“Viaggi Straordinarissimi di Saturnino Farandola nelle 5 o 6 parti del mondo ed in tutti i paesi visitati e non visitati da Giulio Verne” (Voyages très extraordinaires de Saturnin Farandoul dans le 5 ou 6 parties du monde visités et ne pas visités par Jules Verne) è un romanzo del 1879 di genere fantastico-esotico dello scrittore, illustratore e giornalista francese Albert Robida (1848-1926).

Il romanzo di Saturnino Farandola

Come negli altri suoi libri di fantascienza, avventura e storia, Robida ha anche illustrato il romanzo con i suoi bei disegni.

Il romanzo narra le avventure e le disavventure di Saturnino Farandola, il quale, strappato da una tempesta dalla nave su cui era imbarcato con i genitori, si ritrova, ancora bambino, sull’isola polinesiana di Pomotù spersa nell’Oceano Pacifico, abitata da grosse scimmie da cui viene allevato (ben prima di Tarzan).
Saturnino non si adatta alla vita delle scimmie, diventato adulto si mette per mare, dove viene preso a bordo della nave Bella Leocadia comandata da Lombrico.


Durante i viaggi, l’equipaggio sbarca in un’isola del Borneo dove ci sono grandi tartarughe che i marinai si divertono a cavalcare. I marinai vengono attaccati dai pirati malesi e il comandante Lombrico ci lascia le penne. Saturnino gli  succede nel comando per continuare i viaggi in tutto il mondo incontrando molti personaggi famosi creati in quegli stessi anni da Jules Verne.

Il primo è il Capitano Nemo sul sottomarino Nautilus, che interviene ad aiutare i marinai contro i pirati. Dall’Isola Misteriosa, Farandola raggiunge poi l’Australia con la nave trainata da una balena. Quindi gli Stati Uniti, dove, tra indiani e banditi, incontra Fileas Fogg che ha intrapreso un nuovo viaggio intorno al mondo per battere il suo precedente record di 80 giorni. I due personaggi si incontrano di nuovo in Nicaragua, divisi tra lo stato del Sud, dove si trova Fileas, e quello del Nord, dove si trova Saturnino.

La mappa dei viaggi di Saturnino Farandola, disegnata da Albert Robida come le precedenti illustrazioni

Questi Stati entrano in guerra e i due personaggi guidano le rispettive truppe, usando armi avveniristiche e strampalate. A vincere è Saturnino, che poi riparte per i suoi fantastici viaggi in Africa e persino nello… spazio, raggiungendo il pianeta Saturno.

Tornato sulla Terra, lo troviamo a cercare lo smarrito Elefante Bianco nel Siam (l’odierna Thailandia), poi in India, Tibet, Cina, Giappone, Polo Nord e Russia.
Finalmente Saturnino ritorna nella sua isola di Pomotù, dove termina il suo girovagare tornando tra le scimmie, per le quali, evidentemente, provava nostalgia.

Il film e lo sceneggiato

Sul personaggio è stato girato un film muto italiano nel 1913: “Le avventure straordinarissime di Saturnino Farandola”, diretto e interpretato da Marcel Fabre, con Nilde Baracchi.


Il film si compone di 4 episodi: “L’isola delle scimmie”, “Alla ricerca dell’elefante bianco”, “La regina dei Makalolos”, “Farandola contro Fileas-Fogg”.

Per la televisione è stato realizzato uno sceneggiato, sempre italiano, con il titolo “Saturnino Farandola”. In onda su Rai Due a partire dal 7 Aprile 1977 all’interno della “Tv 2 Ragazzi”, per 13 puntate di mezz’ora.

La sceneggiatura è di Raffaele Meloni e Norman Mozzato, le scenografie di Paolo Petti. Musiche di Ettore De Carolis. Regia di Raffaele Meloni. Il protagonista è interpretato da Mariano Rigillo nelle vesti anche del narratore. Tra gli altri attori Attilio Cucari (Bora-Bora, il capo dei pirati), Emilio Marchesini (Mandibola), Silvio Anselmo (Capitan Lombrico), Daria Nicolodi (Bumbaja, il braccio destro di Bora Bora), Giovanni Poggiali, Donatina De Carolis, Bonnie Foy, Claudia Lawrence e Flavio Colombaioni (Saturnino da piccolo).

Nella prima messa in onda, che terminò il 2 giugno 1977, furono trasmesse solo 9 delle 13 puntate. Le restanti 4 (più una di raccordo) furono trasmesse nel mese di dicembre dello stesso anno.
Lo sceneggiato fu poi replicato dal 2 giugno 1980 al 30 dello stesso mese.


