Taciturni. Solitari. Prepotenti. Apparentemente privi di emozioni, ma in realtà nascondono nobili sentimenti. La figura dell’antieroe nel manga, spesso in conflitto con il protagonista per poi diventarne il migliore amico, è uno dei leitmotiv che accompagna molte produzioni del Sol Levante.Un archetipo che finisce per conquistare il cuore dei lettori. Vediamo insieme alcuni dei più noti. KOJIRO HYUGA – CAPTAIN TSUBASA Creato da Yoichi Takahashi nel 1981 In Italia noto come Mark Lenders, Hyuga è l’avversario per antonomasia di Tsubasa Ozora / Holly Hutton nel manga da cui hanno tratto l’anime arrivato da noi con il titolo di Holly & Benji. Ispirato (si dice) all’attaccante Mario Kempes, stella del Valencia e dell’Argentina ai mondiali del 1978, Kojiro Hygua è il primo grande rivale affrontato da Tsubasa, quello che almeno inizialmente ha i connotati dal villain, per quanto questo termine si possa usare in un fumetto sportivo. Hyuga è un ragazzino con la forza e il temperamento di un adulto. Questo è dovuto al fatto che alla morte del padre ha dovuto aiutare la madre a prendersi cura dei fratelli più piccoli. Così Kojiro si è messo a fare tanti lavori dopo la scuola, non trascurando però gli allenamenti del calcio, che per lui è uno strumento per potersi elevare socialmente e in questo modo sostenere la sua famiglia. Il suo obiettivo è vincere il campionato scolastico per essere ingaggiato dal prestigioso istituto Toho, e per farlo non si farà fermare da niente e nessuno. Hyuga in campo gioca duro facendo contrasti al limite del regolamento, oppure finendo spesso per ferire gli avversari, che rimangono intimoriti davanti alla sua forza e all’atteggiamento da bullo. A parte l’aggressività, Hyuga è veramente portato per il calcio, ha grande talento ed è dotato di un fortissimo tiro quasi imparabile che mette a dura prova qualunque portiere: il famigerato Tiger Shot.Un tiro formidabile in grado di bucare la rete e, addirittura, bucare i muri. Mette a dura prova persino Genzo Wakabayashi / Benji Price, il portiere più forte di tutto il manga. Sostenuto dall’allenatore alcolizzato Kozo Kira (Jeff Turner nell’adattamento italiano), che ne incoraggia l’aggressività e il temperamento agonistico, Kojiro è però rispettato da chi riesce a stargli al passo, come la mezzala Takeshi Sawada (Danny Mellow in italia) e il portiere Ken Wakashimazu (Ed Warner), che lo vedono come il loro trascinatore. Sulla strada per la vittoria Kojiro incrocia il cammino di Tsubasa, altrettanto determinato a ottenerla per realizzare il suo sogno di andare in Brasile e diventare un calciatore professionista.I due non si risparmieranno, dando vita in campo a veri e propri duelli all’ultimo sangue. La rabbia agonistica, i gol di potenza e il giocare con le maniche arrotolate fanno di Hyuga uno dei personaggi più carismatici della serie. Nella prima stagione trionfa Tsubasa, ma anche per Kojiro c’è il lieto fine, in quanto l’istituto Toho rimane impressionato dal suo rendimento e decide di ingaggiarlo. La sfida con Tsubasa si rinnova ogni anno, con i due che puntualmente si ritrovano nella finale di campionato che vede sempre Hyuga sconfitto. Nell’ultimo anno scolastico a disposizione Kojiro, punto nell’orgoglio e ossessionato dall’idea di vincere, si sottopone a un estenuante allenamento in montagna, dove rafforza il già formidabile fisico per poter riuscire a prevalere sul rivale. I due si scontrano nell’ennesima finale, dove stavolta finiranno per pareggiare, e in mancanza dei calci di rigore il campionato viene vinto ex aequo da entrambe le compagini.In quest’ultima partita Kojiro scopre che il calcio per lui non è più solo un mezzo per risollevare le proprie condizioni economiche, ma una vera e propria passione, tanto da spingerlo a voler raggiungere