Nel 2024 sono 30 anni che frequento fiere del fumetto. Ricordo ancora la prima fiera del fumetto alla quale ho partecipato: era il 1994, Dylan Dog si vedeva in ogni dove, ne parlavano i telegiornali e i gadget a lui dedicati erano innumerevoli. Per il fumetto americano erano arrivati gli editori indipendenti, che grazie a giovani autori hanno portato a nuove narrazioni e stili di disegni. All’epoca le fiere del fumetto in Italia non erano numerose, ma apprezzabili e con ospiti di rilievo, la più famosa era ed è ancora Lucca Comics, una tra le più grandi e visitate al mondo. Ma al nord, a Milano, c’era una fiera che è riuscita a conquistarmi e a farmi amare di più il mondo del fumetto: la Comiconvetion al Quark Hotel di Milano. Era la prima alla quale andavo, ne avevo letto sugli albi della Bonelli, ero emozionato e da giorni rompevo ai miei genitori perché mi portassero. Era una domenica, partiamo nel primo pomeriggio e arriviamo al Quark Hotel, un grande complesso dedicato ai convegni. Facciamo il biglietto, mi sembra di 7.000 lire, e in regalo ci danno un fumetto esclusivo di Alan Ford (uno dei primi fumetti disegnato da Oscar Scalco, disegnatore di Nathan Never e Zagor). Le luci erano soffuse e subito vedo un mondo a me sconosciuto: le fumetterie e i mercatini a quel tempo non esistevano a Varese, dove abito. Ci sono distese di banchi con fumetti di tutti i tipi, da collezione, Bonelli, fanzine, originali americani, c’è anche un banco con dei quadretti di disegni originali incorniciati, era un banco dedicato a Demon Hunter, uno dei miei fumetti preferiti di quel periodo. Seduto al banco c’era Alfio Buscaglia, disegnatore del primo albo. Avevo già tutto di Demon Hunter, ma decido di comprare un paio di albi per averli autografati e gentilmente Alfio mi dedica un disegno, uno stupendo Demon Hunter, è il mio primo sketch che ricevo ed è la prima volta che vedo disegnare dal vivo. Resto sorpreso dalla sua velocità e bravura, già per questo ero contentissimo. Girando trovo oggetti mai visti, gadget di Dylan Dog e Nathan Never, gli orologi, i tarocchi che compro a 17.000 lire, stupendi. Poi un signore ferma mio padre e gli chiede, “lo vuole un disegno da Claudio Villa?”. Mio padre sorpreso gli dice: “Scusi, ma non è mica morto Claudio Villa?”. Io sentendo il nome mi blocco perché era semplicemente un mito per me, il cantante che pensava mio padre non lo conoscevo (ero piccolo, la mia cultura discografica era limitata), ma conoscevo il disegnatore, e che disegnatore: il copertinista e creatore grafico di Dylan Dog. Io emozionatissimo non capisco più niente, ma Claudio gentilissimo mi disegna un piccolo Tex che fuma, uno dei miei cimeli preferiti, che tengo incorniciato in camera da allora. Scopro anche altri fumetti mai visti, come Braintrust con il numero zero, faccio conoscenza dei disegnatori, Paolo Lamanna, Checco Angelastro, Ivan Ibraini, e la serie 2700 con Ugo Verdi (uno dei disegnatori) un ragazzo affascinante con una lunga chioma bionda. Finita la fiera i ricordi mi rimangono impressi nella mente, con gli amici mi vanto di avere conosciuto Claudio Villa e non vedo l’ora che arrivi l’anno successivo per provare di nuovo quelle emozioni. E negli anni successivi grazie alla Comiconvetion ho conosciuto gli altri miei miti del fumetto: Ade Capone, Stefano Raffaele, Sergio Bonelli, Angelo Stano, Luca Enoch, Balzano Birago, Alessandro Bocci, Leo Ortolani e tantissimi altri. Porterò l’incontro con loro sempre nel cuore. Ingresso a prezzo popolare, albo esclusivo in omaggio, le stampe da fare autografare agli autori Bonelli, tantissimi autori e soprattutto fumetti. Nel 1996, arriva una notizia che colpisce dritto al petto qualsiasi fan del fumetto americano, al Torino Comics arriveranno