Come molti supereroi della DC, anche Freccia Verde ha vissuto numerose vite. Nato nel 1941 per mano di Mort Weisnger e George Papp, omaggio al leggendario Robin Hood, nei suoi primi decenni di vita editoriale era quasi una parodia di Batman, replicandone la struttura narrativa in ogni dettaglio. L’arciere color smeraldo aveva una freccia-caverna in cui organizzava la sua lotta contro il crimine, una freccia-mobile da guidare, e una faretra ricca di frecce dalle punte elaborate come capsule esplosive, fumogene, soniche, con guanti da boxe… simili ai gadget della bat-cintura. E se Batman aveva un giovane aiutante, Robin, Freccia Verde rispondeva con Speedy, arciere adolescente con cui condividere le avventure. Nei turbolenti anni settanta Freccia Verde – al secolo Oliver Queen – assume una nuova dimensione, che lo definirà per il resto della sua vita editoriale. Un contestatore di estrema sinistra, vicino al popolo e nemico delle ingiustizie sociali. Negli anni novanta ha poi subito “l’epurazione” di molti eroi del parco DC, andando incontro alla morte per venire sostituito da un nuovo personaggio, per poi però fare il suo prepotente ritorno nel 2000 più grintoso che mai, prima di venire resettato con il resto dell’universo DC nel 2011 con il progetto New 52. Qui di seguito daremo una lista di storie del Freccia Verde “classico”, tratte dalla continuity post Crisi, che ne definiscono al meglio il carattere, e gli eventi più significativi della sua vita, in una sorta di ipotetica biografia. FRECCIA VERDE: ANNO UNO Mini di 6 di Andy Diggle e Mark “Jock” Simpson, 2007 Le origini di Freccia Verde, il “chi sono e come lo sono diventato”, scritte in chiave ultramoderna. Oliver Queen, eccentrico miliardario con il vizio del bere, viene gettato dal suo yatch dalla sua guardia del corpo invischiata in un traffico di droga. Sopravvissuto, si ritrova in un’isola apparentemente deserta, armato con solo il suo ingegno e la sua abilità. Per sopravvivere si costruisce un rudimentale arco con cui cacciare. Costretto a procacciarsi quello di cui necessita per il proprio sostentamento, per la prima volta il ragazzo ricco e viziato scopre la gioia di vivere e un senso di appagamento. Nel suo vagare per l’isola scoprirà una piantagione di droga, gestita dalla pericolosa organizzazione criminale della White China, che obbliga la popolazione indigena a lavorare per loro. Armato solo del suo arco e del senso di giustizia, Oliver Queen smantella il cartello criminale, riuscendo poi a contattare le autorità. Ritornato in patria, capisce che la sua vera vocazione è quella di combattere i criminali: Green Arrow è nato. LANTERNA VERDE / FRECCIA VERDE 1970 di Dennis O’Neil e Neal Adams Il famoso ciclo degli anni settanta, in cui Dennis O’Neil e Neal Adams reinventano per la prima volta il personaggio, dandogli spessore e carattere, è la versione definitiva di Freccia Verde. Pubblicato dal n. 76 al n. 89 della serie Green Lantern, il duo di autori affianca alla Lanterna Verde – Hal Jordan il contestatore Oliver Queen, una “strana coppia” che attraversarono gli Stati Uniti a bordo di un furgone, affrontando tematiche realistiche piuttosto che avventure da supereroi, come il razzismo, l’inquinamento, la corruzione. La caratteristica peculiare della serie era il modo in cui i due eroi, così diversi, reagivano davanti a questi fatti: Hal Jordan, una sorta di poliziotto spaziale, fermava i criminali e cercava di cambiare le cose all’interno del sistema. Oliver invece era un radicale che cercava una sorta di rivoluzione, dando voce alla rabbia di chi si sentiva oppresso. Due approcci diversi, uno moderato, l’altro estremista, di affrontare le tematiche sociali. Freccia Verde è tra i due quello che veniva maggiormente coinvolto (e sconvolto) dagli eventi: oltre a vedere implicata a un certo punto anche la ragazza di Oliver, Black Canary, nella ormai leggendaria storia Snowbirds don’t fly (Green Lantern n. 85 /86) il nostro arciere scopre con orrore che la sua spalla, Roy Harper alias Speedy, era divenuto un eroinomane. Una storia sconvolgente in cui O’Neil attraverso gli occhi di Oliver mostrava al mondo che a