Quando frequentavo il borgo di Rapallo ero in contatto con i fumettari locali, validi disegnatori e sceneggiatori come Luciano Bottaro, Carlo Chendi e Giorgio Rebuffi. Dopo l’uscita della mia “Storia del Piemonte a fumetti”, nell’anno 1993, il terzetto di fumettari mi chiese di realizzare qualcosa insieme a loro.

Leggevo le storie di Cucciolo, Tiramolla e il lupo Pugacioff negli anni della mia infanzia, ma da adulto credevo fosse necessario cambiare registro. Immaginai quindi una storia avventurosa, sì, ma con un risvolto erotico, che poteva attrarre un pubblico di maggiorenni.

Nacque così un episodio interpretato da un personaggio femminile malizioso, Alis, però senza cadere negli eccessi dei tascabili del compianto Barbieri.

Alis è una ragazza molto bella, disinibita ma tutto sommato di sani princìpi. Delusa dagli uomini e dalla società di oggi, riusciva a rifugiarsi a Terradilà, un mondo parallelo dominato dalla spada e dalla magia che, si sa, sono ingredienti della letteratura fantasy di Tolkien e di Terry Brooks. Come il protagonista del ciclo di Landover di quest’ultimo autore, Alis doveva imporsi con l’intelligenza, ma pure con la seduzione. Riusciva così a rompere gli incantesimi malefici e salvava il mondo immaginario.

LE METAMORFOSI DI ALIS
Alis arriva nel mondo fantasy



Giorgio Rebuffi, convinto dell’iniziativa, prese in mano carta, matita e inchiostro, e in poco tempo produsse venti pagine, nelle quali per la prima volta si misurava con l’erotismo e il nudo femminile. Il risultato fu buono: una “donnina” così avrebbe fatto la sua figura.
Avrebbe potuto esserci una continuazione, ma purtroppo la salute di Rebuffi declinò rapidamente: perse la voce a causa di un’operazione alla gola e un ictus lo paralizzò in carrozzina. Si trascinò così fino all’età di 85 anni senza riuscire a disegnare più nulla.

Il fumetto passò nelle mani della volenterosa Nives Manara. Le pagine disegnate da Rebuffi potevano essere reinterpretare per produrre qualcosa che io e lei meditavamo da tempo: mettere in discussione le storie di suo fratello Milo, il re del fumetto e dell’illustrazione erotica! Diversamente delle sue storie, drammatiche e impostate sul punto di vista maschile, pensavamo di realizzarne una umoristica e femminista.
Nelle mani di Nives l’eroina Alis diventa molto realistica e succosa, acquistando un’immagine in profondità che manca nella grafica di Rebuffi, e si arriva così a 59 tavole.

LE METAMORFOSI DI ALIS
Giorgio Rebuffi a sinistra e Nives Manara a destra interpretano lo spogliarello di Alis, simile a quello di Kim Basinger sulle note di Joe Cocker in “Nove settimane e mezzo”


A questo punto ci sembra opportuno farla agire in due altre storie consecutive. Alis incontra un chierico vagante, studioso medievale, che diventa l’uomo della sua vita. Da lui, grazie a un influsso magico, ottiene la nascita di una figlia già adolescente e destinata a continuare le imprese materne.

LE METAMORFOSI DI ALIS
La maternità magica di Alis



Con l’astuzia, poi, Alis riesce a portare l’energia elettrica e il progresso nel mondo medievaleggiante di Terradilà. Infine, convince una donna robot proveniente da un mondo alieno a riprendere le arti amatorie femminili e portarle sul suo pianeta troppo tecnologico e sessualmente inaridito (l’androide femmina si ispira alle illustrazioni di Hajime Sorayama)

Alis insegna al robot… a essere donna



Il fumetto incontra l’interesse dell’editore Paganelli, che nel 2010 stampa solo un numero limitato di copie (non più di un centinaio), ma la tiratura è sufficiente per gli sviluppi futuri.

Moreno Burattini, il curatore di Zagor per Bonelli, mi indica un editore francese interessato a novità per la Tabou, una collana di libri e fumetti erotici. Si tratta di Thierry Plee, figlio di Henri Plee, fondatore e primo diffusore delle arti marziali orientali in Francia, anche attraverso le edizioni Budo. Plee chiede un’edizione nuova, perciò toccherà a me colorare il tutto con il photoshop. Una fatica che verrà ripagata in denaro, una volta tanto.

Il volume Le monde fantasmagorique d’Alis viene presentato al prestigioso salone di Angouleme nel gennaio 2019.

Sulla copertina del suo album, Alis diventa una leonardesca donna vitruviana



Purtroppo gli autori sono assenti alla presentazione. La città francese non è agevole da raggiungere in pieno inverno ed è anche più difficile trovare un alloggiamento nei giorni del festival.

Poi il diffondersi dei virus ha messo tutto a tacere, ma Alis sa aspettare, e anche i suoi autori. Nel cassetto ci sono altri episodi nei quali i protagonisti conoscono gli imperatori del Sud e dell’Est, varcano l’oceano e intanto affontano terribili mostri e déi capricciosi. Non mancherà l’incontro con lo Yoda di Guerre Stellari e Jareth il re degli elfi interpretato da David Bowie nel film Labyrinth.

Alis si era fatta valere anche con diversi disegnatori. Qui possiamo vedere un saggio disegnato dal grande Leo Cimpellin. Il personaggio a destra è l’inseparabile elfa Fina.

Alis interpretata da Leo Cimpellin



Ultima interpretazione della protagonista, quella del valente Adriano Imperiale.

Alis è pronta per altre avventure illustrate da un nuovo artista

 

2 pensiero su “LE METAMORFOSI DI ALIS”
  1. Articolo molto interessante, come tutti quelli che svelano vicende inedite o comunque poco conosciute del mondo del fumetto.
    Non conoscendo il francese e non avendo modo di leggere il libro, sarei curioso di sapere in che modo Nives Manara abbia “messo in discussione le storie di suo fratello Milo” con un punto di vista “umoristico e femminista”, se la sceneggiatura è scritta da un uomo e se, come sembra di vedere dagli esempi mostrati nell’articolo, le grazie della protagonista vengono messe in luce in modo (apparentemente) altrettanto spavaldo da Nives, rispetto a quanto da sempre fa Milo.
    La mia sensazione, avendo letto altre cose della Nives nel periodo delle riviste d’autore, è che il cognome le sia risultato pesante e forse le abbia reso difficile trovare una sua vera strada nel campo del fumetto. Ma il mio non vuole essere un giudizio di valore.

  2. Attraverso Sauro Pennacchiloli puoi farti dare la mia mail, così potrò inviarti le storie di Alis in italiano, sia nella versione di Nives Manara che in quella di Giorgio Rebuffi. Dopo potremo discutere sul contenuto e potrò farti avere altre notizie.
    È vero che la bravura di Nives è stata oscurata da quella del fratello; Fulvia Serra prevedeva che a causa di questo non sarebbe emersa, al contrario Oreste del Buono disse una volta in pubblico: “Nives è un Manara dal volto umano”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *