L’Eternauta di Hector German Hoesterheld e Francisco Solano Lopez è la storia di un nemico feroce e determinato che attacca il genere umano. È un fumetto argentino che fu pubblicato dal 4 settembre 1957 al 9 settembre 1959, in 106 numeri dal settimanale a fumetti Hora cero semanal (Ora zero settimanale).

Ci mostra che non sono solamente le forze in gioco che determinano la vittoria dell’umanità o dei suoi avversari. In una guerra senza quartiere proprio coloro che sembrano destinati a soccombere possono vincere.

È un’opera corale. I protagonisti sono un gruppetto di amici che si ritrovano a giocare a carte in una soffitta della casa di uno di loro. Siamo in un quartiere di Buenos Aires a metà degli anni cinquanta.

Una nevicata fosforescente, che si rivela letale, annuncia un’invasione di alieni.

ETERNAUTA SCONFITTA

 

La guerra dei mondi

Il tema dell’invasione degli alieni è un classico della fantascienza. Il 30 ottobre 1938 il ventitreenne Orson Welles trasmise dall’emittente radiofonica Cbs una versione molto realistica de “La guerra dei mondi” di  H. G. Wells. La trasmissione radio era strutturata come se fosse un reportage in diretta e gli ascoltatori credettero che davvero gli alieni fossero atterrati sulla Terra. Ci furono scene di panico rimaste leggendarie.

ETERNAUTA SCONFITTA

L’invasione degli ultracorpi

Nel 1956 uscì il film L’invasione degli ultracorpi, anche in questo caso, come succede nell’Eternauta, un narratore (un medico) racconta a un ascoltatore (un suo collega) che, nella cittadina di Santa Mira, gli extraterrestri hanno sostituito gli abitanti entrando nei loro corpi.
Gli alieni sono privi di sentimenti di pietà e uccidono coloro che sostituiscono.

ETERNAUTA SCONFITTA

L’Eternauta e la dittatura di Videla (1976-1981)

ETERNAUTA SCONFITTA
Jorge Rafael Videla nel 1976

 

Secondo alcuni, il fumetto L’Eternauta ha profetizzato in qualche modo la dittatura militare di Jorge Rafael Videla e dei suoi successori. Gli extraterrestri dell’Eternauta sarebbero i seguaci di una sorta di dittatore che si impadronisce dei gangli vitali della nazione.

La situazione dell’Argentina era instabile da sempre. Si erano susseguiti colpi di stato militari, governi dittatoriali e periodi incerti. La democrazia era sempre in pericolo.

La famiglia di Hector German Hoesterheld aveva lasciato l’Europa per sfuggire alle persecuzioni antisemite. Dopo la Seconda guerra mondiale, l’Argentina accolse anche i nazisti in fuga.

Nel 1969 lo stesso Oesterheld pubblicò una versione dell’Eternauta apertamente contro le dittature, disegnata da Alberto Breccia.

Lo storico israeliano Yuval Noah Harari in Sapiens, une bréve histoire de l’humanité (Sapiens, una breve storia dell’umanità), 2012, sostiene che non sia possibile, con i sistemi informatici attuali, prevedere una rivoluzione perché le variabili (anche solo di intensità di un avvenimento), sono troppe. Tuttavia prevedere un periodo dittatoriale sanguinoso in Argentina era sicuramente possibile, data la crisi economica e l’emergere di gruppi guerriglieri.

 

Il realismo può essere profetico?

ETERNAUTA SCONFITTA
Szent István Park, statua del filosofo marxista György Lukács a Budapest. È stata rimossa da Viktor Orban, il premier ungherese

 

Nell’opera Teoria del romanzo del 1914/1920 il filosofo e critico letterario ungherese György Lukács  sostiene che le storie romanzate moderne sono il racconto del mondo abbandonato dagli dei. Nei poemi antichi erano gli dei che muovevano le fila delle vicende degli uomini.
Gli dei e gli eroi, una specie di superuomini, erano la causa degli avvenimenti. Gli dei erano capricciosi, vendicativi e passionali proprio come gli uomini.
I fumetti dei supereroi, in un certo senso, continuano la tradizione dei racconti mitici.

ETERNAUTA SCONFITTA
Statua di Ulisse: copia di età romana. II secolo

 

Dice Lukács che l’eroe antico è passivo. Ulisse non cambia mai, è sempre l’astuto Ulisse. Gli dei lo trascinano da una parte all’altra del Mar Mediterraneo. Lui resta sempre uguale a sé stesso, un uomo greco dei suoi tempi, re di una piccola isola. Uccide i proci senza battere ciglio, senza chiedersi se sia giusto farlo.
Ulisse accetta in pieno la sua missione e non si chiede mai se sia giusta.

 

Un mondo senza dei

Secondo Lukács l’arte, se è tale, arriva a intuire la realtà. Questo succede quando l’arte è realistica. Lukács considera realistica l’arte quando riproduce fedelmente le circostanze tipiche in cui si articola la realtà, con tutti i suoi conflitti.

È convinto, da marxista, che il motore della storia sia la lotta fra le classi, non Dio o gli dei e gli eroi. Benché le classi siano cambiate nei vari periodi storici, le dinamiche sono sempre le stesse. Secondo lui l’opera letteraria attenta alle dinamiche di lotta coglie la realtà.

Per Lukács lo scopo di un’opera d’arte è quello di mostrare con mezzi poetici le circostanze storiche e far diventare la storia un modello.

