Frank Miller ha integrato nella sua narrativa e nella sua rappresentazione visiva dei fumetti concetti che trovano radici nella filosofia di Friedrich Nietzsche, in particolare l’idea del superuomo (Übermensch = oltreuomo), il nichilismo e il rifiuto delle convenzioni morali tradizionali. Il superuomo Il concetto nietzschiano di Übermensch ha avuto una profonda influenza sulle opere di Frank Miller, specialmente su Il ritorno del Cavaliere Oscuro (The Dark Knight Returns), Sin City e 300. Il superuomo (o meglio oltreuomo) secondo Nietzsche è un individuo che va oltre le norme e le moralità convenzionali, costruendo e seguendo una propria etica, trascendendo la debolezza della “morale degli schiavi” imposta dalla società e dai suoi valori. Questo tema è evidente nei personaggi di Miller, che incarnano “volontà di potenza” e indipendenza morale. Batman in Il ritorno del Cavaliere Oscuro In Il ritorno del Cavaliere Oscuro, Batman ritorna in un mondo decadente, proprio come Zarathustra che scende dalla montagna per portare un nuovo messaggio (nel famoso saggio di Nietzsche dedicato al riformatore religioso dell’antica Persia), e appare un chiaro esempio di superuomo nietzschiano. Raggiunta la mezza età, Bruce Wayne decide di tornare in azione nonostante il deterioramento fisico e il disprezzo pubblico, seguendo la sua personale visione di giustizia in una Gotham City corrotta e moralmente decadente. Batman agisce al di fuori delle leggi, combattendo il crimine con una ferocia e una determinazione che richiamano la volontà di potenza, un concetto fondamentale per Nietzsche. La sua volontà di sacrificio e il suo totale distacco dalla morale comune incarnano la figura di un individuo che crea i propri valori e che va oltre le regole imposte dalla società. Marv e Hartigan in Sin City Marv e Hartigan sono altri esempi di figure milleriane che ricordano il superuomo nietzschiano. In Sin City, Marv è un personaggio che vive e muore secondo la propria visione della giustizia e del mondo, senza cercare approvazione o compromessi. Hartigan, un poliziotto onesto in una città corrotta, rappresenta il sacrificio totale per un ideale di giustizia che è solo suo, senza ricercare riconoscimento né comprensione da parte della società. Entrambi sono individui alienati che agiscono al di fuori della legge e della moralità convenzionale, con una volontà d’acciaio che li guida nelle loro azioni violente e spietate. Leonida e i 300 In 300, il re Leonida e i suoi guerrieri spartani incarnano la volontà di potenza e il superamento della paura della morte, tipici del superuomo. Combattono per il proprio ideale di onore e gloria, senza compromessi e senza subordinarsi a un potere superiore. La battaglia delle Termopili, che nella narrazione di Miller diventa un epico sacrificio per la libertà, mostra i guerrieri spartani come esseri che hanno superato la paura e che vivono seguendo un codice personale, affrontando la propria mortalità con un coraggio che li distingue dai comuni mortali. Il Superuomo e l’Antieroismo di Miller Nei fumetti di Frank Miller il superuomo non è un eroe nel senso tradizionale, ma un antieroe complesso, pronto a combattere e a soffrire per ciò in cui crede, spesso ai margini della legalità o della morale accettata. Questa visione richiama il pensiero di Nietzsche sulla distruzione dei vecchi valori per creare un nuovo mondo basato sulla forza e sull’autenticità individuale, una tematica che attraversa in modo pervasivo tutta la produzione di Miller. Il nichilismo Il nichilismo, come inteso da Nietzsche, è l’idea che il mondo non possieda valori assoluti o un significato intrinseco, e che l’uomo deve quindi cercare di dare un senso alla propria esistenza, rifiutando le convenzioni imposte dalla società. Nei fumetti di Frank Miller la prospettiva nichilista si manifesta attraverso mondi narrativi oscuri e personaggi che operano in spazi morali ambigui, spesso combattendo per una giustizia personale che sfida le norme comuni. Il ritorno del Cavaliere Oscuro e il nichilismo In Il ritorno del Cavaliere Oscuro, Batman emerge come un eroe nichilista che rigetta le leggi e i valori tradizionali, rappresentati in parte da un sistema corrotto che non riesce a garantire la giustizia. Come Zarathustra (nel saggio Così parlò Zarathustra) è un profeta isolato, che rinuncia alla società e alle sue norme, costruendo una filosofia basata sulla forza individuale, sulla volontà e sull’autodeterminazione. La Gotham City di Miller è un luogo senza speranza, una città che riflette il nichilismo nietzschiano, dove il valore della vita e la moralità sono crollati. Batman si pone come l’unica forza in grado di creare ordine dal caos, adottando una visione personale della giustizia, incurante del consenso sociale o morale. Sin City: il mondo senza significato Sin City rappresenta una delle opere più nichiliste di Miller. Qui, la città stessa è un personaggio oscuro e moralmente decadente, un luogo privo di valori assoluti dove la legge è corrotta e la violenza domina. La lotta di Marv contro