IN MOSTRA LE INCISIONI DI ENRICO VANNUCCINI

Enrico Vannuccini, illustre sconosciuto ai più, è stato uno dei massimi artisti incisori italiani del Novecento.

Se amate l’arte dell’illustrazione e dell’incisione, la varietà d’immagine dell’ex-libris (per una storia illustrata dell’ex-libris vedi qui), ma anche solamente vedere cose belle, c’è una mostra itinerante di Vannuccini in corso, patrocinata dall’Aie, l’Associazione Italiana Ex Libris.

IN MOSTRA LE INCISIONI DI ENRICO VANNUCCINI
Enrico Vannuccini: La strega, la sfera di cristallo e il drago cinese (Ex Libris Dr. Luigi Airoldi)
Vannuccini: Senza titolo. Ex libris Gianni Mantero, 1947 (puntasecca)
Vannuccini: Senza titolo. Ex libris Evaristo Navarra, 1986 (calcografia a stampa alta)

Nei giorni scorsi si è appena concluso il primo allestimento in provincia di Varese, nel bellissimo borgo di Castiglione Olona, isola di Toscana secondo la definizione che ne diede Gabriele D’Annunzio. Il borgo fu plasmato seguendo i modelli di città ideale del Quattrocento, per volere del cardinale e umanista Branda Castiglioni, che lo trasformò nel primo centro dell’Umanesimo toscano in Lombardia.

Castiglione Olona: uno scorcio
Castiglione Olona: Collegiata. Parete meridionale, Masolino da Panicale: Banchetto di Erode

La mostra, che ospita ben 150 puntesecche realizzate dall’artista nel corso di oltre cinquant’anni di attività, si trasferirà per il secondo allestimento in provincia di Arezzo, a Cortona, il paese natale di Vannuccini, dal 10 al 18 giugno, al Chiostro di Sant’Agostino.

IN MOSTRA LE INCISIONI DI ENRICO VANNUCCINI
Cortona, in provincia di Arezzo

Un terzo allestimento è previsto per luglio, ancora nel Varesotto, a Bodio Lomnago.

Vannuccini: Senza titolo. Ex libris Thor Skullerud, 1948 (puntasecca, mezzatinta)
Vannuccini: Senza titolo. Ex libris Gianni Mantero, 1948
IN MOSTRA LE INCISIONI DI ENRICO VANNUCCINI
Vannuccini: Senza titolo. Ex libris Mariano Amitrano, 1970

Enrico Vannuccini, nato a Barullo di Cortona nel 1900, in provincia di Arezzo, e rimasto orfano di padre molto presto, si trasferì a Firenze con la famiglia. Qui frequentò l’Istituto Agrario con risultati modesti: non era la sua strada.
Artista autodidatta, la sua carriera artistica inizia a Milano dopo la fine della grande guerra e terminato il servizio militare: qui lavora per un’agenzia pubblicitaria che produce cartelloni dipinti a mano, fallita poco dopo. In questo periodo conosce Filippo Tommaso Marinetti e si avvicina all’ambiente futurista.
Si trasferisce a Roma negli anni Venti, dove si accosta all’arte ceramista. Nella capitale allaccia rapporti con gli ambienti artistici e letterari: Giorgio De Chirico, Giuseppe Ungaretti, Vincenzo Cardarelli, Alberto Savinio, Alberto Martini influenzeranno la sua formazione.

La svolta artistica avviene quando ritorna a Milano e incontra l’editore Luigi Filippo Bolaffio, attraverso il quale conosce non solo i principali incisori del tempo, tra cui Attilio Cavallini e Michel Fingesten, ma anche importanti collezionisti, tra cui l’industriale Gianni (Giovanni) Mantero, il quale sarà per lui un vero e proprio mecenate, e Ivan Matteo Lombardo, più volte ministro e deputato nell’Assemblea Costituente e nella Prima legislatura, e che di Vannuccini fu un grande estimatore.
(Oltre alla vastità delle opere esposte, la mostra ha il pregio di ospitare anche una particolare cartella di 15 puntesecche originali che l’artista incise nel 1948 e poi pubblicate nel 1949 da Luigi Filippo Bolaffio. Nel 1992 ci fu una pubblicazione, ad opera del collezionista Mario De Filippis, che riportava queste puntesecche, ma ormai risulta essere introvabile).

In seguito, sfollato da Milano a causa della Seconda guerra mondiale, Vannuccini trasferirà il suo laboratorio sulle rive del lago di Como, a Moltrasio, a Lenno, a Griante, dove abiterà fino alla fine, nel 1990.

IN MOSTRA LE INCISIONI DI ENRICO VANNUCCINI
Vannuccini: Senza titolo. Ex libris Gianni Mantero, 1957

Da una lettera di Gianni Mantero a Enrico Vannuccini, del 13 dicembre 1973.

“In questi giorni ho messo un po’ di ordine nella scatola contenente la mia raccolta degli ex libris da Lei eseguiti.
Ho rivisto e ripassato questo accumulo di opere che costituiscono un complesso davvero imponente, e questa visione panoramica di quarant’anni di lavoro mi ha lasciato un’impressione di meraviglia, ma anche di compiacimento per la sua opera incisoria di alto valore. Indubbiamente Lei è uno dei migliori incisori italiani, perché alla fantasia, alla composizione, alla realizzazione di più di duecentocinquanta soggetti, unisce una capacità tecnica pregevole.
E sono contento di averla fatta conoscere per primo nel campo exlibristico“.