Ogni puntata dello sceneggiato televisivo inizia con una panoramica sul pubblico in attesa nella saletta cinematografica “Lumiere” del 1896: vediamo la signora impaziente, quella emozionata, la romantica e la curiosa; il signore con la bombetta, quello informatissimo, l’ironico e così via.
Dei cinque continenti attraversati dai viaggi di Farandola nello sceneggiato ce ne sono solo tre: l’Oceania, l’Asia e l’Africa, quindi il ritorno all’isola di Pomotù.

Per essere fedeli al libro di Robida, le scenografie sono bidimensionali e riproducono le illustrazioni dello stesso autore del romanzo, così anche i costumi.

Le versioni a fumetti

Tra i vari adattamenti del romanzo di Robida dobbiamo considerare anche quelli a fumetti.


Dal 1938 al 1940, Pier Lorenzo De Vita ha disegnato l’adattamento a fumetti di Farandola, su sceneggiatura di Federico Pedrocchi e poi di Guido Mellini.

La storia è stata pubblicata a puntate dal settimanale “Topolino” nel suo iniziale formato grande, a partire dal numero 301 del 29 settembre 1938 fino al 396 del 25 luglio 1940. Fumetto riproposto nella serie “Albi d’Oro“ e negli “Albi Grandi Avventure”.


Un seguito-parodia di Saturnino Farandola è stata pubblicato a puntata nei numeri 223, 224 e 225 di “Topolino” nell’attuale formato tascabile, dal 25 novembre al 25 dicembre 1959, con il titolo: “Le straordinarie avventure di Paperino Girandola”.


Scritta da Guido Martina e disegnata ancora Pier Lorenzo De Vita, la storia è stata ristampata, per la prima volta, nella prima serie de “I Classici di Walt Disney” n. 11 dell’aprile 1963.


Protagonisti sono Paperino, zio Paperone, Qui, Quo, Qua e la succursale australiana dei Bassotti.

Zio Paperone in un vecchio mobile ha trovato il libro dei viaggi di Saturnino Farandola, in cui ha scoperto che il prode viaggiatore, diretto all’Isola Misteriosa sulla Bella Leocadia, ha nascosto un grande tesoro dopo averlo sottratto ai terribili pirati.


Paperino si esalta ascoltando il racconto e si proclama Paperino Girandola, promettendo di scoprire il tesoro.
I paperi si mettono quindi in viaggio con la Leocadia II, una vecchia nave di Paperone.


Giunti sull’isola, Paperino, dopo essersi addormentato su una tartaruga che credeva un masso, viene sorpreso dalle grandi scimmie che in lui vedono un discendente di Saturnino, che tanto aveva fatto per loro, e decidono di trattenerlo con la forza.


Soccorso da zio e nipoti, tutti insieme sfuggono alle scimmie e, attraversata una grotta, trovano il relitto del Nautilus.

 

Il sottomarino è danneggiato, ma le tute da palombaro funzionano ancora e, con quelle, raggiungono la Leocadia II.


Purtroppo Paperino si attarda e viene ingoiato da una balena. Zio Paperone arpiona il cetaceo nel tentativo di salvare il nipote, ma la balena parte a spron battuto trascinando la nave vicino a una nuova terra, e va a spaccarsi la testa contro gli scogli. Paperino viene sbalzato fuori, ma accorrono i gendarmi che arrestano lui e gli altri paperi.
Poiché Paperone si rifiuta di pagare un’ammenda, vengono tutti imprigionati. A pagare la multa intervengono i Bassotti della filiale australiana, che collegano la presenza di Paperone con qualcosa di prezioso nella zona.

Grazie ai nipotini, i paperi riescono a fuggire con la nave, ma Paperino sbaglia rotta e, invece di riportarli all’Isola Misteriosa, dove Paperone crede ci sia il tesoro, li fa finire nello stato del Paparagua del Norte.
Qui incontrano Fileas Fogg III, nipote del più celebre zio giramondo, con il quale Paperino litiga per “diritti di precedenza”.

Mentre i paperi raggiungono la capitale del nord, Fileas si reca a Paparagua del Sud e poi chiede soddisfazione della litigata. Dichiara anche guerra, dopo che entrambi si erano dichiarati vincitori della sfida dei treni col cannone.


A vincere lo scontro finale sono Qui, Quo, Qua e Paperino, utilizzando bombe al cloroformio per addormentare il più numeroso esercito nemico.

 

A bordo di una mongolfiera, i paperi tornano sulla Leocadia II, togliendola sempre con lo stesso metodo “soporifero” ai Bassotti che se ne erano impossessati.

Trovato un nuovo e più completo libro di Saturnino, i paperi scoprono che il tesoro si trova in Francia. Paperino conduce la nave verso l’Europa, ma, distraendosi, la fa affondare sugli scogli francesi. Paperone è furioso, ma non tutto il mal viene per nuocere: indossate nuovamente le tute da palombaro, scoprono il tesoro sotto il mare nel relitto della Bella Leocadia.

 

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