Martedì 7 settembre 1976 alle 19.00 sulla Rete 2 (l’attuale RaiDue), va in onda la prima delle 13 puntate del programma di cartoni animati “Drops”, curatrice del programma era Nicoletta Artom, la presentazione affidata all’attore Stefano Satta Flores. A differenza di altri programmi con cartoni animati, qui i veri protagonisti non erano i personaggi ma gli argomenti, diversi per ogni puntata, illustrati tramite i cartoni animati trasmessi. Diversi gli argomenti trattati: la donna, la violenza, la tecnologia, l’erotismo, il consumismo eccetera. Per ogni argomento andavano in onda vari cortometraggi animati, di produzione sia italiana sia straniera (iugoslava, polacca, francese, americana), in modo da analizzare i vari aspetti della vita quotidiana, attraverso la visione dei vari autori. La sigla del programma era tratta da un cartone del 1969: “Ego”, di Bruno Bozzetto, in cui scorrono immagini psichedeliche con la musica di Franco Godi. In ogni puntata Stefano Satta Flores ci forniva una serie di notizie spaziando su diversi argomenti, non solo quelli oggetto della puntata, intramezzate dai cortometraggi non certo “leggeri”; alcuni risultavano piuttosto “strani” da capire e di sicuro più adatti ai “grandi” che ai “piccoli”. Non mancavano comunque i cartoni animati che potevano attrarre i più giovani (Braccio di Ferro, Bibì e Bibò, l’Uomo Ragno, i Fantastici Quattro, la Pantera Rosa, il signor Rossi, i cartoni della Warner Bros). Prima ancora dell’altro programma contenitore di cartoni di quel periodo degli anni 70, ovvero SuperGulp, il cartone animato dell’Uomo Ragno fu visto qui per la prima volta sui nostri teleschermi, anche se per una sola serata. In effetti il programma era probabilmente “poco gradito” dai bambini e interessava soprattutto i ragazzi e ancor più gli adulti. Provo a fare un elenco delle puntate con i cortometraggi trasmessi, grazie ai dati ricavati dal “Radiocorriere Tv”, di alcuni però non sono ancora riuscito ad individuare nazionalità, autore, o trama. La prima puntata del 7 settembre era dedicata alla “Donna”. – Popeye e Olive Oyl (USA). Personaggi creati nel 1929 da Elzie Crisler Segar. Cartoni prodotti dal 1933 dai “Fleischer Studios” di Max e Dave Fleischer. Trasmesso probabilmente un cartone con Braccio di Ferro e Olivia come protagonisti, di quale serie non saprei, ce ne sono state diverse anche dopo la prima: fino al ’57 quella dei “Famous Studios” della Paramount Pictures; poi dal ’60 al ’62 quella della King Features Syndicate (anche altre successivamente, ma erano dopo il 1978…). – Bibì e Bibò (The Captain and the Kids, USA). Penso siano i cortometraggi della Metro-Goldwyn-Mayer, trasmessi tra il 1938 e il 1939, basati sui fumetti di Rudolph Dirks. Protagonisti il Capitano e sua moglie Tordella, alle prese con i monelli Bibì e Bibò. – Betty Boop (USA). Personaggio creato nel 1932 da Grim Natwick per i fratelli Fleischer. – Madame Kabal (Le Concert de Monsieur et Madame Kabal, 1963, Francia). Personaggio creato nel 1962 dal regista polacco Walerian Borowczyk. Penso sia stato il cortometraggio del 1967: “Théâtre de Monsieur et Madame Kabal”. Nel corto, i due coniugi eseguono un concerto, ma in realtà cercano di procurarsi danno “fisico” a vicenda. – Italian Motor Love (1966, Italia). Del fumettista e animatore italiano Pino Zac, pseudonimo di Giuseppe Zaccaria. – Cenerentola (1966, Italia). Di Pino Zac. Una tipica rappresentazione