La vita, si sa, è una questione di occasioni. Le svolte che segnano le nostre esistenze sono spesso dovute a incontri fortunati, che avvengono quando meno li aspettiamo. Così, per esempio, può accadere che un giornalista di mezza età, forse un po’ annoiato, sia inviato a intervistare un esperto di medicine naturali o alternative, di quei tipi che a prima vista possono essere considerati un po’ strambi. E che quell’incontro segni la svolta per il giornalista, divenuto a sua volta un divulgatore e un esperto di quegli stessi saperi, sino a fondare una scuola che porta il proprio nome. Quel giornalista era Erasmo Buzzacchi, e la sua scuola di Riflessologia plantare esiste ancora oggi, diretta dalla figlia Cristina. Ma prima il nostro protagonista aveva già vissuto più vite, una delle quali nel mondo del fumetto. Proviamo a ricostruirla proprio con l’aiuto della figlia. Su Erasmo Buzzacchi (e soprattutto sul Buzzacchi fumettista) è calato un strano silenzio. Sul web si trovano tracce della sua multiforme attività, ma nemmeno un documento che attesti che si tratti della stessa persona. Eppure la sua carriera ha incrociato, per anni, quella di una delle case editrici di fumetti più amate di sempre, l’Editoriale Corno. E il suo contributo al mondo della Nona Arte si è sviluppato su vari livelli: direttore di collane, sceneggiatore, editore in proprio. Proviamo, grazie alle informazioni fornite per l’occasione dalla figlia Cristina, a riannodare questi fili. Erasmo Buzzacchi nacque a Milano l’11 giugno 1930. Iscritto all’albo dei giornalisti dal 1964, lavorò al quotidiano La Notte, un giornale del pomeriggio fondato nel 1952 dall’imprenditore bergamasco Carlo Pesenti. La Notte ebbe successo negli anni del boom economico, con la sua formula basata su cronaca nera, sport e spettacoli. Erasmo Buzzacchi all’Editoriale Corno Amico di Andrea Corno, Buzzacchi collaborò per molti anni con la omonima casa editrice. La sua firma come direttore responsabile appare dal 1966, al posto di quella di Corno stesso, su quasi tutte le testate che hanno portato al successo la casa editrice. In primo luogo i fumetti “neri”, Kriminal e Satanik, creati da Luciano Secchi (in arte Max Bunker) per la parte letteraria, e da Roberto Raviola (Magnus) per quella grafica. E poi gli altri personaggi nati dalla fertile fantasia dei due. Quando gli impegni di Bunker come sceneggiatore aumentarono, grazie anche al successo delle sue creazioni, Buzzacchi cominciò a sua volta a scrivere sceneggiature. Secondo il sito comicsbox.it, sono suoi i testi di 43 episodi di Kriminal, 29 di Dennis Cobb agente SS018, 14 di Gesebel, 4 di Satanik. Satanik n. 45, “L’isola dei mostri”: all’Editoriale Corno, Erasmo Buzzacchi fu l’unico sceneggiatore ad avere avuto l’occasione di scrivere storie per Magnus al posto di Max Bunker Sebbene alcuni di questi episodi siano stati ristampati, il nome di Buzzacchi non ha ricevuto particolari approfondimenti critici. Del resto le ristampe appaiono sempre con il marchio di Max Bunker, in virtù degli accordi contrattuali dell’epoca, essendosi l’autore sempre riservato i diritti esclusivi dei suoi personaggi. Un episodio di Kriminal scritto da Erasmo Buzzacchi.Copertina di Luigi Corteggi. Copyright Max Bunker Quando si parla della storia della Editoriale Corno, i nomi che si fanno sono più o meno sempre gli stessi: l’editore, naturalmente la coppia Magnus e Bunker, e Maria Grazia Perini, che si unì alla compagnia nel 1968 e fu traduttrice, redattrice, per un periodo direttrice della rivista Eureka. Poi Lorenzo Guerriero, per qualche anno direttore di produzione, e pochi altri. Il nome di Buzzacchi non viene quasi mai citato. Un episodio di Dennis Cobb scritto da Erasmo Buzzacchi copertina di Luigi Corteggi. Copyright Max Bunker Buzzacchi firmò come direttore responsabile anche la collana di romanzi (non a fumetti) I Jolly, uno strano mix di classici universali (Stevenson, Poe, Dostoevsky) e di autori erotici (De Sade, von Sacher Masoch), con il quale evidentemente la Corno intendeva dare dignità letteraria al nascente mercato editoriale “per adulti”. Firmò, infine, anche lo sbarco in edicola dei supereroi Marvel. Con la particolarità che, sui primi numeri di Devil e L’Uomo Ragno, compare l’indicazione di una doppia direzione: a Buzzacchi il ruolo (imposto dalla legge) di responsabile, a Luciano Secchi quello di direttore editoriale. Forse fu proprio la responsabilità giuridica legata al ruolo di direttore, e le condanne subìte nei processi cui i fumetti neri venivano sottoposti, a causare la rottura con Andrea Corno. Fatto sta che, nel 1970, il nome di