Capitan Futuro torna a solcare le rotte stellari in un’avventura che fonde il carisma immortale dell’eroe delle pulp americane, l’epica dell’anime giapponese e una sensibilità narrativa attuale, per raccontare una storia dove l’azione spaziale si intreccia a riflessioni etiche, politica fantascientifica e il fascino senza tempo della grande space opera.

Capitaine Flam - L’Empereur Eternel


Una premessa…

La recensione che state per leggere si basa sull’edizione francese edita da Kana. Poiché Tunué lo pubblicherà questo autunno in italiano, ho deciso di riferirmi al personaggio con il nome con cui è conosciuto nel nostro paese — e un po’ in tutto il mondo: Capitan Futuro (l’originale americano è Captain Future).
In realtà lo avrei fatto comunque, perché proprio non riesco a farmi una ragione del nome francese…
Precisato questo, non mi resta che augurarvi una buona lettura.


Un’icona tra memoria e immaginazione

C’è un luogo sospeso tra il ricordo e l’immaginazione, dove le luci di un’astronave si riflettono nel nero assoluto dello spazio e una musica lontana riporta alla mente i pomeriggi d’infanzia, seduti davanti alla tv, con lo sguardo rapito da mondi impossibili. In quel luogo vive ancora Capitan Futuro, eroe di frontiera, scienziato avventuriero, cavaliere cosmico. Per alcuni è una madeleine pop che sa di anni Ottanta e di sigle indimenticabili, per altri è una scoperta recente, una porta spalancata sulla space opera classica. Oggi, questo mito interstellare torna a solcare le rotte della fantasia con L’Empereur Éternel, nuova avventura a fumetti che riesce nell’impresa, rara e preziosa, di unire la fedeltà alle radici con il coraggio di rinnovare.

Dalle pagine pulp allo schermo televisivo

Nella costellazione dei grandi eroi della fantascienza popolare, Capitaine Flam/Capitan Futuro brilla ancora di una luce particolare, capace di attraversare decenni senza perdere la sua carica simbolica. Nato negli anni Quaranta dalla fantasia di Edmond Hamilton per le pagine di Captain Future Magazine, Curtis Newton era l’incarnazione dell’eroe scientifico, un uomo animato da un’intelligenza fuori dal comune e da una dedizione assoluta alla giustizia e al progresso.
Hamilton, che in quegli anni stava ridefinendo i confini della space opera, lo concepì come una figura positiva in un’epoca segnata dalle tensioni della Seconda guerra mondiale, un archetipo che fonde il coraggio dell’esploratore con il rigore dello scienziato, circondandolo di un equipaggio singolare e memorabile, composto non da comprimari umani, ma da un androide, un robot e un’intelligenza artificiale.

A fine anni Settanta, l’eroe letterario compì un salto inatteso dal pulp alla televisione grazie alla Tōei Animation, che lo trasformò nel protagonista di una serie animata giapponese capace di conquistare il pubblico europeo. In Francia, Italia e Germania, tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, Capitan Futuro divenne un’icona dell’animazione, affiancandosi a Goldrake, Capitan Harlock, il Grande Mazinga, Mazinga Z, Jeeg.
La serie televisiva ne ridefinì in parte l’immaginario, semplificandone alcuni tratti per adattarli al target giovanile, ma conservando lo spirito avventuroso e il nucleo morale del personaggio. Le musiche orecchiabili, l’alternanza di momenti di pura azione e passaggi più meditativi, l’estetica spaziale tipica dell’epoca e il senso di meraviglia scientifica resero la serie un cult intergenerazionale.

