Il racconto dell’ancella è un’opera della scrittrice canadese Margaret Atwood pubblicata nel 1985. È un romanzo distopico, cioè rappresenta un futuro angosciante e sgradevole. Tutto il pianeta porta le conseguenze dell’inquinamento, tanto che la maggior parte della popolazione è diventata sterile. La terra è divisa tra dittature indipendenti, legate da un accordo di non interferenza reciproca. Gli Stati Uniti sono diventati la teocrazia di stato di Galaad, governata da “comandanti” che hanno instaurato un regime del terrore discriminatorio nei confronti delle donne. L’autrice del romanzo, Margaret Atwood, fin da ragazza era affascinata dalle grandi opere distopiche. Aveva sempre pensato di pubblicare un romanzo che appartenesse a quel genere letterario. Senza inventare orrori, intendeva servirsi di tragici eventi successi nella storia. Nel 2017, Il racconto dell’ancella ha ispirato una serie televisiva distribuita da Hulu, che ha vinto nove Emmy Awards e due Golden Globe. In Italia la serie ha debuttato il 26 settembre 2017 su TIMvision. Sono state prodotte altre stagioni, già distribuite in Italia. Il Grande fratello di George Orwell Il Grande fratello di Orwell La Atwood ama in particolar modo 1984, il celebre romanzo di George Orwell. Per il titolo Orwell aveva invertito le ultime due cifre dell’anno in cui stava scrivendo, il 1948. Lo scrittore britannico immaginava che nel 1984 tutti gli uomini fossero sorvegliati da telecamere. Il capo del governo è il Grande fratello (the Big Brother). Ha i tratti fisici di Hitler e di Stalin. Nel romanzo nessuno ha mai visto personalmente il Grande fratello. Potrebbe anche essere solo la rappresentazione fisica del potere del partito al governo, che esercita un controllo asfissiante su tutta la popolazione. 1984 a Berlino Ovest Proprio nel 1984 la scrittrice Margareth Atwood va a Berlino Ovest, la parte controllata dagli occidentali. Nel 1984 si festeggiavano i 750 anni dalla nascita della città. Dopo la sconfitta di Hitler nel 1945, le potenze vincitrici della Seconda guerra mondiale, Francia, Gran Bretagna, Unione sovietica e Stati Uniti, occuparono la Germania. La parte occidentale diventò la Repubblica federale tedesca, mentre la parte orientale fu occupata dall’Unione sovietica e diventò la Repubblica democratica tedesca. Berlino si trovava 180 chilometri all’interno della zona di occupazione sovietica. Anche Berlino era stata divisa in zone di occupazione. “Qualunque sia il tempo noi dobbiamo muoverci insieme”: l’annuncio del piano Marshall Gli Stati Uniti pensarono che fosse meglio non umiliare la Germania, come era successo alla fine della Prima guerra mondiale. Proprio il desiderio di vendetta causato dalle umiliazioni subite dalla Germania dopo la Prima guerra mondiale era stato una causa della Seconda. Così investirono molto denaro in Germania e nel resto d’Europa con il piano Marshall. Era un imponente piano di aiuti per l’Europa indirizzato alla ricostruzione delle industrie colpite durante la guerra, di cui beneficiò anche l’Italia. Il muro di Berlino La parte della Germania nella sfera occidentale cominciò a crescere economicamente. La Germania orientale, invece, era frenata nel suo sviluppo dalla politica economica sullo stampo di quella dell’Unione sovietica. Così diversi tedeschi dell’Est, per sfuggire alla povertà e alla dittatura, fuggivano attraverso la frontiera per raggiungere amici e parenti dall’altra parte o anche solo per andare a vivere nella Germania dell’Ovest. Nel 1961 il governo della Germania Orientale fece costruire una fortificazione costituita da due muri paralleli di cemento armato. Erano divisi da una striscia larga alcune decine di metri detta “striscia della morte”, perché chi l’attraversava correva i rischio di essere ucciso dalle guardie. Il nome ufficiale dato al muro era Antifaschistischer Schutzwall (Barriera di protezione antifascista). In realtà il muro aveva solo