I primi anni del Novecento sono decenni di guerra e le imprese dei soldati giapponesi diventano uno degli argomenti più popolari nel mondo dei manga.

Dalla Guerra russo-giapponese del 1904 alla Prima guerra mondiale, fino ad arrivare alla Seconda guerra mondiale, la casta militare nipponica diventa sempre più potente, tanto da prendere in mano le redini del Paese. Di conseguenza, la figura del patriota viene sempre più pubblicizzata.

Inevitabile che una delle tematiche di quel periodo, sulle pagine dei periodici giapponesi, siano la forza militare giapponese e il mito della guerra che deve essere vinta a ogni costo.

La classe dirigente militare vuole che l’indottrinamento inizi sin dalla più tenera età, e non c’è niente di meglio che gli heitai-manga (heitai significa “soldato”) per diffondere il messaggio.
Ma non tutti i mangaka (autori di fumetti) sono intenzionati a fare propaganda, per molti di loro l’unico scopo è intrattenere. E pure questa esigenza viene sostenuta dai militari, che non intralciano la diffusione di fumetti umoristici sulla vita familiare, pubblicati soprattutto dai quotidiani.

 

Manga con animali guerrieri

I manga di guerra dell’epoca non raccontano le reali condizioni di guerra, mettendo in evidenza azioni fittizie e spesso situazioni umoristiche.

Dagli anni trenta si assiste quindi a un susseguirsi di manga con tematiche belliche, i cui personaggi hanno le sembianze di animali antropomorfi. Del resto, il fumetto giapponese in generale non diventa realistico, come invece accade in America dal 1929 con Prince Valiant e Buck Rogers.

Il primo personaggio bellico arriva nel 1931, è un manga di Suiho Tagawa (1899 – 1989) intitolato Norakuro. Il nome è quello del cane protagonista, che unisce le parole giapponesi “randagio” e “nero”.
Il personaggio di Tagawa ha un successo incredibile, che porta a un copioso merchandising di pupazzi e giocattoli vari dedicati al “Randagio Nero”.

Per la verità, all’inizio Norakuro è un cane-soldato pigro che non ha nulla di bellicoso. Solo durante la Seconda guerra mondiale, scatenata in Asia nel 1937 con l’invasione giapponese della Cina, Norakuro diventa “eroico” e le sue storie iniziano a rappresentare battaglie (quasi) realistiche.

MANGA BELLICI DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE
Norakuro di Suiho Tagawa


Nel 1933, il mangaka Naburo Oshiro inizia a disegnare le storie dell’orso bianco Shirochibi suihei (Il piccolo marinaio bianco), con il quale tenta di prendere una fetta di mercato lasciata libera dal fante Norakuro, presentando avventure belliche sui mari.

Sempre sfruttando il successo del cane nero di Tagawa, nel 1935 Kumerasu Yuasa realizza Hachiko chuyu bidau (Storia edificante del leale e coraggioso Hachiko). Si tratta delle avventure immaginarie del cane Hachiko, famoso per essere andato ad aspettare ogni sera il padrone alla ferrovia, anche dopo che era morto: la statua in bronzo del cane è ancora davanti la stazione di Ikebukuro, a Tokyo. In sogno, Hachiko entra in guerra a capo di un drappello di cani volontari.

Compaiono in seguito altre serie a fumetti con animali soldati, come la scimmietta Chinta nitohei (Soldato Chinta), l’ippopotamo di Okaba dekoboko rentai (Il reggimento irregolare del re ippopotamo) e l’elefante di Zoosan mamenikki (Il piccolo diario del signor Elefante).

 

Guerrieri antichi e combattenti robotici

Nel 1934, Gajo Sakamoto (1895 – 1973) realizza i fumetti di Tanku Tankuro, un personaggio che ha nel nome un gioco di parole con il termine inglese del carro armato, Tank, al quale assomiglia il protagonista. I lettori rimangono sbalorditi davanti alle gesta dall’eroe mezzo uomo e mezza macchina da guerra, oggi diremmo un cyborg, come pure dagli eserciti fatti di robot comandati a distanza.

MANGA BELLICI DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE
Tanku Tankuro di Gajo Sakamoto


Tra il 1934 ed il 1935 Sanpei Yoshimoto realizza le avventure di Pokopen Heitai: Soldato Pokopen, il nome del protagonista significa “vendere in perdita” a causa del crollo dei prezzi seguito alla Grande depressioni mondiale.

In questo periodo uno degli autori più prolifici è Bontaro Shiyataka, che realizza vari fumetti dedicati ai guerrieri di altri tempi, glissando sempre sulle atrocità delle battaglie. Tra le sue opere di maggiore interesse c’è Manga cushingura, una parodia storica dei “47 ronin” (i ronin erano samurai senza padrone).

Nel 1943 il mangaka Ryuichi Yokoyama immagina un robot gigantesco che distrugge le città dei nemici: l’effetto che sortiranno gli americani due anni dopo, con le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.


Agli inizi degli anni quaranta, con la crisi economica dovuta alla guerra che rende irreperibile le grandi quantità di carta necessarie, quasi tutte le pubblicazioni di fumetti (considerate non essenziali per lo sforzo bellico) sono costrette a chiudere.

Bisognerà attendere il dopoguerra affinché i manga possano tornare ad avere un mercato e con contenuti meno bellicosi.

 

 

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