traguardi sportivi più prestigiosi. Addolcisce anche il proprio carattere, sempre competitivo in campo ma più socievole e disponibile verso i compagni, incluso lo stesso Tsubasa, che riconoscerà essergli migliore. Kojiro e Tsubasa si incontrano ancora nella Nazionale giovanile giapponese, dove formano un formidabile tandem d’attacco. Kojiro vuole adesso affermarsi a livello internazionale, sfidando i campioni di altri Paesi. Da segnalare anche la sua rivalità con Karl Heinz Schneider, centravanti tedesco ritenuto il calciatore più forte d’Europa, che gli aveva inflitto un’umiliante sconfitta, e con Ryoma HIno, oriundo uruguagio- giapponese che condivide con Kojiro parecchie caratteristiche, sia tecniche sia di temperamento, tanto che per qualche momento i due saranno in competizione per la maglia numero 9 della nazionale giapponese. La sfida per ottenere il posto tempra ancora una volta lo spirito battagliero di Hyuga, che dopo l’ennesimo allenamento ai limiti della resistenza umana perfeziona un formidabile tiro, il Raiju Shoot (Raiju è un animale mitologico del folklore giapponese). Hino però propende per la nazionalità uruguaiana, sfidando Hyuga al prossimo mondiale giovanile. Memorabile la sfida tra i due con la vittoria del nipponico, il quale al termine della partita scambia la maglia con il rivale. Kojiro Hygua diventa un calciatore professionista di livello mondiale venendo ingaggiato dalla Juventus, che poi lo gira in prestito alla Reggina per potersi “fare le ossa” nel campionato italiano (cosa che avviene nel manga Captain Tsubasa: Road to 2002, inedito in Italia per motivi legati al copyright delle società sportive) Forte, grintoso, affamato di gol e vittorie, Kojiro Hyuga si è affermato come uno dei beniamini di chi, tra gli anni ottanta e novanta ha sognato il calcio con questo manga. IKKI DI PHOENIX – SAINT SEIYA Creato da Masami Kurumada nel 1985 Cavaliere della costellazione della Fenice, Ikki è uno dei cinque protagonisti del manga di Masami Kurumada dedicato ai Saint di Athena, da noi conosciuto come i Cavalieri dello Zodiaco. Anche Ikki compare nell’opera inizialmente come avversario, interrompendo il torneo a cui partecipano gli altri cavalieri e rubando la prestigiosa armatura d’oro. Furioso e violento, si presenta manifestando il proprio astio e disprezzo su tutti gli ex compagni, incluso il fratello minore Shun di Andromeda, ritenendolo una “femminuccia” per la sua emotività. Ikki è un cavaliere particolarmente aggressivo, dotato una forza distruttrice eccezionale, che manifesta tramite il suo colpo Hoyoku Tensho (tradotto da noi in Ali della Fenice) e dotato di una tecnica segreta, il Phoenix Genmaken (tradotto come Fantasma Diabolico) in grado di generare spaventose visioni nella mente dell’avversario. Tramite i flashback scopriamo che Ikki non è sempre stato crudele e duro come appare. Orfano di entrambi i genitori, adottato dalla fondazione Grado, da piccolo Ikki era molto protettivo e affettuoso verso il fratello minore Shun, di cui era una sorta di figura genitoriale nonostante fosse di poco più grande. Quando vengono selezionate le mete a cui tutti gli orfani sono destinati per poter iniziare l’addestramento da cavaliere, Shun viene scelto per andare nell’isola di Death Queen, un luogo infernale da cui nessuno è mai tornato. Ikki fa di tutto per sostituire il fratello, pur di proteggerlo dalle sofferenze a cui va incontro, ed è proprio nell’isola che la sua vita cambia. Addestrato dal misterioso Guilty, dal volto perennemente mascherato, Ikki sostiene un addestramento spietato, vivendo in condizioni miserabili. Diversamente dai compagni, che pur venendo sottoposti a estenuanti allenamenti ricevono il calore e l’affetto di un maestro, Ikki vive un periodo di totale solitudine. Il suo maestro lo