della donna italiana fra doveri casalinghi e frequentazione della chiesa. Martedì 14 settembre l’argomento era il “Consumismo”. – Il signor Rossi al camping (1970, Italia). Il celebre personaggio ideato dall’animatore, regista e disegnatore Bruno Bozzetto, dopo essere sfuggito alla “nevrotica” tendopoli e alla vana ricerca dell’ultima oasi di verde che non riesce a trovare, sfoga infine la sua frustrazione contro il negoziante che gli aveva venduto la tenda da campeggio. – Il signor Rossi compra l’automobile (1966, Italia). Qui Rossi si fa prendere dal desiderio ossessivo di possedere per forza un’auto, vista come simbolo di prestigio; supera uno stravagante esame di guida e compra una piccola automobile firmando un sacco di cambiali, poi si fionda nel traffico cittadino. Ma l’esperienza è traumatizzante, tra autisti “rivali”, vigili troppo rigidi, e meccanici dai folli prezzi. Alla fine il signor Rossi perde la pazienza e diventa il peggiore di tutti, combinando una miriade di disastri. – Come on in! The water’s pink (1968, USA). Un episodio della Pantera Rosa della “DePatie–Freleng Enterprises”. Qui la vediamo in spiaggia, impegnata a fronteggiare la vanità di un muscoloso vacanziero che vuole solo per sé gli sguardi delle ragazze. – Campagna antifumo (1971. Italia). Di Bruno Bozzetto e Guido Manuli, con gli attori Maurizio Nichetti e Osvaldo Salvi. Mescola animazione e scene dal “vero”, con Nichetti che illustra i pericoli connessi al vizio del fumo. – Ars Gratia Artis (1969, Iugoslavia), del regista Dusan Vukotic. Un insieme di disegni e immagini dal vero in cui c’è un tizio che divora tutto quello che gli capita a tiro. Martedì 21 settembre l’argomento era “L’Intolleranza”. – La tolleranza (Tolerancija, 1967, Iugoslavia), dell’animatore croato Zlatko Grgić e del serbo Branko Ranitović. Un gruppo di tipi piuttosto eccentrici si divertono inventando vari giochi bizzarri. Un piccolo uomo vorrebbe partecipare ma viene allontanato e poi addirittura “eliminato”. Giunto in Paradiso, incontra altri piccoletti come lui, che hanno subito la stessa sorte, e insieme possono finalmente divertisi, ma arriva uno ancora più piccolo che vuole partecipare, e a lui infliggono la stessa fine da loro patita. – Oppio per oppio (1972. Italia), di Bruno Bozzetto. Cortometraggio dal vivo in cui Maurizio Nichetti è un marito bistrattato da una moglie autoritaria (Silvia Ferluca) e deriso anche dal loro figlioletto. Pensa di trovare sollievo nella televisione da poco comprata, ma essa stessa diventa la padrona della casa. – Terun (1967, Italia). Dei registi italiani Guido Gomas e Manfredo Manfredi. Un ragazzo del sud prova a emigrare al nord nella speranza di trovare lavoro, ma alla fine torna a casa. – A feud there was (1938, USA). Del regista e animatore statunitense Tex Avery. Protagonista è Taddeo (l’originale Elmer Fudd). Qui lo vediamo che prova a portare la pace tra due famiglie rivali che si prendono a fucilate. – Willy il coyote (Wile E. Coyote & Road Runner, USA). Del regista e produttore americano Chuck Jones. Classiche sfide tra inseguimenti, trabocchetti e gadget mal funzionanti, del Coyote e Beep Beep. Martedì 28 settembre l’argomento era i “Superuomini”. – L’Uomo Ragno (1967, Grantray Lawrence Animation, USA). Prima apparizione dell’Uomo Ragno, che poi avrebbe spopolato in Supergulp. – Dick Fulmine (1938, Italia). Personaggio creato dal disegnatore Carlo Cossio e dal