I Vendicatori, meglio conosciuti oggi anche da noi con il nome originale di Avengers, sono attualmente il titolo di punta della Marvel. Questa popolarità è senza dubbio dovuta all’incredibile successo avuto dai film prodotti dai Marvel Studios. Circostanza che ha portato anche all’incremento di altre loro testate: Avengers, New Avengers, Mighty Avengers, Secret Avengers, lo spin off Avengers Accademy e altre ancora. A cavallo tra gli anni ottanta e novanta, invece, i Vendicatori non erano di certo gli eroi più celebri della Marvel, surclassati nelle vendite degli X-Men e di Spider-Man. Tuttavia, anche allora avevano una seconda serie, oggi finita un po’ nel dimenticatoio, sebbene proprio su quelle pagine alcuni Vendicatori abbiano subito i cambiamenti più epocali e vissuto gli archi narrativi più importati. La serie in questione è I Vendicatori della Costa Ovest (West Coast Avengers), tra alti e bassi pubblicata ininterrottamente per dieci anni, dal 1984 al 1994. LE ORIGINI DEI VENDICATORI DELLA COSTA OVEST L’idea di una seconda squadra di Vendicatori viene allo sceneggiatore Roger Stern all’indomani del crossover Guerre Segrete. Con il sostegno di Mark Gruenwald, all’epoca caporedattore, e del disegnatore Bob Hall, Stern pensa a una seconda succursale del team in California, a Palos Verde. L’intenzione è quella di ridare spazio ai personaggi da tempo inutilizzati. A capo del gruppo viene messo Occhio di Falco, ex testa calda della serie, ma ora uomo più maturo e novello sposo dell’ex agente Shield nota come Mimo. In squadra con lui ci sono il potente Wonder Man (già membro del gruppo nelle storie degli anni settanta) e la neofita Tigra (introdotta nel team originale da Jim Shooter), più Iron Man… che però in questo caso non è Tony Stark, ma bensì Jim Rhodes, il suo pilota. All’epoca, nella celebre saga “Obadiah Stane” scritta da David Micheline, Stark aveva avuto una ricaduta nell’alcolismo, lasciando l’armatura e il ruolo di Iron Man all’amico afroamericano. Nel 1984 questi cinque eroi sono protagonisti di una miniserie di quattro numeri in cui combattono Graviton, uno dei loro avversari classici. La mini ha un buon successo, tanto da essere uno dei titoli più venduti del momento. Dopo alcune apparizioni del gruppo su Avengers e Iron Man, finalmente, nell’ottobre del 1985 la Marvel si decide a lanciare la serie regolare dei Vendicatori della Costa Ovest. Oberato di lavoro, Roger Stern non può dedicarsi ai testi dei nuovi albi, e passa l’incarico a Steve Englehart, autore di alcuni cicli classici dei vendicatori negli anni settanta, con ai disegni il poco appariscente Al Milgrom, valorizzato dalle sempre ottime chine di Joe Sinnott (che si era fatto le ossa nei classici Fantastici Quattro di Jack Kirby). Fin dal primo episodio la serie offre ai fan due grandi ritorni. Il primo è quello di Tony Stark nei panni di Iron Man, che sfoggia la Silver Centurion, l’armatura rossa e bianca. Il secondo è quello di Henry “Hank” Pym come consulente scientifico. Membro fondatore della squadra originale come Ant-Man e poi Giant-Man, Hank aveva deciso da tempo di abbandonare la vita da supereroe e proprio sulle pagine dei Vendicatori della Costa Ovest ritrova la volontà di riprenderla tra alti e bassi. Nella prima avventura della serie regolare dei Vendicatori della Costa Ovest rivediamo anche due vecchi compagni d’armi, la Visione e Scarlet, all’epoca protagonisti di una serie anch’essa scritta da Englehart. I nemici sono il Sinistro Mietitore e Ultron, che hanno rapito Visione e Wonder Man per sottrarne i “tracciati cerebrali” allo scopo di resuscitare Simon Williams, l’alter ego di Wonder Man prima che questi ottenesse i poteri ionici. Englehart compie un buon lavoro di approfondimento sulla personalità dei personaggi, analizzandone insicurezze e paure in perfetto stile Marvel. La crisi d’identità