Come tutti sanno, la corsa storica più popolare del nostro Paese, e forse del mondo intero, è il Palio di Siena. Il Palio è il nome dello stendardo dipinto, o drappellone, che viene dato in premio alla contrada vincitrice dopo i tre giri a cavallo in piazza del Campo. Per tradizione, alla realizzazione del drappellone vengono chiamati alternativamente pittori di chiara fama e artisti locali, i quali hanno l’obbligo di raffigurare sempre la Madonna di Provenzano, che è la protettrice ufficiale del capoluogo toscano. Ma forse non tutti sanno che l’onere e l’onore di realizzare un “Cencio” (così viene definito affettuosamente il Palio dai senesi), è toccato anche ad un famoso maestro del fumetto italiano. E chi poteva essere se non Giovanni Ticci, colonna storica di Tex Willer, abilissimo disegnatore di cavalli nonché senese purosangue? L’incarico affidatogli nell’ormai lontano luglio 1995 non lo coglie affatto impreparato perché, a parte la solida scuola fumettistica, può contare su una certa esperienza di illustratore di copertine per La Frontiera Edizioni, una casa editrice bolognese specializzata in western, per la quale Ticci ha prodotto numerose illustrazioni di grande impatto visivo, con una particolare sensibilità per le tinte pastello dai toni leggeri e trasparenti. L’artista senese comincia a lavorare sul Palio partendo dall’episodio, tra storia e leggenda, avvenuto a metà Cinquecento durante l’assedio di Siena da parte delle truppe imperiali di Carlo V: un archibugiere spagnolo si divertì a sparare al busto della Vergine, ma il fucile gli scoppiò in faccia. Da quell’evento nacque la successiva riscossa del popolo senese e il culto della Madonna di Provenzano, giunto fino ai giorni nostri. Ticci raffigura da par suo l’episodio, con l’archibugiere prostrato e pentito, che sembra quasi pregare e sottomettersi alla volontà divina, mentre alle sue spalle scartano e si impennano magnifici cavalli imbizzarriti, con il busto della Madonna che troneggia imperiosa sullo sfondo. Il Palio, presentato al pubblico in cattedrale, fu accolto molto positivamente da subito, cosa niente affatto scontata perché i senesi sono molto critici su tutto, e se una cosa non gli piace non te la mandano a dire. Giovanni Ticci, del resto, non si lasciò andare a sperimentalismi o alla ricerca di effetti particolari, puntò tutto sulla semplicità e sull’efficacia del suo riconosciuto mestiere, ottenendo di conseguenza un risultato notevole e comprensibile immediatamente a tutti. Per la cronaca, il Palio fu poi vinto dall’Onda e ora è conservato nel Museo di questa contrada, dove rimarrà nei secoli a venire: eventuali collezionisti si mettano dunque l’anima in pace. Una storia sul Palio di Siena pubblicata dal glorioso settimanale il Vittorioso, scritta da Roudolph (Raoul Traverso) e disegnata da Giorgio Bellavitis Il Palio di Ticci non è comunque l’unico contatto fra il fumetto e la manifestazione storica toscana, che è stata protagonista in molti fumetti, da Topolino alle storie del settimanale il Vittorioso, fino allo sfortunato Nic Cometa della Mondadori nel 1968. Di quest’ultimo proponiamo alcune tavole del numero 2, tenuto conto che sono disegnate da un Sergio Zaniboni ancora giovane, il quale presto imporrà il proprio stile nelle pagine di Diabolik. Il testo è di Pier Carpi, mentre T. Antony collabora ai disegni. La lunga lista di fumetti che hanno trattato il Palio la si può trovare qui. Tra l’altro, nel 1972 la nobile contrada dell’Istrice realizzò un “giornalone”, finanziato dal Monte dei Paschi, con in copertina una magnifica illustrazione di Guido Crepax, l’autore di Valentina, dedicata alla corsa senese. E poi c’è stato anche un bis nella realizzazione del Palio, quando nel 2011 è stato chiamato un disegnatore di fumetti satirici, Tullio Pericoli, a dipingere il drappellone ambito dai contradaioli. E non è detto che la storia finisca qui… (Un ringraziamento particolare a Marcello Toninelli, senese doc, che ha contribuito gentilmente alla realizzazione dell’articolo). Navigazione articoli THOR-JANE E GLI ALTRI WHAT IF…? LE SORELLINE TRASGRESSIVE DI BARBARELLA