sprona affinché provi solo odio, in quanto solo in questo modo potrà ottenere la forza necessaria per diventare cavaliere e ottenere l’armatura della Fenice (l’unica in grado di autorigenerarsi) Sola eccezione alla sua condizione di isolamento è Esmeralda, una coetanea del luogo di cui Ikki si innamora. La giovane però va incontro a un tragico destino, quando riceve un colpo da Guilty che Ikki ha schivato. Questa fatalità scatena tutta la rabbia di Ikki, che colpisce a morte il maestro: il quale, prima di perire, gli rivela la verità su lui e gli altri orfani della fondazione Grado. Essi sono tutti figli di Mitsumasa Kido, il ricco proprietario della fondazione, mandati al macello in giro per il mondo allo scopo di diventare cavalieri. Questa scoperta e il lutto rendono Ikki furioso. Decide di vendicarsi della fondazione irrompendo durante il torneo organizzato dall’erede di Kido, la nipote Saori, per rubare l’armatura d’oro. L’inevitabile scontro contro Seiya e gli altri cavalieri presso il monte Fuji viene interrotto da una valanga provocata dai Cavalieri d’Argento, inviati dal Grande Tempio per eliminare i cavalieri di Saori Kido. La ragazza è in realtà la reincarnazione di Athena, mentre il grande sacerdote di Atene è un usurpatore che la vuole morta. Inaspettatamente Ikki passa dalla parte di Athena, proteggendola dagli attacchi di due Silver Saint, decidendo però di non unirsi al resto dei suoi compagni. Questo è il tratto caratteristico legato al personaggio: solitario, dall’atteggiamento provocatorio e irritante, Ikki è un anarchico indipendente che non riuscirà mai a integrarsi totalmente con gli altri, ma pronto ad apparire in loro soccorso quando la situazione si fa pericolosa. Come durante la guerra contro il Gran Sacerdote al Santuario: Ikki compare improvvisamente alla sesta casa della Vergine, quando il potentissimo cavaliere d’oro Shaka aveva sbaragliato i compagni. Shaka, che tra l’altro aveva già incontrato Ikki tempo prima, ma lo aveva risparmiato avendo percepito nel suo cuore della bontà, si definisce “l’uomo più vicino agli dei” in quanto ha raggiunto l’illuminazione tramite la meditazione buddista. Lo scontro tra i due è impari. Shaka lo priva di tutti i cinque sensi e lo lascia alla stregua di un vegetale, tuttavia Ikki riesce a prevalere raggiungendo il settimo senso, la massima espansione del cosmo di un cavaliere, permettendo ai compagni di proseguire la propria corsa, sacrificandosi per loro. Apparentemente Ikki muore durante gli scontri, per poi tornare in vita come l’araba fenice a cui s’ispira (la quale nella leggenda risorge dalle proprie ceneri). Ikki ritorna per dare manforte a Seiya durante la lotta finale contro Saga dei Gemelli, alias il falso Gran Sacerdote che ha attentato alla vita di Athena. Per la prima volta Ikki mostra apertamente il pentimento per i suoi trascorsi e genuino affetto verso i fratelli e compagni d’arme, morendo mentre fa da scudo a Seiya. Inutile dirlo, Ikki non muore e compare anche nel capitolo successivo durante la lotta contro Nettuno. Appare all’improvviso, in modo misterioso, per soccorrere gli altri cavalieri, sconfiggendo l’avversario di turno e vendicando l’onore dei compagni, ma senza mostrare la benché minima empatia nei loro confronti. Un atteggiamento da “uomo che non deve chiedere mai” che ne fa il beniamino dei fan. Sarà proprio Ikki a scoprire che dietro al risveglio di Nettuno c’è Kanon, fratello gemello di Saga e altrettanto ambizioso e manipolatore. Anche nel terzo capitolo di Hades la musica non cambia: senza fornire alcuna spiegazione Ikki compare all’improvviso all’inferno, sconfiggendo uno dei tre generali al servizio del dio degli inferi. Questa volta, però, il cavaliere della Fenice va incontro a rivelazioni sconvolgenti: scopriamo, tramite