È giunto il momento di parlare del manga più discusso e seguito degli ultimi tempi: la nuova stella di Star Comics, Kagurabachi di Takeru Hokazon. 

Sin dal suo debutto su Jump, Hokazon ha fatto parlare di sé: con Kagurabachi ha mostrato al mondo che anche un manga lontano dai canoni mainstream può conquistare i lettori.
Ma cos’ha di così diverso questa serie? In sintesi… un protagonista lontano da quelli a cui siamo abituati nell’universo manga (e in particolare quello di Shonen Jump), un’ambientazione che, pur contenendo generi diversi, funziona bene, e uno stile che si sposa perfettamente con i temi trattati.

La vendetta è un piatto che va servito freddo e in Kagurabachi è la portata principale! La strada della vendetta è quella che segue Chihiro, protagonista della storia, che a seguito della morte del padre e della scomparsa delle spade incantate da lui create (spade che secondo le leggende avrebbero interrotto una grande guerra) decide di vendicarsi degli aguzzini del genitore e riprendere in custodia ognuna delle sei spade.
Unica compagna di viaggio è la settima spada, eredità del padre, che da sempre è rimasta celata al mondo intero.

Kagurabachi inizia così, tra incantesimi e malavita, una vita costellata di scontri e di tanto tanto sangue. Una serie che proprio a partire da elementi desueti ha lanciato un nuovo trend in Giappone e nel resto del mondo.
L’elemento cardine che rende questo manga così diverso dai tanti altri è insito nell’oscurità che aleggia per l’intera storia, che era possibile trovare soltanto nelle serie a fumetti americane, come Batman, con cui Kagurabachi ha diversi punti in comune. 

Prendiamo Chihiro, non avrà certo i soldi di Bruce Wayne, ma come lui è mosso da uno spirito vendicativo e appare come un eroe oscuro, che si muove nell’ombra proprio grazie a questa sua sete di vendetta. Per certi versi Chihiro sembra non aver cuore ed essere senza scrupoli, basti pensare al fatto che non lo vediamo mai sorridere, ma lo spirito di giustizia non manca nel suo cuore.
Perché sta piacendo davvero tanto? La risposta è semplice: perché Chihiro è incredibilmente realistico, non poi così lontano dai lettori, non cela né la rabbia né quei sentimenti tipicamente umani.

Chihiro è oscuro e oscura è anche la trama, che mescola azione e magia in equilibrio perfetto. Incantesimi e malavita riescono a combinarsi e compenetrarsi tra loro, dando vita a un’opera che trasuda azione ed energia da ogni pagina.
Leggendo il primo volume mi è parso chiaro che Hokazono è fan di film come Pulp Fiction e Kill Bill, infatti sia la costruzione delle tavole sia il taglio di alcune inquadrature ricordano lo stile di Tarantino.

Come lo ricordano le tinte che caratterizzano il manga, dove il nero predomina sui bianchi. Il tratto non può certo essere pulito e infatti sia i personaggi sia gli sfondi sono piuttosto sporchi, donando così alla linea la capacità di esprimere a pieno la forza e l’energia che l’autore vuole donare ai suoi personaggi.

Per essere così giovane Hokazono ha del talento notevole e ottime doti narrative che sin dal primo volume (in particolar modo le ultime pagine) sono facilmente riscontrabili. Sarà un continuo crescendo di emozioni ed eventi, vedrete!

 

KAGURABACHI

  • Autore: Takeru Hokazono
  • Editore: Star Comics
  • Genere: Shonen
  • Pagine: 224
  • Uscita: 18 marzo 2025
  • Prezzo: € 5,50
  • Nazionalità: Giapponese

La storia

Chihiro passa le giornate nella fucina addestrandosi sotto la guida di suo padre per diventare un maestro spadaio come lui. Se il genitore ama gli scherzi e le facezie, il figlio è un tipo taciturno. La felicità di quei momenti sembrerebbe poter continuare all’infinito… ma un brutto giorno la tragedia bussa alla loro porta.
Una vita che non tornerà più: nel cuore del ragazzo adesso brucia solo la fiamma di una determinazione alimentata dall’odio…

 

(Da Everpop).

 

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