Sono molte le meteore del firmamento cinematografico di tutti i tempi, anche se negli anni settanta il fenomeno era particolarmente frequente. Ricordiamo attrici famose solo per aver fatto un film o una trasmissione televisiva con alti indici di ascolto, personaggi che hanno scandalizzato per un breve istante platee di spettatori e bellezze che hanno posato nude per le pagine patinate delle riviste per adulti.
Tra queste meteore del cinema erotico e della commedia sexy mi piace ricordare la valletta televisiva Sabina Ciuffini.

Sabina Ciuffini, nata nel 1950 a San Juan (Argentina), nel 1976 tenta la strada del cinema, passando dal ruolo di valletta nel fortunato programma televisivo “Rischiatutto” a interprete di una pellicola erotica come Oh, mia bella matrigna!

Mentre negli anni settanta le coetanee di Sabina sognano di fare la rivoluzione, lei fa l’assistente di Mike Bongiorno, esibisce vertiginose minigonne, ogni tanto battibecca lo zio Mike, che la rimprovera quando non si limita a sorridere e a porgere le buste con le domande.
Sabina lavora come valletta dal 1970 al 1974, per ben cinque edizioni del Rischiatutto. Firma alcuni contratti pubblicitari e, nel 1975, affianca addirittura Bongiorno nella conduzione del Festival di Sanremo.

Nel 1976 esce il film dello scandalo, diretto dall’esperto Guido Leoni che già aveva portato per mano l’ex cantante Carmen Villani nel suo debutto sexy con La supplente (1975).

Purtroppo la Ciuffini non ha lo stesso carisma erotico della Villani: vengono tutte e due dal mezzo televisivo, ma sono molto diverse. Quanto la Villani è sensuale e maliziosa, tanto la Ciuffini è impacciata e fuori ruolo. Non sa stare nuda sulla scena, pare che pensi in continuazione: “Ma cosa cavolo sto facendo? Perché non me ne torno da Mike?”.

Il film, poi, non l’aiuta perché fondato su una storia raffazzonata e patetica, scritta e sceneggiata da Luigi Angelo con la collaborazione del regista e del fratello Sandro. Il principale attore maschile è l’inconsistente Gianfranco De Angelis, davvero pessimo e inespressivo. Un po’ meglio il cast minore con Maurice Ronet, Cristina Amodei, Gloria Pindemonte e Tom Felleghi.

Oh, mia bella matrigna!
è un dramma erotico inguardabile che ha per protagonista Lalla Brignani (Sabina Ciuffini) sposata con un vedovo (Ronet), ma che se la fa con il figliastro (De Angelis). Di veri nudi se ne vedono pochi: la stampa batte la grancassa della pornovalletta e della sexy diva, la gente accorre al botteghino per vedere Sabina come mamma l’ha fatta, ma resta delusa.

La Ciuffini non si toglie mai gli slip, mostra un paio di volte il seno e a un certo punto recita una sequenza da antologia del trash con una torta impiastricciata sulle tette. Sabina fa pure una breve doccia e lo spettatore che è andato al cinema solo per lei si aspetta un nudo integrale, che la bella valletta di Mike non concede. Fare la doccia con le mutandine è davvero il massimo. Il film non vale il prezzo del biglietto e non merita neppure di essere registrato (come invece io ho fatto) quando lo passano a notte fonda su qualche rete privata.

Cristina Amodei (che si fa chiamare Crippy Yocard), che invece mostra un bel nudo integrale, è un’altra meteora pure lei (di scarsa fama) nei panni della fidanzata del ragazzo. Sabina Ciuffini e Gianfranco De Angelis meditano di uccidere Ronet per poter vivere sempre insieme, ma le cose non vanno nel modo previsto. Il terribile finale vorrebbe scavare psicologicamente nel complesso di Edipo, ma riesce solo a sconvolgere per tanta esibizione di stupidità. Il figliastro uccide la matrigna folgorandola nella vasca del bagno, dove getta l’asciugacapelli acceso mentre lei si lava.

Il critico Mereghetti definisce il film “un imbarazzante melodramma con risvolti edipici” e noi, una volta tanto, condividiamo.

Dopo questo film Sabina Ciuffini scompare dalla scena per dedicarsi alla famiglia e ai figli. Torna in tivu nel 1983 a Retequattro, per condurre “M’ama non m’ama” insieme a Marco Predolin e nel 1986 porta avanti con Cecchi Paone la rubrica “Intorno a noi” all’interno di “Unomattina” su Rai Uno.

Nel 2002 torna a fare l’attrice con la miniserie Questa casa non è un albergo, una fiction in onda per sei domeniche su Retequattro. Accanto a lei Sergio Bini, nel ruolo del marito, e in quello delle figlie, Nicole Grimaudo, Irene Ferri, Anna Iuzzolini. Sabina Ciuffini ha detto in un intervista: “Non avendo esperienza come attrice, ma avendola come madre, nel personaggio di Anna mi sono sentita a mio agio … Avrei dovuto fare l’attrice nel film di Pietro Germi Le castagne sono buone (1970), ma scelsi Rischiatutto. Allora avevo le idee confuse e quello che cercavo era soprattutto uno stipendio: facendo la valletta prendevo centocinquantamila lire al mese che nel 1970 erano tantissime”.

Sabina parla della sua vita artistica ma non cita l’esperienza sexy di Oh, mia bella matrigna! Forse l’ha rimossa al punto che non la considera parte di quel che ha fatto, dato che afferma di non avere esperienza di attrice. Tutto sommato è vero, perché in quel vecchio film del 1976 Sabina non ha certo recitato.
La sola cosa che ricordiamo con piacere è il suo seno spalmato di panna e crema pasticcera.

 

L’ultimo libro di Gordiano Lupi: “Storia della commedia sexy all’italiana, volume 1 – Da Sergio Martino a Nello Rossati”, Sensoinverso Edizioni 2017

 

Di Gordiano Lupi

Gordiano Lupi (Piombino, 1960) ha fondato nel 1999 la rivista – casa editrice "Il Foglio Letterario", che dirige. Ha collaborato per sette anni con La Stampa di Torino. Collabora con Poesia di Nicola Crocetti, Valdicornia News, Inkroci, Futuro Europa. Traduce molti scrittori e poeti cubani (Alejandro TorreguitartRuiz, Virgilio Piñera, Zoé Valdés, Felix Luis Viera …). Ha pubblicato libri monografici sul cinema italiano. Tra i suoi lavori: Cuba Magica – conversazioni con un santéro (Mursia, 2003), Un’isola a passo di son – viaggio nel mondo della musica cubana (Bastogi, 2004), Almeno il pane Fidel – Cuba quotidiana (Stampa Alternativa, 2006), Fellini – A cinema greatmaster (Mediane, 2009), Una terribile eredità (Perdisa, 2009)

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