cadere nel baratro della tossicodipendenza non erano solo gli ultimi, gli “sbandati” ma anche i bravi ragazzi, i nostri figli, in un momento di debolezza e trascuratezza. Una storia fondamentale all’interno della mitologia di Freccia Verde. IL CICLO DI MIKE GRELL (Green Arrow vol. 2 – 1988/1993) Un lungo ciclo di 80 numeri durato 5 anni, più la miniserie “Cacciatori dal lungo arco”, in cui Mike Grell ridefinisce ulteriormente il mito dell’arciere color smeraldo. Sulla linea di O’Neil, Grell ha un approccio realistico al personaggio. In primis, lo trasferisce dalla irreale città di Star City alla realistica Seattle, dove il nostro, senza più frecce-gadget ma con delle letali frecce appuntite combatte la criminalità organizzata. Non c’è spazio nelle storie di Grell per criminali mascherati dai mantelli colorati: il suo Freccia Verde dava la caccia, in una giungla urbana, ai mafiosi, gli yakuza, ai terroristi e ai serial killer. Aveva a che fare con servizi segreti deviati e molestatori, insomma con la feccia del mondo reale, dove le persone morivano o si facevano male sul serio (come accadde a Black Canary, seviziata da un maniaco). In più il nostro eroe affrontava crisi sentimentali ed emotive, spesso concedendosi scappatelle con donne più giovani e concependo figli illegittimi. In questo ciclo compaiono per la prima volta personaggi importanti della sua continuity come l’arciera giapponese Shado e l’ex agente Cia Eddie Fyers. Una serie adulta, matura, quasi esterna alle dinamiche fantastiche dell’universo DC, più simile a un personaggio della linea Vertigo che a un supereroe classico. Un eroe duro ma compassionevole, realistico, imperfetto, in una parola totalmente umano. LA FARETRA Ciclo di Kevin Smith e Phil Hester (Green Arrow vol. 3 n. 1/10, 2001) Negli anni novanta Oliver Queen rimase ucciso mentre cercava di fermare alcuni terroristi (Green Arrow vol. 2 n. 100/101, 1995) e il suo posto venne preso da Connor Hawke, un figlio di Ollie avuto da una relazione giovanile e cresciuto in monastero. Questo nuovo arciere però non incontrò il consenso del pubblico, così nel 2001 la DC ebbe l’idea di riportare in vita il padre. Il regista Kevin Smith fu ingaggiato per occuparsi del ritorno dalla morte, su Green Arrow vol. 3 n. 1. Ollie venne resuscitato da Parallax, ossia un Hal Jordan dotato di poteri quasi divini che ricostruì il suo corpo da una misera particella (Oliver era morto in un’esplosione). Ritrovatosi in un corpo più giovane e senza memoria, Ollie viene aiutato da Stanley Dover, un ricco e anziano signore che aveva difeso da alcuni delinquenti che volevano rapinarlo. Con brillante scelta narrativa, sfruttando la parziale amnesia di Oliver vengono rielaborati i fatti più salienti del periodo precedente alla sua morte. Il ciclo è un mix di flashback che getta le basi per una nuova gestione, con l’esordio di un nuovo personaggio: la giovane ex prostituta Mia Deadern, e nuovi nemici come Onomatopea. Le storie vedono Freccia Verde e la sua famiglia, compreso il figlio Connor, in un contesto da urban fantasy, spesso legato a nemici che praticano l’occultismo. IL CICLO DI BRAD MELTZER E CRISI D’IDENTITÀ (Green Arrow vol. 3 n. 16/21, 2002-2003 e 2004) Il romanziere Brad Meltzer succede a Kevin Smith come autore della serie di Green Arrow. Meltzer mostra di aver imparato bene la lezione dei suoi predecessori, facendo fare a Oliver e al suo protetto Roy Harper (con il nome di Arsenale) un viaggio alla ricerca di cimeli perduti nel suo passato, un viaggio nella nostalgia e nella memoria, non solo dei personaggi ma anche del lettore. Un viaggio anche nei segreti di Oliver, che, ci viene rivelato, ora che ha riacquistato i ricordi, di aver sempre saputo dell’esistenza di Connor, cosa che a suo tempo aveva negato, rivelando come avesse abbandonato la madre con il bambino appena dopo la sua nascita. Un atto di egoismo e immaturità di cui ora l’eroe di pente, mostrandoci ancora una volta come Oliver sia un eroe altruista e coraggioso ma contraddistinto da profonde debolezze e fragilità umane. Sempre Meltzer è autore di Crisi d’Identità, un giallo all’interno della comunità dei supereroi