La parodia è il travestimento burlesco di un’opera letteraria o cinematografica a scopo per lo più satirico, a tal proposito non possiamo fare a meno di ricordare “Mad”, la celebre rivista made in Usa. Ne parlo con una punta d’orgoglio, avendo avuto l’occasione di collaborare all’edizione inglese di Mad a partire dal 1985, ponendo la mia firma al fianco di autori americani come Jack Davis, Al Jaffee, Aragones e Don Martin. Ma facciamo un salto negli Usa del lontano 1952, per incontrare William M. Gaines, figlio di Maxwell (uno dei fondatori della Dc Comics, la casa editrice di Superman e Batman). William Gaines negli anni cinquanta pilotava la la casa editrice Ec Comics, specializzata in fumetti tra l’horror e la fantascienza. Un comic book si differenziava dagli altri: “Mad”. Era un albo creato nel 1952 dal geniale gag-man Harvey Kurtzman, insieme ad autori come Bill Elder, Wally Wood e Jack Davis. Nacquero così le parodie di Lone Ranger, trasformato in “Lone Stranger”, Superduperman (Superman), Flesh Garden (Flash Gordon), Prince Violent (Prince Valiant), Gopo Gossum (Pogo), Manduck The Magician (Mandrake). Scrive il critico Alberto Becattini nel primo numero della rivista specializzata “Funnies”: “Piuttosto che usare semplicemente i personaggi, Mad gettava su di essi nuova luce. Gli eroi dei fumetti diventavano dei commentatori di se stessi, erano coscienti del fatto che esistevano entro una struttura che a loro andava stretta e parevano ribellarsi contro di essa. Così Mickey Rodent escogitava un piano per riprendersi quella popolarità che Darnold Duck gli aveva soffiato, Poopeye si batteva contro imitazioni di altri personaggi per affermare la sua superiorità e i Katchandhammer Kids passavano dalle burle infantili a una carriera adulta come gangsters”. La parodia permise di affrontare anche altri territori, come le opere cinematografiche. Il film “Il selvaggio”, interpretato da Marlon Brando, diventa “Wild ½”, mentre King Kong è “Ping Pong”, per arrivare alle opere letterarie come “Shermlock Shomes”. Parodia del film “Il selvaggio” con Marlon Brando, rivisitato da Harvey Kurtzmann e Wally Wood per Mad “Mezzogiorno di fuoco” visto da Harvey Kurtzman e Jack Davis Dopo ventitré geniali numeri di “Mad”, nel frattempo trasformatosi in rivista, Kurtzman ruppe con Gaines per lanciare (con scarsa fortuna) una rivista analoga: con lui se ne andarono, almeno provvisoriamente, Elder e Davis. Rimasero Wood (fino ai primi anni sessanta) e Jaffee. Di lì a poco si ricostituì un nuovo staff sotto la direzione di Al Feldstein, che fece di “Mad” una rivista un po’ al di sotto del livello raggiunto fino al quel momento, ma comunque sempre inarrivabile, grazie a nuovi disegnatori come Don Martin, Mort Drucker, Dave Berg e Sergio Aragones. Per un breve periodo degli anni ottanta, ebbi anch’io l’onore di far parte della Usual Gang of Idiots. Il mio esordio nell’edizione inglese di “Mad” avvenne nel maggio del 1985, con una rivisitazione a fumetti di Alfred E. Neuman, la mascotte della rivista, dal non casuale titolo “Italian Restaurant”. Qualche numero più tardi ho raccontato le demenziali vicende degli Hominid, folli omini che avevo creato a Trento qualche anno prima. Copertina di uno dei primi numeri del Mad inglese ai quali ha collaborato Fulber (Fulvio Bernardini) La prima tavola di Fulber, “Italian Restaurant”, pubblicata dall’edizione inglese di “Mad” n. 277 del maggio 1985 “Mail” di Fulber viene pubblicata dal numero di settembre, sempre del 1985 L’esperienza tra le fila di Mad contamina quelle che saranno le mie successive produzioni a fumetti italiane. Nel 1998 esce “Batcan Forever”, un volumetto che rappresenta il mio primo importante lavoro di ampio respiro. Una quindicina di tavole con il mio personaggio Gary che riprendono il celebrato “Batman Forever”, diretto da Joel Schumacher nel 1995. Copertina del volume del 1998 “Batcan Forever”, con la parodia del film Batman Forever Una tavola estratta dal volume Con lo stesso stile ho realizzato “Gary e il monito Rongo-rongo”, dove faccio il verso al lavoro cinematografico “Rapa-Nui” diretto da Kevin Kostner e Kevin Reynolds. La parodia a fumetti del film Rapa Nui Infine, nel 2010, in “Gary e il varco di Puck”, ho nostalgicamente ricreato ambientazioni e personaggi del glorioso passato di “Mad”. Due tavole estratte dalla storia “Gary e il varco di Puck” 2016 © Fulber Navigazione articoli FRANK CARTER – LA FORMULA ZOLTA 7 10 ROMANZI A FUMETTI PER CHI NON AMA I FUMETTI
[…] Tra il 1953 e il 1955, l’artista realizzò alcune delle sue opere più interessanti per gli albi a tinte forti della Ec Comics, compreso l’umoristico Mad. […] Rispondi
[…] anni settanta e ottanta gli va meglio con Cracked, rivista umoristica concorrente di Mad diretta da John Severin. Qui ha la possibilità di dare libero sfogo alla sua vena caricaturale con […] Rispondi