In occasione del cinquantenario della scomparsa del grande attore napoletano i quotidiani, le televisioni e i social hanno ripetuto fino alla nausea che i film da lui interpretati erano tanto amati dal pubblico e poco apprezzati dalla critica. Pochi però sottolineano il fatto che lo stesso Totò era d’accordo con i critici, perché riteneva riusciti al massimo cinque o sei titoli. Per quanto ci riguarda, riteniamo che i critici dell’epoca avessero delle buone ragioni per fare quel tipo di valutazioni (non dimentichiamoci che in Italia allora i registi si chiamavano Fellini, Antonioni, Rossellini). Premesso questo, le pellicole più divertenti con Totò, a nostro parere, sono proprio quelle maggiormente disprezzate. Lo vogliamo perciò ricordare con cinque scene tratte da alcune scatenate e farsesche parodie. Totò contro i quattro (1963, Steno) L’appostamento Totò interpreta il commissario Sarracino, alle prese con vari casi. Un marito convinto che la moglie lo tradisca, un colonnello che sospetta il rapimento di alcune ragazze, un ispettore di dogana truffatore, il misterioso ricatto ai danni di un commendatore, nonché il furto della propria auto. Riuscirà a risolverli tutti. La scena che abbiamo scelto vede il commissario travestirsi da prostituta per cogliere in flagrante l’autore del ricatto. Il monaco di Monza (1963, Sergio Corbucci) Il matrimonio Totò veste i panni del ciabattino Pasquale Cicciacalda che, dopo la morte della moglie Provvidenza, deve occuparsi dei dodici figli. Assillato dai creditori, decide di farsi passare per monaco cercatore e comincia a girare le contrade insieme ai bambini (chiamati appunto figli della Provvidenza), chiedendo la carità. Dopo che a loro si è unito il pastore Mamozio, altrettanto indigente, arrivano al castello del Marchese Egisto de Lattanzis. Costui tiene prigioniera la vedova del fratello, donna Fiorenza, cercando di costringerla a sposarlo. Nella scena che abbiamo scelto, il finto monaco deve celebrare il matrimonio tra don Egisto e Fiorenza. Totò contro il Pirata Nero (1964, Fernando Cerchio) Il piano del Pirata Nero Totò è il ladruncolo José che, per sfuggire alle guardie, si nasconde in un barile di rum. Portato sulla nave del terribile Pirata Nero, viene scoperto. Dopo essere sfuggito miracolosamente all’impiccagione, ottiene la grazia e rimane a bordo come aiuto-cuoco. Il Pirata Nero però continua a non fidarsi di José e cerca di eliminarlo in vari modi, senza riuscirvi. Avendo ordito un piano per derubare il governatore spagnolo, decide di inviare sull’isola di San Juan proprio José, insieme al suo luogotenente Burrasca, sotto mentite spoglie, per attuarlo. Tra le tante scene esilaranti del film, abbiamo scelto quella nella quale il Pirata Nero spiega ai due il suo piano. https://www.youtube.com/watch?v=dNssbLPR06U Noi duri (1960, Camillo Mastrocinque) La dogana Totò, in questo caso non protagonista, interpreta un narcotrafficante chiamato l’Algerino. L’agente dell’Fbi Fred Bombardone viene incaricato di infiltrarsi nella banda del gangster per poterlo incastrare. Assunto dall’Algerino, ottiene l’incarico di ritirare una partita di droga in arrivo da Casablanca. La merce però gli viene rubata e le cose per lui si complicano. La scena in questione vede L’Algerino e il suo assistente Alì alle prese con un solerte doganiere. Totò Diabolicus (1962, Steno) L’operazione Totò in questo caso veste i panni di ben sei personaggi. Sono i fratelli del Marchese di Torrealta, ucciso da un misterioso assassino. Il commissario incaricato di indagare concentra la sua attenzione proprio sui fratelli del Marchese, che però sembrano avere tutti un alibi che li scagiona. La scena che abbiamo scelto vede come protagonista uno dei sei, il chirurgo Carlo, impegnato in sala operatoria. Navigazione articoli CRISI DEL CINEMA COMICO E IMPORTANZA DEL REGISTA I GIORNI EROTICI DI JENNY TAMBURI
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