Stati Uniti, anni Trenta del Novecento. Michael O’Sullivan è un buon padre di famiglia che conduce un’esistenza apparentemente appartata e devota. Uno dei due amati figli decide di nascondersi nel baule della sua auto mentre Michael, come tutti i giorni, va al lavoro, e assiste a una brutale esecuzione in stile mafioso. Apprende così che il padre è in realtà un famigerato killer. Purtroppo si fa scoprire e le regole della mafia vogliono che il testimone di un regolamento di conti non possa essere lasciato in vita. Padre e figlio fuggono insieme, ma il resto della loro ignara famiglia viene giustiziato. Inizia così una storia di vendetta e di ritorsioni senza esclusione di colpi, cupa e appassionante, narrata in prima persona dal figlio di Michael O’Sullivan. Meta finale: Perdition, la cittadina in cui i due sperano di trovare la propria salvezza. In Road to Perdition, pubblicato nel 1998 dalla Paradox Press (una defunta etichetta della Dc Comics), il romanziere Max Allan Collins si cimenta nuovamente nel campo del fumetto, e lo fa con rara incisività. Rappresenta il mondo della mafia statunitense nel periodo del Proibizionismo con precisione ed efficacia, evidenziando l’importanza della famiglia e il forte legame con una certa concezione cattolica della vita, che accomuna italiani e irlandesi. L’adozione del punto di vista di un bambino ci restituisce una narrazione coinvolgente, e rende facile parteggiare per suo padre. Grazie ad un ritmo sincopato, a dialoghi asciutti e a battute fulminanti, cinematografiche, Collins rende memorabile questa lunga storia di gangster e di formazione. Impagabili i disegni di Richard Piers Rayner, che tratteggia perfettamente ambienti e personaggi e riesce a rendere palpabile l’atmosfera grazie a un abile gioco di chiaroscuri attento ai particolari. Nel 2002, l’opera ha ispirato il sopravvalutato film Era mio padre (regia di Sam Mendes), classico prodotto hollywoodiano di tediosa medietà, che tradisce l’immediatezza della storia a favore degli usuali toni melensi e patinati. Navigazione articoli I RUOLI EROTICI DI SONIA VIVIANI LA LUCE NEI FILM DEGLI ANNI OTTANTA