Occhio di Falco (Hawkeye) lo potremmo definire il Vendicatore per antomasia, se mettiamo da parte i tre big storici: Capitan America, Thor e Iron Man. Oggi più che mai i Vendicatori o Avengers, come li hanno voluti chiamare anche in Italia, sono gli eroi più famosi della Terra grazie ai loro film, che guadagnano centinaia di milioni di dollari. Ma, come spesso accade, la versione cinematografica di Occhio di Falco non è fedele all’originale. Anni sessanta, la nascita di Occhio di Falco Occhio di Falco appare per la prima volta come “nemico” in un episodio di Iron Man pubblicato su Tales of Suspense n. 57, del settembre 1964. Nella storia scritta da Stan Lee e disegnata da Don Heck, Occhio di Falco mostra alcune caratteristiche uniche del suo genere, almeno fino a quel momento. Clint Barton, questo è il suo vero nome, sebbene all’epoca non venga rivelato, appare come un bel ragazzo. Un dettaglio non da trascurare in un’epoca in cui solo gli eroi hanno un aspetto gradevole, mentre i villain venivano raffigurati brutti o grotteschi. Occhio di Falco ci viene mostrato come un giovane dall’aria ribelle tipo James Dean. E mentre i criminali dei fumetti venivano mossi da sete di vendetta, ambizione o semplice voglia di arricchimento, Occhio di Falco vuole semplicemente dimostrare di essere un eroe al pari di Iron Man grazie alla sua abilità con arco e frecce. Frecce dotate di punte “tecnologiche” dalla dubbia aerodinamicità. Si tratta di un arciere chiaramente ispirato a Freccia Verde (Green Arrow) della Dc Comics. Occhio di Falco sventa una rapina nella sua prima uscita ufficiale, ma a causa di un fraintendimento con la polizia, che coglie un uomo mascherato davanti alla refurtiva, viene scambiato per criminale. Da qui in poi la sua storia cambia. Mentre fugge, viene avvicinato dall’affascinante Vedova Nera, all’epoca spia dei sovietici, che lo seduce e lo convince ad affrontare Iron Man. La storia dura un paio di numeri. Il nostro però non mostra una reale inimicizia nei confronti di Iron Man, essendo unicamente trascinato dall’amore che prova per Vedova Nera. Dopodichè Stan Lee lo inserisce nella nuova formazione dei Vendicatori, insieme ad altri due personaggi dal percorsi simili: Quicksilver e Scarlet, ex membri della squadra di Magneto. Parliamo di Avengers n. 16, del maggio 1965. La nuova formazione caratterizzerà definitivamente la serie dei Vendicatori. Nati come la “Nazionale” degli eroi Marvel, al pari della Justice League della Dc Comics, da quel momento i Vendicatori cambiano registro, diventando una squadra indisciplinata ricca di scene di litigi e battibecchi, dove la parte del leone la fa proprio il nostro Clint. Il giovane assume il ruolo del “ribelle senza causa” sempre pronto a contestare l’autorità dell’eroe e leader del team, ovvero l’inossidabile Capitan America. Occhio di Falco punzecchia e stuzzica Cap in tutti i modi. Anche se lo critica apertamente davanti a tutti in cuor suo lo ammira e addirittura ne cerca l’approvazione. Con il trascorrere degli anni i due diventeranno grandi amici, ma durante quei primi episodi sono sempre sul punto di darsele di santa ragione. In realtà sensibile e sempre pronto ad accorrere in soccorso dei compagni che un momento prima aveva mandato al diavolo, Occhio di Falco è quindi uno dei personaggi più emblematici della Marvel dell’epoca, quella dei “supereroi con super problemi”. Uno dei personaggi più umani mai apparsi fino a quel momento tra i supereroi, pieno di difetti, debolezze e contraddizioni. Nel corso degli anni, Occhio di Falco rimane un punto fermo della serie, e gli autori ne vanno a scavare le origini. Nato nello stato agricolo dell’Iowa in una famiglia dove comandava un padre violento, Clint e suo fratello maggiore Barney rimangono presto orfani. Fuggono dall’orfanotrofio e si uniscono a un circo itinerante. Lì Clint fa la conoscenza dello Spadaccino, l’attrazione principale del circo, e del suo socio, l’arciere Trickshot. I due circensi lo addestrano fino a farne un tiratore scelto con l’arco, in modo che si unisca alle loro imprese criminali. Una volta venuto a sapere questo obiettivo, Clint si