Tra i Marvel e DC non c’è un mese in cui non esca un prodotto legato a uno dei loro celebri supereroi.

Questi film fanno (quasi) sempre grandi incassi, ma raramente i fan escono soddisfatti dalla spettacolo cui hanno assistito. Spesso gli spettacoli cinematografici edulcorano la violenza e la drammaticità che accompagnano le storie dei fumetti. Del resto i personaggi devono essere venduti a un pubblico di minori che acquistano pupazzi, zainetti, magliette eccetera. Un merchandising da milioni di dollari a cui non si può rinunciare solo per una maggiore fedeltà ai comics originali.

Eppure, paradossalmente, c’è un film della Pixar – casa produttrice di film d’animazione legata alla Disney – che ha prodotto un film che attinge direttamente da alcune delle saghe a fumetti più adulte e che ha saputo portare sul grande schermo le atmosfere classiche dei fumetti. Parliamo di Gli Incredibili – Una normale famiglia di supereroi.

Come andremo a vedere, Gli Incredibili, pur essendo un prodotto per famiglie, riprende a piene mani da quelle opere “dark” che hanno rivoluzionato il genere come Il Ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller e soprattutto Watchmen di Alan Moore.

 

IL PROLOGO

Gli Incredibili si svolge in un mondo in cui i supereroi vengono trattati come celebrità; in apertura del film vediamo come alcuni di loro – Mr. Incredibile, Elastic Girl e Siberius – vengono intervistati i un talk show alla stregua di attori e sportivi.

Mr Incredibile, il protagonista del film, ha tutte le caratteristiche del classico supereroe americano ideale anni cinquanta: capelli biondi, mascella squadrata, fisico imponente e grade forza fisica, un mix tra Capitan America e Superman. Caratterialmente è un vero boy scout che sventa le rapine e fa scende i gattini dagli alberi.

Mr Incredibile viene inseguito da un ragazzino, un fan ossessionato di nome Buddy Pine che insiste affinchè lo prenda come spalla col nome di Incrediboy, cosa che il nostro non prende nemmeno in considerazione.
S
econdo Stan Lee era assurdo che un uomo adulto accettasse di portare con sé in missioni pericolose un ragazzino minorenne. Per questo motivo gli eroi Marvel della Silver Age non hanno mai avuto dei sidekick.

Nel film, Mr Incredibile sventa un tentativo di suicidio (sì, in un film per bambini) afferrando al volo un uomo che si getta da un palazzo; nello stesso momento il criminale francese Bomb LaTour sta rapinando una banca. Mentre il nostro eroe cerca di fermarlo, arriva sul posto anche Buddy Pine: la sua presenza crea una discussione che degenera provocando un’esplosione che coinvolge la ferrovia sopraelevata adiacente e solo il tempestivo intervento di Mr Incredibile, che con un grande sforzo fisico ferma il treno, in corsa e riesce a evitare la tragedia.

Tutto questo avviene poco prima del suo matrimonio con Elastigirl, che si tiene quella sera stessa.
Ma per i supereroi iniziano i problemi, perché i danni provocati da Mr Incredibile sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso: i cittadini sono stufi dei continui danni collaterali che i super provocano durante le loro azioni, e le loro proteste obbligano il governo a mettere al bando i supereroi, obbligandoli a ritirarsi a vita privata.

Questa premessa c’è sia ne Il Ritorno del Cavaliere Oscuro sia in Watchmen, dove il Keene Act ha reso illegittimo l’attività di supereroe.

 

IL PRESENTE

Sono passati ben 15 anni da quando i supereroi sono stati messi al bando. Mr Incredibile ed Elastigril – i cui veri nomi sono Robert ed Helen Parr– hanno formato una famiglia con tre figli: Violetta, tipica adolescente introversa; Flash, ragazzino pestifero e iperattivo e il terzogenito, il piccolo Jack –Jack di pochi mesi.

Si tratta del tipico quadretto ideale americano che abbiamo visto anche in altre sitcom come I Simpson, I Griffin, American Dad.

La cosa interessante di questo salto nel futuro è vedere come le convinzioni che avevano i personaggi in gioventù siano venute a cadere col tempo (cosa tipica degli adulti, insolita da inserire in un film per bambini).

