Il 14 giugno del 2023 si è spento all’età di 93 anni John Romita Sr., uno dei più grandi disegnatori della Marvel. Il suo nome è legato in modo indissolubile all’eroe di punta della casa editrice, l’Uomo Ragno, per cui ha disegnato alcune delle pagine più importanti della sua vita editoriale. La sua abilità non si è limitata ad arricchire le pagine del Ragnetto: la sua creatività e il suo talento sono stati determinanti anche nella creazione di altri personaggi che sono consacrati nell’immaginario collettivo del mondo del fumetto. JOHN ROMITA E DEVIL Nato a Brooklyn nel gennaio del 1930, Romita inizia a lavorare per la futura Marvel (allora nota con il nome di Atlas Comics) nel 1951, disegnando serie come Captain America (nella versione anticomunista) e Jungle Tales, dove illustrava le avventure del principe Waku, primo eroe africano della Marvel. Passò poi alla Dc per lavorare a serie romantiche come Young Love Our Love Story e Girl’s Romances. In questo periodo si specializza nel disegnare donne attraenti, capacità che che gli tornerà utile in seguito. Nel 1965 riprende a lavorare nella Marvel. Sebbene John Romita volesse fare solo l’inchiostratore, Stan Lee gli propone di disegnare Daredevil, testata che fino a quel momento non aveva trovato stabilità, avendo visto alternarsi rapidamente Bill Everett, Joe Orlando e Wally Wood. Inizialmente scettico, Romita ha sempre dichiarato di essersi molto divertito a disegnare le avventure di Devil. La sua prima storia, su schizzi di Jack Kirby, vede Devil battersi con un altro eroe Marvel, il tarzanide Ka-Zar (Daredevil n. 12, 1966). Il suo Devil plastico, agile ed elegante è una delizia per gli occhi dei lettori, e le vendite della serie, finora non eccellenti, subiscono un’impennata. Degna di nota anche la storia sul numero 15, in cui Devil si confronta con il Bue, il picchiatore dei Duri (avversari ricorrenti dell’Uomo Ragno). Il Bue non è mai tragico né minaccioso come in questa storia illustrata da Romita. Stan Lee nei numeri successivi (16 e 17) imbastisce un team-up tra Devil e l’Uomo Ragno. Si tratta di una sorta di provino per John Romita, dato che Steve Ditko sembra voler lasciare il suo personaggio per disaccordi creativi ed economici con Stan Lee. Romita rimane su Devil giusto in tempo per arricchire, nel numero 18, la sua galleria di avversari con un nuovo volto: quello dell’imponente Gladiatore. Sebbene la caratterizzazione nei testi non sia delle più riuscite (è un sarto che ha un negozio di costumi e odia inspiegabilmente i supereroi) il look del personaggio è sicuramente accattivante: un gigante di due metri con un costume corazzato e due minacciose seghe circolari ai polsi. Il Gladiatore è ancora oggi uno dei nemici ricorrenti di Devil. L’ARRIVO SU SPIDER-MAN E LA CONSACRAZIONE DEFINITIVA John Romita ama Devil, ma il suo talento lo spinge ad avere una promozione e passare alla testata di punta della Marvel: Amazing Spider-Man. Stan Lee e Steve Ditko non andavano più d’accordo e la goccia che fece traboccare il vaso sembra sia stata la vera identità di Goblin, l’acerrimo nemico dell’Uomo Ragno. Ditko sosteneva che Goblin dovesse essere uno sconosciuto, “come accadrebbe nella vita reale”, mentre per Stan Lee doveva essere un volto noto al lettore, in modo che la rivelazione risultasse sconvolgente. La scelta come sappiamo cadde su Norman Osborn, padre di Harry, il compagno di università di Peter. “Il vero volto di Goblin”, pubblicato su Amazing Spider-Man 39 nell’agosto 1966, è la prima storia di Romita della serie. Un