ribella. Ancora una volta, vediamo che la natura di Clint Barton è fondamentalmente quella di un uomo onesto. Del resto, già nella sua prima apparizione aveva detto a Vedova Nera: “Ti aiuterò a combattere Iron Man, ma non tradirò mai il mio Paese diventando un comunista”. Clint è alla ricerca di una figura solida su cui appoggiarsi e che lo ispiri, ma fino all’entrata nei Vendicatori le persone che incontra si rivelano inadatte. Prima il padre ubriacone e manesco. Lo Spadaccino e Trickshot sono corrotti e perfino il fratello Barney lo pianta, attirato dalla prospettiva di facili guadagni, diversamente da lui. Clint trova quindi in Capitan America e nei Vendicatori della famiglia onesta e solidale che gli mancava, pur non dichiarandolo mai apertamente. Occhio di Falco per un po’ nei Vendicatori assume il ruolo di Golia, rinunciando all’arco per il siero di Hank Pym che lo trasforma in un gigante. Questo cambiamento non è permanente e presto torna al ruolo e al costume originali. Anni settanta, alla ricerca di nuovi compagni Pur facendo spesso parte dei Vendicatori, Occhio di Falco ogni tanto lascia la squadra. Una volta perché respinto dalla bella Scarlet, che preferisce sposare l’androide Visione. Un’altra perché estromesso dal governo, che preferisce mettere al suo posto un afroamericano, Falcon, per le “quote di colore”. In realtà fino a quel momento gli autori Marvel non hanno mai puntato su di lui, ritenendolo un personaggio che rende il meglio in un team. Tant’è che Occhio di Falco, soprattutto quando non fa parte dei Vendicatori, appare nelle pagine di personaggi come Devil, Hulk e, soprattutto, dei Difensori. Anni ottanta, matrimonio con Mimo Non passa mai troppo tempo prima che Occhio di Falco torni ai Vendicatori. Il suo ruolo è sempre quello di ribelle testacalda e un po’ guascone, fino a quando si occupa di lui lo sceneggiatore Mark Gruenwald. Il compianto Mark è il primo autore che crede alle sue potenzialità. Verso la metà degli anni ottanta scrive una miniserie in cui si occupa sia dei testi che dei disegni, rimasta inedita in Italia. Qui Occhio di Falco fa la conoscenza dell’ex agente dello Shield Barbara “Bobbi” Morse, alias Mimo, e ben presto i due convolano a nozze. Qui è evidente la volontà di Gruenwald di dare al nostro eroe una spalla/amante come Black Canary lo è per Green Arrow, e di formare una versione della coppia in casa Marvel. Il matrimonio rende Occhio di Falco più maturo e responsabile. Tanto che viene scelto da Roger Stern, all’epoca sceneggiatore degli Avengers, come leader della formazione che il team sta aprendo sulla costa Ovest degli Stati Uniti. Stern lascia ben presto i testi di Avengers West Coast a Steve Englehart, che aveva scritto i Vendicatori negli anni settanta. Englehart si concentra sul nuovo ruolo di Clint, ora marito e leader. Occhio di Falco, motivato e determinato, cerca di guidare il team al meglio delle sue possibilità. Ispirandosi il più possibile a Cap, capisce finalmente quali sono le difficoltà per far andare d’accordo una squadra. Falco si ritrova a battibeccare spesso con i compagni per motivi di disciplina e autorità, solo che stavolta si trova dall’altra parte delle barricata. Le cose vanno avanti così per diversi numeri. Lui e Mimo si lasciano, mentre il gruppo vede cambiare i propri ranghi in diverse occasioni. Fino a quando le redini della serie vengono prese da John Byrne, nella duplice veste di sceneggiatore e disegnatore. Byrne dà il via ad alcune delle più interessanti saghe del team, ma nella sua gestione Occhio di Falco farà un passo indietro. Ancora una volta a causa delle imposizioni del governo: se prima era stato escluso per motivi di political correctness, stavolta Falco abbandona la squadra quando vede imporsi un nuovo membro, il rigido e inflessibile USAgent. Ironicamente, una versione ancora più severa e autoritaria di Capitan America, sua vecchia “nemesi”. Il nostro eroe approfitta della pausa per riconciliarsi con la moglie Mimo e, per dimostrarsi ancora una volta un buon leader, prende il comando della sgangherata ed effimera squadra autonominatasi “Vendicatori dei Grandi Laghi”. Occhio