Lui si chiama Maximus, con il maggiordomo Astor e la gatta siamese Nardy vive sulle colline intorno a Los Angeles in un’elegante villa contenente un’infinità di libri. Non sappiamo quali siano le sue origini né cosa faccia di lavoro, sempre che ne abbia uno. Capita che collabori con la polizia, quando a chiederglielo è Velda Morris, tenente delle locali forze dell’ordine e sua amante. Ha poteri paranormali ed è esperto in occultismo, ma non ci è dato sapere come abbia appreso queste conoscenze.

Lui è il Maestro.

Corriere dei Ragazzi n. 7 del 17 febbraio 1974

 

Sulle pagine del Corriere dei Ragazzi numero 7 del 17 febbraio 1974, con i testi di Mino Milani e i disegni di Aldo Di Gennaro prendono il via le avventure de Il Maestro, recentemente ristampate in un volume che le ripropone integralmente edito da ReNoir/Nona Arte.
Nel volume troviamo sia le venti storie disegnate da Di Gennaro sia le due di Giancarlo Alessandrini e quella (l’ultima) a opera di Mario Cubino.

Le avventure del Maestro cominciano con il ciclo de Lo scarabeo di Ara Tutna, una sequenza di nove storie collegate tra loro che intrecciano fantascienza, mistero e occultismo. Il nostro eroe è impegnato, a fianco di Velda, ad ostacolare i criminosi intenti della perfida dottoressa Jaga, sua nemesi, che entrata in possesso di questo misterioso scarabeo (si scoprirà essere di provenienza extraterrestre) ne utilizza i poteri per i propri intenti criminosi.

Dopo questo primo ciclo, la serie prosegue con una successione di storie autoconclusive e qualche ciclo più breve (di solito un paio di numeri), che vede i protagonisti impegnati nella risoluzione di misteri meno fantascientifici e d’impronta più gotica e umana, durante i quali assistiamo anche al ritorno di Jaga, creduta morta al termine del primo ciclo di racconti. Seppure sempre di ottimo livello, queste storie non raggiungono i vertici del ciclo de Lo scarabeo di Ara Tutna.

Le tavole del bravissimo Di Gennaro riescono a mantenere il fascino anche a più di quarant’anni di distanza, mentre i testi di Mino Milani risultano forse lunghi, e a volte un po’ pedanti per il pubblico odierno. Ma Milani è un maestro nel raccontare storie e quelle scritte per il Maestro sono piene di trovate, elaborate con maestria e avvincenti.
Tematiche di fantascienza, di mistero e avventura di questa specie di Dottor Strange che ritroveremo anni più tardi in Martin Mystère e Dylan Dog (come Mino Milani, del resto, Alfredo Castelli e Tiziano Sclavi erano redattori del Corriere dei Ragazzi).

La solida scrittura di Milani e gli ottimi disegni di Di Gennaro rendono piacevole la lettura delle storie, magari penalizzate da una brevità eccessiva accentuata dalla loro natura autoconclusiva che non permette uno sviluppo più approfondito di un personaggio dalle ottime potenzialità.

Milani si concentra sul Maestro senza indagarne il suo passato offrendoci un personaggio circondato da una totale aura misteriosa. Se da un lato questo rende il personaggio adattabile a ogni esigenza di sceneggiatura, dall’altro ce lo rende inafferrabile. Le abilità messe in campo dal nostro eroe sono molteplici, delle più disparate e incredibili, ognuna adatta a risolvere una specifica situazione, rendendolo quasi un essere divino, ma un background che ne delinei i poteri e gli eventuali limiti non avrebbe guastato.
Il Maestro è la summa dell’eroe positivo dall’irreprensibile senso morale che combatte il male e chi lo perpetra, senza un tornaconto personale, per il solo senso di giustizia.

Quando nel 1976 Il Corriere dei Ragazzi diventa Corrier Boy per fare concorrenza ai più “commerciali” Intrepido e a Il Monello della Casa Editrice Universo, la serie si interrompee lasciando in sospeso il destino del personaggo.

Finisce così un’epoca del fumetto italiano che già con il Corriere dei Piccoli ha visto la pubblicazione di autori del calibro di Pratt, Nidasio, Sclavi, Cavazzano, Silver, Battaglia, Toppi e tanti altri che hanno dato vita a personaggi e storie indimenticabili come Dottor Oss, Gli Aristocratici, Lupo Alberto, Corto Maltese, Valentina Melaverde, Altai & Jonson, Omino Buffo, L’Ombra, Cocco Bill e Zio Boris.

Una nota di merito a ReNoir/Nona Arte riuscita, con risultati decisamente ottimi, nel non facile compito di pubblicare questa serie integrale che, come specificato nel volume stesso, non ha potuto avvalersi degli originali perché impossibili da reperire e ha quindi lavorato direttamente sugli albi dell’epoca e sul precedente volume, edito da Ivaldi nei primi anni ottanta, che ne riproponeva le prime storie.

Il Maestro è un fumetto italiano per ragazzi, figlio del tempo in cui è stato scritto. Se fosse un fumetto di oggi troveremmo storie dedicate al suo rapporto con chi lo circonda, al suo passato e all’origine dei suoi poteri. Non mancherebbero neanche i risvolti morali sull’utilizzo del potere e ciò che ne consegue. Questo non vuole dire che si tratti di un fumetto invecchiato male o poco avvincente, anzi.
Certo è che Il Maestro si presterebbe perfettamente a un reboot, con storie più corpose che ne esalterebbero le potenzialità.


Il Maestro

di Mino Milani (testi) e Aldo Di Gennaro (disegni)
con Giancarlo Alessandrini (disegni)
e Mario Cubino (disegni)

Ed. Nona Arte/ReNoir
2017
pp. 320, b/n

 

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