esordio con il botto. Inizialmente Romita non era molto a suo agio con l’Uomo Ragno. Amava sempre Devil e voleva tornare a lavorarci. Inoltre era convinto che Steve Ditko sarebbe tornato entro qualche mese ricucendo in qualche modo con Stan, ma questo non succederà. Il Peter Parker di Romita socializza di più con i compagni di università (che rispetto ai tempi di Ditko vengono addolciti nel carattere e nei comportamenti) e appare più a suo agio con le ragazze. Romita, dopo anni sui fumetti rosa della Dc, era diventato abile nel disegnare belle ragazze. Chi meglio di lui, dunque, per rivelare al mondo il vero aspetto di Mary Jane? Mary Jane Watson era apparsa già nelle storie precedenti disegnate da Steve Ditko, ma non aveva mai mostrato il proprio volto al lettore. Zia May insisteva affinchè Peter chiedesse a lei, nipote della sua amica Anna Watson, di uscire, ma Peter aveva sempre evitato di venire ”incastrato” in un appuntamento al buio. Su Amazing Spider-Man n. 42 l’incontro tra i due è inevitabile, così, in una vignetta divenuta un classico del fumetto, Mary Jane si rivela in tutto il suo splendore. Dopo avere rivelato il vero volto dell’arcinemico di Spidey, Romita ha quindi l’onore di mostrare finalmente la misteriosa ragazza che da tempo voleva presentarsi al giovane Parker. Come per molti dei personaggi da lui creati, Romita trasse ispirazione dal cinema, in particolar modo dall’attrice Ann Margaret Olsson, una bellissima rossa che sfoggiava minigonne aderenti. Stan Lee puntava sempre su Gwen come grande amore di Peter, mentre Mary Jane doveva essere solo una sorta di “attraente rompiscatole”, svampita e superficiale come la prima Wasp dei Vendicatori. Romita invece trovava la frizzante MJ più interessante rispetto alla bionda Gwen, una donna indipendente che era sempre l’anima della festa. Con il trascorrere dei numeri Mary Jane aveva sempre più successo tra i lettori, tanto che nei primi anni settanta lo staff della Marvel, per creare un evento in grado di bloccare il calo delle vendite, si trovò a scegliere tra uccidere lei e Gwen Stacy. Come sappiamo, Gwen finì per essere uccisa da Goblin (come abbiamo visto qui). A John Romita dobbiamo l’ingresso di altre due figure importanti nella vita di Peter Parker, quella di Joe “Robbie” Robertson, caporedattore del Daily Bugle, uno dei primi personaggi neri dei comic book, e il capitano George Stacy, padre di Gwen. Anche qui Romita usa come modelli due attori, Sidney Poitier per Robbie e Charles Bickford per Stacy. Sarà Romita a curare le chine delle due più celebri storie dell’Uomo Ragno negli anni settanta, ossia le morti di George Stacy e poi della figlia Gwen, su disegni di Gil Kane. Il parco degli avversari viene accresciuto dal contributo di Romita, è lui a creare il possente Rhino (nel n. 41) e Shocker (n. 46), ma senza dubbio il suo capolavoro risulta essere Kingpin, creato per festeggiare il numero 50. Rhino è ancora oggi uno dei ricorrenti nemici dell’Uomo Ragno, apparso anche in numerosi cartoon e videogames dedicati all’eroe. Kingpin è invece diventato uno dei criminali più rilevanti dell’universo Marvel. Ispirato graficamente agli attori Sidney Greenstreet e Robert Middelton, Kingpin è un uomo mastodontico, calvo e con la stazza di un lottatore di sumo, in contrapposizione con i i suoi abiti eleganti e i modi da uomo d’affari. È il re della malavita di New York, che gestisce il crimine come un’azienda. Con il tempo è diventato una spina nel fianco non solamente per l’Uomo Ragno, ma anche per Devil e per tutti gli eroi