Oggi, a più di quarant’anni di distanza, Curtis Newton torna in una nuova incarnazione francese grazie alla sceneggiatura di Sylvain Runberg e ai disegni di Alexis Tallone, con un episodio speciale a fumetti intitolato L’*Empereur Éternel, pubblicato da Kana. Questa nuova avventura si colloca in un territorio delicato, dove ogni passo falso potrebbe far scivolare l’operazione nella pura nostalgia, ma dove il rischio è anche l’opposto: stravolgere tanto da alienare chi con Capitan Futuro è cresciuto. Il merito del volume è proprio quello di evitare entrambe le trappole, costruendo un ponte tra due epoche e due sensibilità narrative.

Capitaine Flam - L’Empereur Eternel

Dalla leggenda televisiva alla pagina disegnata

Come detto, nel panorama degli anni Ottanta, Capitan Futuro condivideva la scena con altri colossi dell’animazione giapponese, tra cui Goldrake, I Cavalieri dello Zodiaco e Capitan Harlock, tutti e tre già soggetti di riuscite rivisitazioni in bande dessinée (in particolare quella di Goldrake, ad opera di Xavier Dorison, Denis Bajram, Brice Cossu, Alexis Sentenac e Yoann Guillo), ed edite anche in Italia. La formula era vincente: un eroe pronto all’azione, una squadra affiatata, un’astronave iconica e un approccio che combinava scienza, avventura e ingegno strategico.
Runberg dimostra di conoscere a fondo quella formula, evitando scorciatoie: niente reboot integrale, ma un adattamento della prima storia dell’anime (suddivisa originariamente in quattro episodi, come tutte le storie della serie, a loro volta ispirate a racconti originali di Hamilton) rielaborata per il fumetto e ispirata a Captain Future and the Space Emperor, il primo racconto americano del 1940. La trama principale resta riconoscibile, ma il finale si discosta dall’originale, introducendo sviluppi inediti che arricchiscono il quadro.

Temi attuali e nuove sfumature dei protagonisti

Questo intreccio, che mescola la tensione della fantascienza classica con elementi di attualità, è arricchito da un sottotesto politico e sociale che conferisce alla vicenda una densità inedita. L’epidemia diventa così una metafora delle paure collettive, la manipolazione genetica apre domande sempre attuali sull’etica della scienza e la persecuzione dei Primos, le creature originarie di Dénef, assume i contorni di una riflessione sulle derive dell’intolleranza e sulla facilità con cui una società spaventata può cedere alla discriminazione e alla prevaricazione.
Runberg non rinuncia a inserire questi temi all’interno di una trama avvincente, dimostrando che la fantascienza, quando è ben calibrata, può essere al tempo stesso intrattenimento e strumento di indagine morale.
Sul piano dei personaggi, la nuova avventura mantiene la riconoscibilità degli eroi originali, ma ne approfondisce le sfumature. Curtis Newton rimane il comandante determinato e strategico che tutti ricordano, ma la sua sicurezza è ora accompagnata da momenti di introspezione che ne umanizzano la figura. Mala e Crag, rinnovati nel design, conservano la loro lealtà e la complementarità funzionale al team, mentre Johann Landore è oggetto della trasformazione più radicale: non più semplice figura di supporto emotivo, ma protagonista autonoma, capace di mettere in discussione le scelte di Curtis e di imporsi come voce critica e operativa. Questa evoluzione non solo attualizza il personaggio, ma restituisce al personaggio la dimensione di donna d’azione e protagonista che ha nei romanzi originali di Hamilton, ma che nell’anime era stata in parte sacrificata in virtù di una figura più dimessa e di secondo piano.
L’aspetto visivo curato da Alexis Tallone è un altro punto di forza del volume. Il tratto è moderno e deciso, la regia della tavola ha un’impronta cinematografica con ogni inquadratura studiata per evitare ripetizioni e per dare la sensazione di assistere a sequenze animate, cosa che tradisce” l’esperienza da storyboardista dell’autore.
I fondali e le architetture futuristiche sono dettagliati e funzionali alla narrazione, i veicoli spaziali conservano l’eleganza rétro della serie televisiva, e l’uso del colore, affidato ad Annelise Sauvêtre e Arancia Studio, amplifica l’atmosfera dei diversi ambienti, passando con disinvoltura dalle tinte fredde e minacciose delle zone infette a quelle calde e rassicuranti degli interni dell’Astrolab.

