Jodorowsky’s Dune è un film-documentario del 2013 diretto da Frank Pavich che narra il tentativo, fallito, del regista Alejandro Jodorowsky di realizzare “il film di fantascienza del secolo”, tratto dal ciclo dei romanzi di Frank Herbert: “Dune”. Forte del relativo successo al botteghino delle sue pellicole precedenti, il regista, attore e scrittore cileno Alejandro Jodorowsky, come lui stesso spiega all’inizio del film, nella metà degli anni settanta accarezza l’idea di realizzare un’opera colossale e visionaria che, utilizzando l’ispirazione prodotta dal ciclo di Frank Herbert, attraverso il registro della fantascienza e del fantasy metta in scena le idee e l’estetica della cultura psichedelica della fine degli anni sessanta. Jodorowsky nasce a Tocopilla, una località costiera del Cile settentrionale, il 17 febbraio 1929. Si trasferisce nel 1953 a Parigi, dove fonda con Fernando Arrabal e Roland Topor il movimento teatrale Panico. Per diverso tempo è allievo e assistente di Marcel Marceau, fino a diventarne il più stretto collaboratore. Per Marceau scrive Il fabbricante di maschere, La Gabbia, Il divoratore di cuori, La sciabola del samurai e Bip venditore di ceramica. Oltre che direttore di teatro, è autore di pantomime e pièce teatrali, di romanzi e fumetti. Ma la notorietà di Jodorowsky è dovuta soprattutto ai film da lui diretti, fra i quali Il paese incantato, dall’omonima opera per il teatro di Fernando Arrabal, El Topo (1971), che lo rivela al pubblico internazionale, La montagna sacra (1973) e Santa sangre-Sangue santo (1988). Nel 1979 dirige Tusk, un lungometraggio girato in India sulle disavventure di un elefante, motivo simbolico del suo passato, che ritornerà su Santa Sangre e sarà ricordato nella sua biografia La danza della realtà, in un episodio dove Jodo-bambino viene rimproverato aspramente dalla nonna per avere plasmato un elefantino di muco dietro il suo lettino. Quando il produttore di Tusk fa bancarotta, Jodorowsky attraversa un periodo economicamente difficile, arrivando a chiedere retribuzioni per la lettura dei tarocchi. Del film esistono alcuni nastri in lingua originale (il francese), ma non fu mai realmente distribuito. El Topo e La montagna sacra, in cui figura anche come attore protagonista, sono caratterizzati da un surrealismo provocatorio, grondante di orrori e magia. Santa Sangre segna il suo ritorno al cinema dopo alcuni anni di inattività. Il film, ispirato a una storia vera, è carico di motivi psicanalitici. Nel 1991 gira Il ladro dell’arcobaleno con Peter O’Toole e Omar Sharif; nel 2005 interpreta Ludwig van Beethoven in Musikanten di Franco Battiato e successivamente, nel 2007, torna a recitare per l’artista catanese in Niente è come sembra. Nel 2013, oltre vent’anni dopo l’ultimo film, viene distribuito La danza de la realidad, tratto dal suo libro omonimo, di cui ha annunciato l’intenzione di realizzare il seguito, Poesia senza fine, progetto per cui il regista ricorre a una campagna di crowdfunding nel 2015 . Jodorowsky’s Dune documenta le peripezie di questo progetto cinematografico fantascientifico attraverso il racconto e i ricordi dello stesso Jodorowsky e l’animazione dei disegni preparatori originali del film. Il film, infatti, si rivela molto ambizioso e costoso (basti pensare al cast, che nelle idee di Jodorowsy prevedeva attori del calibro di Orson Wells, Mick Jagger e Salvador Dalì e una colonna sonora dei Pink Floyd). La pellicola pertanto non verrà mai realizzata dal regista cileno per difficoltà produttive (sostanzialmente per il rifiuto da parte dei produttori hollywoodiani di assegnare la regia di un tale colossal fantascientifico a Jodorowsky). Tuttavia il progetto del film, grazie soprattutto alla realizzazione di un prezioso storyboard (nella cui realizzazione sono coinvolti vari artisti come Chris Foss, HR+ Giger e Jean Giraud) si rivela in grado di suggestionare l’immaginario hollywoodiano dell’epoca e di anticipare, se non addirittura influenzare a detta del regista, la space opera per eccellenza: Star Wars. In effetti molti degli artisti reclutati nella fase preparatoria del Dune di Jodorowsky ricicleranno dal progetto di Jodorowsky diverse idee per la realizzazione di film di grande successo commerciale (ad esempio Alien e il già citato Star Wars). Successivamente “Dune” verrà realizzato da David Lynch, ma sarà un fiasco commerciale (soprattutto a causa delle interferenze del produttore) e verrà disconosciuto dallo stesso Lynch. Pur deluso e risentito per la mancata realizzazione del film, Jodorowsky si affiderà al fumetto per la concretizzazione in immagini di questo progetto, realizzando con Moebius (Jean Giraud) il ciclo de l’Incal. « All’inizio ne ho molto sofferto perché pensavo di essere io l’unico in grado di realizzarlo. Sono andato a vedere il film con molta sofferenza, pensavo che sarei morto, ma quando ho visto il film mi è tornata l’allegria, perché è una merda» (Dall’intervista di M. de Feo G. Giacobini, “Alias supplemento de il manifesto”, 4 luglio 1998). Sul finire degli anni ottanta il regista Pascal Blais decise di realizzare un’animazione basata su L’Incal. Per farlo chiese la consulenza di un gruppo di autori della rivista Heavy Metal. Il risultato fu un corto della durata di circa tre minuti, molto simile a un trailer. A distanza di anni, Blais ha deciso di riprendere in mano il suo lavoro e di aggiornarlo grazie al digitale. Alejandro Jodorowsky ha realizzato il seguito del suo film cult El Topo a fumetti. Si intitola Les fils d’El Topo (in italiano, I figli di El Topo) e sarà una trilogia. Il primo volume è stato pubblicato in Francia da Glènat, alle matite c’è José Ladrönn, disegnatore messicano noto per i suoi lavori alla Marvel: assieme a Jodorowsky aveva già realizzato l’Incal Finale. GIORNALE POP cerca articolisti e redattori. Chi fosse interessato scriva a info@giornalepop.com La collaborazione sarà di tipo volontaristico. Navigazione articoli 5 SEQUENZE PER RICORDARE PAOLO VILLAGGIO MARINA FRAJESE-LOTAR E IL PORNO