«Siamo alla fine del XX secolo. Il mondo intero è sconvolto dalle esplosioni atomiche. Sulla faccia della Terra gli oceani erano scomparsi e le pianure avevano l’aspetto di desolati deserti. Tuttavia la razza umana era sopravvissuta». Kenshiro, per gli amici Ken (il guerriero), è un personaggio dei manga creato nel 1983 per i testi da Buronson (pseudonimo di Yoshiyuki Okamura) e per i disegni da Tetsuo Hara. Il mondo dei cartoni animati era ormai inflazionato dai robottoni, ma anche loro erano arrivati al declino (gli ultimi successi saranno quelli di Golion e Voltron). C’era bisogno di trovare qualcosa di nuovo. Ecco quindi arrivare, nel 1984, la versione animata di Ken il guerriero. Un uomo che era quasi una macchina da guerra (e quindi per certi versi lui stesso un superobot), ma senza dubbio aggiungeva qualcosa di nuovo. Ancora una volta il punto di riferimento è la catastrofe nucleare (uno dei topos narrativi giapponesi dopo il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki), ma anche le arti marziali (altro topos), il senso del sacrificio, la tristezza, il dolore. Insomma, Kenshiro è un guerriero del “futuro”, ma allo stesso tempo una sorta di samurai del passato. Come viene detto all’inizio di ogni puntata del cartone animato: «Siamo alla fine del XX secolo. Il mondo intero è sconvolto dalle esplosioni atomiche…». In questo universo post-apocalittico, in questo nuovo medioevo ispirato al film “Mad Max” (e soprattutto a Violence Jack di Go Nagai), sopravvivono bande di teppisti, esseri mutanti, superuomini muscolosi, e la legge del più forte. In questo mondo vive anche Ken il guerriero, 64º successore della scuola di arti marziali “Divina Scuola di Hokuto”, l’Hokuto Shinken. Lo scopo ufficiale di Ken il guerriero è ritrovare la fidanzata rapita, ma è evidente che in realtà l’eroe dovrà riportare la pace sulla terra. La sua tecnica di combattimento, così spettacolare e sanguinolenta (fatta di corpi e teste che esplodono) è evidentemente ispirata all’agopuntura. In pratica, ogni colpo inflitto da Ken è in grado di convogliare “energia”, che può essere sia rigenerante che distruttiva, in diversi punti del corpo.. Il fumetto di Ken è sempre stato accusato da alcuni di essere eccessivamente violento, tanto che alcune emittenti televisive italiane, su pressione dei genitori, avevano deciso di sospenderlo dal palinsesto. Nel 1997, a casa di uno dei giovani accusati di lanciare sassi dal cavalcavia vennero trovati alcuni numeri di Ken il guerriero, che si trovò così accusato dai media di istigare violenza. Il volto di Ken è un incrocio tra quello di Bruce Lee e quello di Sylvester Stallone, quando interpreta il film “Cobra”. Raoul, il principale nemico di Ken Invece Raoul, l’acerrimo nemico del Nostro, è vagamente ispirato ad Arnold Schwarzenegger. Mentre un altro personaggio, Toki, è addirittura ispirato a Gesù Cristo. Glenn, apparso solo nell’anime, è ispirato al personaggio di Terminator (sempre Schwarzenegger, quindi). Falco a Ivan Drago di Rocky IV, ovvero Dolph Lundgren. Bask al wrestler Hulk Hogan. Barona a Mr. T, quello dell’A-Team. Han a Freddie Mercury dei Queen. Ken è stato un grande successo in Italia nei cartoni animati (trasmessi nelle tv locali a causa della “violenza” non mostrabile nelle tv nazionali), ma, in parte, anche nel fumetto, essendo stato uno dei pochi manga ad aver venduto 50mila copie per numero. Il successo di Ken ha portato a prequel e spin-off, rari a vedersi nelle serie giapponesi, che solitamente iniziano e finiscono senza possibilità di “ripresa”. È uscito anche un film live americano su Ken, piuttosto scadente. Primo capitolo degli Oav su Ken il guerriero uscito nel 2006 La sigla italiana della prima serie Ken il Guerriero è scritta da Lucio Macchiarella su musica di Claudio Maioli, che l’ha anche cantata con lo pseudonimo di Spectra. Il brano venne inciso nel 1986 ma non fu mai stampato su disco, lasciando gli aficionados delusi. Viene pubblicato per la prima volta nel 1994 nella compilation TiVulandia 2. Il 9 maggio 2010, a Fumettopoli a Milano, è stato presentato in anteprima il disco in vinile prodotto da Coniglio Editore in collaborazione con l’associazione Kassandra95 Spectraz – Ken il guerriero, con il sottotitolo “il vinile che non c’era“. Il 45 giri è in due versioni: vinile rosso (500 copie numerate) e vinile nero (stampato in 1000 copie). Presenta sul lato A la sigla di Ken il guerriero e sul lato B la demo per il provino cantata in finto inglese. Il successo di Ken ha dato luogo anche ad alcuni videogiochi per diversi sistemi da gioco. Uno abbastanza famoso è “Last Battle”, uscito per Megadrive ma anche per Amiga e per C64, e “Hokuto no Ken” uscito in sala giochi e su Playstation 2. Navigazione articoli ROGER MOORE: DA SIMON TEMPLAR A JAMES BOND QUANDO ROGER MOORE MI PARLÒ DI FUMETTI