Quando un curatore (e co-autore) antologico ti invita a scrivere un breve racconto per un’antologia trasgressiva, erotica, ossessiva, sperimentale, e ti dice: “Niente censura, scrivi quello che vuoi…”. Quando l’annuncio ufficiale è scritto in questi termini: “L’entropia di questa rivista aumenta tanto quanto i processi reversibili che nessuno vuole si ripetano, l’aborto creativo come opera d’arte. Nel 2020 sarà stampato un solo numero per non consentire agli scrittori selezionati per demerito di sentirsi meritevoli di una pubblicazione successiva. I sistemi di scrittura degli autori prescelti dovranno avere come trama la disfunzione necessaria alle ossessioni e la follia come principio e come fine. Si accettano evoluzioni erotiche e tecniche sperimentali, viaggi all’estremità ed immagini capaci di svelare altro del visibile, il visionario olfattivo e percettivo di un cane da profumo e di gatto anacoreta. La speranza è che la rivista venga richiesta da poche persone, noi ci nutriamo di diffidenza. Non capisci niente di questo mondo? Meglio. Parlami di un mondo nuovo, di un uomo nuovo” vuoi rifiutare di scrivere? No, sarebbe un delitto. E così ho scritto un racconto… … apparso poco tempo fa su Flussi potenziali, numero unico 2020 (Anno XXII n. 61), rivista d’entropia. Rivista-non-rivista, è stata fondata da Antonio Limoncelli nel 1999, uscendo dapprima come supplemento al periodico di cultura Crisalide e, in seguito, come supplemento alla rivista di arte e scienza Nova. Contiene racconti brevi, liriche, fotografie, l’editoriale… secondo il programma appena descritto. Chi è Antonio Limoncelli? Un artista. In un mondo in cui ti trovi in società e ti senti dire davanti a un drink “Io sono un artista”, “Io sono un regista”, “Io sono uno scrittore”, “Io sono un fumettista”, e allora chiedi “Che cosa hai girato?”, “Che cosa hai scritto?”, “Che fumetti hai disegnato?”, e ti senti rispondere “Ancora niente”, suona un po’ strano dire artista. Pare una parola sfruttata, buttata lì per fare scena. Eppure esistono ancora, e la prova è il curriculum esistenziale e artistico di Limoncelli, nativo di Capo d’Orlando, nel messinese. Classe 1956. Biologo, giornalista, critico d’arte, insegnante, poeta, filosofo, scrittore, pittore, ha dipinto e dipinge, ha scritto e scrive, ha fotografato e fotografa. La sua sensibilità è poliedrica e si esprime su più canali. Si può trovare una recensione sulla sua pittura e una breve panoramica bio-bibliografica nell’articolo “L’opera visiva di Antonio Limoncelli” (Liliana Russo). Nova, Anno XIX n. 73 – primavera-Estate 2019 (copertina di Antonio Limoncelli) L’ho conosciuto per caso, per chi crede al caso. È finita con un primo mio articolo su un numero della rivista di scienza e arte Nova, a cui sono seguiti altri contributi, brevi saggi o racconti, su altri numeri. Un racconto è stato pubblicato anche nell’antologia “Racconti a tempo” (Il Rabdomante, 2019), una raccolta di racconti la cui tematica è appunto il tempo e in cui confluiscono numerosi autori. Limoncelli pubblica solo su cartaceo e si appoggia all’Associazione il Rabdomante, che promuove l’attività editoriale attraverso la pubblicazione e la diffusione di libri, giornali, riviste e periodici; l’arte con mostre personali e collettive, concerti, spettacoli; oltre a organizzare convegni e seminari di studio e a promuovere manifestazioni legate al rispetto della natura e della salute, all’amicizia e alla solidarietà umana. Antonio Limoncelli: opera pittorica presentata alla mostra “Universi e mente”, tenuta a Capo d’Orlando nel luglio 2020 Antonio Limoncelli: opera pittorica presentata alla mostra “Universi e mente”, tenuta a Capo d’Orlando nel luglio 2020 Ma torniamo a Flussi potenziali, la cui copertina pubblicata in apertura è opera di Anna Zingales e dello stesso Antonio Limoncelli. Con il benestare del