il racconto di Pandora, sacerdotessa di Hades, che l’amato fratello Shun è il prescelto nel quale il dio dei morti ha deciso di reincarnarsi. Da piccolo Shun era stato scelto per ospitarne lo spirito, ma la resistenza di Ikki aveva impedito che la possessione avvenisse. Ora però Hades sta cercando di ricongiungersi con il corpo di Shun. Il Cavaliere di Andromeda è propenso al sacrificio, offrendo al fratello l’occasione di uccidere Hades mentre si sta impadronendo nel proprio corpo. Il cinico Ikki sembra disposto ad accettare il sacrificio, ma esita: l’amore per il fratello non è mai venuto meno, e si rifiuta di ucciderlo. Per questo viene rinchiuso tra i ghiacci, dai quali viene poi liberato dalla stessa Pandora, che cambia fazione spinta proprio dall’esempio di Ikki. Si ricongiunge ai fratelli nella battaglia finale nei Campi Elisi, dove non farà mancare il suo apporto al trionfo di Athena Solitario e apparentemente freddo, in contrasto con la sua aura fiammeggiante, Ikki si dimostra il classico “duro dal cuore tenero”, totalmente incapace di dimostrare le proprie emozioni ma pronto a sacrificarsi per le persone a cui tiene. VEGETA – DRAGON BALL Creato da Akira Toriyama nel 1989 Se c’è una caratteristica che rappresenta in pieno Vegeta, il principe dei Saiyan, è l’orgoglio. Compare per la prima volta in Dragon Ball Z, la serie dedicata a Son Goku adulto, con tematiche legate alla fantascienza (la prima serie, con Goku bambino, è vagamente ispirata al romanzo dello Scimmiotto). Inizialmente concepito da Akira Toriyama come villain, Vegeta ha riscosso tanto successo presso i fan da divenire uno dei protagonisti della serie, alleato e allo stesso tempo rivale del protagonista. Vegeta (il cui nome, come molti dei protagonisti, deriva da un genere alimentare, le verdure, Vegetables in inglese) è il principe dei Saiyan, razza di guerrieri spaziali di cui fa parte inconsapevolmente anche Goku. Fin dall’infanzia è ritenuto il più forte guerriero della sua razza, e viene messo subito al servizio di Freezer, temibile e fortissimo tiranno spaziale. Vegeta giunge sulla Terra insieme al compagno Nappa. Vuole impossessarsi delle sfere del drago (in grado di esaudire ogni desiderio) per diventare immortale e potersi ribellare a Freezer. Qui si scontra con gli alleati di Goku, battendoli tutti con facilità, e infine con Goku stesso, dando vita a uno scontro entusiasmante durante il quale entrambi rimangono gravemente feriti. Al termine dello scontro Vegeta sta per venire ucciso da Crilin, uno degli alleati di Goku, ma quest’ultimo chiede all’amico di risparmiarlo, riconoscendo in lui un valente guerriero. Vegeta scopre che Freezer, venuto a conoscenza delle sfere del drago, è diretto sul pianeta Namecc, dove esistono altre sfere, con le quali può ottenere l’immortalità.Allora Vegeta vola a sua volta su Namecc cercando di anticipare il suo vecchio padrone. Questo dà vita a una corsa a tre per ottenere le famigerate sfere, che vede da una parte Freezer e i suoi sottoposti, dall’altra il ribelle Vegeta e una terza fazione formata da Crilin, Bulma e Gohan, figlio di Goku, desiderosi di ottenere le sfere per poter resuscitare gli amici uccisi proprio da Vegeta nella battaglia sulla Terra. Goku nel frattempo guarisce dalle ferite, per poi sottoporsi a un allenamento estenuante a gravità tre volte superiore a quella terrestre per divenire tanto forte da battere Vegeta. La corsa alle sfere su Namecc è ricca di colpi di scena: Vegeta prima è ostile ai terrestri e poi è costretto ad allearsi con loro per sconfiggere Freezer. Il tiranno si rivela però troppo forte per Vegeta, che rimane ucciso nel combattimento, lasciando a Goku, giunto anch’egli su Namecc, il compito di sconfiggere Freezer, artefice della distruzione del loro pianeta