Il 26 dicembre del 1977 moriva Howard W. Hawks (la W sta per Winchester), uno dei più grandi registi del cinema americano classico. Nato nel 1896, Hawks gode generalmente di minore considerazione rispetto ad altri maestri di Hollywood come Ford o Hitchcock. Forse perché la sua filmografia pare a prima vista alquanto eterogenea. In realtà ha diretto capolavori in qualsiasi genere abbia affrontato, con un taglio sempre molto personale. Vogliamo ricordarlo attraverso otto sequenze memorabili, accompagnate da frasi che lo riguardano. Scarface (id., 1932) Io sono un narratore, non sono un artista. Quando dico “artista” intendo dire “pittore”. Non credo che il mio lavoro sia artistico. Howard Hawks Susanna! (Bringing Up Baby, 1938) L’opera di Hawks si presenta rigorosamente unitaria nella scelta dei fatti, nella distinzione fisica dei personaggi, nella chiarezza di un discorso diretto che esclude psicologia e intimismo per cogliere direttamente nella realtà dei visi, nell’ambiguità degli sguardi, l’essenza stessa di una concezione drammatica. Edoardo Bruno Il grande sonno (The Big Sleep, 1946) Indifferenza di fronte alle cose dure della vita, coscienza della legge della giungla, di quel tanto di sadico e di crudele che persiste nel fondo del cuore degli esseri più civilizzati: questo è il mondo di Hawks. Pietro Bianchi Venere e il professore (A Song is Born, 1948) Mi attribuiscono cose che non ho mai pensato. “Perché ha fatto questa cosa?”. Rispondo: Perché mi piaceva, mi pareva divertente. Howard Hawks Gli uomini preferiscono le bionde (Gentlemen prefer blondes, 1953) La comicità di Hawks, qualunque sia l’etichetta che le si adatti, appare nuova e originale, regolata da leggi che dipendono da una buona meccanica dell’assurdo più che dagli imperativi commerciali. Che si rida o che si storca il naso, non ci si può in ogni caso annoiare. Francois Truffaut Un dollaro d’onore (Rio Bravo, 1959) Benché la sua influenza non sia diretta, lo considero sempre il mio cineasta preferito. Soprattutto per la sua abilità, il suo modo di vedere e quel modo di segnare ogni film con la sua impronta (…) La sua tecnica è nascosta, ma forse è proprio questa la sua attrattiva. John Carpenter Lo sport preferito dall’uomo (Man’s Favorite Sport, 1964) Quando parla dei suoi film usa il linguaggio di un artigiano, piuttosto che quello di un artista. In questo senso è un antintellettuale. Ma il suo stile è ingannevolmente semplice poiché, sotto la facilità esteriore, c’è una profondità d’emozione e una percezione che raggiunge lo spettatore al di là del suo livello di coscienza. Peter Bogdanovich El Dorado (id., 1966) Senile, Hawks, che affermazione ridicola! E forse, poi, che la vecchiaia non esiste? Non può essere un altro argomento di narrazione o di canto? Non può cantarsi essa stessa? Goffredo Fofi FILMOGRAFIA COMPLETA Bolidi in corsa (The Road to Glory) (1926) Le disgrazie di Adamo (Fig Leaves) (1926) Amanti per burla (The Cradle Snatchers) (1927) Passione di principe (Paid to Love) (1927) Oasi dell’amore (Fazil) (1928) Capitan Barbablù (A Girl in Every Port) (1928) La via delle stelle (The Air Circus) (1928) L’affare Manderson (Trent’s Last Case) (1929) La squadriglia dell’aurora (The Dawn Patrol) (1930) Codice penale (The Criminal Code) (1931) L’urlo della folla (The Crowd Roars) (1932) Scarface – Lo sfregiato (Scarface, Shame of the Nation) (1932) Le tigri del Pacifico (Tiger Shark) (1932) Rivalità eroica (Today We Live) (1933) L’idolo delle donne (The Prizefighter and the Lady), regia di W.S. Van Dyke e di (non accreditato) Howard Hawks (1933) Viva Villa! – regia di Jack Conway (1934) Ventesimo secolo (Twentieth Century) (1934) La costa dei barbari (Barbary Coast) (1935) Brume (Ceiling Zero) (1936) Le vie della gloria (The Road to Glory) (1936) Ambizione (Come and Get It) – coregia di William Wyler (che girò una decina di minuti alla fine del film) (1936) Susanna! (Bringing Up Baby) (1938) Avventurieri dell’aria (Only Angels Have Wings) (1939) La signora del venerdì (His Girl Friday) (1940) Il mio corpo ti scalderà (The Outlaw) (1941) Il sergente York (Sergeant York) (1941) Colpo di fulmine (Ball of Fire) (1941) Arcipelago in fiamme (Air Force) (1943) Acque del sud (To Have and to Have Not) (1944) Il grande sonno (The Big Sleep) (1946) Il fiume rosso (Red River) (1948) Venere e il professore (A Song Is Born) (1948) Ero uno sposo di guerra (I Was a Male War Bride) (1949) La cosa da un altro mondo (The Thing From Another World), regia di Christian Nyby (1951)[10] Il grande cielo (The Big Sky) (1952) Il magnifico scherzo (Monkey Business) (1952) Gli uomini preferiscono le bionde (Gentlemen Prefer Blondes) (1953) La regina delle piramidi (Land of the Pharaohs) (1955) Un dollaro d’onore (Rio Bravo) (1959) Hatari! (1962) Lo sport preferito dall’uomo (Man’s Favorite Sport) (1964) Linea Rossa 7000 (Red Line 7000) (1965) El Dorado (El Dorado) (1966) Rio Lobo (1970) Navigazione articoli IL SALUTO ROMANO NON ERA ROMANO HITCHCOCK E LYNCH, LA DONNA CHE VISSE A MULHOLLAND DRIVE