curatore Limoncelli, in calce riporto il breve racconto fantascientifico con cui ho partecipato a questo numero, dal titolo Flash. Di seguito le coordinate editoriali della rivista e l’intero sommario. FLUSSI POTENZIALI – Anno XXII n. 61 (estate 2020), Rivista d’entropia, sperimentale erotica trasgressiva ossessiva corrosiva abissale Rivista d’entropia fondata da Antonio Limoncelli (supplemento a Nova n. 78 Iscriz. Reg. della Stampa Tribunale di Patti n. 181 7/8 maggio 2001) a cura dell’Associazione “il Rabdomante” Sommario: COPERTINA di Anna Anna Maria Zingales e Antonio Limoncelli Chiara Scarfò © Self shot 2006_Lulùa; Chiara Scarfò © Self shot 2005 SUICIDI À GOGO, editoriale (Antonio Limoncelli) FLUSSI (racconti) Paradada nel parasalotto (Alberto Sordi) Dapprima l’inquietudine… (Lorenza Spadini) Il viadotto degli angeli suicidi (Helena Malachova) Non c’è più religione (Pippo Montedoro) Sogno di tradire.,. (Ilaria Palomba) Vixen 88 – Pagina 10 (Samara Del Valle) Linee di futuro… (Roberto Capponi) Credevo che la vita… (Enrico Marra) La rivoluzione la rivoluzione (Ambra Simeone) Flash (Tea C. Blanc) Sefi Safian (Rosa Johanna Pintus) C’è odore di asfalto sul mio corpo (Paolo Battista) Le vie straordinarie… (Daniele Cacciato) I tuoi occhi (Danilo Querenzi) Puttana (Izabella Teresa Kostka) Si survey chi può (Regina Re) Viaggio ad ovest (Antonio Limoncelli) Monologo pluripartecipato (Diego Giovanni Paolo Greco) Passaggio interdetto e valicato (Giusy Capone) Grazie caro, molto gentile! (Oreste Bevelli) Brano tratto da: “Il desiderio di Emma” (A.S. Twinblack) LIRICHE IN DISTORSIONE Senza titolo (Enrico Marià) L’incedere scoperto… (Selenia Bellavia) Come stella di mare (Maria La Bianca) Non mi distinguo (Angela Botta) Un buco catapultato (Chiara Scarfò) És o meu pecado mais delicioso… (Maria Teresa Simões) È questo il mio stato d’animo… (Nicoletta Pizzolo) Io non ero stata presa dall’avanguardia… ( Alessia D’Errigo) Chimera (Maria Serra) Vandalizzami (Giusy Capone) Spogliavi ricordi… (Ilaria Palomba) Declino ai silenzi… (Antonio Limoncelli) Mi concedo… (Izabella Teresa Kostka) Pianto radioattivo (Christian Humouda) La stanza viola (Roberto Pagliei) Amore crakkato (Gandolfo Li Puma) POETI Helena Malakova: (S)confini; Sull’amore arreso; Dimmelo, amore, ti dirò sì; Adagio; La morte di Diana; Pensiero criminale; Torbido; Femmina; Nove perle. Massimiliano Moresco: Vicks VapoRub; Movimento; Cielo; Nuvola; Osmosi. Alessandra Pulvirenti: Sarcofaga. Deborah Žerovnik: Hai preso il sole oggi?…; Mi accamperò…; Dal momento che…; Pater noster qui es, si tu es… FOTOGRAFIA Chiara Scarfò Self shot 2005; 35-37 Maria Serra Progetto eggs; Francesco Vitale Fotografie. Racconti Dell’acciaio e delle principesse hittite (Francesco Vitale) Dalla ninfomania all’abboccamento (Antonio Limoncelli) ( La rivista viene data prevalentemente ai soci, ma si può richiedere copia con un contributo che andrà all’associazione Il Rabdomante, la quale realizza la stampa della rivista d’arte e scienza Nova e del supplemento Flussi Potenziali, rivista d’entropia. Per averla contattate Antonio Limoncelli al seguente indirizzo e-mail: antoniolimoncelli@libero.it ) Flussi potenziali è fatto per perderti e ritrovarti senza più sapere se ti sei perso o ritrovato, per essere libero dal pensiero conseguente! (dicembre 2004) Frammentazione fotografica raffigurante Antonio Limoncelli FLASH Al compimento del diciottesimo anno erano tenuti a vedere almeno una volta Amorhorror, una pellicola che narrava di tempi primordiali in cui venivano illustrate tradizioni empie e barbariche. All’entrata, due giovani unità umane, Kathy e Vlad, si fecero da lontano piccoli gesti per darsi un segreto appuntamento. La folla si dispose, tutti a due metri l’uno dall’altro come esigeva la consuetudine sociale, e sedette in attesa mentre la sala si oscurava. Il film