Natale. Prima di morire Vegeta vede Goku trasformarsi nel leggendario Super Saiyan, un Saiyan di incredibile potenza i cui capelli scolorano da corvini a biondi, una figura leggendaria che riteneva essere lui, e con sommo dispiacere vede raffigurarsi nel suo rivale. Tuttavia, anche l’orgoglioso e tenace Vegeta viene resuscitato dalle sfere del drago, e va a vivere sulla Terra con Goku e gli altri, da riluttante alleato. Nella seconda parte del manga, Goku, Vegeta e gli altri fanno la conoscenza di Trunks, un ragazzo proveniente dal futuro che manifesta poteri da super saiyan. Vegeta però ritiene impossibile che questi sia chi dice di essere, in quanto sa bene come i saiyan siano stati estinti da Freezer e che soltanto lui e Goku siano gli ultimi esemplari rimasti. Entrambi hanno ragione, in quanto Trunks proviene dal futuro, un futuro in cui Goku, Vegeta e tutti gli altri sono stati sterminati dai letali Cyborg costruiti dal misterioso dottor Gelo. Trunks però è anche il figlio di Bulma e lo stesso Vegeta, nato dal matrimonio tra la vivace ragazza e il burbero e solitario guerriero. Ecco perchè è per metà Saiyan. Allo scopo di evitare il destino che gli è stato pronosticato, Vegeta si allena più duramente che mai, diventando anch’egli un super saiyan di incredibile potenza, tanto da sconfiggere due dei cyborg che avrebbero dovuto ucciderlo. Arrivano altri tre cyborg da una linea temporale diversa rispetto a quella da cui proviene Trunks, i quali sono tanto potenti che riescono a battere anche il nuovo esuberante Vegeta. Vegeta, Trunks, Goku e Gohan decidono di allenarsi nella Stanza dello Spirito e del Tempo, un luogo in cui il tempo trascorre molto più lentamente che sulla Terra, dove passano (secondo il loro parametro) un anno, superando nuovamente i propri limiti. Divenuto potentissimo, e desideroso di vendetta, Vegeta attacca i cyborg ed effettivamente riesce a prevalere, mostrandosi superiore in pieno delirio di onnipotenza. Tra i nemici appare Cell, un essere artificiale creato in laboratorio che, assorbendo i due cyborg C17 E C18 raggiungerebbe il massimo della potenza, divenendo, a suo dire, l’essere perfetto. Volendo a tutti costi battersi con un nemico tanto potente, e fregandosene delle eventuali conseguenze, Vegeta permette a Cell di evolversi, raggiungendo il suo apice. Il nemico si rivela effettivamente invincibile, e quando uccide nella lotta Trunks, Vegeta perde la testa e attacca alla cieca, mostrando per la prima volta di tenere al ragazzo (che verrà resuscitato ancora una volta grazie alle sfere del drago: espediente narrativo che tende a ripetersi nella serie). Inutile dirlo, sarà proprio Goku a eliminare Cell togliendo ancora una volta a Vegeta il ruolo dell’eroe. Anche nella terza e ultima serie Vegeta ha modo di mostrare come il suo obiettivo principale sia quello di mostrarsi più forte di Goku, di sconfiggerlo in combattimento, tanto da lasciarsi volontariamente marchiare dal mago Babidy per ottenere la forza e la malignità per potersi battere ancora una volta con il suo eterno rivale. Quando il mago Babidy risveglia il demone Majin Bu, Vegeta si sacrifica, facendosi esplodere nel tentativo di fermare il nuovo nemico, ma invano. Tuttavia, anche lui viene resuscitato dalle sfere del drago nel finale della storia, in cui dà sostegno a Goku (e per un certo momento fondendosi addirittura con lui formando il super essere Vegeth) nel combattimento finale contro Majin Bu. Perennemente accigliato, severo, dal carattere duro, Vegeta è tanto orgoglioso quanto ambizioso, non accetta il ruolo di guerriero numero 2, mettendosi costantemente alla prova pur di superare in combattimento Goku. KAEDE RUKAWA – SLAM DUNK Creato da Takehiko Inoue nel 1993 Matricola del liceo Shohoku, Kaede Ruakawa è l’asso della squadra di