di Tigra, sempre più divisa tra il suo lato umano e quello felino. La maggior consapevolezza dei propri mezzi di Wonder Man, ora attore di successo e supereroe. La mancanza di autostima di Hank Pym, che lo porta sull’orlo del suicidio. E i tentativi di Occhio di Falco di essere un leader capace e un buon marito. A partire dal numero 4 compare la new entry Firebird, un’eroina latinoamericana dai poteri pirocinetici e la guest star Ben Grimm/la Cosa (all’epoca staccatosi dai Fantastici Quattro e protagonista di una serie stand alone). Oltre al primo villain originale, Pandemonio, un criminale che si è “fuso” con alcuni demoni. Steve Englehart è sempre abile nel gestire lo sviluppo psicologico dei personaggi, in alternanza alle scene di azione che vedono coinvolti i Vendicatori della Costa Ovest con nemici vecchi e nuovi. Steve Englehart li porta addirittura a spasso per lo spazio-tempo, nella saga “Lost in the Space Time”, in cui i Vendicatori della Costa Ovest si trovano dispersi in diverse epoche, dal vecchio West fino all’antico Egitto. In Italia abbiamo potuto leggere questo arco narrativo nello speciale Star Comics a loro dedicato, poi in appendice a Capitan America e i Vendicatori e infine su Star Magazine Oro (sempre edito da Star Comics). Altri archi narrativi sono inediti in Italia, come quello in cui i Vendicatori della Costa Ovest affrontano l’organizzazione criminale dello Zodiaco, poiché la Marvel Italia, nel frattempo subentrata a Star Comics, decide di pubblicare subito in italiano il celebre e apprezzato ciclo scritto e disegnato da John Byrne. Un peccato perché, benchè i disegni di Milgrom, non più accompagnati dalle chine impeccabili di Sinnott, risultino poco efficaci, alcuni eventi che accadono in questo arco di storie sono importanti per la storia del gruppo. Come, per esempio, l’aggregazione di Moon Knight, il celebre vigilante con la personalità multipla. La separazione tra Occhio di Falco e Mimo, evento fondamentale nella continuity personale dell’arciere. Il rientro nei ranghi di Visione e Scarlet, che si riveleranno elementi centrali nel proseguo della serie. E la nuova versione di Doc Pym, il quale non utilizza più i propri poteri per accrescere o diminuire le dimensioni, ma sugli oggetti, in modo da avere nelle tasche gadget e armi utili in ogni occasione (un brillante stratagemma che ricorda Doraemon ed Eta Beta). LA RUN DI JOHN BYRNE John Byrne sale a bordo della testata, che da lì a poco viene ribattezzata Avengers West Coast, nel 1992 con il numero 42. Byrne introduce alcune novità che sconvolgono il mondo dei Vendicatori. Per esempio, fa distruggere e poi ricostruire Visione, trasformando l’androide in una spettrale figura completamente bianca priva di quelle sia pur tenui emozioni che lo avevano caratterizzato. Nel farlo, l’autore anglocanadese ne cambia anche parzialmente le origini, rivelando come Visione non sia in realtà la Torcia Umana originale, come avevamo ritenuto fino a quel momento. Coglie così l’occasione, districandosi tra le fitte maglie della continuity, per riportare in vita il celebre eroe fiammeggiante della Seconda guerra mondiale, il primo supereroe Marvel, che si unirà alla squadra. Sviluppa anche una sottotrama romantica legata a Wonder Man, rivelando come sia segretamente innamorato di Scarlet da anni, e introduce tra le fila del team U.S. Agent, il burbero agente del governo. Ma l’intera run di John Byrne è concentrata sulla figura di Scarlet, gettando alcune basi che diventeranno fondamentali vent’anni dopo, quando Bendis scriverà Avengers. Il delicato equilibrio psichico della ragazza è messo a dura prova dalla perdita del marito e in seguito dei figli, che Byrne rivela essere dei costrutti demoniaci. Scarlet finisce così per perdere la ragione, il controllo dei propri poteri e dei freni inibitori, diventando malvagia. Celebre in