come ospiti ben quattro star internazionali del fumetto, Jim Lee, che con i suoi X-Men ha stabilito un record ancora oggi imbattuto di vendite; Adam Huges, artista famoso per le sue ragazze disegnate e due giovani, Jeffrey Scott Campbell e Alex Gardner, che con i loro disegni per Gen 13 erano diventati in breve tempo tra i più amati dal pubblico. Un’edizione davvero indimenticabile del Torino Comics, il gruppo di disegnatori internazionali ha uno spazio tutto suo, suddiviso in quattro grandi cabine singole, ma attaccate. Per incontrarli mi metto in coda (molto scorrevole) insieme ai miei amici, mi ero portato il numero 1 degli X-Men e comprato il volume realizzato per l’occasione con il numero 1 di Gen 13. Per avere gli autografi non era necessario nessun acquisto e inoltre a ogni persona veniva dato un biglietto per una lotteria, chi veniva estratto otteneva un disegno originale realizzato ad hoc. Arriva il mio turno e finalmente incontro Jim Lee, emozionatissimo lo ringrazio, gli stringo la mano e faccio autografare i miei volumi, così pure con Campbell e con Gardner, purtroppo di Adam Huges non avevo nessun albo, però volevo anche un autografo suo, allora a quel punto tiro fuori un foglio e gli chiedo una firma e lui gentilmente mi realizza un magnifico disegno. Grandi artisti gentilissimi che parlavano, facevano foto e disegni, in cambio chiedevano solo l’affetto del pubblico. Negli anni successivi le fiere sono diventati appuntamenti fissi, da lombardo andavo alla Comiconvetion, la Cartoomics che si svolgeva nella fiera di Milano, prima, e successivamente a Milano-Rho, altra grande fiera dedicata al fumetto, che mi ha permesso di incontrare altri artisti di grande rilievo, tra I quali John Buscema, Jiro Taniguchi, Sergio Toppi e Sara Pichelli. Altre fiere del periodo degne di nota erano Fumettopoli, sempre a Milano, principalmente dedicata alla compravendita di fumetti, davvero pochi gli ospiti ma incominciavano a farsi notare alcune case editrici indipendenti. Purtroppo non sono mai riuscito ad andare a Expocartoon di Roma, che in breve tempo riuscì a diventare una delle più apprezzate, grazie anche ai molti ospiti di rilievo. Al di fuori dell’Italia, come fiere dedicate principalmente al fumetto italiano e a quello Bonelli, in Svizzera e precisamente a Lugano , abbiamo avuto, Inovafumetto e Manorfumetto, entrambe si svolgevano dentro un grande complesso commerciale. E in tempi più recenti La fiera del fumetto di Lugano, si svolgeva nel centro congressi, quest’ultima aveva la particolarità di abbinare al biglietto di ingresso un volume a fumetti, contenente una storia inedita: tra i tanti albi realizzati, ricordo quelli per Dylan Dog, Tex, Diabolik, Nathan Never e Lupo Alberto. Erano fiere tranquille, dove potevi chiacchierare con i disegnatori. Le fiere hanno avuto il loro massimo splendore sul finire degli anni ’90, quando il fumetto era il vero centro della manifestazione. Ma con gli anni le cose sono cambiate, la tecnologia è entrata prepotentemente nella nostra vita quotidiana con sempre nuovi videogiochi e le fiere hanno incominciato a vedere un potenziale in loro, principalmente perché chi ama i fumetti ama anche i videogiochi e allora cosa facciamo? Abbiniamo i videogiochi ai fumetti. I manga hanno conquistato il mondo e l’Italia, ogni ragazzo/a si identifica nei personaggi e vuole diventare come loro e quindi nascono i cosplayer, ragazzi vestiti come i loro beniamini. Quindi da fiere dedicate al fumetto queste manifestazioni si trasformano in fiere dedicate alla cultura pop e al mondo nerd. Nel periodo post-covid le fiere con la parola “comics” nel nome sono aumentate nettamente, ma purtroppo di comics ne è rimasto ben poco. Come ospiti vengono invitati doppiatori