loro precedenti. Ma se la cosa poteva ritenersi irrilevante, in quanto non erano certamente di primo piano, non si può dire altrettanto di Superman, il capostipite dei supereroi e uomo-simbolo della DC Comics.

L’Uomo d’Acciaio, infatti, veniva sottoposto ad un vero e proprio restyling. Dopo lunghe discussioni gli editor DC decisero di resettare il loro eroe di punta, pubblicato ininterrottamente da (allora) quasi 50 anni.

Superman tornò ad essere l’unico sopravvissuto di Krypton, la sua adolescenza a Smallville nei panni di Superboy venne completamente cancellata come mai avvenuta (nonostante gli episodi pubblicati in una serie omonima dal 1949 al 1976).

La riprova di come Superman ripartiva da zero si può evincere dalla miniserie Man of Steel scritta e disegnata da John Byrne nel 1986. Qui Superman indossa il suo costume per la prima volta a 28 anni e incontra i suoi avversari sempre per la prima volta (al contrario, come abbiamo detto, di quanto visto su Batman).

Superman e Lex Luthor si incontrano per la prima volta a Metropolis e non vi è alcuna traccia dei loro numerosi precedenti: questo nuovo Luthor non è più lo scienziato megalomane che aveva sfidato Superman con diverse armi fantascientifiche, e perde i capelli a causa di una normalissima alopecia e non a causa dei fumi chimici provocati da un incendio da cui lo aveva salvato Superboy (che Luthor riteneva fosse il responsabile dell’incidente).

Anche Bizzarro e Metallo vengono presentati come new entry, con le origini modificate, non tenendo conto dei precedenti scontri con l’Uomo d’Acciaio. Insomma il Superman del 1986 è un personaggio completamente nuovo rispetto a quello pubblicato dal 1939.
La cosa viene ulteriormente confermata dalla totale cancellazione di Supergirl dalla sua mitologia, uccisa proprio sul numero 7 di Crisi sulle Terre Infinite e, nonostante la fine commovente, nessuno ormai si ricordava più di lei, come se non fosse mai esistita.

La cancellazione di Superboy e Supergirl aveva portato diversi problemi alla Legion of Super-Heroes scritta da Keith Giffen. La serie, che aveva un certo successo tra il 1983 e il 1985, vide decadere la propria coerenza narrativa dalla cancellazione di Superboy e di sua cugina.

Gli autori si inventarono diversi espedienti narrativi, come “l’universo tasca”, e realtà alternative per porvi una pezza, dato che fu proprio la presenza del ragazzo d’acciaio a ispirare la formazione della squadra, e grazie ai loro viaggi nel tempo a unirsi a loro.

A poco a poco i riferimenti a Superboy iniziarono a venir meno e attraverso una ret-con, venne sostituito con personaggio di Mon-El, proveniente dal pianeta Daxam colonizzato dai kryptoniani, di cui avevano poteri simili (ma erano vulnerabili al piombo).

Superman non era il solo big a venire restaurato. Anche Wonder Woman ricominciava da capo, a cura di George Perez, autore di testi e disegni della sua nuova serie, molto legata alla mitologia greca, che vedeva la principessa Diana arrivare per la prima volta.

Diana non utilizzava più l’alias di Diana Price, non aveva più una relazione con l’aviatore americano Steve Trevor, e non c’era traccia del tanto discusso periodo Karate Mod in cui Diana perdeva i poteri e agiva come un’agente segreto esperta di arti marziali, che avevano caratterizzato gli anni 70.

Venivano ovviamente a cadere i riferimenti alla Seconda guerra mondiale (attribuiti a sua madre Hyppolita retroattivamente) e il suo ruolo come membro fondatore della Justice League venne cancellato, sostituita (nei ricordi dei personaggi) da Black Canary.

Anche la sua partnership con Wonder Girl, fondatrice dei Teen Titans, la giovane Donna Tory, fu rielaborata più volte, tanto che dare un’origine definitiva a questo personaggio è complicato, dato che nel corso dei decenni vengono riscritte più e più volte.

Anche Hawkman subì un taglio radicale ai propri precedenti. Katar Hol, il secondo personaggio a portare questo nome, era stato uno dei primissimi eroi della Silver Age. Aveva introdotto il pianeta Thanagar nella cosmologia della DC e si era unito dalla Justice League, in cui aveva stretto un forte rapporto di amicizia con Atom (Ray Palmer) e un’accesa rivalità politica con Freccia Verde.

Tutta questa caratterizzazione si perse quando Katar Hol venne introdotto nell’universo post Crisi con la serie Hawkworld del 1990, che lo vedeva arrivare sulla Terra ai giorni nostri. I suoi precedenti nel quinquennio precedente vennero attribuiti da un “falso” Hawkman, Fel Andar, mentre non si teneva conto di tutti i precedenti della Silver Age.

Nonostante il successo dell’universo post Crisi, e le ottime vendite sul mercato (che permisero alla DC di superare la Marvel dopo molto tempo), la DC si confermava comunque incapace di gestire una continuty in modo coerente e fluido. Almeno non con tutti i personaggi.

Forse è anche per questo motivo che nel 2011 ha deciso di fare un completo reboot del proprio universo

 

 

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