fumettista Vincenzo Baggioli, pubblicato in diverse collane dal ‘38 al ’55. Un tipo tutto muscoli che fa largo uso di cazzotti, Dick Fulmine è un agente in borghese della polizia di Chicago. Probabilmente sono stati mostrati i suoi fumetti in stile Supergulp, con le immagini fisse in sequenza. – I Fantastici Quattro (1967, Hanna & Barbera, USA). Anche i Fantastici 4 avrebbero contribuito poi al successo di Supergulp, ma a differenza dell’Uomo Ragno, erano già apparsi nell’altro programma-contenitore di cartoni: “Eroi di Cartone” nel febbraio del ’73. – Braccio di Ferro. Ancora un cartone di Popeye, forse impegnato contro Bluto o Bruto. Martedì 5 ottobre l’argomento era le “Mezze-maniche”. – Una vita in scatola (1967, Italia). Di Bruno Bozzetto, animazioni di Guido Manuli, musica di Franco Godi. Dalla nascita fino alla morte, la vita di un uomo passa chiusa in diverse “scatole” che sono la casa, la scuola, e vari altri edifici. – Radice quadrata (1969, Italia) di Pino Zac. – L’opera del diavolo (1965, Davolja posla, Iugoslavia). Di Zlakto Grcic. Un brav’uomo cerca sempre di comportarsi bene, ma riceve in cambio solo ingratitudine. Allora si vendica iniziando a rivaleggiare con il Diavolo in azioni malvage. – Contre-pied (1965, Francia) del regista francese Manuel Otéro. Un funzionario pubblico si prende una pausa dal lavoro e apre un regalo in cui trova un paio di belle scarpe rosse. Tutto felice le indossa, ma le calzature scricchiolano in modo orribile. Cerca di recuperare le sue vecchie scarpe ma le hanno già buttate. Allora va in un negozio di scarpe per comprarne altre, ma non gli va molto bene. – My financial career (1962, Canada). Dell’animatore e produttore canadese Gerald Potterton. Un giovane si reca per la prima volta in una banca, ma è così intimidito che, mentre cerca di fare il suo primo deposito, sbaglia tutto. – Rossi va a sciare (1963, Italia). Di Bruno Bozzetto. Il signor Rossi decide di passare il weekend in montagna e vive situazioni rocambolesche. Martedì 12 ottobre l’argomento era il “Potere”. – Homo homini lupus (1967, Italia). Di Pino Zac. La favola di Cappuccetto Rosso adattata alle nostre metropoli, con i grattacieli come alberi e gli uomini che si sbranano a vicenda come lupi. – Ballata per un pezzo da novanta (1965, Italia). Di Manfredo Manfredi, Guido Gomas. Una denuncia contro la mafia. – Tyrannie (Francia). Di Manuel Otero. Parla delle lunghe ore di un carcerato. Martedì 19 ottobre l’argomento era il “Sesso”. – Adamo ed Eva (Iugoslavia). Dei registi Kristl e Urbanic. – La luce elettrica (1971, Italia). Di Bruno Bozzetto. – Ego (1969, Italia). Di Bruno Bozzetto. Un uomo cerca rifugio dalla monotonia della sua vita quotidiana, e si perde in sogni notturni con scene e immagini erotiche, e a volte violente. – Pas de Deux (1968, Canada). Del regista scozzese-canadese Norman McLaren. Due ballerini danzano creando vari effetti visivi. Inizia una ballerina che balla da sola con immagini di sé stessa, poi si unisce un ballerino per fare un passo a due. – Dillo con tenerezza (disegnatori di Zagabria). – La sexy Linea. Il celebre protagonista dei caroselli delle pentole negli anni ‘60, creato da Osvaldo Cavandoli. La Linea è qui in versione “sexy”, alle prese con il “gentil sesso”. Mercoledì 27 ottobre l’argomento era la “Violenza”. – Sec et debout (1970, Francia), di Manuel Otéro. – Dillo con i fiori (1972, Italia). Del regista Silvio Severi e del