Anche se le pin-up nascono come immagini statiche, utilizzate essenzialmente per copertine di riviste e poster, artisti e redattori ben presto comprendono di poter mettere ancora un po’ di pepe su quelle belle figliole. Cominciano infatti a utilizzarle quale componente principale di cartoons. Attenzione, niente a che fare coi cartoni animati; con cartoon si intende una vignetta autoconclusiva, una gag in una sola immagine e con una didascalia dal testo stringatissimo, se non addirittura muta. Nella prima metà del ventesimo secolo, negli Stati Uniti, molte riviste dirette a un pubblico maschile fanno ampio uso di pin-up cartoons: alcuni magazine pubblicano esclusivamente questo tipo di immagini, hanno titoli del tipo Laugh, Comedy, Joker, Humorama. Ovviamente si tratta di gag a sfondo erotico, con disegni sempre incentrati su giunoniche bellezze, vestite o svestite che siano. “Giunoniche” (dalla dea Giunone) è il giusto aggettivo, poiché seno e fianchi della ragazza di turno sono sempre di proporzioni più che vistose, dirompenti; sono, cioè, il centro dell’immagine, il fulcro della gag perché, ammettiamolo, dopotutto le vertiginose curve bastano per appagare il lettore. Tra gli artisti che si specializzano in tale tipo di cartoons c’è Jack Cole (1914-1958), che comincia la propria carriera come gag-man per poi lavorare nel mondo dei comics. Assistente di Will Eisner su Spirit, collaboratore della Quality Comics, è stato tra l’altro il creatore del fumetto Plastic Man (personaggio del 1941, in grado di allungarsi come fosse di gomma). Nel 1954 Cole torna alla sua prima professione, quella di gag-man, e si dedica in particolare ai pin-up cartoons, venendo ben presto assoldato dalla rivista Playboy, di cui diviene uno degli artisti di punta firmando un contratto in esclusiva. Dalle vignette in bianco e nero o a mezzatinta, firmate Jake, passa a quelle a colori, con il suo nome per intero: Jack Cole. Non cambiano però le forme delle pin-up: gambe lunghe, fondoschiena vistoso, seno eretto. Con lo sguardo di oggi quelle gag, considerate un tempo scandalose, paiono battute quasi innocenti, ma l’impatto erotico delle fanciulle è ancora forte. Grazie di tutto, Jack! Navigazione articoli MA IN CHE EPOCA VIVE ZAGOR? NON PER SOLDI: “PITFALL OF KISSES”
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