La vita e l’opera di Paul Gulacy sono una testimonianza del suo talento straordinario nel mondo del fumetto, dove ha saputo distinguersi per lo stile visionario e l’approccio cinematografico nella narrazione grafica. Nato nel 1953, Gulacy ha iniziato la carriera nel mondo dei fumetti negli anni settanta; ispirato dal lavoro di Jim Steranko, diventa rapidamente uno dei disegnatori più richiesti grazie allo stile realistico e alla capacità di dare dinamismo e profondità alle storie. Oltre all’uso del chiaroscuro. La sua abilità nel disegno di sequenze d’azione, coreografie complesse e volti espressivi lo ha reso un autore ideale per racconti intensi e drammatici. Anche se viene ricordato soprattutto per la sua epica run su Shang-Chi maestro del kung fu, la sua carriera è stata lunga e prolifica e ha influenzato molte generazioni di lettori e autori di fumetti. Ripercorriamola attraverso le opere più significative. Master of Kung Fu – 1974 Paul Gulacy ha lasciato un’impronta indelebile su Master of Kung Fu, la serie Marvel dedicata a Shang-Chi, della quale ha disegnato 23 numeri tra il 1974 e il 1976. Il suo lavoro, influenzato dal cinema di spionaggio e dalle arti marziali, ha contribuito a elevare lo status del fumetto. Gulacy ha portato un’estetica cinematografica in Master of Kung Fu, con un forte debito nei confronti dei film di James Bond e delle pellicole di Bruce Lee. Le sue tavole si distinguono per una composizione dinamica che enfatizza il movimento e crea tensione e l’uso di ombreggiature nette per creare un’atmosfera noir e inquadrature ispirate al cinema con primi piani drammatici e sequenze d’azione coreografate come in un film. Il lavoro di Gulacy su Master of Kung Fu ha influenzato il fumetto americano, dimostrando che le arti marziali potevano essere rappresentate con un realismo viscerale e un taglio narrativo sofisticato. Eerie – 1979 Paul Gulacy ha contribuito con sei storie realizzate tra il 1979 e il 1980 alla rivista horror Eerie, pubblicata dalla Warren Publishing. Eerie era una rivista antologica in bianco e nero, famosa per le atmosfere gotiche e per aver ospitato il lavoro di alcuni dei migliori artisti del fumetto americano, come Bernie Wrightson, Richard Corben e Alex Toth. Gulacy ha lavorato su alcune storie brevi per Eerie, scritte per lo più da Doug Moench, portando il suo stile dettagliato e cinematografico anche in questo contesto. Le vignette conservano le caratteristiche che lo hanno reso celebre su Master of Kung Fu, come il forte chiaroscuro, il dinamismo nelle composizioni e un senso narrativo molto visivo, beneficiano del bianco e nero che fa risaltare lo stile unico di Gulacy. Anche se la sua grandezza era stata già stabilita dal lavoro per Master of Kung Fu, il contributo a Eerie dimostra versatilità e capacità di adattarsi ai toni weird della rivista. Six from Sirius – 1984 Six from Sirius è una miniserie di fantascienza pubblicata dalla Marvel/Epic Comics nel 1984, scritta da Doug Moench, con il quale aveva dato vita a un sodalizio particolarmente creativo. La serie segue le missioni di un’élite di sei agenti intergalattici che operano per conto della “Sirius Commission”, un’organizzazione segreta impegnata in operazioni di intelligence, diplomazia e combattimento. Il team si trova coinvolto in missioni pericolose in un universo pieno di intrighi. Gulacy porta in Six from Sirius un’estetica che fonde spy thriller, fantascienza e azione. Alcuni elementi distintivi del suo stile in questa serie includono personaggi dal look realistico e dettagliato, spesso ispirati a volti di attori e celebrità e design futuristici raffinati, con astronavi e costumi curati nei dettagli. Pur non essendo