regista e fumettista croato Borivoj Dovnikovic. Una paradossale allegoria su certe manie come quella di inviare fiori “esplosivi”. – Vado per K.O. (K.O., 1969, Italia). Di Manfredo Manfredi. Il protagonista del cortometraggio fallisce nella vita sia come pugile che come suicida. – Arès contro Atlas (Arès contre Atlas, 1967, Francia). Di Manuel Otéro. Una satira contro l’assurdità della guerra, in cui non esistono né vincitori né vinti. – West and Soda (1965, Italia). Il celebre lungometraggio di Bruno Bozzetto con il prode cowboy Johnny che fa fuori i cattivi che insidiano il ranch della dolce Clementina. Mercoledì 3 novembre l’argomento era la “Fantasia”. – Igra (1962, Iugoslavia), del regista Dušan Vukotić. Cortometraggio dal “vivo”, con un bambino e una bambina che si sfidano disegnando ciascuno un personaggio su fogli di carta colorati. La bambina inizia con un fiore, calpestato da un’auto disegnata dal bambino; poi una ragazza è spaventata da un topo e risponde con un gatto, al gatto segue il cane, poi arriva un leone che la fa scappare, e così via, fino a trasformarsi in una guerra con carri armati e aerei… – Pink, plunk, pink. (1966, USA). La Pantera Rosa vorrebbe suonare il violino in un’orchestra, ma è allontanata con forza dalla sala dove si tiene il concerto. Riesce a entrare ugualmente e si mimetizza tra gli orchestrali. Il direttore d’orchestra prova a fare eseguire la Sinfonia in programma, ma il “roseo” felino combina i soliti pasticci, facendolo infuriare sempre più. – Il maiale musicista (The operatic Pig, 1966, Iugoslavia), di Zlatko Grgić. Un maiale ha una bella voce e prova a farsi apprezzare come cantante ma tutti lo vedono solo come un potenziale “arrosto”. – La linea. Di Osvaldo Cavandoli. Altri cortometraggi dell’irascibile personaggio che cammina su una… linea. – Il risultato. Mercoledì 10 novembre l’argomento era la “Satira”. – Ritratti. – I sottaceti (1971, Italia). Di Bruno Bozzetto. Brevi spezzoni che trattano svariati argomenti. – Opera. – Gli eredi. – Rotocalco (1970, Italia). Di Manfredo Manfredi. Una serie di immagini su avvenimenti nel mondo degli anni ’70. Mercoledì 17 novembre l’argomento era la “Favola”. – Lo spaventapasseri. – Il coccodrillo. – Buonanotte pantera. Forse un altro cartone animato della Pantera Rosa. – Il maiale musicista (The operatic Pig, 1966, Jugoslavia). Di Zlatko Grgić. (è indicato di nuovo lo stesso titolo…). – Racconto di Natale. Mercoledì 24 novembre l’argomento era la “Tecnologia”. – Una favola moderna. – Il signor Rossi a Venezia (1974, Italia), di Bruno Bozzetto. Il signor Rossi si trova bloccato in un ingorgo e incontra un’autostoppista che chiede un passaggio per Venezia. Rossi crede di trovare una città bella e romantica, invece la trova inquinata dalle industrie e dalle navi, piena di sporcizia a causa del turismo indisciplinato ma anche degli stessi cittadini, oltre ai soliti problemi dell’acqua alta. – Christmas crackers (1963, Canada). Co-diretto dagli animatori canadesi Jeff Hale, Norman McLaren, Grant Munro, Gerald Potterton. Tre sequenze separate relative al Natale: nella prima, sulle note di “Jingle Bells” due figure animate ritagliate danzano. La seconda è in stop-motion, con dei giocattoli di latta di un negozio che prendono vita. Infine una storia con un piccolo omino che vuole decorare l’albero di Natale perfetto scegliendo il miglior puntale. Il tutto presentato da Grant Munro (che