di Falco torna negli Avengers West Coast con Roy Thomas, il quale scrive la serie fino alla conclusione. Proprio nell’ultimo numero Mimo muore tra le braccia di Clint, lasciando il nostro eroe affranto. Anni novanta, leader dei Thunderbolts Dopo un periodo di lutto e isolamento, Occhio di Falco torna tra i Vendicatori di New York giusto in tempo per prendere parte al crossover Onslaught e alla Rinascita degli Eroi. Dopodiché viene preso in custodia da Kurt Busiek e Mark Bagley nei Thunderbolts. Il gruppo composto da criminali redenti che vogliono diventare eroi vede la figura di Occhio di Falco perfetta per il ruolo, essendo stato come loro tempo prima. In particolare, viene messo in evidenza il rapporto di Falco con Jolt, un’eroina adolescente orfana di cui diventa il mentore. La ragazza, indisciplinata e restia ad ascoltarlo (anche perché la obbliga ad andare a scuola invece di pensare solo alla vita da supereroina), gli fa nuovamente rivivere le vecchie diatribe dei primi giorni da Vendicatore. Anni duemila, sotto il segno di Bendis Per tutti gli anni novanta i Vendicatori sono rimasti un po’ ai margini della Marvel. Il grande pubblico preferiva le avventure degli X-Men e di tutto il mondo mutante. L’arrivo in Marvel dello sceneggiatore Brian Michael Bendis cambia le cose. Bendis distrugge e ricostruisce i Vendicatori, rendendo il titolo The New Avengers uno dei più venduti del nuovo millennio. Per mano di Scarlet, Bendis fa morire eroicamente Occhio di Falco… solo per restituircelo più agguerrito che mai poco tempo dopo. Bendis, architetto dei megaeventi Marvel del periodo, scrive la miniserie House of M, in cui la realtà viene trasformata in una utopia mutante. Qui Occhio di Falco è membro dei Sapients, una banda di fuorilegge non mutante che combatte per i diritti dei normali esseri umani. Quando i supereroi riacquistano la memoria del mondo precedente, vanno all’attacco dell’artefice del cambiamento, la stessa Scarlet, ormai priva del lume della ragione. Il nostro Clint, furente, è l’unico che riesce ad affrontarla a quattrocchi. Distrutto dentro di sè per essere rimasto “ucciso” da una persona a cui voleva bene, Falco viene “nuovamente ucciso” dalla folle Wanda. Ma quando la strega mutante ripristina il mondo come lo conoscevamo, Clint si risveglia alla base dei Vendicatori, vivo e vegeto, come se nulla fosse successo. Considerato sempre morto dal mondo, abbandona il ruolo di Occhio di Falco e va alla ricerca di Scarlet. Bendis scrive quindi “La ballata di Clint Barton e Wanda Maximoff”, un fumetto in cui il nostro eroe viaggia in cerca di risposte. Trova una Wanda completamente priva di poteri e totalmente diversa dalla persona che conosceva. Sentendosi inutile, solo e disperato, Clint crolla in un pianto disperato, venendo consolato proprio da lei che, ignara, è motivo del suo dolore. Dopo questa struggente storia, Clint si unisce ai Nuovi Vendicatori, un gruppo di eroi composto, tra gli altri, dall’Uomo Ragno, Wolverine, Dottor Strange e Luke Cage. Clint non riprende però l’arco e le frecce di Occhio di Falco, assume il costume nero di Ronin, più adatto a suo dire nel suo nuovo ruolo nel mondo (identità vista anche nel recedente film Avengers: Endgame). Un mondo più oscuro, dove i supereroi vengono braccati dal governo e costretti a vivere in clandestinità. In questi panni Clint affronta l’invasione segreta degli Skrull, il gruppo di alieni mutaforma infiltrati a più livelli nella società umana, inclusi i supereroi. In questo periodo viene a sapere che sua moglie Bobbi in realtà è viva. A morire fu la Skrull che ne aveva preso il posto… dunque fu sempre lei la Bobbi con cui si riconciliò, mentre quella vera adesso vuole il divorzio. Seppur rimanendo in buoni rapporti, Clint glielo concede. Sventato il colpo di stato di Norman Osborn e con il ritorno di Capitan America, Clint indossa nuovamente i panni di Occhio di Falco, seppur con un altro costume uguale a quello della versione cinematografica. Occhio di Falco nei nostri giorni La versione cinematografica di Occhio di Falco differisce da quella fumettistica. Innanzitutto, l’attore scelto per