Negli anni ottanta gli appassionati di fumetto cominciarono a sfogare il loro amore mettendo insieme più o meno improbabili fanzine (fanatic magazine), ciclostilate o stampate. Ne uscirono tantissime.Ad aprire la strada era stato, già nel 1970, il nucleo fondatore dell’Anaf, Associazione Nazionale Amici del Fumetto, che costituì appunto un’associazione attorno alla quale si radunarono entusiasticamente giovani e meno giovani lettori di riviste, albi e “giornalini” (volumi se ne vedevano pochi) e cominciò a pubblicare, con puntualità, una rivista via via più professionale e tuttora in vita, Il Fumetto. Tra quelle un po’ più ruspanti nate sul finire di quel decennio e nei due successivi, forse l’unica che ancora esce in forma cartacea grazie al passaggio alla professionalità e all’edicola (sì, in questo ho fatto la mia parte) credo sia Fumo di China. In questi giorni ho dovuto scansionare per un amico studioso un numero della vecchia fanzine e ne approfitto per riportare alla memoria di chi c’era e sottoporre alla curiosità di chi ancora doveva nascere questo esempio di cosa girasse per posta e alle poche fiere di fumetto in quegli anni. Fumo di China si caratterizzò subito per la verve polemica e l’assenza di peli sulla lingua dei suoi realizzatori, tra cui “l’anima” Franco “Spiri” Spiritelli che non l’ha mai abbandonata, Andrea Plazzi, Marco Marcello Lupoi, Mauro Marcheselli e altri. Buon tuffo nel passato con questo numero datato marzo 1981, con le interviste a John Buscema, Paolo Eleuteri Serpieri, Filippo Scozzari e Juan Zanotto. Navigazione articoli CREED III RIBALTA E IMITA LUKE CAGE PV – MANIE