Ancora Yuval Noah Harari, in Sapiens, sostiene che il marxismo è una religione con un libro sacro (“Il capitale” di Karl Marx), gli eretici (Lev Troszky) e le scomuniche.
Gli eventi storici sarebbero determinati da una moltitudini di fattori di diversa intensità non prevedibili. Ma non è detto che restino imprevedibili per sempre.

 

L’Eternauta è un’opera realistica

Possiamo considerare l’Eternauta un’opera realistica? Sicuramente l’inizio è fantascientifico. Il fumettaro vede apparire lentamente una specie di fantasma che dice di essere l’Eternauta. È un viaggiatore nel tempo e nello spazio che racconta a Oesterheld la storia dell’invasione aliena  di Buenos Aires.
Poi l’Eternauta continua in modo realistico. La città è la Buenos Aires della fine degli anni cinquanta, gli amici sono personaggi tipici della società argentina di quei tempi, con la mescolanza di classi sociali.

 

Lotta per la sopravvivenza

La guerra per la sopravvivenza avviene quando le risorse sono insufficienti per tutti. Oppure durante un’epidemia, quando un nemico microscopico, per esempio un virus, si diffonde colpendo mortalmente la razza umana. Anche in questo ultimo caso noi, come avviene nell’Eternauta, non riusciamo a vedere fisicamente il nostro nemico. Questo non significa che il nemico non esista.

Noi stessi non possiamo esimerci dal sospettare che le dinamiche narrate dall’Eternauta siano simili a quello che stiamo vivendo durante la pandemia del Covid 19.

 

Gli uomini-robot etero diretti

In una situazione conflittuale gli uomini non restano tutti uniti, schierati contro il nemico. Alcuni cercano di allearsi con chi comanda o che pensano sia il più forte. Esiste nell’uomo uno spirito gregario e un forte istinto di conservazione. L’Eternauta rappresenta i solerti aiutanti degli aguzzini come uomini con un telecomando impiantato nella nuca, che dirige la loro volontà e i loro movimenti.

 

I collaboratori degli aguzzini

Gli uomini robot sono comandati dai Kol. I Kol sono intelligenti e sensibili. Dicono agli uomini di essere comandati da odiosi padroni che non vedranno mai. I padroni vogliono impadronirsi di tutta la Terra e di tutti gli uomini per sfruttarli. Hanno impiantato una ghiandola del terrore dentro i Kol. Non appena avranno paura si autodistruggeranno.

Per portare a termine la loro missione, le forze aliene si servono dei Gurbos, enormi quadrupedi in grado di abbattere edifici.


Quando Cortés andò in Messico capeggiando le truppe spagnole, riuscì a vincere gli aztechi cavalcando i cavalli che erano sconosciuti in America.
Gli aztechi, in un primo momento, pensarono che l’uomo e il cavallo costituissero un mostruoso animale. Ma ciò che aiutò la vittoria dei conquistadores furono le malattie involontariamente portate dagli spagnoli, sconosciute ai nativi, i quali non avevano quindi anticorpi per combatterle.

Uno dei fattori decisivi fu la tradizione azteca che contemplava la leggenda del ritorno del dio Quetzalcōātl che sarebbe dovuto riapparire alla fine dei tempi. I sacerdoti aztechi interpretarono in tal senso l’arrivo di Cortés.

Quindi, sicuramente, i fattori che contribuirono alla vittoria di Cortéz furono molteplici e in parte imprevedibili almeno allo stato attuale della nostra capacità di indagine.

 

I Cascarudo

Nell’Eternauta gli alieni si servono dei Cascarudo, scarafaggi giganti che trascinano macchine in grado di emettere raggi mortali. La Seconda guerra mondiale era finita da poco e forse Oesterheld aveva presente che nei campi di concentramento i capi nazisti erano relativamente pochi e, praticamente, invisibili agli internati. Nei lager la macchina della distruzione funzionava quasi da sola, con l’aiuto dei prigionieri stessi che collaboravano nella speranza di salvarsi la pelle.

 

Vincono coloro che sembrano destinati a perdere?

Nell’Eternauta gli uomini in fuga sembrano sul punto di soccombere contro nemici sempre nuovi e agguerriti. Ma spesso la spunta chi non era assolutamente previsto che vincesse.

Durante la Seconda guerra mondiale alcune nazioni, tra cui l’Italia, si schierarono con Hitler perché erano convinte che stesse vincendo. Paradossalmente Stalin, che in pratica era pure lui un suo alleato, alla fine vinse perché fu attaccato a tradimento da Hitler.

La giunta militare argentina, dopo aver tenuto nel terrore il paese facendo sparire 30mila oppositori, tra i quali la famiglia Hoesterheld, cercò di strappare le isole Falkland agli inglesi per spostare l’attenzione dai gravi problemi economici che non erano riusciti a risolvere. La sconfitta in quella guerra costrinse la giunta a cedere il potere.

Più i capi politici e militari credono nella propria potenza e più corrono il rischio di autodistruggersi, ma pure potrebbero farcela. Le variabili da tenere in considerazione sono infinite.
In un fumetto queste variabili, se ben giocate, ne rappresentano il fascino.

 

(Le immagini dei fumetti sono tratte dal volume “L’Eternauta”, 001 Edizioni, 2011).

 

 

 

Un pensiero su “L’ETERNAUTA, L’UMANITÀ DI FRONTE ALLA SCONFITTA”
  1. Questo commento a l’Eternauta contiene considerazioni che potrebbero essere lezioni puntuali per l’oggi. Sia quando parla di rivoluzione, sia quando accenna alla possibilità per i quasi vinti di vincere. E in moti altri punti. Chi ha orecchie per intendere intenda, gli altri incamper.

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