La prima forma di narrazione del mondo di He-Man e dei Masters of the Universe è sicuramente quella dei fumetti. Anche se i primi quattro albetti allegati ai giocattoli erano un semplice racconto illustrato, ben presto si tramutarono in veri e propri minifumetti (clicca QUI per rivedere la storia dei minicomics). La Mattel affidò proprio quelle ministorie alla Dc Comics, che poi uscì con una collana di albi importanti nella canonizzazione di alcuni personaggi ed eventi (vedi QUI).Ma anche l’altra grande casa americana, la Marvel Comics, sarebbe presto entrata nell’universo dei Masters of the Universe… L’occasione si presentò tra il 1986 e il 1988, con un accordo stipulato nel 1985: l’ingresso dei Masters of the Universe nella Marvel venne annunciato nell’house organ Marvel Age, dove un pompatissimo He-Man (disegnato da Ron Wilson) mostrava i muscoli anche all’altra parte dei supereroi americani, dopo aver affrontato Superman negli albi della Dc. La serie venne presentata sotto l’etichetta Star Comics, omonima della casa editrice italiana di Perugia, ma senza alcuna connessione con essa: era la divisione della Marvel che negli anni ottanta si occupava di pubblicare storie destinate ai lettori più piccoli. Mike Carlin scrise gli albi fino al numero 8, che poi passarono ai testi di George Caragonne. Nel numero 4 di questa serie campeggiava Hordak in una copertina sempre a firma Ron Wilson (autore delle matite di quasi tutti gli albi): il nemico di He-Man (che però nell’albo non appariva!) era attorniato dai principali personaggi Marvel, come avveniva quel mese nelle copertine di tutti gli albi della casa editrice per motivi promozionali. Tredici uscite mensili in due anni, la serie Marvel/Star usava ogni giocattolo prodotto dalla Mattel, senza però dare un vero peso al grande canone della storia completa (QUI per leggerla, aggiornata e definitiva). E così in queste storie vediamo personaggi “moderni” come Ninjor, Blast-Attack e anche quelli ideati per il film live-action (Saurod, Blade…); ma anche mezzi, creature e playset come il Fright Fighter, Monstroid e le Tre Torri di Eternia. Non poteva mancare lo Slime Pit (QUI la storia di questo set, tra giocattoli e vari media).Anche la Trappola dell’Orrore ebbe modo di apparire nelle storie, con Adam fatto prigioniero da Hordak, nemico abbastanza ricorrente. La serie si concluse con un’avventura che si dipanava su due albi in un mondo privo di He-Man, finito trent’anni nel futuro.Skeletor l’aveva avuta vinta, ma la cosa non poteva certo durare… E infatti con queste pagine si concluse la serie degli albi Star Comics.“Mai la fine”, recitava l’ultima didascalia. Come è giusto che sia. Almeno un’altra storia venne ideata e parzialmente realizzata: sarebbe dovuta andare sul mai pubblicato n. 14 della serie. Questo albo fa parte della lunga lista delle opere mai realizzate che riguardano i Masters of the Universe (QUI).Ormai il design dei personaggi si era mischiato con quello proposto nel film con Dolph Lundgren: possiamo vedere He-Man con la corazza del lungometraggio. Proprio in concomitanza con l’uscita del film live-action, sempre la Mavel/Star pubblicò la trasposizione a fumetti della pellicola: siamo nel 1987, e questo albo è ricordato per due motivi.Il primo è che quasi tutti i personaggi mantenevano l’aspetto originale (quello dei giocattoli, in sostanza), molto diverso rispetto a quello del film.Il secondo è che apparivano delle scene a fumetti riferite ad alcune sequenze mai viste nel film, perché tagliate in fase di post-produzione o dal montaggio finale. Per esempio, nell’albo scritto da Ralph Macchio e disegnato da George Tuska era possibile scoprire che Eternia era stata fondata da alcuni astronauti provenienti dalla Terra, un’idea poi scartata dalla pellicola. La collana non ebbe seguito e così anche il matrimonio tra Marvel e Masters of the Universe non ebbe futuro.Ma He-Man ha continuato a esistere su altre serie a fumetti, come vedremo prossimamente… Navigazione articoli 018, LA DITTATURA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PV – ODIO RELIGIOSO