di ogni genere e il Sig. Giancarlo, l’Uomo Gatto e Rocco Siffredi sono i nuovi super ospiti. (Il Sig. Giancarlo è stato un concorrente della Ruota della fortuna che ha dato una soluzione un po’ sopra le righe. L’Uomo Gatto è stato un concorrente del quiz musicale Sarabanda e Rocco Siffredi e beh… è Rocco Siffredi). Cosa assurda, per alcune fiere del fumetto le locandine sono state realizzate con l’ausilio dell’intelligenza artificiale… il rispetto per i disegnatori si è proprio perso. Da notare che in Italia abbiamo il più grande numero di disegnatori Marvel e Dc Comics, ma difficilmente costoro vengono ospitati da queste fiere come super ospiti. Quindi oggi quali sono le fiere del fumetto che si possono definire davvero tali e che ci faranno di nuovo provare le emozioni di una volta? Negli ultimi anni è cambiata molto, ma ha sempre il suo fascino Lucca Comics & Games: per alcuni giorni il mondo del fumetto italiano si concentra nella città toscana. Certo, ci sarà da prenotare con largo anticipo il posto per avere le firme dei grandi autori, ma la soddisfazione poi sarà tanta. Purtroppo la fiera che ha perso di fascino è il Cartoomics, diciamo che il vero Cartoomics è finito con l’edizione del 2019, successivamente si è inglobata alla Games Week, una delle fiere più grandi dedicate al videogame. I padiglioni sono aumentati e anche gli spettacoli, ma disegnatori e case editrici sono davvero pochi se paragonati alle precedenti manifestazioni. Recentemente era assente anche la Sergio Bonelli Editore. Inoltre il biglietto di ingresso è aumentato, raggiungendo la cifra giornaliera base di 30 euro. Per chi invece vuole vivere delle belle esperienze genuine, con la possibilità di chiacchierare e conoscere di persona i grandi artisti dal vivo, consiglio le fiere del fumetto organizzate dal disegnatore Daniele Statella e dalla associazione Creative Comics. Tra le tante da loro organizzate segnalo Vercelli tra le nuvole, Fumetti al Ricetto, Nuvolosa e la nuova entrata dal 2023 Baloon. Come pregio di queste fiere segnalo che la maggior parte delle volte non hanno un biglietto d’ingresso a pagamento. C’è la possibilità di acquistare un portfolio dedicato agli artisti partecipanti. Da non perdere anche il Comicon di Napoli, che negli ultimi anni ha raggiunto numeri di presenze altissimi. Gli ospiti sono di notevole pregio e davvero provenienti dal mondo delle nuvole disegnate. In ultimo in Liguria ci sono due fiere organizzate ottimamente, da persone che amano davvero il fumetto: Rapaloonia a Rapallo e Albissola Comics ad Albissola Marina. Per gli amanti del collezionismo, da non perdere Lucca Collezionando. Navigazione articoli COME VIVE UN FUMETTISTA TALENTI POP: I COLONIZZATORI DI LUCIANO PELUCCIO
Ciao. Faccio notare che manca una mostra fondamentale per chi ama i fumetti. Quella che una volta era la Mostra mercato del Fumetto di Reggio Emilia, organizzata dall’Anafi, e che ora si è trasferita a BolognaFiere, diventando la Mostra mercato del Fumetto Anafi. Luogo per eccellenza dove si ritrovano i collezionisti di tutta Italia per dare la caccia ai numeri mancanti delle loro collezioni di fumetti (e figurine, perché no) e dove non troverete né cosplayer né yotuber né doppiatori e nemmeno pornostar: solo fumetti e autori dei medesimi. L’Anafi è anche coorganizzatore di Lucca Collezionando, Rispondi
I cosplayers per essere simpatici e non rompi… dovrebbero aspettare il mese di febbraio per potersi scatenare nelle piazze e nelle strade, ma non oltre il mercoledì delle ceneri. Rispondi
Ciao Paolo, hai fatto bene a segnalarla, perché è vero, è davvero una bella fiera dedicata al fumetto come una volta. Purtroppo non ho mai avuto modo di visitarla, ma cercherò di rimediare a questa mancanza. Rispondi