un mondo senza valori e il suo percorso solitario lo avvicinano all’immagine di Zarathustra come figura ribelle e potente, che sceglie di andare controcorrente per rimanere fedele a se stesso. Marv vive in un mondo che ha perso ogni senso e, nella disperazione, si crea un proprio codice di condotta. La mancanza di un’autorità morale suprema e la relatività della giustizia riflettono l’idea nietzschiana di un mondo che ha “ucciso Dio” e perso il riferimento ai valori tradizionali, lasciando agli individui il compito di trovare significato attraverso la loro volontà. La guerra e l’eroismo in 300 In 300 il re spartano Leonida e i suoi uomini accettano la morte con stoicismo, dando alla propria vita un senso autonomo e superiore, anche se sanno che probabilmente verranno sconfitti. Questo sacrificio non cerca un significato metafisico o una ricompensa ultraterrena, ma è il risultato di un’autodeterminazione individuale e collettiva. Rifiutano la sottomissione e combattono per la loro libertà, incanalando la volontà di potenza nietzschiana in un mondo che appare indifferente al loro destino. Il nichilismo come critica della società In tutti questi fumetti, Frank Miller esplora una visione nichilista del mondo, dove il caos e l’assenza di senso morale costringono i suoi protagonisti a operare come outsider, spesso ai margini della legge e della moralità convenzionale. Il nichilismo di Nietzsche non è qui semplicemente disperazione o abbandono, ma una spinta a superare i limiti imposti e a costruire una propria identità morale. I personaggi di Miller sono emblematici di questa lotta per dare significato alla propria esistenza in un mondo che non offre valori fissi, una lotta che, sebbene solitaria, diventa una forma di eroismo personale. La morte di Dio Il rifiuto dei valori tradizionali in Nietzsche è una delle sue idee più rivoluzionarie, in particolare attraverso il concetto di “morte di Dio” e l’idea dell’Übermensch (superuomo), che invita l’individuo a superare le convenzioni imposte e a creare i propri valori. Questa visione nichilista, che vede l’assenza di significato come un’opportunità per l’uomo di diventare il creatore del proprio mondo morale, trova un eco interessante nei personaggi e nelle storie di Frank Miller. Rifiuto della morale convenzionale nei personaggi di Miller Frank Miller sviluppa personaggi come Batman in Il ritorno del Cavaliere Oscuro e Marv di Sin City, che incarnano una forma di ribellione contro la morale comune. In Il ritorno del Cavaliere Oscuro, Batman rifiuta di essere vincolato dai limiti della legge tradizionale e dalla visione di giustizia delle autorità di Gotham. Invece, adotta un codice personale, agendo da “superuomo” nietzschiano che rifiuta i valori corrotti della società per imporre la propria visione di giustizia. Individualismo e volontà di potenza La visione di Miller nei confronti della società, come quella di Nietzsche, non considera i valori tradizionali come necessari o vincolanti. Personaggi come Marv di Sin City operano con una propria etica, rifiutando la legge comune e prendendo decisioni secondo principi personali che trascendono la giustizia tradizionale. Questo rifiuto dell’autorità riflette il nichilismo nietzschiano, che considera i valori imposti come superabili e promuove invece l’individualismo radicale e la volontà di potenza. Oltre la morale comune: il mito dell’eroe tragico Come lo Zarathustra del libro di Nietzsche, anche i protagonisti di Miller vedono il mondo come un luogo dove i valori non sono assoluti e dove devono costruire la propria identità contro il sistema. Per esempio, in 300 il re Leonida e i suoi guerrieri spartani si ergono contro un impero che minaccia la loro libertà, dimostrando la volontà di potenza e l’indipendenza che caratterizzano il pensiero nietzschiano. La loro lotta è simbolo del rifiuto dei valori tradizionali e della dedizione a un’etica personale che supera ogni compromesso. Critica della società e libertà individuale In sintesi, il rifiuto dei valori tradizionali in Frank Miller rispecchia la critica nietzschiana alle norme sociali e morali, proponendo un tipo di eroismo tragico e anticonformista che pone l’individuo al centro della propria esistenza. Miller celebra la libertà individuale in un mondo corrotto, dando vita a figure che, come il superuomo di Nietzsche, trasformano la loro ribellione in una forma di autodeterminazione e di responsabilità verso se stessi. Certo, c’é una differenza sostanziale: Friedrich Nietzsche si riferisce solo ai filosofi, stimolandoli a creare un proprio mondo di valori invece di impigrirsi su quelli tradizionali, mentre Frank Miller, per necessità letterarie, trasporta questo concetto tra la gente comune. Navigazione articoli I GRANDI AMORI DI TONY STARK 100 ANNI DI PUCCINI A OTTOBRE 2024
Ottimo articolo. Piu’ che tra la gente comune direi che Miller rappresenta nei suoi personaggi l’oltreuomo che diviene, che si scopre tale apparentemente per caso. Ma sempre perche’ in quanto individuo al di la’ e al di fuori delle masse. Rispondi