Marv Wolfman è stato uno sceneggiatore dalle grandi intuizioni. Ha lasciato un segno alla Dc Comics sulla serie dei Teen Titans e per aver firmato il rivoluzionario maxievento Crisi sulla Terre Infinite.

Anche alla Marvel ha contribuito a creare personaggi dal brillante futuro editoriale, per quanto molti di essi siano stati poi approfonditi da altri autori.

Diamo allora un’occhiata alle migliori intuizioni di Marv Wolfman.

 

LA TOMBA DI DRACULA – BLADE

Il fiore all’occhiello della produzione alla Marvel di Marv Wolfman è Tomb of Dracula, serie che scrisse dal numero 7 nel marzo del 1973 fino al termine, nel numero 70 nel 1979.

Il suo sodalizio creativo con il disegnatore Gene Colan diede vita a una collaborazione fortunata, rendendo la testata una delle migliori serie horror dell’epoca, acclamata dalla critica.

Nel numero 10 della testata dedicata al principe delle tenebre fa la prima comparsa un personaggio destinato a diventare un’icona di fine anni 90: Blade.

Di nazionalità inglese, è tra i primi personaggi neri dei primi anni settanta. Sebbene in origine avesse un aspetto un po’ diverso rispetto a quello iconico che gli darà notorietà, possedeva già alcune delle caratteristiche che lo definiranno, come la giacca di pelle, gli occhiali scuri e la faretra di pugnali.

Blade veniva presentato come un umano immune dai vampiri, dedito all’eliminazione di quest’ultimi. In seguito verrà spiegato come Eric Brooks, questo il suo nome, sia in realtà un ibrido umano-vampiro, in quanto la sua madre umana venne morsa durante la gravidanza dal vampiro Decon Frost.

Dopo essere stato un personaggio ricorrente della serie, Blade the Vampire Slayer (lo sterminatore di vampiri in italiano) vivrà avventure da solista in riviste in bianco e nero come Marvel Preview, fino a sparire un po’ dalle scene. A partire dal 1992 tornerà a fare la sua comparsa in serie horror quali Ghost Rider, Nightstalker, Midnight Sons e Morbuis, fino a quando la Marvel deciderà di renderlo protagonista di alcune miniserie da solista.

La risposta del pubblico sarà positiva, tanto che Blade sarà il primo personaggio Marvel ad avere una trilogia cinematografica a lui dedicata, cominciata nel 1998 e terminata nel 2004, di grande successo grazie anche all’ottima interpretazione di Wesley Snipes.

Wolfman ha tentato una causa sui diritti del personaggio contro la Marvel nel 1997, chiusa nel 2000 a favore della casa editrice.

 

BULLSEYE

Nel 1976 Marv Wolfman si occupa di Daredevil, una serie in quel momento non certo tra le testate di punta della Marvel. La sua gestione possiamo definirla senza infamia né lode, in un periodo in cui Cornetto era da poco tornato nella sua New York dopo un lungo periodo per le strade di San Francisco.

A Wolfman si deve la creazione di Heather Glenn, una delle fidanzate storiche di Matt Murdock, che accompagnerà l’eroe per 10 anni, dal 1975 al 1985, anno della sua tragica fine avvenuta per suicidio, ma soprattutto a lui si deve l’esordio di Bullseye, una delle nemesi del nostro eroe.

Creato graficamente da John Romita Jr., Bullseye (“far centro” in inglese) è un cecchino infallibile, capace di utilizzare qualsiasi oggetto come micidiale arma da lancio.

Sebbene nella sua prima storia (Daredevil n. 131/132 del 1975) Wolfman non gli abbia dato un grande approfondimento psicologico – sembra un eccentrico criminale che vuole estorcere denaro alla città di New York più per diventare celebre che per avidità – sono già presenti tutte le caratteristiche che lo renderanno un avversario formidabile per Devil, una notevole agilità e quella mira infallibile che gli permette di lanciare penne, ombrelli, e persino birilli come armi letali.

Già si intravedevano quelle qualità che lo avrebbero reso iconico successivamente, quando Frank Miller lo prenderà durante la sua gestione rendendolo artefice del più efferato delitto della storia editoriale di Devil, facendogli assassinare Elektra.

Bullseye oltre a essere un nemico ricorrente dell’Uomo senza Paura è diventato un villain rilevante per l’intero universo Marvel, arrivando a essere protagonista di alcune miniserie da solista.

 

NOVA

Nel 1976 Marv Wolfman ha creato Nova, the human rocket, protagonista di una serie durata per 25 numeri, fino al 1979. Ideato da Wolfman per una fanzine già 10 anni prima con il nome di Star, viene lanciato per la Marvel comics quando si cercava di replicare un personaggio che potesse riprendere lo spirito delle origini, che richiamasse le atmosfere dell’Uomo Ragno di Stan Lee e Steve Ditko.

Sebbene le origini del personaggio fossero palesemente ispirate a quelle di Lanterna Verde (un alieno morente sceglie un giovane terreste a cui donare i suoi poteri) effettivamente le storie di Nova rimandavano proprio a quelle tradizionali del Ragnetto, con il liceale Richard “Richie” Rider alle prese con le ragazze, i bulli, la scuola, la famiglia e cercando di far conciliare il tutto con i suoi doveri da supereroe.

Nonostante la sua origine cosmica, Nova agiva nello stato di New York come la maggior parte degli eroi Marvel. Era alle prese con bizzarri criminali destinati a non entrare nell’olimpo dell’universo Marvel come Testa di Diamante, il Corruttore, Condor, Blackout e la Sfinge.

Dopo che la serie si concluse nel 1979, Marv Wolfman concluse le trame in sospeso sulle pagine di Fantastic Four, in cui ci mostra per la prima volta l’esistenza di un Corpo dei Nova (Nova Corps), che in futuro diventerà parte rilevante nella cosmologia della Marvel.

Nova venne ripreso da Fabian Nicenza nella serie dei New Warriors, in cui molti aspetti del personaggio furono approfonditi.

Dopo un paio di tentativi di rilancio poco fortunati, Nova diventerà uno dei più rilevanti eroi cosmici della Marvel sotto la cura degli sceneggiatori Dan Abnett e Andy Lanning. Abnett e Lanning, concentrandosi sulla natura cosmica del personaggio e alle sue analogie con Lanterna Verde, lo misero al centro del maxi evento Annihilation, che rivoluzionerà gli eroi cosmici della Casa della Idee, con Nova in un ruolo di primo piano. Nel 2013 il personaggio vedrà esordire una sua controparte più giovane, l’adolescente Sam Alexander, creata da Jeph Loeb.

Anche la creazione di Nova faceva parte della sfortunata causa tentata da Wolfman contro la Marvel nel 1997. E oggi i Marvel Studios hanno in mente di lanciare prossimamente un film dedicato a Nova.

 

LA DONNA RAGNO

A onor di cronaca, la Donna Ragno fu creata da Archie Goodwin e Marie Severin nel 1977 su Marvel Spotlight n. 71 allo scopo di dare alla Marvel i diritti sul nome Spider-Woman: il personaggio ricevette l’interesse del pubblico, tanto che un anno dopo la Marvel decise di dedicarle una serie da solista.

A curarla venne scelto Marv Wolfman, che ne scrisse i primi 8 numeri. Sebbene a suo dire, non si fosse mai trovato a suo agio con il personaggio, è a lui che si devono alcune delle sue caratterizzazioni più importanti. In primis il nome di battesimo, Jessica Drew, datole da Wolfman unendo il nome della propria figlia con il cognome della detective dei romanzi per ragazze Nancy Drew. Sempre a Wolfman si deve la riscrittura delle sue origini, che inizialmente la vedevano come… un ragno tramutato in essere umano dal super genetista noto come Alto Evoluzionario!
Wolfman spiegò come questi ricordi fossero fasulli, impiantatole dai terroristi dell’Hydra, e di come in realtà la ragazza fosse figlia di uno scienziato che le somministrò un siero sperimentale basato sul sangue di ragno per curarla da una accidentale esposizione alle radiazioni che la stava uccidendo.

Sempre a Wolfman dobbiamo l’atmosfera mistica dei primi episodi, con Morgana Le Fey come nemesi della nostra eroina e la creazione dei fratelli Grimm, nemici ricorrenti della Donna Ragno e in seguito occasionali avversari di tanti personaggi Marvel. Dunque, sebbene molto breve, la gestione Wolfman è stata determinante per le sorti del personaggio.

Dopo il declino, nel 1980 la Donna Ragno è tornata in auge nei primi anni duemila grazie allo scrittore Brian M. Bendis, diventando un pilastro in tutte le produzioni Marvel dell’epoca.

 

GATTA NERA

Durante la sua run su Spider-Woman, Wolfman ideò la Gatta Nera, basandosi su un cortometraggio animato della Metro-Goldwin-Mayer, in cui un gatto nero utilizzava le sue doti di “porta sfortuna” per combattere un grosso bulldog.