Buzzacchi scompare da tutte le pubblicazioni. (Stando ai racconti privati di Andrea Corno, nella seconda metà degli anni sessanta Luciano Secchi chiese all’editore stesso di assumersi la responsabilità legale di direttore responsabile, per alleggerire la propria posizione nei processi causati dalle scene di violenza e di erotismo di alcune collane. Niente di più probabile che Corno avesse girato la richiesta all’amico Buzzacchi – NdR). L’Editrice Kristina Nei primi anni settanta il nome di Erasmo Buzzanchi è presente come direttore responsabile o come sceneggiatore su vari tascabili erotici delle case editrici Società iniziative editoriali e La Terza, come Alcina la maga, Angelica, Baby Satan, I demoni, La vergine nera. Forte dell’esperienza accumulata, Buzzacchi ritenne infine di poter fondare una propria casa editrice. Negli anni settanta i fumetti vendevano più che mai, sembrava che alcuni filoni per ragazzi, come il western, potessero funzionare sempre, mentre nuovi mercati si aprivano grazie al mutamento dei costumi e alla progressiva liberalizzazione del genere erotico. La nuova impresa si chiamò Editrice Kristina. Il nostro protagonista fu davvero un degno seguace della tradizione dei fumetti neri, perché sostituì la lettera K (uno dei simboli di quel genere) alla iniziale del nome della figlia. Un po’ come aveva fatto Angela Giussani, creatrice di Diabolik, quando ideò l’ispettore Ginko aggiungendo la K al nome del marito Gino Sansoni. “Gli spietati”, Editrice Kristina Per l’editrice Kristina, Erasmo Buzzacchi fu direttore di pressoché tutte le testate e sceneggiatore di alcune di esse. I titoli delle collane sono un vero caleidoscopio di colori e sapori: Il cavaliere (3 numeri tra il 1973 e il 1974), Satanassa (idem), Mascellone (solo due numeri di fumetto satirico – politico ispirato a Mussolini), Le ombre (5 numeri di genere vario), Gli spietati (5 numeri avventurosi importati dalla Spagna), I temerari (erotismo applicato al western, come denunciano titoli quali “La femmina indiana” o “Sakem in amore”), Tony Cif (non un detersivo ma un acrobata da circo…), West Story e altre ancora. L’iniziativa editoriale non ebbe il successo sperato. Del resto il boom del fumetto popolare andò a esaurirsi e la stessa casa editrice Corno iniziò un lento declino, sino a chiudere nel 1984. Gli ultimi exploit di Buzzacchi come sceneggiatore di fumetti di cui si ha traccia sono otto storie scritte per le collane Disney della Mondadori, pubblicate tra il 1980 e il 1982. La prima, “Paperino e l’enigma delle bolle astrali”, su Topolino n. 1307, disegnata da Guido Scala, presenta uno sfondo fantascientifico, chissà se ispirato alle avventure di Gesebel, la corsara dello spazio, di quindici anni prima. Ma la vita offre nuove occasioni a chi sa rimettersi in gioco. La scoperta della riflessologia Erasmo Buzzacchi fu assunto dal quotidiano L’Occhio diretto da Maurizio Costanzo, un tabloid popolare di effimera durata, in edicola dal 1979 al 1982, che si avvaleva tra l’altro della collaborazione di Silver, creatore di Lupo Alberto. Per il quotidiano, Buzzacchi fu incaricato di intervistare Elipio Zamboni, fisioterapista originario delle valli bergamasche, che aveva introdotto in Italia, dopo studi all’estero, il metodo della riflessologia del piede. Da questo casuale incontro professionale nacque una amicizia e una collaborazione. Nella prefazione del volume “Guarire si può”, firmato a quattro mani, Buzzacchi si definisce amico e discepolo di Zamboni e ricorda di aver spaziato a lungo tra le varie discipline esoteriche e iniziatiche, tra le scienze psichiche e le parascienze più disparate ricavandone, spesso, anche cocenti delusioni. Sostiene tuttavia di essere rimasto affascinato dall’incontro con la riflessologia, iniziando a sua volta a praticare questa terapia con risultati eccellenti. E questa fu l’ultima delle varie identità che il nostro protagonista, come un personaggio dei fumetti, assunse nel corso del tempo. La Scuola di Riflessologia Erasmo Buzzacchi metodo Cirf, fondata nel 1986, ha ora sede ad Acqui Terme ed è gestita da una società. Tra i soci c’è Cristina Buzzacchi, che continua il lavoro del padre. Erasmo Buzzacchi è morto il 3 febbraio 2006. Navigazione articoli MATITE BLU 240 PV – PER ESEMPIO
Manca, in questo articolo, una foto del Buzzacchi. L’avevo chiesta ai familiari che ho interpellato, ma non è stato possibile riceverla. Se dovessi ottenerla, chiederò al nostro editore di poter integrare l’articolo. Rispondi
Manca anche la citazione di COLLANA CINELIBRO di cui era direttore editoriale per la Casa Editrice Blu di Milano Rispondi