Un ponte tra generazioni di lettori e spettatori

Il fascino dell’operazione sta anche nella capacità di parlare a pubblici differenti. Chi ha conosciuto Capitan Futuro negli anni Ottanta ritroverà riferimenti, nomi e atmosfere familiari, ma potrà anche apprezzare la maggiore complessità tematica e il respiro più ampio della storia. Chi invece si avvicina per la prima volta all’universo di Curtis Newton potrà godere un’avventura che non richiede conoscenze pregresse e che può essere letta come un racconto completo.
In questo equilibrio tra rispetto dell’eredità e innovazione narrativa risiede la riuscita di L’Empereur Éternel. Non è solo un esercizio sterile di nostalgia, ma neppure un tradimento delle origini: è un atto di fiducia nella capacità di un personaggio di attraversare le generazioni, adattandosi senza perdere la propria identità.

Capitaine Flam - L’Empereur Eternel

Un universo da riscoprire: il futuro di Capitan Futuro

Curtis Newton continua a viaggiare tra le stelle, ma il suo sguardo è oggi rivolto anche alle ombre che si annidano nell’animo umano, ricordandoci che l’esplorazione più difficile è spesso quella che dobbiamo compiere dentro noi stessi.
E alla fine, chiudendo l’album, resta la sensazione di aver ritrovato un vecchio amico che non ha perso il passo, un compagno di viaggi lontani che sa ancora stupire, emozionare e far riflettere. L’Empereur Éternel non è solo un ritorno, è una promessa: che Capitan Futuro, con il suo Astrolab sempre pronto a partire e il suo sguardo fisso all’orizzonte stellare, continuerà a raccontarci storie in cui l’avventura e l’etica viaggiano alla stessa velocità della luce, e che finché ci sarà qualcuno pronto a seguirlo, le sue rotte non conosceranno confini.
Capitan Futuro torna dunque con un’identità forte, riletta con sensibilità e tecnica da due autori appassionati e consapevoli. Questo primo volume è insieme un’introduzione e una promessa: quella di un’avventura capace di rispettare le radici pulp della space opera anni Cinquanta, la memoria televisiva degli anni Ottanta e le esigenze di una narrazione visiva moderna.
Chi conosceva già Curtis Newton ritroverà un vecchio amico, trasformato ma riconoscibile. Chi lo incontra per la prima volta, potrà scoprire un mondo affascinante, pieno di tensioni morali, combattimenti spettacolari, personaggi stratificati.

Il viaggio è appena cominciato. E ha già il sapore di un grande ritorno.

UN GRADITO RITORNO…


Cliccando sull’immagine qui sotto, vi lascio con la celebre sigla italiana dell’anime di Capitan Futuro, che porta la firma di Luigi Albertelli per il testo e di Vince Tempera per la musica e l’arrangiamento (con lo pseudonimo I Micronauti), e interpretata dal coro guidato da Paola Orlandi, che ne ha reso inconfondibile il timbro.

Capitan Futuro sigla italiana anime


_Capitaine Flam - L’Empereur Eternel (cover)

Capitaine Flam
L’Empereur Eternel

basato sul personaggi creati da Edmond Hamilton
e sull’anime Kyaputen Fyūchā (キャプテン・フューチャー) di Tōei Animation

storia: Sylvain Runberg
disegni: Alexis Tallone

colori: Annelise Sauvêtre e Arancia Studio

editore: Kana
collana: Classic

origine: Francia
lingua: francese
cartonato
colore
pagine: 168 (edizione normale)
pagine: 184 (edizione da collezione, con cofanetto)

pubblicazione Francia: 27 settembre 2024


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *