The Expendables (letteralmente “I sacrificabili”), tradotto da noi come I mercenari, è un franchising ideato da Sylvester Stallone. Nell’epoca di blockbuster sui supereroi, il vecchio Sly ha saputo ritagliarsi uno spazio sfruttando abilmente l’effetto nostalgia per il genere “action” che negli ottanta e novanta era garanzia di incassi. RAMBO E L’ASCESA DEI FILM ACTION Sylvester Stallone è esploso sulla scena di Hollywood nel 1976 con l’incredibile successo avuto da Rocky, pellicola nata da una sua sceneggiatura che ha fortemente voluto interpretare. Da quel momento a Stallone piovono numerose offerte, ma nessuno dei sui lavori successivi ha saputo replicare il successo del primo. Sly prese parte all’incompreso F.I.S.T. (ispirato al sindacalista Jimmy Hoffa) e a film dalle buone recensioni come I falchi della notte e Fuga per la vittoria (sul calcio ambientato in un campo di concentramento tedesco). Soltanto riprendendo i guantoni per i due sequel di Rocky riuscì di nuovo a sbancare il botteghino. Finché, nel 1982, l’attore italoamericano presta il volto a quello che sarà il suo secondo personaggio iconico: Rambo. Tratto dal romanzo First Blood di David Morrell, il film tratta di un reduce del Vietnam alle prese con la durezza e i pregiudizi della polizia locale di una cittadina di montagna. I maltrattamenti subiti fanno sì che Rambo fugga e venga braccato per i boschi, dove sfugge alla cattura grazie al suo addestramento e alle sue tattiche di guerriglia. L’interpretazione di Sylvester Stallone è ad alto tasso drammatico. Il film si rivela un clamoroso successo e restituisce prestigio alla carriera dell’attore. Dato l’apprezzamento da parte del pubblico, si lavora a un sequel che esce nel 1985: Rambo II – La Vendetta. Se il primo film era un dramma sociale in cui si criticava il trattamento dei reduci del Vietnam, il sequel è un film puramente d’azione, con Rambo mandato in un campo di prigionia vietnamita per verificare la presenza di alcuni soldati americani rimasti prigionieri. Rambo, da solo, riuscirà a salvare tutti i prigionieri e a distruggere la base. Nonostante la critica lo demolisca definendolo un “cartone animato”, e non ne apprezzi lo spirito bellico, Rambo II si rivela un successo, celebrato anche dall’allora presidente Ronald Reagan, cosa che cambia lo status del personaggio: da reduce traumatizzato a eroe nazionale. Lo stesso Stallone rende la sua creatura più celebre, Rocky, una sorta di “Rambo del ring”, mandandolo a combattere il pugile sovietico Ivan Drano, interpretato dall’erculeo Dolph Lundgren. Si tratta di una svolta per il cinema americano: da lì a poco saranno in molti che cercheranno di proporre un nuovo ”Rambo”. Ne beneficerà una generazione di attori che, pur non particolarmente dotata dal punto di vista dell’espressività, grazie alle spiccate doti atletiche avrà una carriera redditizia: Chuck Norris, Steven Seagal, Jean-Claude Van Damme… … e soprattutto il culturista di origine austriaca Arnold Schwarzenegger, che grazie al suo fisico scultoreo diventa una icona rivale di Stallone nella gara degli incassi al cinema. Anche attori provenienti da altri generi, come Bruce Willis, Mel Gibson e Kurt Russell, vedono la loro carriera rivitalizzata impugnando le armi e dando vita al loro personale “eroe macho” interpretando personaggi come John McLane in Die Hard, Mad Max e Snake Plissken in Fuga da New York. Per circa un decennio i macho tutti muscoli, calci e mitra sbancano i cinema di tutto il mondo, ma verso la seconda metà degli anni novanta il pubblico inizia a perdere interesse. Le carriere di Stallone, Schwarzenegger e soci ne risentono, e a poco a poco questi attori sembrano destinati a