Tito Faraci è uno dei migliori sceneggiatori del fumetto italiano. È stato autore di numerose storie di Topolino, Diabolik, Martin Mystère, Zagor, Pkna (ovvero le Nuove Avventure di Paperinik), Dylan Dog, Magico Vento, Lupo Alberto, Nick Raider e Tex. Ha anche scritto storie speciali di personaggi americani come l’Uomo Ragno, Devil e Capitan America. Dal 2005 al 2006, Faraci ha creato il personaggio di una maxi-serie di 18 numeri, più 6 albi speciali: Brad Barron. Tra i disegnatori della serie ci sono Bruno Brindisi, Walter Venturi, Alessandro Bignamini, Anna Lazzarini, Alessandro Nespolino e Giovanni Bruzzo. Le copertine sono di Fabio Celoni, che ha realizzato anche il contributo di 12 pagine alla fine dell’ultimo albo della serie. La storia. Ci troviamo negli Stati Uniti degli anni cinquanta. Nel 1956 la Terra è stata invasa dagli alieni morb, ogni umano viene catturato e segregato in immense navicelle. Tutti i prigionieri sono numerati e indossano un collare chiamato “il custode” che, nel caso in cui il soggetto tenti la fuga o si ribelli, provoca una potente scarica elettrica. Le cavie umane vengono costrette a estenuanti e dolorosi esperimenti, mentre i soggetti più forti vengono costretti a lottare in un’arena contro creature spaventose, sotto gli sguardi divertiti dei morb. Chi uccide un mostro, la volta successiva affronterà un livello sempre più difficile finché, allo stremo delle forze, resterà ucciso. Il prigioniero numero 9, Brad Barron (che scopriremo essere un biologo e un ex militare), è un soggetto di particolare interesse per gli alieni, poiché supera brillantemente ogni prova a cui viene sottoposto, dimostrando forza fisica e mentale, determinazione, volontà, grande intelligenza e una grande capacità di incoraggiare e unire i suoi simili di fronte al pericolo. Tutto ciò affascina i morb, che si chiedono come mai non hanno riscontrato simili comportamenti in altri esseri umani. Questo, oltre a intensificare sul numero 9 la potenza del controllo mentale, degli esperimenti, dei controlli e delle prove nell’arena sempre più dure e spettacolari per il pubblico alieno, li porterà a cercare di capire le sue emozioni. I morb portano Brad Barron in una piccola cittadina ridotta in macerie. Controllato da microtelecamere volanti, il numero 9 viene costretto ad affrontare un altro essere umano. Durante il combattimento, Brad si ferma poco prima di finirlo; allora i morb gli danno una potente scarica elettrica mettendolo in ginocchio. A questo punto l’altro potrebbe ucciderlo, invece rompe il “custode” del numero 9 sacrificando la propria vita per liberarlo. Brad uccide i morb di guardia e va a New York sperando di riabbracciare la moglie Gloria e la figlia Lucy. Il primo albo si chiude con una frase di Brad: “Avevo un mondo e l’ho perso. Avevo una città e l’ho persa. Avevo una famiglia e ho perso anche quella. Ma adesso so di avere ancora qualcosa… qualcosa di importante. Ho la mia rabbia che è la mia forza. Ho la mia libertà che non mi lascerò mai più togliere. E ho la speranza di ritrovare mia moglie e mia figlia… la mia famiglia. Nessun uomo, da solo, può salvare il mondo… ma qualcuno dovrà pur cominciare.” Nei numeri successivi, Brad Barron affronta ancora i morb che lo cercano per renderlo di nuovo schiavo. Il protagonista scopre che l’ecosistema animale e vegetale del pianeta è compromesso geneticamente da quello alieno, che ha dato vita a piante carnivore e a incroci bizzarri di razze animali pericolose. Scopre che gli alieni hanno conquistato razze e mondi più sviluppati della Terra, e che sono seguiti mentalmente da un antico essere formato da un’unica testa chiamato l’Unico. Durante la sua ricerca, Brad incrocia diversi superstiti, non tutti buoni e leali, fino a incontrare, negli ultimi numeri, un vero e proprio esercito di sopravvissuti con armature e armi che utilizzano per ribellarsi ai morb… a voi, se non l’avete ancora letto, scoprire come finisce la saga. L’aspetto di Brad Barron ricorda George Clooney ai tempi di “Dal tramonto all’alba”. Oltre ai disegni degli scenari post-apocalittici, sorprende la meticolosità delle ricostruzioni di intere città statunitensi degli anni cinquanta. Bisogna aggiungere che la serie non ha solo le atmosfere della fantascienza classica, ma spazia dall’horror al thriller, fino al western. Il monologo interiore del protagonista, riportato nelle didascalie, regala ulteriori emozioni. L’ossessione della ricerca dei familiari, ricordati a volte con i flashback, riesce a farci immedesimare ancora di più. Avvicinando le coste dei 18 albi, si ottiene il disegno del volto di Brad Barron: si tratta della prima serie della Sergio Bonelli Editore pensata per concludersi nell’arco di un certo numero di storie. Navigazione articoli ORIGINI DEL GRAPHIC NOVEL IL BATMAN POP MI PIACE DI PIÙ