Monica Vitti era un’icona del cinema mondiale. La sua scomparsa è stata ripresa e commentata con trasporto da molte testate internazionali.

In particolare, le dedica molto spazio il quotidiano britannico The Guardian: oltre a un lungo necrologio pubblica una galleria con diversi fotogrammi, alcuni tratti da un film che in Italia hanno visto in pochi. Uno di quali colpisce per lo stile optical, così anni settanta. Si tratta di Modesty Blaise (1966) di Joseph Losey, di cui ha già scritto qui il nostro Teresio Spalla, film liberamente tratto dall’omonimo fumetto di Peter O’Donnell.

Abituati a vederla in ruoli tra il comico e il drammatico, sorprende che Monica Vitti (Luisa Ceciarelli, 1931-2022), negli anni sessanta abbia rivestito proprio i panni di Modesty Blaise, agente segreto sulle orme del prototipo James Bond.

MONICA VITTI NEI PANNI DI UNA IMPROBABILE MODESTY BLAISE
L’edizione giapponese del film su Modesty Blaise con Monica Vitti

 

Nell’epoca in cui i film di spionaggio andavano per la maggiore pare che il regista Michelangelo Antonioni (1912-2007), con cui la Vitti ebbe un sodalizio artistico e sentimentale, provò a dissuaderla dal ricoprire una parte per cui sembrava poco adatta.
Effettivamente, a parte la calibro nove impugnata dalla straordinaria attrice romana, Modesty Blaise non ha niente a che vedere con Assunta Patanè, La ragazza con la pistola (1968), film di Mario Monicelli (1915-2010) in cui la Vitti interpretava una giovane e vendicativa siciliana, sedotta e abbandonata.

Il britannico Modesty Blaise – La bellissima che uccide (Modesty Blaise), con la regia di Joseph Losey (1909-1984) uscì nel maggio 1966. Tra i protagonisti c’erano nientemeno che Terence Stamp, Dirk Bogarde (Portiere di notte), Rossella Falk, altra icona di eleganza (1926-2013) e Scilla Gabel (Odissea, Dov’è Anna, Quel pasticciaccio brutto…).

La trama di Modesty Blaise – La bellissima che uccide, vede protagonista una ladra internazionale che, divenuta cittadina britannica, viene assoldata dal servizio segreto di Sua Maestà.

Il film si dipana fra set esotici, inseguimenti e scazzottate duranti i quali Modesty Blaise, aiutata dal fedele amico Willie Garvin (Terence Stamp), deve vedersela con Gabriel (Dirk Bogarde), il biondo cattivo di turno, nemico giurato della donna.

Modesty Blaise – La bellissima che uccide, nonostante il cast composto da attori eccellenti, fu stroncato dalla critica e non ebbe nemmeno il favore del pubblico in sala.

Presentato in concorso al 19mo Festival di Cannes, in molti reputarono il film un passo falso di Monica Vitti. In seguito fu ritenuto un tentativo della stessa di uscire dai soliti ruoli cui il pubblico era abituato e rivalutato come un piccolo cult.

Quando si adatta un fumetto, un buon punto di partenza è chiedere una mano al suo autore. Per assurdo e per fortuna, in questo caso, sebbene Peter O’Donnell abbia contribuito alla sceneggiatura iniziale, a un certo punto, proprio per la scelta dell’attrice protagonista, il film parte per la tangente: al punto da non essere più riconoscibile come il film tratto dal fumetto, diventando una vera e propria parodia.

MONICA VITTI NEI PANNI DI UNA IMPROBABILE MODESTY BLAISE

 

La morte della straordinaria protagonista, l’essere deliziosamente anni sessanta, ingenuo e a tratti privo di senso, ma allo stesso tempo così intriso dalla grazia di una Monica Vitti teneramente fuori parte, fanno effettivamente di Modesty Blaise un piccolo cult movie.

Per dare un’idea, non c’è una singola scena in cui la nostra eroina ci mostri le sue abilità straordinarie: non fa acrobazie, combatte da schifo e quasi mai impugna un’arma.
Per quanto sexy, Monica Vitti, con la sua bellezza fuori dai canoni, oltre a non spogliarsi mai, non appare nemmeno come la più bella tra i personaggi femminili.

Persino i suoi costumi, apparentemente spettacolari, sembrano piuttosto infagottarla.

Contrariamente al personaggio del fumetto, nel film il personaggio di Modesty Blaise non appena compare un uomo sulla scena scivola languidamente in secondo piano, lasciando al maschio il compito di affrontare le situazioni pericolose.

L’uomo in questione è Willie (Terence Stamp), nei fumetti fedele alleato con cui Modesty ha avuto una relazione platonica, nel film una sorta di fidanzatino: un rapporto la cui tensione erotica è resa da una pomiciata nella prima scena seguita dal vuoto assoluto per il resto della storia.

modesty blaise
Monica Vitti e Dirk Bogarde

 

Il film contiene alcune vere chicche: il malvagio, sinistro, villain interpretato con misura dal grande Dirk Bogarde: la scenografia, che talvolta esplode in un brillante surrealismo e due attrici stupende come Rossella Falk e Scilla Gabel.

Alla sceneggiatura incoerente e ai dialoghi atroci si aggiunge una rappresentazione piuttosto parodistica degli alleati arabi di Modesty, trattati come deficienti. In compenso, simile trattamento è riservato anche ai burocrati del governo britannico.

modesty blaise

 

C’è infine una collezione di gadget che potrebbero essere stai progettati dal bondiano Q all’età di cinque anni, scene d’azione che fanno pensare che Modesty e le sue colleghe siano immuni ai proiettili più che abili a schivarli e, quando siamo quasi ai titoli di coda, ecco partire un numero musicale a caso, con canzoni, arabi a cavallo abbattuti a raffiche di mitra e inseguimenti sulla spiaggia, cosa che conferisce al film quell’ulteriore tocco finale di surrealismo che suggella la sua ascesa all’olimpo dei cult movie.

modesty blaise

 

Un film che forse è il peggiore tra i tanti girati da Monica Vitti, la quale, a parte Un amore perfetto, film del 1979 diretto da Michael Ritchie, con Keith Carradine, si è poi saggiamente dedicata esclusivamente al cinema italiano.

Nella speranza d’essere riusciti a stimolare quanto basta la vostra curiosità, segnaliamo che Modesty Blaise – La bellissima che uccide, è disponibile su You Tube in lingua originale con i sottotitoli in italiano.

 

 

Di Tuzzo

2 pensiero su “MONICA VITTI NEI PANNI DI UNA IMPROBABILE MODESTY BLAISE”
  1. Meraviglioso. Lo devo assolutamente cercare in DVD. La sigla-tormentone “Modestiiiiiiiiiiii…. Modestiiiiiiiii….”, l’improbabilità nel ruolo della nostra amata “Moniga Vvidi” (come dice il trailer), il timbro inconfondibile della voce e quell’accento italo inglese delizioso, la faccia ironica / sarcastica che conosciamo e che qui è totalmente fuori luogo (si intravvede anche un momento in cui le scappa un gesto come a dire “echeccazzo”) , i comprimari assolutamente monodimensionali, il contorno sottilmente lisergico – tutto concorre a farne una chicca nella mia cineteca.

    Grazie dunque per aver segnalato questa perla misconosciuta.

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