sparire dalle scene. ANNI DIECI, L’EXPLOIT DE I MERCENARI Dopo aver preso parte a diversi flop, Sylvester Stallone riprende in mano il suo primo personaggio, Rocky, nel sesto film della saga a 16 anni di distanza dall’ultimo capitolo. Il film mostra come un uomo che si avvicina alla terza età abbia ancora molto da offrire, ottenendo la chance di combattere per il titolo mondiale e facendo un’ottima figura. È come se Stallone attraverso Rocky parlasse di sé e della sua generazione. Sly vive una seconda giovinezza e, dopo aver girato un quarto capitolo di Rambo nel 2008, nel 2010 ha una nuova intuizione: I mercenari, un film che omaggia le saghe action di 30 anni prima. Stallone raduna molti dei suoi più celebri colleghi per dare vita a una squadra di mercenari composta da guerriglieri “maturi”. In molti accettano l’offerta. Stallone è Barney Ross, il capo degli Expendables, mercenari caratterizzati dal tatuaggio con un teschio sormontato da un corvo, che accetta una missione della Cia per dare sostengo al dittatore locale, solo per poi cambiare fazione e aiutare i ribelli a rovesciare il governo. Il film è ricco di rimandi alle atmosfere tipiche delle pellicole di allora, ed è una sorta di all star game delle vecchie glorie del genere: Mickey Rourke, Jet Li, Dolph Lundgren e il co-protagonista Jason Statham sono solo alcuni degli attori presenti, impreziositi dai cameo di Bruce Willis e soprattutto di Arnold Schwarzenegger, che per la prima volta compaiono in una film insieme a Stallone, nella scena in cui la squadra di Barney Ross viene ingaggiata dall’agente della Cia Mr. Church, interpretato da Bruce Willis.Schwarzenegger fa la parte di Trench Mouse, un amico e rivale di Barney Ross che rifiuta il lavoro. Il film si rivela piacevole e viene complessivamente apprezzato, nonostante le critiche di chi non ama questo genere di pellicole. Deve molto all’effetto nostalgia: chi era bambino negli anni ottanta porta i figli a vedere i suoi eroi d’infanzia. I DUE SEQUEL DE I MERCENARI Due anni dopo, nel 2012, esce I mercenari 2. Il successo inaspettato che ha avuto il primo capitolo spinge gli attori che avevano rifiutato il primo ad accettare l’offerta. La squadra di Barney viene ingaggiata nuovamente da Church/Willis per recuperare il contenuto di una cassaforte di un aereo precipitato nei Balcani, che si rivelerà essere una mappa del punto in cui sono state sepolte armi nucleari sovietiche. Peccato che vengano anticipati da un gruppo di terroristi comandati dal sadico Jean Vilain, il quale uccide uno dei ragazzi di Barney, il giovane Billy the Kid. Il compito dei Mercenari sarà evitare che i cattivi recuperino le armi e vendicare il proprio compagno di squadra. Il film si rivela anche migliore del precedente, in quanto le presenze di Arnold Schwarzenegger e di Bruce Willis sono decisamente più sostanziose e ricche d’azione, spesso con rimandi espliciti ai loro vecchi personaggi (Arnold ripete “I’ll be back”, frase resa celebre in Terminator, e Willis si lascia scappare l’Hippy Ya Ye di Die Hard). Ma quello che rende un cult la pellicola sono la presenza di Jean-Claude Van Damme e il cameo di Chuck Norris, il cui personaggio recita in una scena uno dei suoi famosi e divertenti Chuck Norris Facts, in cui afferma di essere stato morso da un cobra, ma che “dopo 5 giorni di dolore straziante… il cobra è morto”. Stallone e Van Damme si sfidano in un duello all’ultimo sangue che infiamma i fan della vecchia guardia, non si sprecano le battute sulla loro età e ancora una volta il film si rivela un successo. Nel 2014 arriva un terzo capitolo per chiudere la saga. I mercenari 3 ha anch’esso un cast d’eccezione, con Sylvester Stallone