Cinque anni dopo l’invenzione del dagherrotipo, gli statunitensi Albert S. Southworth, farmacista (1811–1894), e Josiah J. Hawes, pittore miniaturista (1808-1901), portarono il procedimento francese a nuovi livelli tecnici e artistici; originari del New England, annoverarono nomi illustri tra i clienti del loro studio a Boston e nel 1844 si costituirono in società. Nacque il “Southworth & Haves” studio. Albert S. Southworth Josiah J. Hawes Pur ottenendo i loro migliori successi con il ritratto (lo scopo che si prefiggevano era “leggere il carattere del soggetto”), catturando attimi fuggevoli come il gioco della brezza tra i capelli e conferendo così alle loro fotografie una spontaneità e una profondità di caratterizzazione nuova per i tempi, non si limitarono a lavorare nell’atelier ma girarono per la città scattando nel centro storico e al porto. 1848 – BostonDirectory Di seguito alcuni loro dagherrotipi. Sono ritratti, interni, una veduta: Istituto Emerson, senza data Questa fotografia è una tra le prime di tipo realistico, che fissano scene della vita quotidiana con piena naturalezza: rappresenta una classe di una scuola femminile ripresa in pieno sole. I due fotografi riuscirono ad ottenere questa atmosfera riducendo il tempo di esposizione a meno di 25 secondi, con un sistema di cui vollero mantenere il segreto. Reclamizzavano questo tipo di immagini come “istantanee”. E una foto di gruppo, in cui sono ritratte le studentesse della Emerson School, 1850 ca. Emerson School, foto di gruppo, 1850 ca. Madre con bambino, senza data Immagine nel pieno stile che si prefiggevano i due fotografi: “leggere il carattere del soggetto”. In questo caso non fu così difficile: la madre è moglie di Hawes e sorella di Southworth. Brattle Street; Boston, 1855 Dagherrotipo del corteo funebre di Abbott Lawrence, un noto commerciante di Boston. I carri dei cavalli avanzano nella Brattle Street provenienti dalla chiesa (sullo sfondo). Le insegne sui tendoni dei negozi si leggono alla rovescia perché nel dagherrotipo l’immagine è speculare. Laura Bridgman, senza data In questo ritratto si fondono ammirazione per il soggetto e attenta cura del particolare. Cieca e sordomuta, Laura insegnava cucito in una scuola per ciechi. Non si sa per quale ragione i due fotografi abbiano isolato il ritratto in un cerchio luminoso su sfondo scuro. Probabilmente l’intento era quello di evidenziare una sorta di luce interiore in un mondo di oscurità. Daniel Webster, 1851 ca. Nella fotografia, compare il senatore Daniel Webster, ripreso in dagherrotipo nel 1851 da Hawes. Il fotografo lo collocò in modo tale che il soggetto fosse illuminato dall’alto, conferendogli così quel piglio deciso e dignitoso, scolpito, che doveva avere uno statista. Southworth e Hawes furono i primi fotografi statunitensi ad attrezzare il loro studio con un lucernario, cioè una fonte di luce naturale che piovesse dall’alto, perché all’epoca ancora non esisteva la luce elettrica. Il reverendo Daniel Sharp, 1850 ca. Nella foto il reverendo Daniel Sharp, un battista molto rispettato e ritenuto persona di grande dirittura morale. La foto è stata eseguita utilizzando uno sfondo scuro, in modo da dare risalto alla capigliatura imbiancata e alla fronte molto alta. La mascella forte e le labbra strette devono riflettere il carattere austero. Teniamo presente che, per ottenere questo effetto, il soggetto dovette restare in posa, immobile, per ben 25 secondi. Woman in black taffeta dress and lace shawl, 1850 ca. Una bellezza del New England, vestita di taffetà nero e con scialle di pizzo, dallo sguardo languidamente romantico e rivolto a un orizzonte che probabilmente solo lei può vedere. Che la rigida etichetta puritana del New England, soprattutto nelle classi più abbienti, non potesse concedere altra trasgressione? Portrait of a bride and her bridesmaids, 1850 ca. Un altro dagherrotipo che ritrae donne, questa volta in occasione di un matrimonio: la sposa e le sue damigelle. Early operation using ether for anesthesia, late spring 1847 Chiudo con un famoso dagherrotipo che ritrae un evento storico in campo medico. Nel 1846 il dentista William Green Morton sperimenta metodologie anestetiche e arriva a scoprire le proprietà dell’etere puro (il solfuro d’etere), che provoca incoscienza. Esegue in prima battuta un’estrazione a un paziente, assistito dal dottor Hayden, e l’operazione ha successo secondo le previsioni. Tant’è che il paziente acconsentirà ad accompagnare lui e il suo assistente al “Boston Daily Journal”, e testimonierà di non aver sentito alcun dolore durante l’operazione. A questo intervento seguirà l’operazione chirurgica del dottor John Collins Warren, il quale utilizzerà la metodologia di Morton per eseguire l’asportazione di un tumore dal collo. Nel dagherrotipo viene ritratta questa famosa operazione chirurgica: il paziente è profondamente assopito. Si sveglierà solo a intervento ultimato. Intorno al letto vari medici, increduli, davanti a quello che – affermeranno – “non è un imbroglio”. È una svolta epocale nella storia della medicina: uno dei medici presenti all’operazione, il dottor Henry Jacob Bigelow, dirà: “Noi tutti abbiamo or ora assistito a un grande avvenimento per la chirurgia. Alla nostra professione è stato tolto per sempre il suo orrore”. In quel momento, infatti, nasceva l’anestesia moderna. Link con riferimento a Southworth & Hawes The American Museum of Photography Pioneer Photographers of the Far West: A Biographical Dictionary, 1840-1865 International Center of Photography Fotostoria, indice degli articoli ARTE MECCANICA E PRECURSORI (vai alla fine dell’articolo) World © Tea C. Blanc. All rights reserved. Navigazione articoli ARTE MECCANICA E PRECURSORI – FOTOSTORIA MARESCIALLO TINTI – RAPINA AL SUPERMARKET
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