tal senso è la sequenza di vignette, parzialmente censurate dalla Marvel, in cui Byrne fa molestare sessualmente Wonder Man da Scarlet. Byrne scrive e disegna i Vendicatori della Costa Ovest fino al numero 57, per poi abbandonare bruscamente la serie. I motivi pare siano legati al futuro che l’autore anglocanadese aveva in serbo proprio per Scarlet. Byrne voleva che Scarlet, manipolata dal viaggiatore temporale noto come Immortus, modificasse la linea temporale, dando luogo a una realtà in cui i supereroi fossero inesistenti. Aveva proposto l’idea alla Marvel per il crossover estivo, ma gli editor gli bocciarono l’idea, preferendogli “Atlantide Attacca”. Tra screzi vari, Byrne lascia la serie con un finale aperto. A subentrargli arriva il veterano Roy Thomas, con ai disegni Paul Ryan all’inizio e Dave Ross poi. LA FINE DEI VENDICATORI DELLA COSTA OVEST Roy Thomas, scrittore classico dei Vendicatori che aveva sostituito Stan Lee già negli anni sessanta realizzando una lunga serie disegnata da John Buscema, conosce bene molti dei protagonisti della serie, e ne introduce altri, come la nuova Donna Ragno (Julia Carpenter) e il Fulmine Vivente. Anche il cast di nemici viene rinnovato, con l’esordio dei Dominatori del Pacifico, Tela Mortale, i Bogatyri (ex sovietici) e la Legione Letale. Anche i singoli membri vengono valorizzati, come dimostrano la serie personale di Wonder Man (29 episodi, dal 1991 al 1994) e la mini di quattro numeri su U.S. Agent. I Vendicatori della Costa Ovest prendono parte al crossover di “Tempesta nella galassia”, in cui tutti i Vendicatori, nuovi e vecchi, collaborano per fermare una guerra tra l’impero Kree e quello Shi’Ar. E al crossover “Legami di Sangue”, dove i Vendicatori di entrambe le coste collaborano con gli X-Men per salvare lo stato di Genosha dalla guerra civile. La serie dei Vendicatori della Costa Ovest, pur non dominando le classifiche delle vendite, regge fino al numero 102, quando la Marvel decide di chiuderla. L’ultimo episodio vede i nostri eroi, ridotti di numero, scendere negli inferi per cercare di salvare la vita di Mimo, membro storico della squadra e moglie appena riappacificata di Occhio di Falco, ma la missione termina in tragedia, con la morte della donna. Con il decesso di una dei fondatori, viene sciolta la squadra. I motivi, pare, siano dovuti al fatto che secondo gli editor i Vendicatori della Costa Ovest avevano preso una strada totalmente diversa dalla testata ufficiale dei Vendicatori: le due serie erano totalmente scoordinate, senza alcun legame. Che senso aveva, dunque, continuare a chiamarli Vendicatori? FORCE WORKS La Marvel decide di rilanciare il team con un nome e un modus operandi completamente diversi, con il nome di Force Works. Ai testi viene messa la coppia formata da Dan Abnett e Andy Lanning. Usando un sofisticato computer semisenziente e i “poteri caotici” di Scarlet, lo scopo dei Force Works è cercare di prevenire le catastrofi causate dall’uomo. Viene rinnovato il look di alcuni personaggi, come Scarlet e U.S. Agent, per eliminare ogni legame con il passato, ma la serie ha vita breve: dal luglio 1994 all’aprile 1996. I Force Works non incontrano il favore del pubblico, nonostante il team appaia nella serie animata di Iron Man del 1994 (con Occhio di Falco al posto di U.S. Agent). I personaggi tornano nel gruppo originale dei Vendicatori, quando Kurt Busiek e George Perez rilanciano la serie con un approccio classico. Nessuna filiale Ovest viene riaperta, neppure quando il titolo Avengers diventa la punta di diamante della Marvel. Fino al 2018, quando una nuova testata dei Vendicatori della Costa Ovest viene lanciata dalla Marvel, ma nonostante la presenza di Occhio di Falco non c’è alcun legame con il passato, avendo principalmente come membri eroi adolescenti. Navigazione articoli MATITE BLU 211 PV – PREPARATIVI