cominciò con i due protagonisti che salivano sul treno mentre gli amici salutavano festosi. Una voce fuori campo spiegava che la coppia era in viaggio di nozze, una sorta di vacanza con lo scopo di ratificare l’accoppiamento. Flash! Inavvertita, gli occhi dei ragazzi assorbirono l’immagine di due topi piagati e sanguinanti che lottavano. All’arrivo, l’uomo posò una mano sul braccio della donna e l’aiutò a scendere, parlandole a pochi centimetri dalla bocca sorridendole affettuoso. Flash! Inavvertita, gli occhi dei ragazzi assorbirono l’immagine di un vecchio bavoso che sputacchiava, parlando, nell’occhio di una vecchia. Le minuscole gocce di saliva erano riprese nell’esatto istante in cui si posavano sulla mucosa femminile. Giunti all’albergo, l’uomo e la donna decisero di andare alla spiaggia solo dopo essersi rinfrescati. Ridacchiavano perché entrambi sapevano che il motivo era un altro. Il desiderio a lungo represso accendeva i loro occhi. Flash! Inavvertita, gli occhi dei ragazzi assorbirono un’immagine in cui veniva mostrata la via di una città oscura e sporca, nebbiosa, dove si trascinavano relitti umani mezzo distesi per le strade. Mentre la donna tirava le tende per ombreggiare la stanza e l’uomo le si avvicinava, si sentì bussare alla porta. Aspettarono che il cameriere posasse le valigie e, quando la porta tornò a chiudersi, si abbracciarono dandosi il primo vero bacio del loro primo giorno di matrimonio. Si spogliarono in fretta. Flash! Flash! Inavvertite, gli occhi dei ragazzi assorbirono le immagini di due corpi in decomposizione. Distesi sul letto, cominciò un lento amplesso in cui i due si davano piacere toccandosi e accarezzandosi, per poi affondare nelle zone erogene più intime. L’eccitazione dell’uomo era visibile, il membro era durissimo e la donna lo accarezzava ansimando. Infine l’uomo la penetrò controllando l’ardore. Una sequenza di flash!!! Inavvertite, gli occhi dei ragazzi assorbirono numerose immagini per tutto l’arco dell’amplesso, in cui si affastellavano visi, animali, corpi mostruosi, potenziate da disgustosi odori e sensazioni tattili viscide emanate da appositi terminali. Quando Kathy e Vlad uscirono dal cinema presero strade diverse per ritrovarsi dietro il parco, in un angolo dove non c’erano telecamere. «Hai fatto come ti ho detto?» le chiese Vlad in fretta. «Sì.» «E allora?» «È stato meraviglioso! Non sapevo che in passato fosse così. E dopo l’amplesso cosa succede, nascono i bambini?» Il ragazzo chinò gli occhi, sconsolato, facendo cenno di sì con la testa. «Ma tu, come fai a saperlo?» incalzò la ragazza con gli occhi lucenti. «Il mio tutore lavora al Ministero della Cultura, lo sai, sono entrato di nascosto nel suo ufficio. Il codice che ti ho detto di inserire nel braccialetto neutralizza i messaggi subliminali. Volevo che vedessi anche tu. Guarda che questi non sono film veri, prendono uno spezzone qua e là di più film del passato e poi assemblano. I film veri erano un’altra cosa.» «Vlad, ma perché dobbiamo tutti nascere in vitro e avere tutori? Non era bello così?» «Non lo so. Ma voglio scoprirlo.» Il ragazzo cominciò a sollevare una zolla di terra col piede, indeciso. «Insomma, Kathy. Mi piacerebbe fare come quei due del film, sposarti e fare bambini. So che non dovrei dirlo e che verrò terminato, se mi scoprono. Ma…» «A me piacerebbe avere anche due genitori che ci salutano come quelli che c’erano all’inizio» lo bloccò, sognante. Gli si avvicinò posandogli una mano sul braccio. I loro occhi si incontrarono. Il ragazzo trasalì, era la prima volta che una ragazza osava toccarlo, era la prima volta che un essere umano lo toccava. Le loro bocche si unirono. Non ci fu nessun flash. Il racconto “Flash” è World©Tea C. Blanc. All rights reserved Navigazione articoli ARCIDIO BALDANI, COMMERCIANTE DI POESIA UN GIALLO RISOLTO: IL LADRO, DI J.-H. ROSNY AÎNÉ