una serie mainstream, Six from Sirius ha guadagnato un seguito tra gli appassionati di fumetti di fantascienza, grazie alla combinazione tra la scrittura “adulta” di Moench e il forte impatto delle pagine a colori di Gulacy. Slash Maraud – 1987 Slash Maraud è una miniserie di sei numeri scritta dal solito Doug Moench e pubblicata dalla Dc Comics nel 1987. La storia è un mix di fantascienza post-apocalittica, azione e avventura, con influenze provenienti da film come Mad Max e Blade Runner. In un futuro distopico, la Terra è sotto il controllo di invasori alieni tecnologicamente superiori e sadici chiamati Shapers, che hanno soggiogato i terrestri e li utilizzano per crudeli esperimenti genetici. Il protagonista è Slash Maradovich, un mix di “Mad” Max Rockatansky e Snake Plisskin, un soldato di ventura cinico e menefreghista. Come tutti i ribelli senza una causa, Slash è troppo individualista per lasciarsi coinvolgere in qualsiasi cosa che non sia la sua sopravvivenza, ma quando una vecchia fiamma lo supplica di aiutare una banda di ribelli Slash accetta con riluttanza di dare loro una mano. Pur non essendo uno dei lavori più celebri della Dc, Slash Maraud è rimasto un fumetto di culto per gli appassionati di fantascienza d’azione e dello stile visivo di Gulacy. Marvel Comics Presents – 1989 Paul Gulacy ha disegnato diversi numeri di Marvel Comics Presents, la serie antologica della Marvel Comics pubblicata tra il 1988 e il 1995. Questa serie era nota per presentare storie brevi e non serializzate, spesso incentrate su personaggi secondari o su avventure sperimentali. Gulacy ha illustrato alcune di queste storie, applicando il suo stile realistico e cinematografico. Gulacy lavora soprattutto su “Shanna, the She-Devil” (Marvel Comics Presents n. 68-77, 1991) all’interno di una saga di 10 albi che segue le avventure di Shanna, la regina della giungla della Marvel: una delle cose migliori uscite da Marvel Comics Presents. La storia scritta da Gerard Jones, molto cupa e violenta, si svolge in una giungla oscura e misteriosa splendidamente resa dalle chine di Gulacy. La sua è la Shanna più sexy e pericolosa che si ricordi, quasi torrida in alcune vignette. Batman: Legends of the Dark Knight – 1990 Paul Gulacy ha disegnato alcuni numeri di Batman: Legends of the Dark Knight, la serie antologica della Dc Comics che esplorava storie fuori continuity, spesso ambientate nei primi anni di attività di Batman. Gulacy ha illustrato due archi narrativi importanti per la serie “Prey” (n. 11-15, 1990-1991) e “Terror” (n. 137-141, 2000-2001) entrambe scritte da Doug Moench. Prey, pensata come seguito di Batman: Year One e Catwoman: Her Sister’s Keeper, vede la partecipazione del dottor Hugo Strange, uno dei primi nemici di Batman, di cui qui Moench dà una interpretazione particolarmente oscura e psicologica. I disegni di Gulacy sono sbalorditivi e le scene di lotta sono un ottimo esempio di come realizzare un’arte sequenziale. Le vignette letteralmente scorrono, sembrano tanti frame di pellicola, la storia è costantemente in movimento. C’è una vignetta fantastica in cui Batman è avvolto dalla luce di un riflettore circondato da una mezza dozzina di enormi pistole puntate su di lui, davvero angosciante. Grackle – 1996 La Valiant Entertainment (comunemente nota come Valiant Comics) è una casa editrice fondata su iniziativa di Jim Shooter nel 1989. Nel 1996 quando ormai Shooter ha lasciato da tempo, Paul Gulacy disegna la miniserie in 4 numeri “Grackle”, scritta da Mike Baron. Le vittime di reati lo adorano, i criminali lo odiano, i poliziotti lo chiamano The Grackle, dal nome dell’uccello che costruisce la sua casa nei nidi degli uccelli