Carta intestata di Luigi Filippo Bolaffio editore e libreria, in cui l’editore comunica a Giulio Cisari la commissione di un ex libris. In allegato il bozzetto originale

Vannuccini non fu solo artista nelle arti grafiche e pittore, ma anche uomo di pensiero. Pubblicò numerosi scritti filosofici: Il genio dell’Europa, L’Universale, Interlocuzioni, I rapporti dell’Io e, postumo, Romanzo d’amore.

Vannuccini: Ex Libris Pavel Vodehnal, 1947
IN MOSTRA LE INCISIONI DI ENRICO VANNUCCINI
Vannuccini: La Famiglia, 1952

Di lui sono particolarmente famosi gli ex-libris, conservati nella Biblioteca Comunale di Milano, a Palazzo Sormani, dove ha sede la Fondazione Vannuccini. Ne produsse a centinaia, per lo più a puntasecca, una tecnica incisoria di stampa in cavo, dalla matrice delicata e adatta solo per tirature limitate.

Chi lo ha conosciuto, lo descrive come una persona di orientamento liberale e aperta al dibattito, modesta e spartana, dedicata al lavoro artistico e alla scrittura. E lo ricorda come uomo schivo, coerente, di grande curiosità intellettuale e di grande pensiero, disinteressato alla fama e ai soldi. Addirittura umile.
Le sue piccole stanze non avevano sedie, perché le considerava un’occasione d’ozio.

Vannuccini: Ex-libris Guido Peduzzi. Nudo e Paesaggio in tempesta, 1938
Vannuccini: Ex libris Mantero, 1939 (puntasecca)
IN MOSTRA LE INCISIONI DI ENRICO VANNUCCINI
Vannuccini: Ex libris Rear Admiral Ernest Milton Pace, 1947 (puntasecca)
Vannuccini: Ex libris G. Cauti, 1977 (puntasecca)
Vannuccini: Ex libris E. Navarra, 1968 (puntasecca)
Vannuccini: Ex libris Irene Dwen Pace, 1957 (puntasecca)

Una delle tematiche più care all’artista fu la donna in ogni sua sfumatura: “… simbolo di una umanità che va alla ricerca di sé”, così disse delle donne di Vannuccini il suo grande amico Vito Salierno, “e se la donna come madre, sposa, amante, conduce e guida l’uomo verso la morte catartica che è l’inizio della vera vita o verso il nulla eterno a seconda dei nostri credi, in entrambi i casi la donna ha realizzato lo shakesperiano ‘noi siam fatti della stessa materia di cui son fatti i sogni’ ”.

IN MOSTRA LE INCISIONI DI ENRICO VANNUCCINI
Vannuccini: Ex libris T. C. Salvaterra, circa 1945
Vannuccini: Ex libris Gianni Mantero, circa 1945

Ma anche gli anni della rinascita nel dopoguerra furono temi cari a Vannuccini, ben rappresentati negli ex libris commissionatigli da Mantero. E ancora: l’attualità e la tematica sociale negli anni Settanta, dove i suoi ex libris indicano sensibilità verso la disoccupazione e la miseria, mostrando le allegorie della previdenza e dell’assistenza calpestare i disoccupati.

Non mancano visioni inquietanti di danze macabre, o danza degli scheletri, un tema antico, tardomedievale, che si è mantenuto vivo nel tempo. Perfino Woody Allen ne inscenò una nel film Amore e guerra. E il regista Ingmar Bergman la rappresenta nel film Il settimo sigillo. In musica è famosa la Danza macabra di Franz Listz.

IN MOSTRA LE INCISIONI DI ENRICO VANNUCCINI
Vannuccini: Danza macabra, 1939
Vannuccini: Ex Libris Pavel Vodehnal, 1947

 

IN MOSTRA LE INCISIONI DI ENRICO VANNUCCINI
Vannuccini: Ex Libris Pavel Vodehnal, 1947
IN MOSTRA LE INCISIONI DI ENRICO VANNUCCINI
Vannuccini: Ex-libris Irene Greene Dwen Pace, Donna e due scheletri, 1947
Vannuccini: Ex-libris Ivan M. Lombardo.Scheletro e donna sui libri, 1939
Vannuccini: Ex libris Bretislav Peterka, 1947 (acquaforte)

Soggetti mostruosi e scene oniriche si susseguono a volti e corpi, figure angeliche a immagini surreali, ovunque i motti dei committenti a raccogliere entro poche parole intere vite di ideali e arte.

Gli ultimi lavori raffigurano la tensione verso l’Alto, prefiguratrice della fine vicina.

Vannuccini: Ex libris D. Damiani,1939 (puntasecca)
IN MOSTRA LE INCISIONI DI ENRICO VANNUCCINI
Vannuccini: Ex-libris Bernard J. Ronis. 1949
IN MOSTRA LE INCISIONI DI ENRICO VANNUCCINI
Vannuccini: Ex-libris I. M. Lombardo, 1948
Vannuccini: Ex libris Giovanni Botta, 1948 (puntasecca)
IN MOSTRA LE INCISIONI DI ENRICO VANNUCCINI
Ex libris Giovanni Botta, 1948 (puntasecca)

Alcuni studi di nudi.

Vannuccini: Carboncino su carta, 1975
IN MOSTRA LE INCISIONI DI ENRICO VANNUCCINI
Vannuccini: Sanguigna su carta, 1975
Vannuccini: Carboncino su carta, 1973

Infine alcune fotografie scattate dall’autrice dell’articolo (peraltro male, anche anche a causa della rifrazione del vetro delle teche), scattate alla mostra di Castiglione.

 

 

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