che richiama celebri attori come Antonio Banderas (con cui aveva lavorato in Assassins nel 1995), Wespley Snipes (con lui in Demolition Man nel 1993), l’ex Indiana Jones Harrison Ford e Mel Gibson nel ruolo del cattivo Conrad Stonebanks, ex membro degli Expendables che li ha traditi. Barney Ross vuole vendicarsi dell’ex commilitone, ma senza rischiare la vita dei suoi compagni. Viene così formata una nuova squadra composta per lo più da giovani, tra cui spicca la bella Luna, interpretata da Ronda Rousey, campionessa di arti marziali miste. La pellicola si concentra sul confronto tra le due generazioni, i più tecnologici i giovani e gli “analogici” predecessori. Il film riceve in generale critiche negative e, forse anche a causa del divieto ai minori di 13 anni (che non c’era nei capitoli precedenti), incassa meno degli altri due. LA “NUOVA” VECCHIA GENERAZIONE Il successo avuto nel 2006 dal vecchio Rocky Balboa ha dato via a un nuovo trend a Hoolywood, quello della figura del vecchio soldato o agente segreto in pensione che torna in azione, cosa che ha rivitalizzato le carriere di alcuni attori in declino. Già la serie 24, con protagonista il non più giovanissimo Kiefer Sutherland aveva dato i primi segnali, nel 2002, del nuovo prototipo di eroe. Ecco poi arrivare sugli schermi Taken (2005) con Liam Neeson, in cui il padre di una ragazza rapita, ex agente della Cia, utilizza le sue abilità per ritrovare la propria figlia uccidendo tutti coloro che lo ostacoleranno. Il film avrà ben due sequel. Mickey Rourke, già sex symbol, ormai 50enne nel 2005 vede la sua carriera rilanciata dal film Sin City in cui presta il volto al coriaceo Marv, un ex galeotto incastrato per un omicidio di una prostituta che va in cerca della verità facendosi strada tra pestaggi e omicidi. Bruce Willis ci regala Red (2010), altro agente della Cia che esce dal proprio pensionamento per dare la caccia a chi ha cercato di ucciderlo. Dopo il successo de I mercenari è la volta di Machete, di Robert Rodriguez, in cui l’inquietante Danny Trejo interpreta un ex agente federale ingaggiato per una missione di salvataggio, ma che verrà usato come capro espiatorio in un omicidio. Nel 2013 Stallone e Schwarzenegger, le due maggiori icone del cinema action, danno vita al primo film da coprotagonisti, ossia Escape Plan – Fuga dall’Inferno. I due attori, rivali acerrimi negli anni ottanta e novanta, si ritrovano per la prima volta a interagire sullo schermo per un intero film (e non come guest star, come avvenuto con I mercenari). Già nel 1997 erano stati contattati per girare insieme il film Face Off di John Woo, ma i tempi non erano ancora maturi. La pellicola vede i due collaborare per fuggire da una prigione di massima sicurezza, in cui i prigionieri vivono subendo angherie dallo spietato direttore del carcere. Escape Plan si rivela un buon successo di critica e al botteghino, sebbene non come I mercenari, ma ha tuttavia rilanciato la carriera di attore di Schwarzenegger dopo anni passati in politica come governatore della California. Nel 2015 questa nuova tendenza ha spinto Arnold Schwarzenegger a tornare a indossare i panni di Terminator, a 12 anni di distanza dall’ultima volta, in Terminator: Genisys. Il franchising de I mercenari conta un quarto capitolo, che però è incentrato su Jason Statham: Stallone e gli altri “vecchi” sono personaggi di supporto. I mercenari ha portato una nuova giovinezza per una generazione di attori atletici rappresentanti di un cinema che conta sempre meno eredi, in cui la Cgi sta andando a sostituire l’esplosività “muscolare”… Navigazione articoli L’ACCURATEZZA DEI DINOSAURI IN JURASSIC WORLD WALT DISNEY COPIÒ WALLACE CARLSON?