Helen – che a inizio film, durante l’intervista, mostrava idee femministe e progressiste, dicendo di pensare alla carriera (“lasciar salvare il mondo agli uomini? Non ci penso nemmeno!”) e non volersi sposare, oggi fa la casalinga e la madre a tempo pieno, una figura decisamente opposta al suo ideale.

Al contrario Robert, che aveva detto di desiderare una vita tranquilla, di sistemarsi e voler mettere su famiglia, si sente castrato da questa nuova vita. Ha un lavoro in una compagnia assicurativa, dove viene spesso rimproverato per come riesce a far avere dei risarcimenti ai suoi clienti e, pur amando la famiglia, rimpiange i suoi giorni di gloria, vivendo un’esistenza noiosa e piena d’insoddisfazione.

L’immagine di Bob Parr ricalca appieno le figure di Bruce Wayne/Batman e di Dan Dreinberg/Nite Owl nelle citate graphic novel di Dark Knight e Watchmen: anche lui è un uomo segnato dal tempo (i capelli radi e la pancetta) che vive una crisi di mezz’età. Ogni tanto fa una “fuga dalla realtà” quando, fingendo di andare al bowling, lui e il suo amico Lucius (aka Siberius) ascoltando la radio della polizia compiono azioni di salvataggio clandestina ricordando i “bei vecchi tempi”.

Anche il resto della famiglia Parr non se la passa benissimo. La figlia Violetta è preda dei problemi da adolescente, assolutamente insicura e incapace di approcciarsi con i suoi coetanei, mentre il figlio Flash arde dalla voglia di praticare sport – cosa che gli viene proibita per le sue capacità, che metterebbero a rischio l’identità segreta della sua famiglia – e si caccia spesso nei guai a causa delle marachelle che fa utilizzando i propri poteri, mentre Helen è assorbita totalmente dal ruolo di madre, cercando di svezzare Jack-Jack e di dare disciplina ai suoi figli.

La famiglia Parr per poteri e dinamiche tra personaggi è un chiaro omaggio ai Fantastici Quattro: Bob per la sua forza fisica è come la Cosa, ma ha il ruolo di capofamiglia di Reed Richars; i poteri di Helen sono identici a quelli di Mr Fantastic, ma ha chiaramente il ruolo materno di Susan; mentre Violetta hai poteri della Donna Invisibile, ma per il suo sentirsi fuori posto è un po’ come Ben Grimm; mentre Flash (Dash in originale, diminutivo di Dashiell ma anche “scatto” in inglese) nonostante sia un supervelocista (ovvio il riferimento all’omonimo eroe DC) con il suo atteggiamento immaturo da testa calda è la Torcia Umana. Infine Jack-Jack è Franklin Richards.

Le liti tra i figli, la madre che cerca di portare ordine e un padre emotivamente assente, assorto nella sua nostalgia e del suo esser depresso, non è proprio il quadro idilliaco da film Disney, e ricalca appunto i classici fumetti Marvel di Stan Lee e Jack Kirby.

Dopo essere stato licenziato per aver aggredito il suo capo, Bob viene avvicinato dalla misteriosa Mirage, classica femme fatale che lo assume come Mr Incredibile per una missione segreta ben retribuita. Bob accetta all’insaputa della moglie.

Il suo compito è recarsi su di un’isola misteriosa e fermare un robot sfuggito al controllo dei suoi costruttori, l’Omnidroide. Tornato finalmente nei panni di Mr Incredibile, Bob si sente vivo e, pur a fatica, riesce nella sua missione.

Questo suo esser tornato a indossare il costume lo fa uscire dall’apatia, si rimette in forma e il suo umore migliora. Di nuovo, Bob ci rimanda a Batman e Nite Owl, che tornando in azione dopo anni di inattività si sentono rinvigoriti e rinati.

 

Per riparare il suo costume Bob va da Edna Mode, simpaticissimo elemento comico del film (magistralmente doppiata in italiano da Amanda Lear), una stilista altezzosa che crea per lui un nuovo costume rosso in sostituzione del classico azzurro e nero.
Nel loro scambio di battute, Edna spiega perché non metterà un mantello al nuovo costume di Mr Incredibile: il mantello è un elemento pericoloso, ricorda a Bob quanti eroi siano morti perché il loro mantello si sia impigliato da qualche parte. Citazione che rimanda palesemente a Dollar Bill, personaggio dei Minutemen presenti in Watchmen, che è stato crivellato di colpi da dei rapinatori di banche quando il suo mantello è rimasto impigliato nelle porte girevoli della banca che stava proteggendo.