interpretarlo, il due volte candidato all’Oscar Jeremy Renner, è poco rassomigliante alla controparte cartacea. Se nel fumetto Clint è alto, prestante e biondo, Renner è piuttosto basso, più vecchio e molto meno “figo”. Nei film Occhio di Falco (tra l’altro, raramente chiamato così) ha famiglia: una moglie (Laurie) e tre figli (una femmina e due maschi). Del fumetto è rimasta l’amicizia con Vedova Nera, la lealtà verso Capitan America (come visto nel film Captain America: Civl War) e l’avere indossato i panni di Ronin in Endgame. Comunque sia, grazie alla promozione cinematografica, Occhio di Falco ha finalmente una propria serie a fumetti. Lo sceneggiatore Matt Fraction e il disegnatore spagnolo David Aja narrano “quello che fa Occhio di Falco quando non è nei Vendicatori”. Lo piazzano a Coney Island, dove difende gli inquilini di una palazzina popolare contro una gang di criminali russi. Seguendo le orme di Robin Hood, l’arciere ruba letteralmente ai ricchi malvagi (i criminali) per dare ai poveri. L’aspetto più interessante di questa sua serie è il rapporto di Clint con la sua protetta, la vivace e irrefrenabile Kate Bishop. Anch’essa infallibile con l’arco, aveva preso il nome di Occhio di Falco quando Clint era considerato morto. Il rapporto tra i due è simile a quello di Maddie Hayes e David Addison della serie Moonlight o di Ryo Saeba e Kaori Makimura dell’anime City Hunter, del tutto priva, però, della sottotraccia amorosa a causa delle differenze generazionali. Fraction ci dà un Clint Barton meno cupo e tormentato rispetto a quello di Bendis, ma comunque tendente all’autodistruzione e con problemi nel gestire gli affetti. Kate è per lui la sorella minore da proteggere e consigliare, e allo stesso tempo l’ancora a cui aggrapparsi per non sprofondare. Tra i due personaggi c’è una chimica molto particolare, un cocktail esplosivo che ha reso la serie tra le più premiate. Questa versione moderna di Occhio di Falco, un uomo responsabile ma non completamente maturo, e il suo legame con Kate Bishop sarà portata sul piccolo schermo dal canale Disney Plus nel 2021. Occhio di Falco è dunque uno dei personaggi Marvel a essere cresciuto maggiormente nel corso dei decenni. Da ragazzo ribelle a uomo più o meno responsabile, ma con ancora tanto da imparare e raccontare. Navigazione articoli MATITE BLU 174 PV – CELLULARI DISTOPICI
La versione cinematografica deve qualcosa anche al Clint Barton degli Ultimates che a sua volta ha qualcosa di Bullseye e del Neo di Matrix ( che a Hitch deve piacere parecchio , considerato che ne cita la estetica anche in un numero dei Cats della Wildstorm di fine millennio scorso ). Non è del tutto vero, secondo me , che solo con il numero sedici degli Avengers e l’ingresso di due ex terroristi mutanti ed un fuorilegge complice di una spia di oltre cortina di ferro la testata dei Vendicatori sarà sempre più indisciplinata dopo esser stata la Nazionale/ Justice League della Marvel. Gli Avengers hanno cominciato a litigare nel numero due che termina con Hulk che lascia la squadra. Nel numero tre il Gigante di Giada si allea con Namor contro gli altri Vendicatori. Anche nei primi numeri di Fantastic Four la Torcia e la Cosa litigavano ed è proprio Johnny Storm in fuga alla Bowery che ritrova un Namor senza memoria tra i clochards. Naturalmente non è possibile raccontare solo storie in cui i personaggi bisticciano tra di loro, ma il conflitto nei gruppi è un tema ricorrente. Anche io ho sempre pensato a Barton come ad un Avenger tra i più rappresentativi, ma negli anni settanta il ruolo era ricoperto da Visione che infatti , più di tutti gli altri, era nel circolino in alto a sinistra della cover. Vision era ” l’umano inumano + umano degli altri ” come Martian Manhunter nella League e Spock in Star Trek. Rispondi
In Molecole Instabili di James Sturm ( non è uno scherzo: si chiama davvero così ) e Guy Davis si rileggono le vicende dei Fantastici Quattro come fossero persone ” vere ” nei fifties. Johnny Storm è un ragazzo represso ed insoddisfatto che legge comics pre comics code e finirà ” on the road ” come il Neal Cassady sodale di Kerouac. Rispondi