è anche attore), nei panni di un clown. – Self Service (1974), di Bruno Bozzetto. Un’analogia tra l’uomo che sfrutta la Terra, per esempio per ricavare petrolio, e le zanzare che succhiano il sangue dagli uomini. Mercoledì 1° dicembre l’argomento era “L’Ultima goccia”, e fu l’ultima puntata del programma: – Il naso (Le Nez, 1963, Francia), del regista russo Alexandre Alexeieff. Basato su un racconto satirico del 1835 dello scrittore russo Nikolai Gogol. Il naso abbandona il volto di un funzionario di San Pietroburgo, iniziando una vita propria. – La gatta (Mačka, 1971, Iugoslavia). Del regista e fumettista croato Zlatko Bourek. Un giovane poeta è solo con la sua arte finché la dea Venere gli concede compagnia trasformando la sua gatta in una bellissima fanciulla. – Rotocalco (1970, Italia). Di Manfredo Manfredi. (indicato nuovamente lo stesso titolo…) – Allegro non troppo (1976, Italia), di Bruno Bozzetto. Lungometraggio in parte animato in parte dal “vero”. Ispirato al classico d’animazione Disney del 1940: “Fantasia”, si compone di 6 episodi animati (non so quali abbiano trasmesso quella sera…). Gli episodi sono raccolti in un film con persone “vere”, che si trovano in un teatro dove un direttore d’orchestra fa suonare un gruppo di anziane signore, mentre un disegnatore “anima” le varie musiche, che sono celebri brani di musica classica. Navigazione articoli STAR WARS E LA SINISTRA ITALIANA I THRILLER DI EDWIGE FENECH
A differenza di altri programmi con cartoni animati, qui i veri protagonisti non erano i personaggi ma gli argomenti, diversi per ogni puntata, illustrati tramite i cartoni animati trasmessi. Diversi gli argomenti trattati: la donna, la violenza, la tecnologia, l’erotismo, il consumismo eccetera. Per ogni argomento andavano in onda vari cortometraggi animati, di produzione sia italiana sia straniera (iugoslava, polacca, francese, americana), in modo da analizzare i vari aspetti della vita quotidiana, attraverso la visione dei vari autori. La sigla del programma era tratta da un cartone del 1969: “Ego”, di Bruno Bozzetto, in cui scorrono immagini psichedeliche con la musica di Franco Godi. In ogni puntata Stefano Satta Flores ci forniva una serie di notizie spaziando su diversi argomenti, non solo quelli oggetto della puntata, intramezzate dai cortometraggi non certo “leggeri”; alcuni risultavano piuttosto “strani” da capire e di sicuro più adatti ai “grandi” che ai “piccoli”. Non mancavano comunque i cartoni animati che potevano attrarre i più giovani (Braccio di Ferro, Bibì e Bibò, l’Uomo Ragno, i Fantastici Quattro, la Pantera Rosa, il signor Rossi, i cartoni della Warner Bros). Prima ancora dell’altro programma contenitore di cartoni di quel periodo degli anni 70, ovvero SuperGulp, il cartone animato dell’Uomo Ragno fu visto qui per la prima volta sui nostri teleschermi, anche se per una sola serata. In effetti il programma era probabilmente “poco gradito” dai bambini e interessava soprattutto i ragazzi e ancor più gli adulti. Provo a fare un elenco delle puntate con i cortometraggi trasmessi, grazie ai dati ricavati dal “Radiocorriere Tv”, di alcuni però non sono ancora riuscito ad individuare nazionalità, autore, o trama. La prima puntata del 7 settembre era dedicata alla “Donna”. – Popeye e Olive Oyl (USA). Personaggi creati nel 1929 da Elzie Crisler Segar. Cartoni prodotti dal 1933 dai “Fleischer Studios” di Max e Dave Fleischer. Trasmesso