più grandi. Derek Cross lavorava per gli affari interni della polizia prima di essere incastrato. Ora lavora come freelance, al di fuori dei limiti della legge, in quella terra di nessuno dove persino le forze dell’ordine temono di mettere piede. Cross si muove tra politici corrotti, spacciatori senza scrupoli e ragazze super-hot magnificamente rese dalle chine di Gulacy. Anche se Grackle non è tra i fumetti più ricordati della Valiant, rimane una chicca interessante per i fan dello stile di Gulacy e delle storie nere. Star Wars: Crimson Empire – 1997 Paul Gulacy nel 1997 si cimenta con l’universo di Star Wars disegnando Star Wars: Crimson Empire, una miniserie di sei albi pubblicata dalla Dark Horse. Si tratta di uno spin-off che ha come protagoniste le Guardie dell’Imperatore apparse per la prima volta nel ritorno dello Jedi. Erano un paio di ragazzi con vistosi burqa rossi che apparivano accanto all’Imperatore in un paio di scene. La serie è incentrata su Kir Kanos, l’ultimo membro della Guardia Reale Imperiale, che diventa un fuggitivo e cerca vendetta contro i traditori dell’Impero. Kanos assomiglia all’ultimo Ronin: il suo padrone e tutti i suoi compagni sono stati uccisi, ma lui continua a combattere. Non manca la bellona di turno, la combattente ribelle Mirith Sinn, una rossa prosperosa che Gulacy sembra provare un grande piacere nel vestire e atteggiare nel modo più provocatorio possibile. Crimson Empire è una delle miniserie più amate dai fan di Star Wars, perché esplora il lato più crudo dell’Impero e dei suoi superstiti, resa indimenticabile dal segno di Paul Gulacy. Catwoman – 2003 Negli anni 2000 Paul Gulacy disegna 12 albi di Catwoman, in cui trascina il personaggio verso nuove vette rendendo Selina Kyle non solo un’anti-eroina affascinante, ma anche un personaggio potente e complesso. La sensualità di Catwoman, un aspetto fondamentale del suo personaggio, è stata accentuata dal tratto fluido e dettagliato di Gulacy, il quale è riuscito a renderla elegante e provocante senza cadere nel banale. Oltre alla sensualità, Gulacy ha dato molta importanza alla dinamicità delle pose, evidenziando la sua abilità nel disegnare corpi in movimento e interazioni tra i personaggi. Il suo approccio a Catwoman non si limita solo all’estetica; infatti, è riuscito a trasmettere attraverso i disegni un senso di forza e indipendenza, valori che definiscono Selina Kyle in modo più profondo. La sua interpretazione di Catwoman è una delle più iconiche, anche grazie alla sua capacità di mescolare l’aspetto glamour con quello più ruvido e pericoloso del personaggio. Penance: Relentless – 2007 Penance: Relentless è una miniserie in 5 numeri scritta da Paul Jenkins e pubblicata nel 2007 dalla Marvel Comics. La serie racconta le vicissitudini di Robert “Robbie” Baldwin dopo gli eventi di Civil War, dove la sua squadra, i New Warriors, fu coinvolta nel disastro di Stamford, che uccise un gran numero di civili. La storia indaga i problemi psicologici di Baldwin, incluso il gigantesco senso di colpa del sopravvissuto e le tendenze sempre più paranoiche. Tormentato dalla sindrome da stress post-traumatico, assume il nuovo nome in codice di Penance e cerca di redimersi attraverso una serie di missioni pericolose e violente, incentrate su azioni di vendetta e lotta contro il crimine. La serie ci mostra un Gulacy fuori forma, che solo a tratti riesce a essere all’altezza della sua fama. La scelta di ridurre i chiaroscuri al minimo per lasciare spazio al colore non rende giustizia alle vignette che sembrano aver perso quella forza evocativa che lo aveva reso grande. Navigazione articoli “DIRTY COMICS”, I FUMETTI EROTICI E WATCHMEN MATITE BLU 424