L’abbinamento pin-up e moda può apparire inconciliabile. Le prime sono generalmente delle maggiorate e hanno una scarsa propensione all’utilizzo dei capi di abbigliamento (se si eccettuano i bikini). La seconda predilige figure longilinee ed efebiche, in tempi recenti addirittura esageratamente filiformi. Eppure, talvolta, i due mondi riescono a sfiorarsi, incontrandosi in una terra di mezzo in cui il compromesso si trasforma in elegante esposizione di sinuosi corpi. È quanto accade in molte illustrazioni di Russell Patterson (1893-1977), eclettico artista della matita attivo tra gli anni venti e sessanta del novecento, soprattutto nel campo dell’illustrazione. Ma Patterson era attivo anche come cartoonist e fumettista (sue, per esempio, le strisce Mamie e Pin Up Girls), tanto da divenire fonte di ispirazione per molti disegnatori di strip girls, le strisce che hanno come protagoniste delle belle fanciulle. Patterson si discosta dalla tradizione americana del realismo per puntare a un tratto sintetico e suggestivo, fatto di linee sottili ma decise, di contrasti tra bianche e neri, di volti suggeriti da pochi, essenziali tratti. Le sue donne rinunciano alle forme giunoniche per una bellezza più longilinea di ispirazione francese. Gambe lunghissime e curve poco pronunciate, fasciate da sofisticati capi alla moda. Dopotutto tali bellezze devono apparire sulle copertine e sulle pagine interne di riviste “serie” come Life. Quando Russel immortala le sue ragazze per magazine più disinibiti, come Ballyhoo, ecco che il corpo si scopre, il seno può essere mostrato e farsi leggermente, solo leggermente, più pronunciato. La carica erotica delle sue donne un po’ spigolose e molto dinoccolate è comunque sufficiente a farlo approdare sulle pagine di Playboy, ove è molto apprezzato. Anche da svestite, le sue pin-up il più delle volte non rinunciano a qualche capo di moda uscito da sfilate parigine: un cappello dalle ampie falde per coprire il seno, una vestaglia trasparente con tanto di strascico, calze di nylon che fasciano le lunghissime gambe. Spesso Patterson usa delle modelle quale fonte di ispirazione, anche se, sinceramente, non se ne comprende il motivo: le sue pin-up sono infatti frutto di uno straordinario lavoro di sintesi grafica più che uno sterile tentativo di copiare la realtà. Sono “vere” e sottilmente erotiche in virtù del loro essere eteree. Navigazione articoli JON JUAN IL SUPER-AMANTE: UNO DEI PIÙ BIZZARRI SUPEREROI DELLA GOLDEN AGE FUMETTO HORROR – INVERNO DI MORTE (1 di 2)