probabilmente un cartone con Braccio di Ferro e Olivia come protagonisti, di quale serie non saprei, ce ne sono state diverse anche dopo la prima: fino al ’57 quella dei “Famous Studios” della Paramount Pictures; poi dal ’60 al ’62 quella della King Features Syndicate (anche altre successivamente, ma erano dopo il 1978…). – Bibì e Bibò (The Captain and the Kids, USA). Penso siano i cortometraggi della Metro-Goldwyn-Mayer, trasmessi tra il 1938 e il 1939, basati sui fumetti di Rudolph Dirks. Protagonisti il Capitano e sua moglie Tordella, alle prese con i monelli Bibì e Bibò. – Betty Boop (USA). Personaggio creato nel 1932 da Grim Natwick per i fratelli Fleischer. – Madame Kabal (Le Concert de Monsieur et Madame Kabal, 1963, Francia). Personaggio creato nel 1962 dal regista polacco Walerian Borowczyk. Penso sia stato il cortometraggio del 1967: “Théâtre de Monsieur et Madame Kabal”. Nel corto, i due coniugi eseguono un concerto, ma in realtà cercano di procurarsi danno “fisico” a vicenda. – Italian Motor Love (1966, Italia). Del fumettista e animatore italiano Pino Zac, pseudonimo di Giuseppe Zaccaria. – Cenerentola (1966, Italia). Di Pino Zac. Una tipica rappresentazione della donna italiana fra doveri casalinghi e frequentazione della chiesa. Martedì 14 settembre l’argomento era il “Consumismo”. – Il signor Rossi al camping (1970, Italia). Il celebre personaggio ideato dall’animatore, regista e disegnatore Bruno Bozzetto, dopo essere sfuggito alla “nevrotica” tendopoli e alla vana ricerca dell’ultima oasi di verde che non riesce a trovare, sfoga infine la sua frustrazione contro il negoziante che gli aveva venduto la tenda da campeggio. – Il signor Rossi compra l’automobile (1966, Italia). Qui Rossi si fa prendere dal desiderio ossessivo di possedere per forza un’auto, vista come simbolo di prestigio; supera uno stravagante esame di guida e compra una piccola automobile firmando un sacco di cambiali, poi si fionda nel traffico cittadino. Ma l’esperienza è traumatizzante, tra autisti “rivali”, vigili troppo rigidi, e meccanici dai folli prezzi. Alla fine il signor Rossi perde la pazienza e diventa il peggiore di tutti, combinando una miriade di disastri. – Come on in! The water’s pink (1968, USA). Un episodio della Pantera Rosa della “DePatie–Freleng Enterprises”. Qui la vediamo in spiaggia, impegnata a fronteggiare la vanità di un muscoloso vacanziero che vuole solo per sé gli sguardi delle ragazze. – Campagna antifumo (1971. Italia). Di Bruno Bozzetto e Guido Manuli, con gli attori Maurizio Nichetti e Osvaldo Salvi. Mescola animazione e scene dal “vero”, con Nichetti che illustra i pericoli connessi al vizio del fumo. – Ars Gratia Artis (1969, Iugoslavia), del regista Dusan Vukotic. Un insieme di disegni e immagini dal vero in cui c’è un tizio che divora tutto quello che gli capita a tiro. Martedì 21 settembre l’argomento era “L’Intolleranza”. – La tolleranza (Tolerancija, 1967, Iugoslavia), dell’animatore croato Zlatko Grgić e del serbo Branko Ranitović. Un gruppo di tipi piuttosto eccentrici si divertono inventando vari giochi bizzarri. Un piccolo uomo vorrebbe partecipare ma viene allontanato e poi addirittura “eliminato”. Giunto in Paradiso, incontra altri piccoletti come lui, che hanno subito la stessa sorte, e insieme possono finalmente divertisi, ma arriva uno ancora più piccolo che vuole partecipare, e a lui infliggono la stessa fine da loro patita. – Oppio