Qui, Quo, Qua fanno orgogliosamente parte delle Giovani Marmotte, una organizzazione che raccoglie giovani scout pronti a intervenire per proteggere la natura e per soccorrere chi ha bisogno d’aiuto. Le Giovani Marmotte indossano un copricapo di pelliccia in stile Davy Crockett con un rombo giallo come simbolo, una maglietta di solito nera o blu e un fiocco di solito giallo. La nascita delle Giovani Marmotte Le Giovani Marmotte (Junior Woodchucks) sono state create da Carl Barks nell’episodio Operation St. Bernhard uscito su “Walt Disney’s Comics and Stories” n. 125 del febbraio 1951. In Italia intitolato “Paperino e l’E.S.S.B”, pubblicato su gli “Albi tascabili di Topolino” n. 142 del 21 marzo 1951. In questo primo episodio Qui, Quo e Qua cercano di addestrare Bornworthy, un cane San Bernardo ribattezzato da noi Gargantua e in seguito Bolivar. Oltre a Carl Barks, ai disegni delle Giovani Marmotte si alternano Kay Wright, Tony Strobl e John Carey. https://www.youtube.com/watch?v=yA1-xYXSemI Lo spunto della creazione delle Giovani Marmotte è probabilmente dato dal cortometraggio Disney del 1938: “Bravi Scouts” (Good Scouts), sceneggiato dallo stesso Carl Barks e da Harry Reeves, in cui vediamo Qui, Quo, Qua impegnati come giovani esploratori sotto la disastrosa guida di Paperino (cliccare sull’immagine sopra per vedere il video). Su “Walt Disney’s Comics and Stories” n. 181 del 1955, nella storia “Paperino e la gara del ponte” (The Chickadee Challenge), da noi uscita su “Topolino” n. 134 del 10 marzo 1956, Carl Barks crea le Chickadees Patrol… … ossia la versione femminile delle Giovani Marmotte guidata dalla Capitan Fortezza (Captain Ramrod, in originale), che rivaleggia con i maschietti. Su “Walt Disney’s Comics and Stories” n. 213 del giugno 1958, nell’episodio “Paperino e la data terribile” (Dodging Miss Daisy), da noi su “Topolino” n. 208 del 10 aprile 1959, Carl Barks introduce il Generale Fido (General Snozzie), mascotte del gruppo nonché fidato segugio. Negli anni verrà sostituito da un altro segugio dal fiuto eccellente: Lapo. La prima storia realizzata da autori italiani delle Giovani Marmotte è “Zio Paperone e la maracas di Maracaibo”, scritta da Attilio Mazzanti (creatore di Geppo, il diavolo buono) e disegnata da Luciano Capitanio su “Almanacco di Topolino” n. 62 del febbraio 1962. Mentre la prima storia prodotta in Italia con i titolo dedicato ai tre scout è “Le Giovani Marmotte e il Manuale Interplanetario”, scritta da Jerry Siegel (creatore di Superman) e disegnata da Luciano Gatto, pubblicata su “Topolino” n. 890 del 17 dicembre 1972. Nel mese di agosto del 1966, in America esce la serie di comic book dedicata appositamente alle Giovani Marmotte: “Huey, Dewey and Louie Junior Woodchucks”. Uscirà fino al 1984, per un totale di 81 numeri. La prima storia di questo comic book, “Meet The Thing”, è scritta da Vic Lockman e disegnata da Tony Strobl. Il Gran Mogol Le Giovani Marmotte si radunano di solito nei boschi intorno a Paperopoli sotto la guida suprema del Gran Mogol. Il personaggio, con un aspetto diverso da quello attuale, compare per la prima volta nella storia “Qui, Quo, Qua e il salvataggio del Gran Mogol” (Rescue of the Grand Mogul), scritta da Vic Lockman e disegnata da Tony Strobl su “Huey, Dewey and Louie Junior Woodchucks” n. 2 dell’agosto 1967, e da noi su “Topolino” n. 621 del 22 ottobre 1967. Il Gran Mogol ha cambiato più volte aspetto, il più conosciuto è quello di un papero robusto con divisa rossa piena di medaglie. Dagli anni novanta ha anche nome e cognome: Bertie McGoose. Nelle loro avventure Qui, Quo, Qua hanno ricevuto parecchie medaglie dal Gran Mogol, tanto da raggiungere il grado di “generali”. Don Rosa svela i segreti delle Giovani Marmotte Don Rosa, nella sua opera di “scavo” nelle origini dei paperi, ci ha raccontato che le Giovani Marmotte sono state create da Clinton Coot, figlio di Cornelius, il fondatore della città di