Creata graficamente da Dave Cockrum, il disegnatore della seconda genesi degli X-Men e creatore dell’iconico costume blu di Ms. Marvel, la Gatta Nera non apparve mai sulla serie dedicata alla Donna Ragno perché Wolfman nel 1979 si trasferì sulla più prestigiosa The Amazing Spider-Man, su cui nel numero 194 fece esordire la Gatta Nera, al secolo Felicia Hardy.

Figlia di un ex ladro internazionale, Felicia indossa i panni della Gatta Nera con l’intento di farlo evadere, incrociando la strada dell’Uomo Ragno. Il suo “portar iella” è in realtà una serie di trappole e trucchetti accuratamente preparati in precedenza. Tra i due pare esserci fin da subito una certa attrazione, ma le differenze etiche li porteranno a scontrarsi. La Gatta Nera sembrerà morire precipitando nel fiume, ma, inutile dirlo, la dipartita è soltanto apparente.

Tornerà infatti già nei numeri 204-205, in cui manifesterà tutta la sua infatuazione per Spidey. Sebbene l’immagine della gatta ladra attratta dall’eroe richiami l’immagine di Catwoman, l’introduzione di Felicia nel mondo dell’Uomo Ragno troverà il consenso dei lettori, e negli anni ottanta diventerà una figura importante nelle storie ragnesche. Fino al 1987, quando la relazione travagliata con Peter Parker terminerà e il nostro convolerà a nozze con Mary Jane.

La Gatta Nera rimarrà comunque un personaggio di spicco non soltanto nella serie del Ragno, ma in tutto l’universo Marvel.

 

 

NEW TEEN TITANS

Nel 1980 Marv Wolfman torna alla Dc Comics riprendendo la serie dei Teen Titans, dove aveva cominciato a muovere i primi passi come sceneggiatore alla fine degli anni sessanta.

Il suo lavoro sulla serie, in coppia con George Perez, è stato una dei contributi più importanti nella Dc in quel decennio, rendendo il titolo uno dei più venduti.

Il sodalizio con Perez è stata probabilmente la collaborazione più importante della sua carriera: i due autori erano in sintonia, insieme diedero vita a uno dei team più caratteristici della casa editrice.

La squadra originale vedeva i sidekicks dei celebri eroi Dc – Robin, Aqualad, Kid Flash, Speedy e Wonder Girl – unirsi insieme in un’unica squadra. A essi Wolfman e Perez unirono una nuova serie di personaggi destinati a conquistarsi un posto assai rilevante nell’ampio parco di eroi della Dc. L’afroamericano Cyborg, l’aliena Starfire e l’enigmatica strega Raven, a cui si aggiungeva il mutaforma Changeling (quest’ultimo, ex Beat Boy, non è stato creato da Wolfman ma da lui rigenerato e valorizzato) divennero ben presto la formazione più iconica della serie, che ha conquistato pure altri media come i cartoni Tv di grande successo.

Degna di nota è anche la creazione di Deathstroke sulle pagine di New Teen Titans n. 2 del 1980, un personaggio tanto popolare, nonostante nasca come villain, da ricevere una serie personale, scritta sempre da Wolfman, durata ben 60 numeri, dal 1991 al 1996.

Anche Deathstroke come Bullseye con il tempo è divenuto uno dei nemici carismatici dell’intero universo Dc, ed è apparso in diverse trasposizioni cinematografiche.

La parte più prestigiosa del lavoro di Wolfman sui Titans è stata la crescita dei personaggi classici, non più aiutanti ma ormai cresciuti e maturi: Roy Harper – Speedy scopriva di essere un ragazzo padre (la figlia avuta con la criminale Chesire, Liam, è un’idea di Wolfman) e Donna Troy, ex Wonder Girl, si sposava con Terry Long, un professore più grande di lei.

L’aver fatto diventare adulti gli ex ragazzi della Dc mostrava con chiarezza quanto tempo fosse trascorso da quando Superman, Batman e compagnia avevano indossato per la prima volta la maschera.

Il che ci porta a parlare della più ardita mossa compiuta da Wolfman.

 

NIGHTWING

Creato da Bob Kane e Bill Finger nel 1940, Robin è diventato con gli anni una figura di culto nella cultura pop al pari del suo mentore: è senza dubbio uno degli eroi più noti della Dc Comics.

Togliere il mantello e la maschera di Robin a Dick Grayson è stata una mossa quasi azzardata. Non è semplice modificare un personaggio entrato nella mitologia dei supereroi, ma da parecchio tempo Dick stava prendendo le distanze da Batman, da quando Dennis O’Neil lo aveva mandato al college sulle pagine di Batman.

Il ruolo della spalla più famosa dei comics iniziava a stare stretto a Dick Grayson, che ormai agiva sempre più da leader coi Titans, mostrandosi sempre più indipendente.