Mr Incredibile viene richiamato da Mirage per una nuova missione, ossia andare nuovamente sull’isola per fermare una versione aggiornata dell’Omnidroide. Questa volta il nostro sta per esser sconfitto quando il robot viene fermato da un uomo mascherato con un telecomando.

Costui si fa chiamare Sindrome, ma Bob riconosce in lui Buddy, il ragazzino che 15 anni fa voleva fargli da spalla. Rimasto ferito dal rifiuto del suo eroe, Buddy ha sviluppato un odio viscerale per ogni supereroe, e ha usato il suo intelletto e le sue risorse per creare un robot in grado di eliminarli.

Molti sono infatti i supereroi scovati da Sindrome e uccisi in combattimento (di nuovo, si parla di supereroi uccisi in un film Pixar). Sindrome ha compiuto una strage tra i supereroi e ha creato la minaccia perfetta. Il suo piano è scatenare l’Omnidroide sulla città e poi intervenire per fermarlo grazie alle sue invenzioni (due stivali razzo che gli consentono d volare e dei guanti che emettono raggi in grado di sollevare oggetti pesantissimi).

Sindrome può così affermarsi come unico supereroe, superando così il suo idolo Mr Incredibile, e un giorno, quando si sarà stufato, venderà le sue invenzioni al miglior offerente.

Nel frattempo Helen, sospettando una relazione clandestina del marito, ritraccia, tramite l’aiuto di Edna, Bob sull’isola, seguita di nascosto dai figli.

Ritrovatosi, la famiglia Parr, tutti vestiti con un costume simile a quello di Bob creati dalla stessa Edna in un momento di ispirazione e creatività, riesce a sventare il piano di Sindrome. Collaborando, e con il sostengo di una pentita Mirage, i nostri riescono a raggiungere la città e fermare l’Omnidoride, sfuggito al controllo di Sindrome, grazie anche al ritorno in azione di Siberius.

Mr Incredibile riesce dunque a trionfare sventando il piano di Sindrome, che in preda a una folle invidia rapisce il piccolo Jack-Jack con l’intento di crescerlo per poi schierarlo contro la sua stessa famiglia. Ma l’infante dimostra di avere numerosi super-poteri che lo rendono ingestibile (come la povera baby sitter ha scoperto a proprie spese) e sfugge alla cattura. Helen recupera il bambino mentre Sindrome va incontro a un triste destino, con il mantello risucchiato nella turbina del motore del suo aereo. Una fine piuttosto truce per un film per famiglie che, di nuovo, rimanda a Watchmen e alla fine di Dollar Bill.

Bob e la sua famiglia trovano un nuovo equilibrio, decidendo di continuare a praticare in segreto il mestiere di supereroi… proprio quando il Minatore (omaggio all’Uomo Talpa, classico avversario dei Fantastici Quattro) fa la sua comparsa in città. Bob e la sua famiglia indossano la maschera ed entrano in azione.

Per quanto sia una commedia leggera, edulcorato dall’eccessiva violenza, il sangue o il turpiloquio, il film ha, come abbiamo visto, parecchi rimandi ai classici fumetti Marvel e DC e in particolar modo alle graphic novel di Alan Moore e Frank Miller, che hanno “decostruito” il genere. Il risultato finale è un prodotto per tutti, che intrattiene e diverte, ma con un sottotesto maturo e adulto.

 

Un pensiero su “GLI INCREDIBILI, IL MIGLIOR FILM DI SUPEREROI”
  1. Annoterei anche un’altra stranezza in un cartone Disney/Pixar: nei combattimenti nell’isola il piccolo Flash, e non so quanto inconsciamente, inseguito da due scagnozzi ognuno a bordo di un mini disco volante, ne provoca indirettamente la morte, facendoli scontrare l’uno addosso all’altro (non si vedono cadaveri però non siamo nemmeno dalle parti di H&B o WB dove tutto si risolveva in due persone annerite e senza tante conseguenze).

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