Paperopoli. Cornelius Croot aveva posto una Milizia delle Marmotte a difesa del villaggio appena edificato, e il figlio vi si ispirò per fondare un’organizzazione di ragazzi a difesa della natura. La sede era un forte costruito dai primi coloni sulla Collina Ammazzamotori (all’epoca chiamata Ammazzamuli), acquistata in seguito da Zio Paperone per edificare il deposito. Questa storia è stata pubblicata per la prima volta in Danimarca dalla Egmont il 7 marzo 1994, negli Usa su “Uncle Scrooge” n. 294 dell’agosto ‘95 (The Invader of Fort Duckburg) e in Italia su “Zio Paperone” n. 79 dell’aprile 1996, con il titolo “L’invasore di Forte Paperopoli”. Nelle loro avventure, i tre scout si portano sempre dietro il Manuale delle Giovani Marmotte, una enciclopedia universale piena di dati e notizie sui più disparati argomenti, mappe geografiche, dizionari linguistici e chi più ne ha più ne metta. Grazie al loro infallibile libro, che contiene molte più informazioni di quanto sarebbe logico aspettarsi, Qui, Quo, Qua risolvono difficili enigmi e aiutano Zio Paperone nella ricerca dei tesori. Nel 1993, Don Rosa narra anche la nascita del Manuale delle Giovane Marmotte, sempre per la danese Egmont. Negli Usa l’episodio è uscito su “Uncle Scrooge Adventures” n. 27 del 17 maggio ‘94 (“Guardians of the Lost Library”) e in Italia, con il titolo “Zio Paperone e i guardiani della biblioteca perduta”, su “Zio Paperone” n. 83 dell’agosto 1996. Insieme a Zio Paperone, Qui, Quo, Qua ripercorrono il tragitto dei libri perduti dell’antica biblioteca di Alessandria, dove era custodito il sapere antico. I libri, scampati dall’incendio, passano di mano in mano nei secoli, continuamente arricchiti di informazioni, fino ad arrivare a Clinton Croot. Croot fece una sintesi di tutti questi documenti producendo il primo Manuale delle Giovani Marmotte. La fortuna del Manuale delle Giovani Marmotte La prima volta che i giovani paperi fanno ricorso al Manuale, chiamato in origine “Libro della Conoscenza dei Giovani Esploratori”, è nella storia di Carl Barks intitolata “Zio Paperone pesca lo skirillione” (The Secret of Atlantis), su “Uncle Scrooge” n. 5 del 25 marzo 1954, da noi su “Topolino” n. 91 del 25 maggio 1954. Nel 1969, la Mondadori trae ispirazione dalle storie a fumetti per pubblicare un vero e proprio Manuale delle Giovani Marmotte, e, in seguito al suo successo, ne realizza altri sette fino al 1989. I libri sono curati dalla caporedattrice di “Topolino”, Elisa Penna, con la collaborazione di Mario Gentilini (direttore del settimanale), Gaudenzio Capelli (futuro direttore) e Vezio Melegari. I disegni sono di Giovan Battista Carpi. Ovviamente questi manuali non contengono tante notizie come quello dei tre paperi, ma sono comunque ricchi di curiosità, giochi e informazioni sui più disparati argomenti. Oltre ai Manuali, la Mondadori dall’aprile del 1976 realizza il mensile “Il Club delle Giovani Marmotte” con storie Disney italiane e straniere, più rubriche e curiosità. Dura fino al gennaio 1982, per 74 numeri. Il mensile era riservato ai soci del Club delle Giovani Marmotte. Per chi entrava a far parte del Club c’erano anche dei libri cartonati con copertina rigida e vari gadget: adesivi, gagliardetti, tessere d’iscrizione e giochini vari. Oltre a diplomi di qualifica con i gradi di Volpe, Aquila eccetera; il tutto pubblicizzato sulle pagine di “Topolino”. Nel febbraio 1995, The Walt Disney Company Italia (subentrata alla Mondadori come editore), fa uscire nelle edicole il mensile “GM – Giovani Marmotte”, con nuove storie. In tutto, 62 numeri fino al marzo del 2000. Ad affiancare Qui, Quo e Qua arrivano altre “marmotte” come il poco coraggioso Alvin; Chips, l’esperto in computer; Lardello, goloso cuoco da campo; Chuck, pratico della vita cittadina e Newton, geniale nipote di Archimede Pitagorico. Navigazione articoli TOPOLINO E ALTRI BOZZETTI DEL GIOVANE HUGO PRATT LA NEBBIA PIENA DI COLORI DEL GUARDIANO DELLA DIGA