Come tutti sanno, la corsa storica più popolare del nostro Paese, e forse del mondo intero, è il Palio di Siena. Il Palio è il nome dello stendardo dipinto, o drappellone, che viene dato in premio alla contrada vincitrice dopo i tre giri a cavallo in piazza del Campo. Per tradizione, alla realizzazione del drappellone vengono chiamati alternativamente pittori di chiara fama e artisti locali, i quali hanno l’obbligo di raffigurare sempre la Madonna di Provenzano, che è la protettrice ufficiale del capoluogo toscano. Ma forse non tutti sanno che l’onere e l’onore di realizzare un “Cencio” (così viene definito affettuosamente il Palio dai senesi), è toccato anche ad un famoso maestro del fumetto italiano. E chi poteva essere se non Giovanni Ticci, colonna storica di Tex Willer, abilissimo disegnatore di cavalli nonché senese purosangue? L’incarico affidatogli nell’ormai lontano luglio 1995 non lo coglie affatto impreparato perché, a parte la solida scuola fumettistica, può contare su una certa esperienza di illustratore di copertine per La Frontiera Edizioni, una casa editrice bolognese specializzata in western, per la quale Ticci ha prodotto numerose illustrazioni di grande impatto visivo, con una particolare sensibilità per le tinte pastello dai toni leggeri e trasparenti. L’artista senese comincia a lavorare sul Palio partendo dall’episodio, tra storia e leggenda, avvenuto a metà Cinquecento durante l’assedio di Siena da parte delle truppe imperiali di Carlo V: un archibugiere spagnolo si divertì a sparare al busto della Vergine, ma il fucile gli scoppiò in faccia. Da quell’evento nacque la successiva riscossa del popolo senese e il culto della Madonna di Provenzano, giunto fino ai giorni nostri. Ticci raffigura da par suo l’episodio, con l’archibugiere prostrato e pentito, che sembra quasi pregare e sottomettersi alla volontà divina, mentre alle sue spalle scartano e si impennano magnifici cavalli imbizzarriti, con il busto della Madonna che troneggia imperiosa sullo sfondo. Il Palio, presentato al pubblico in cattedrale, fu accolto molto positivamente da subito, cosa niente affatto scontata perché i senesi sono molto critici su tutto, e se una cosa non gli piace non te la mandano a dire. Giovanni Ticci, del resto, non si lasciò andare a sperimentalismi o alla ricerca di effetti particolari, puntò tutto sulla semplicità e sull’efficacia del suo riconosciuto mestiere, ottenendo di conseguenza un risultato notevole e comprensibile immediatamente a tutti. Per la cronaca, il Palio fu poi vinto dall’Onda e ora è conservato nel Museo di questa contrada, dove rimarrà nei secoli a venire: eventuali collezionisti si mettano dunque l’anima in pace. Una storia sul Palio di Siena pubblicata dal glorioso settimanale il Vittorioso, scritta da Roudolph (Raoul Traverso) e disegnata da Giorgio Bellavitis Il Palio di Ticci non è comunque l’unico contatto fra il fumetto e la manifestazione storica toscana, che è stata protagonista in molti fumetti, da Topolino alle storie del settimanale il Vittorioso, fino allo sfortunato Nic Cometa della Mondadori nel 1968. Di quest’ultimo proponiamo alcune tavole del numero 2, tenuto conto che sono disegnate da un Sergio Zaniboni ancora giovane, il quale presto imporrà il proprio stile nelle pagine di Diabolik. Il testo è di Pier Carpi, mentre T. Antony collabora ai disegni. La lunga lista di fumetti che hanno trattato il Palio la si può trovare qui. Tra l’altro, nel 1972 la nobile contrada dell’Istrice realizzò un “giornalone”, finanziato dal Monte dei Paschi, con in copertina una magnifica illustrazione di Guido Crepax, l’autore di Valentina, dedicata alla corsa senese. E poi c’è stato anche un bis nella realizzazione del Palio, quando nel 2011 è stato chiamato un disegnatore di fumetti satirici, Tullio Pericoli, a dipingere il drappellone ambito dai contradaioli. E non è detto che la storia finisca qui… (Un ringraziamento particolare a Marcello Toninelli, senese doc, che ha contribuito gentilmente alla realizzazione dell’articolo).
[…] di Procopio fu ambientata a Siena e vide l’intraprendente personaggio partecipare al Palio cittadino. A fianco di quelle di Procopio, Landolfi realizzò anche le (dis)avventure de “La […] Rispondi