Wolfman e Perez decisero così di far abbandonare il nido al loro pettirosso (Red Robin in inglese) e farlo volare da solo. Così nel 1984, a 44 anni di distanza dalla sua prima apparizione, su Teen Titans n. 44 Dick esordisce con l’identità segreta di Nightwing.

La scelta si rivelerà una mossa azzeccata, tanto che ormai Nightwing è uno dei personaggi di spicco della Dc, a cui la casa editrice pare non voler rinunciare nonostante i numerosi reboot a cui sottopone il proprio universo narrativo. Nightwing si è ormai consolidato come eroe a sé, lontano dall’ombra di Batman nonostante ne rimanga uno dei più fedeli alleati, diventando protagonista di varie serie da solista, spesso ambientate nella città fittizia di Bludheaven.

 

TIM DRAKE

Nel ruolo di Robin, Dick Grayson venne rimpiazzato per cinque anni di vita editoriale da Jason Todd, il quale non ha mai ricevuto troppi consensi dai fan, tanto che venne ucciso per decisione dei lettori tramite sondaggio telefonico nel 1989 (Una Morte in Famiglia, ne abbiamo parlato qui).

Dopo aver sondato il personaggio di Anarky come potenziale nuovo Robin (un adolescente genialoide creato come avversario di Batman dallo sceneggiatore Alan Grant), Marv Wolfman e Pat Broderick crearono il personaggio di Tim Drake su Batman n. 436 del 1989.

Legandolo al passato circense di Dick Grayson questo bambino prodigio riuscì da solo a intuire le identità segrete di Batman e Robin, riconoscendo nel Ragazzo Meraviglia lo straordinario acrobata che aveva visto quando era piccolo al circo.

Al contrario di Jason Todd, Tim Drake si rivelerà una spalla gradita ai lettori. Wolfman si è concentrato molto per differenziarlo caratterialmente sia dall’eccentrico Dick sia dal tenebroso Jason, concentrandosi più sul suo carattere riflessivo e le sue doti analitiche da detective.

Robin III, con il suo nuovo costume aggiornato per gli anni novanta (design creato da una leggenda come Neal Adams) oltre a diventare la nuova spalla del Cavaliere Oscuro, è stato protagonista di una serie da solista, inizialmente scritta da Chuck Dixon e disegnata da Tom Grummett, che è durata ben 183 numeri, al 1993 al 2009

Robin – Tim è ormai uno dei personaggi più popolari della Dc, con ormai 35 anni di vita editoriale

 

CRISIS – SUPERGIRL E FLASH

Infine, come non citare il capolavoro della prodizione di Wolfman – Perez, ossia Crisi sulle Terre Infinite. Questo glorioso, epico maxi evento nacque dalla necessità, espressa proprio da Marv Wolfman, di snellire e semplificare l’ingarbugliata continuty dell’universo Dc, rendendola lineare come quella della rivale Marvel.

Pianificare il tutto fu un lavoro complesso da parte di Marv Wolfman e dal capo editor Dick Giordano, ma impreziositi dai particolareggiati disegni di un George Perez in stato di grazia, la serie si rivelerà un successo clamoroso.
I punti più alti della maxiserie furono senza dubbio le morti illustri, su tutte quelle di Supergirl e di Barry Allen, il secondo Flash.

Secondo Wolfman, la dipartita della ragazza d’acciaio era necessaria, in quanto negli ultimi anni troppi kryptoniani erano sopravvissuti dall’esplosione di Krypton, vanificando un po’ l’unicità di Superman. Wolfman cercò di rendere la sua morte la più epica e commovente possibile, cosa che ha ricevuto il consenso di molti lettori.

Diversa la storia del velocista scarlatto. Wolfman non aveva intenzione di ucciderlo, ma i dirigenti della Dc ritenevano che l’eroe avesse esaurito il percorso narrativo, di fatto la sua serie si era conclusa con il numero 350, con il processo a suo carico concluso e con l’eroe che raggiungeva l’amata Iris nel XXX secolo.

Si decise quindi di consegnare il costume rosso a Wally West, personaggio ben noto a Wolfman essendo uno dei Teen Titans, il quale esordisce come nuovo Flash sul 12esimo e ultimo volume di Crisi.

Wally West ha rivoluzionato la mitologia del personaggio, specie durante la lunga gestione di Mark Waid, rimanendo attivo anche quando la Dc deciderà di resuscitare Barry Allen dopo 23 anni.

Tutte le creazioni di Marv Wolfman hanno trovato il consenso del pubblico anche su altri media, siano essi film, cartoon o videogame.

 

 

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