Marvel, soprattutto quando è diventato, nelle storie più recenti, sindaco di New York. I suoi combattimenti contro Spidey sono tra le cose migliori mai prodotte da Romita, in cui la stazza e la forza di Kingpin sembravano contenute a stento dalle vignette. Sempre a Romita dobbiamo l’iconica copertina dell’episodio “Spider-Man: No More”, in cui Peter abbandona (provvisoriamente) la carriera di supereroe gettando il costume tra i rifiuti. Sempre sulle pagine di Amazing Spider-Man, nel numero 70, Romita ridefinisce uno dei personaggi femminili della Marvel, cambiandone completamente il look e consacrandola definitivamente. Parliamo della Vedova Nera, che apparve per la prima volta sulle pagine di Iron Man con un abito elegante e atteggiamenti da antiquata femme fatale, tornò in coppia con l’arciere Occhio di Falco indossando un costume realizzato da Don Heck composto da corpetto e calze a rete. John Romita la reinventò completamente, rivelando come avesse in realtà i capelli rossi e avvolgendone il corpo in un’elegante tuta nera. Sebbene John Romita abbia sempre dichiarato di essersi ispirato dal vecchio fumetto di Miss Fury, è innegabile la somiglianza con Emma Peel della serie Agente Speciale (The Avengers in originale) e, come abbiamo visto, Romita spesso attingeva a cinema e tv per ispirarsi ai suoi personaggi. La nuova Vedova Nera, più seducente e attraente, inizierà la sua scalata alla popolarità, tanto da essere portata nel 2001 sul grande schermo nella prima formazione dei Vendicatori. ART DIRECTOR DELLA MARVEL Il contributo di Romita all’universo Marvel non si limita all’Uomo Ragno. Nel 1973 Stan Lee promuove Romita a Direttore Artistico della Marvel. Questo sognifica che ha sempre meno tempo per disegnare fumetti, perché deve controllare il lavoro altrui e realizzare il look di alcuni dei nuovi personaggi. Già un anno prima, nel 1972, Romita è fondamentale nella creazione di un nuovo personaggio, il primo afroamericano ad avere una serie personale: Luke Cage, “l’eroe a pagamento”. Ispirato al successo del film Shaft il detective, Romita definisce l’outfit di questo nuovo eroe, che assomiglia a Jim Brown (un giocatore di football e attore, apparso in Quella Sporca Dozzina). Luke indossa una camicia di seta aperta sul petto, pantaloni di pelle e ha per cintura una catena. Un look tipico del decennio (ricorda grosso modo l’abbigliamento di rockstar Jimi Hendrix), che per 20 anni è stato il marchio di fabbrica di Luke Cage. Nel 1992 il costume è stato ritoccato, diventando più moderno ma meno caratteristico. Nel 1973, John Romita contribuisce alla creazione di un altro eroe afroamericano che avrà meno fortuna di Luke Cage: Fratello Voodoo. L’anno dopo, nel febbraio del 1974, poi, Romita ridefinisce un bozzetto dello sceneggiatore Gerry Conway per un nuovo avversario dell’Uomo Ragno, il violento giustiziere noto come il Punitore. Conway l’aveva pensato con un Jolly Roger (il teschio della bandiera nera dei pirati) posto all’altezza del cuore, Romita però pensava fosse troppo semplice e poco incisivo. Così ha ingrandito il teschio in modo che coprisse tutto il petto e che la cartucciera che portava alla vita si confondesse con i denti. A differenza di Luke Cage, il design del Punitore è rimasto invariato, risultando efficace a distanza di cinquanta anni. Nell’ottobre dello stesso anno, su indicazione dell’editor Roy Thomas e dello sceneggiatore Len Wein, elabora un avversario per Hulk, un super agente al servizio del governo canadese che avrebbe dovuto ricordare un ghiottone (wolverine in inglese). Per il disegnatore Herb Trimpe, John Romita realizza quindi un personaggio dai tratti ferini, con gli artigli retraibili sul dorso della mano e un costume giallo e blu con striature nere. Sebbene sia stato Dave Cockrum a ridefinirne i dettagli un anno dopo sulle pagine di Uncanny X-Men, è a Romita che dobbiamo l’aspetto grafico di Wolverine, il mutante più famoso della Marvel e uno dei supereroi più iconici del mondo. Stando allo sceneggiatore Tony Isabella, c’è sempre il contributo di Romita nella creazione di Tigra, apparsa la prima volta nel 1974 su Giant-Size Creatures n. 1. Forse non è la più popolare tra le eroine Marvel, ma Tigra riuscirà con il tempo a ritagliarsi uno spazio importante nella serie dei Vendicatori della Costa Ovest. Ed è sempre dalla mano di John Romita che nasce graficamente una delle nemesi di Devil, il letale Bullseye, concepito insieme allo sceneggiatore Marv Wolfman nel 1976 su Daredevil n. 131. Il personaggio verrà caratterizzato definitivamente da Frank Miller negli anni ottanta, ma a parte un veloce cambio di look nei primi anni duemila, a seguito del lancio del film dedicato a Daredevil, che vedeva Bullseye nella pellicola senza costume, l’aspetto grafico di Bullseye rimane invariato ancora oggi, anche quando il personaggio è stato protagonista della serie Thunderbolts.Dal 1977 John Romita disegna la fortunata striscia giornaliera dell’Uomo Ragno su testi di Stan Lee, pubblicata da 500 quotidiani. Negli anni ottanta John Romita si ritira, collaborando con la Marvel saltuariamente. Nel frattempo suo figlio John Romita Jr. ha già iniziato a firmare i disegni di molti personaggi. Come suo padre ha legato il proprio nome a Devil e l’Uomo Ragno.Ancora oggi John Romita Sr. è considerato uno dei disegnatori più influenti nella storia della Marvel. Navigazione articoli MATITE BLU 344 WASP, SUPEREROINA IN CARRIERA
RIP grande John con te se ne va un ultimo pezzo della grande marvel della golden age. Come mi hanno fatto sognare ad occhi aperti quelle storie e quei disegni straordinari e pieni di vita. Era l’ultimo dei miti ad essere ancora tra noi. Adesso sarai insieme ai tuoi pari: Stan Lee, Jack Kirby, Steve Ditko e John Buscema. Rispondi
Era l’ultimo rimasto dei Titani che fecero grande la Marvel ed era l’artista che piu’ di ogni altro ha saputo emozionarmi. Il suo ciclo di Amazing Spider-man con Stan Lee resterà la punta piu’ alta raggiunta dai comics nella silver age. Rispondi
John Romita è stato “la Marvel” il suo era lo stile della casa nel suo periodo migliore. Ci ha esaltato con i suoi bellissimi Devil e Spider-man, con le sue incredibili copertine, con i poster e con tutto il materiale promozionale per cui venivano sempre usati i suoi disegni perchè il suo stile era quello che piu’ tirava i ! Se avesse avuto una microscopica royalty sarebbe stato il disegnatore piu’ ricco della storia dei comics anni 60/70 , ma i tempi non erano maturi. Per anni i suoi compiti di direttore artistico gli hanno impedito di firmare mensilmente gli albi occupandosi solo delle copertine dei ritocchi e della creazione grafica di nuovi personaggi. Il grande ritorno sulle strisce quotidiane è stata l’apoteosi di una carriera meravigliosa ed ha rilanciato l’immagine di Spider-man in un periodo in cui le avventure nei comic book avevano perso un po di smalto. E non ultimo chiunque lo ha conosciuto ve ne parlerà come una persona meravigliosa e benvoluta da tutti, caso molto raro in un ambiente non sempre facilissimo. Grazie di tutto Jazzy Johnny ! Rispondi