per oppio (1972. Italia), di Bruno Bozzetto. Cortometraggio dal vivo in cui Maurizio Nichetti è un marito bistrattato da una moglie autoritaria (Silvia Ferluca) e deriso anche dal loro figlioletto. Pensa di trovare sollievo nella televisione da poco comprata, ma essa stessa diventa la padrona della casa. – Terun (1967, Italia). Dei registi italiani Guido Gomas e Manfredo Manfredi. Un ragazzo del sud prova a emigrare al nord nella speranza di trovare lavoro, ma alla fine torna a casa. – A feud there was (1938, USA). Del regista e animatore statunitense Tex Avery. Protagonista è Taddeo (l’originale Elmer Fudd). Qui lo vediamo che prova a portare la pace tra due famiglie rivali che si prendono a fucilate. – Willy il coyote (Wile E. Coyote & Road Runner, USA). Del regista e produttore americano Chuck Jones. Classiche sfide tra inseguimenti, trabocchetti e gadget mal funzionanti, del Coyote e Beep Beep. Martedì 28 settembre l’argomento era i “Superuomini”. – L’Uomo Ragno (1967, Grantray Lawrence Animation, USA). Prima apparizione dell’Uomo Ragno, che poi avrebbe spopolato in Supergulp. – Dick Fulmine (1938, Italia). Personaggio creato dal disegnatore Carlo Cossio e dal fumettista Vincenzo Baggioli, pubblicato in diverse collane dal ‘38 al ’55. Un tipo tutto muscoli che fa largo uso di cazzotti, Dick Fulmine è un agente in borghese della polizia di Chicago. Probabilmente sono stati mostrati i suoi fumetti in stile Supergulp, con le immagini fisse in sequenza. – I Fantastici Quattro (1967, Hanna & Barbera, USA). Anche i Fantastici 4 avrebbero contribuito poi al successo di Supergulp, ma a differenza dell’Uomo Ragno, erano già apparsi nell’altro programma-contenitore di cartoni: “Eroi di Cartone” nel febbraio del ’73. – Braccio di Ferro. Ancora un cartone di Popeye, forse impegnato contro Bluto o Bruto. Martedì 5 ottobre l’argomento era le “Mezze-maniche”. – Una vita in scatola (1967, Italia). Di Bruno Bozzetto, animazioni di Guido Manuli, musica di Franco Godi. Dalla nascita fino alla morte, la vita di un uomo passa chiusa in diverse “scatole” che sono la casa, la scuola, e vari altri edifici. – Radice quadrata (1969, Italia) di Pino Zac. – L’opera del diavolo (1965, Davolja posla, Iugoslavia). Di Zlakto Grcic. Un brav’uomo cerca sempre di comportarsi bene, ma riceve in cambio solo ingratitudine. Allora si vendica iniziando a rivaleggiare con il Diavolo in azioni malvage. – Contre-pied (1965, Francia) del regista francese Manuel Otéro. Un funzionario pubblico si prende una pausa dal lavoro e apre un regalo in cui trova un paio di belle scarpe rosse. Tutto felice le indossa, ma le calzature scricchiolano in modo orribile. Cerca di recuperare le sue vecchie scarpe ma le hanno già buttate. Allora va in un negozio di scarpe per comprarne altre, ma non gli va molto bene. – My financial career (1962, Canada). Dell’animatore e produttore canadese Gerald Potterton. Un giovane si reca per la prima volta in una banca, ma è così intimidito che, mentre cerca di fare il suo primo deposito, sbaglia tutto. – Rossi va a sciare (1963, Italia). Di Bruno Bozzetto. Il signor Rossi decide di passare il weekend in montagna e vive situazioni rocambolesche. Martedì 12 ottobre l’argomento era il “Potere”. – Homo homini lupus (1967, Italia). Di Pino Zac. La favola di Cappuccetto Rosso adattata alle nostre metropoli, con i grattacieli come alberi e gli uomini che si sbranano a vicenda come