basket della scuola, e il rivale assoluto del protagonista di Slam Dunk, Hanamichi Sakuragi. Rukawa è presentato come l’antitesi di Sakuragi: mentre il “rossino” (definito così per il colore dei capelli) è emotivo, permaloso, e molto attirato dalle ragazze (anche se non ricambiato), Rukawa è invece taciturno, apatico, e disinteressato alle attenzioni che le ragazze gli rivolgono. Per lui conta solo la pallacanestro, sport che ama fino all’ossessione. Le motivazioni e le origini di Rukawa non ci vengono raccontate. Di lui non si sa nulla e parla veramente poco, rimanendo un mistero per i compagni quanto per il lettore. L’unica cosa palese è il suo sconfinato talento per il basket, che lascia senza parole anche i giocatori più esperti, e il suo sogno di approdare un giorno nell’Nba. Nelle sue movenze, nel look (il polsino nero che porta sull’avambraccio) e in molte sue giocate (incluso un tiro libero eseguito con gli occhi chiusi) è chiaro che l’autore si è ispirato a Michael Jordan, l’asso dei Chicago Bulls che negli anni novanta era forse la maggior icona sportiva nel mondo. Tra lui e Sakuragi non corre buon sangue, nonostante i due siano compagni di squadra: troppo diversi, caratteri inconciliabili e, soprattutto, è la doppia gelosia che Sakuragi ha nei suoi confronti a rendere impossibile qualsiasi tentativo di riconciliazione: oltre a non poter accettare la sua superiorità tecnica, c’è da tenere conto che il bel Kaede è desiderato da Haruko Akagi, la ragazza della quale è perdutamente innamorato Hanamichi. Sebbene la sua asocialità lo renda antipatico a molti, nessuno ne mette in discussione il talento: Rukawa ottiene l’ammirazione degli spettatori perché, nonostante sia solo al primo anno, riesce a superare ogni avversario che affronta. Soltanto Akira Sendo, asso del liceo rivale Ryonan, sembra essere al suo livello. Sendo è a tutti gli effetti molto simile in campo, distratto quanto lui, con la differenza che ha un carattere socievole e amabile. Tra gli altri avversari degni di nota c’è Nobunaga Kyota, giovane campione del liceo Kainan. Questo ragazzo è caratterialmente l’esatta copia di Hanamici Sakuragi. Stessa arroganza e stesso atteggiamento provocatorio e, di conseguenza, lo stesso odio verso Rukawa, di cui non vuole accettare la superiorità tecnica. Nel finale del manga, Rukawa affronta l’unico giocatore in tutto il Giappone più forte di lui: Eiji Sawakita, numero 9 del liceo Sannoh, la principale squadra di basket del Paese e campione in carica. Questo ragazzo ha giocato contro il padre da quando andava alle elementari: avendo affinato il suo gioco contro un adulto fin dalla tenera età, per lui giocare con i coetanei è uno scherzo. Trovarsi dinnanzi a un giocatore tanto forte fa crescere ulteriormente Rukawa come giocatore, abbandonando il suo stile egocentrico fatto di azioni personali che prontamente conclude da solo, e iniziando a giocare con i compagni facendo passaggi determinanti… l’ultimo dei quali, all’ultimo secondo della partita, viene fornito proprio a Sakuragi, che non manca il canestro decisivo e dà alla Shohoku la vittoria sulla squadra detentrice del titolo. Nonostante il vigoroso “cinque” che i due si scambiano, i loro rapporti non cambiano. Mentre Sakuragi inizia la fisioterapia per riprendersi da un brutto infortunio patito mentre giocava, Ruakawa esordisce nella nazionale juniores, suscitando per l’ennesima volta l’invidia del compagno/rivale. Schivo, impassibile, detestato per il suo carattere ma ammirato per il suo talento, Rukawa è senza dubbio il divo dell’opera di Takehiko Inoue. SASUKE UCHIHA – NARUTO Creato da Masashi Kishimoto nel 1999 Sasuke Uchiha, come i personaggi visti sopra, è stato creato dall’autore di Naruto con la funzione di essere la sua perfetta antitesi, amico e rivale