lo scopo di evitare che i tedeschi dell’Est fuggissero. Almeno 133 persone che tentarono la fuga furono uccise dalle guardie della Germania Orientale. Calcolando anche i fuggiaschi, che tentarono di fuggire e furono catturati per morire in seguito a causa delle ferite, si arriva alla cifra di 200 morti. Il muro e l’ancella Anche ne Il racconto dell’ancella Margaret Atwood ha descritto un muro presidiato. Il suo futuro distopico degli Stati Uniti si ispira alle violenze e ai fanatismi del periodo dei puritani. I puritani erano dei protestanti perseguitati in Inghilterra, loro patria di origine. Per sfuggire alle persecuzioni erano emigrati nella colonia di Nuova Inghilterra (negli attuali Stati Uniti). Il racconto è ambientato a Cambridge, una città del Massachusetts nella zona metropolitana di Boston. È la sede dell’Università di Harvard, che un tempo era il seminario teologico dei puritani. Ne Il racconto dell’ancella quella che è oggi la grande biblioteca di Harvard diventa il muro su cui vengono esposti i cittadini giustiziati, come monito per il resto della popolazione. All’epoca dei puritani su quelle mura venivano esposti i corpi delle donne giustiziate nei processi per stregoneria. La Stasi Nel 1984. quando l’autrice de Il racconto dell’ancella si trova a Berlino Ovest, a Berlino Est è ancora in piena attività la Stasi. Lo scopo ufficiale della Stasi era combattere lo spionaggio, quello reale di controllare tutti i cittadini. Divenne un’istituzione mastodontica con informatori in tutti gli uffici, nelle case private, nelle famiglie. Un calcolo approssimativo stima il numero dei collaboratori della Stasi in una persona ogni 50 abitanti della Germania dell’Est. Dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989 i funzionari della Stasi cominciarono a distruggere il materiale conservato nei suoi uffici. Nel 1990 la popolazione assaltò il palazzo della Stasi e la gente, saccheggiando gli archivi rimasti, ebbe la conferma che le spie avevano sorvegliato gran parte della popolazione. Ne Il racconto dell’ancella il timore delle spie governative è sempre presente. Tutti potrebbero essere Occhi, cioè spie. Una parola imprudente potrebbe portare alla morte di fronte alla popolazione atterrita. Beanfield Centre dell’Automotive Building, il quartier generale degli ‘Occhi’ Il bambini rapiti in Argentina Durante l’ultimo regime dittatoriale in Argentina, durato dal 1976 al 1983, molti oppositori al regime venivano fatte sparire. Furono detti, appunto, desparecidos. I bambini nati da madri incinte venivano adottati dai persecutori. Il loro nome veniva cambiato e veniva loro nascosta la vera identità. Si calcola che in Argentina durante il regime della junta siano sparite 30mila persone. Le “Nonne di Plaza de Mayo” hanno cercato per anni i loro cari. Alla fine sono stati rintracciati 121 nipoti. Difred incinta Ne Il racconto dell’ancella alla protagonista è stata rubata la figlia bambina. Lei non ricorda esattamente cosa sia successo. Sa solamente che aveva una bambina e che la bambina non c’è più. Essendo fertile e avendo partorito una figlia sana, in un mondo inquinato dove regna la sterilità, viene rapita per partorire il figlio di un membro del ceto dominante di Galaad. Questo è il compito delle “ancelle”: partorire figli sani per i “comandanti”, che poi sono allevati dalle loro mogli. La pena per chi non collabora è la morte. Margaret Atwood spiega che Il racconto dell’ancella non è un’opera femminista. A Galaad le donne sono vittime, ma anche carnefici. Per esercitare un po’ di potere sono disposte a torturare le altre donne. Piuttosto è un avvertimento, come se ci venisse detto che “ogni conquista civile non è mai definitiva. Se continuate a tollerare e a praticare la violenza potrebbe succedere quello che è già successo in passato”. Navigazione articoli IL PADRE DELLA COMMEDIA SEXY LUCIANO MARTINO PAOLO BONOLIS, UN NUOVO LIBRO TRA TV E FAMIGLIA