DC in cui s’indaga sulla morte di Sue Dibny, la moglie di Elongated Man. Freccia Verde è tra i protagonisti, facendo parte di una piccola combriccola di eroi che custodisce un segreto. Particolarmente degna di nota. durante le indagini, è il conflitto generazionale con Wally West, dove Oliver dimostra nuovamente una morale più grigia ed elastica rispetto al ragazzo, e quello di tipo etico con Hawkman, in cui i due eroi dimostrano di avere dei limiti diversi riguardo al “fine giustifica i mezzi”. Oliver Queen ne esce ancora una volta come un eroe tridimensionale, capace di scendere a compromessi solo fino ad un certo punto, che dietro la facciata spavalda nasconde un animo sensibile capace di sopportare un “lato oscuro” che altri eroi non hanno. IL CICLO DI JUDD WINICK (Green Arrow vol. 3 # 26 -75, 2004-2008) Judd Winick portò diverse innovazioni al mondo di Freccia Verde, in primis introducendo nuovi villain divenuti importanti come l’arciere Merlyn, l’artista marziale e sicario Costantine Drakon e il boss metaumano Brick. Oliver nel frattempo, eletto sindaco di Star City, usa la sua carica per combattere le ingiustizie sociali. Ma il cambiamento più radicale al mondo dell’arciere smeraldino è la rivelazione che Mia Dearden, nel frattempo divenuta la nuova Speedy, ha contratto l’Hiv, diventando di fatto la prima supereroina sieropositiva. Winick era molto amico di Pedro Zamora, attivista e informatore sulle tematiche legate all’Aids, e ne ha idealmente portato avanti la causa tramite la giovane pupilla di Oliver. (per approfondire, leggi l’articolo “Speedy l’arciere maledetto”). Durante il suo lungo ciclo l’autore sviluppa, oltre al cast di avversari, anche le dinamiche della “Arrow-Family” (Oliver, Black Canary, Roy Harper, Connor e Mia Dearden), con Oliver che dopo anni fa la proposta di matrimonio a l’amata Dinah Lance. CRY FOR JUSTICE E LA CADUTA DI FRECCIA VERDE Jameson Robinson e J.T. Krull, 2009-2010 Nella miniserie Cry for Justice del 2009, scritta da James Robinson, la “Arrow-Family” subisce un tragico destino. Il criminale Prometheus si introduce sul satellite della JLA e Roy Harper viene attaccato perdendo un braccio. Nello stesso momento il criminale Elettrocutioner provoca un terremoto a Star City facendo migliaia di vittime, tra cui la figlioletta di Roy, la piccola Liam. A causa dell’immenso dolore provocato alla sua famiglia, Oliver dà la caccia ai criminali colpevoli, uccidendo Prometheus con una freccia in mezzo agli occhi, macchiandosi così di un delitto, mentendo ai compagni della JLA al riguardo. In seguito fa del depistaggio ai suoi compagni mentre sono alla caccia dei complici del criminale, cercandoli per conto proprio per avere completa vendetta. Questo suo ingannare gli amici gli inimica la comunità dei supereroi, inclusa la moglie Black Canary e il figlio Connor. Constatando come il suo pessimo comportamento stia influenzando negativamente anche la giovane pupilla Mia Dearden, Oliver decide di non uccidere Elettrocutioner e di consegnarlo alla giustizia, per poi costituirsi a sua volta. Verrà processato e alla fine riconosciuto non colpevole, in quanto la giuria prova simpatia nei suoi confronti. Tuttavia il nuovo sindaco lo esilia da Star City. Oliver, lasciato dalla moglie, che gli riconsegna la fede, va a vivere in completa solitudine. Ancora una volta viene confermata la natura fragile e umana di Oliver, spesso in preda alle passioni e a volte scorretto verso i propri cari, lasciandoci con un’immagine di un eroe incompreso e imperfetto. Molti degli elementi e delle caratterizzazioni delle storie qui elencate sono state riprese nella serie tv Arrow prodotta dallo studio The CW. Navigazione articoli BARRY ALLEN VS WALLY WEST – ATTO II I GRANDI FUMETTISTI ITALIANI DEL PENNELLO
Freccia verde early70 Williams inteuropa comparve in italia in pendice a batman. Purtroppo come mi disse ferruccio alessandri – edotor della testata- al telefono le vendite erano scarse batman dovette chiudere. Poi arrivo’ la Cenisio di Gianni Bono Ma il periodo o-neal-adamqs si era concluso Peccato. Era una decorosa alternativa alla marvel “impegnata”…. Gregorio Rispondi