del protagonista, diverso in tutto da lui. Se Naruto è emotivo e manifesta chiaramente i suoi sentimenti, Sasuke è freddo e distaccato. Naruto è imbranato e ingenuo, Sasuke è talentuoso e cinico. Naruto è biondo, veste di arancione ed è sempre sorridente e ottimista. Sasuke è moro, veste di blu scuro ed è taciturno e cinico. Sasuke vive nel Villaggio della foglia e insieme a Naruto studia per poter diventare un ninja.Taciturno e indipendente, attira le attenzioni di Sakura, compagna di addestramento e amore non corrisposto di Naruto, dando vita a un triangolo amoroso tra i protagonisti. A poco a poco Sasuke impara a legare con i compagni, in particolare proprio con Naruto. Dopo l’iniziale rivalità, tra i due nasce una bella amicizia basata sulla reciproca ammirazione. Il motivo della difficoltà a legarsi agli altri è dovuto al fatto che è cresciuto all’ombra del fratello Itachi, ancora più talentuoso e capace nell’apprendere le tecniche ninja. Un giorno viene a sapere che Itachi è il responsabile del massacro del suo clan e della sua famiglia, e l’unica ragione per cui è stato risparmiato è perchè il fratello vuole che Sasuke diventi più forte e possa sfidarlo in un combattimento alla pari. La vendetta diventa l’obiettivo di Sasuke, che si dedica agli allenamenti soltanto per quello scopo. Risvegliato il suo Sharingan (un’abilità che permette al suo occhio di memorizzare e copiare ogni tecnica marziale che vede) e apprese diverse tecniche dal maestro Kakashi, dopo aver sconfitto dei forti rivali, Sasuke ha finalmente l’occasione di affrontare il fratello in combattimento, ma viene sconfitto dalla sua maggiore abilità. Umiliato per essere stato battuto, e iniziando a provare una sorta d’invidia verso Naruto per la velocità con la quale sta facendo progressi, Sasuke decide di tagliare ogni rapporto, in quanto i sentimenti che sta iniziando a nutrire per amici e compagni sta affievolendo il suo odio, e di conseguenza la sua forza che deriva da questo sentimento. A nulla serve la dichiarazione d’amore che gli fa la povera Sakura. Si unisce al clan di Orochiamru, un terrorista nemico del Villaggio della foglia, convinto che possa ottenere da lui la forza per poter sconfiggere finalmente il fratello. Quando Naruto e gli altri compagni lo trovano, desiderosi di portarlo indietro al villaggio, Sasuke dà prova di grande forze e superiorità, sbaragliandoli completamente. Ormai si sente pronto per compiere la sua vendetta. Lui e il fratello Itachi danno vita a un nuovo, durissimo duello, durante il quale Itachi soccombe, anche se a causa di una malattia che lo affliggeva da tempo. Alla sua morte Tobi, un suo alleato, rivela a Sasuke la verità su suo fratello: aveva massacrato il suo clan perchè stava progettando un colpo di Stato che sarebbe costato la vita a molti innocenti. Tuttavia, per salvaguardare il nome degli Uchiha, ed evitare che il fratello avesse ripercussioni, si era preso la responsabilità delle uccisioni omettendo le intenzioni bellicose del clan e macchiando così la propria reputazione. Saputa la verità, Sasuke dichiara guerra al Villaggio della foglia, reo di averlo ingannato e aver costretto al disonore il proprio fratello. Nel proseguo della saga Sasuke combatte di nuovo al fianco di Naruto, ma non avendo abbandonato le sue intenzioni ostili si ritrova anche costretto ad affrontare l’amico di un tempo. L’estenuante combattimento li vede pareggiare e perdere entrambi un braccio, ma Sasuke si dichiara sconfitto e decide di tornare al villaggio insieme a Naruto, dove viene assolto per i suoi crimini e alla fine sposa Sakura.Anaffettivo, freddo ma in realtà soffrente, Sasuke è divenuto uno dei personaggi preferiti dai fan. Navigazione articoli LE CITTÀ PROTAGONISTE DEI FUMETTI STAR WARS COSA HA PRESO DA JACK KIRBY?