lupi. – Ballata per un pezzo da novanta (1965, Italia). Di Manfredo Manfredi, Guido Gomas. Una denuncia contro la mafia. – Tyrannie (Francia). Di Manuel Otero. Parla delle lunghe ore di un carcerato. Martedì 19 ottobre l’argomento era il “Sesso”. – Adamo ed Eva (Iugoslavia). Dei registi Kristl e Urbanic. – La luce elettrica (1971, Italia). Di Bruno Bozzetto. – Ego (1969, Italia). Di Bruno Bozzetto. Un uomo cerca rifugio dalla monotonia della sua vita quotidiana, e si perde in sogni notturni con scene e immagini erotiche, e a volte violente. – Pas de Deux (1968, Canada). Del regista scozzese-canadese Norman McLaren. Due ballerini danzano creando vari effetti visivi. Inizia una ballerina che balla da sola con immagini di sé stessa, poi si unisce un ballerino per fare un passo a due. – Dillo con tenerezza (disegnatori di Zagabria). – La sexy Linea. Il celebre protagonista dei caroselli delle pentole negli anni ‘60, creato da Osvaldo Cavandoli. La Linea è qui in versione “sexy”, alle prese con il “gentil sesso”. Mercoledì 27 ottobre l’argomento era la “Violenza”. – Sec et debout (1970, Francia), di Manuel Otéro. – Dillo con i fiori (1972, Italia). Del regista Silvio Severi e del regista e fumettista croato Borivoj Dovnikovic. Una paradossale allegoria su certe manie come quella di inviare fiori “esplosivi”. – Vado per K.O. (K.O., 1969, Italia). Di Manfredo Manfredi. Il protagonista del cortometraggio fallisce nella vita sia come pugile che come suicida. – Arès contro Atlas (Arès contre Atlas, 1967, Francia). Di Manuel Otéro. Una satira contro l’assurdità della guerra, in cui non esistono né vincitori né vinti. – West and Soda (1965, Italia). Il celebre lungometraggio di Bruno Bozzetto con il prode cowboy Johnny che fa fuori i cattivi che insidiano il ranch della dolce Clementina. Mercoledì 3 novembre l’argomento era la “Fantasia”. – Igra (1962, Iugoslavia), del regista Dušan Vukotić. Cortometraggio dal “vivo”, con un bambino e una bambina che si sfidano disegnando ciascuno un personaggio su fogli di carta colorati. La bambina inizia con un fiore, calpestato da un’auto disegnata dal bambino; poi una ragazza è spaventata da un topo e risponde con un gatto, al gatto segue il cane, poi arriva un leone che la fa scappare, e così via, fino a trasformarsi in una guerra con carri armati e aerei… – Pink, plunk, pink. (1966, USA). La Pantera Rosa vorrebbe suonare il violino in un’orchestra, ma è allontanata con forza dalla sala dove si tiene il concerto. Riesce a entrare ugualmente e si mimetizza tra gli orchestrali. Il direttore d’orchestra prova a fare eseguire la Sinfonia in programma, ma il “roseo” felino combina i soliti pasticci, facendolo infuriare sempre più. – Il maiale musicista (The operatic Pig, 1966, Iugoslavia), di Zlatko Grgić. Un maiale ha una bella voce e prova a farsi apprezzare come cantante ma tutti lo vedono solo come un potenziale “arrosto”. – La linea. Di Osvaldo Cavandoli. Altri cortometraggi dell’irascibile personaggio che cammina su una… linea. – Il risultato. Mercoledì 10 novembre l’argomento era la “Satira”. – Ritratti. – I sottaceti (1971, Italia). Di Bruno Bozzetto. Brevi spezzoni che trattano svariati argomenti. – Opera. – Gli eredi. – Rotocalco (1970, Italia). Di Manfredo Manfredi. Una serie di immagini su avvenimenti nel mondo degli anni ’70. Mercoledì 17 novembre l’argomento era la “Favola”. – Lo spaventapasseri. – Il coccodrillo. – Buonanotte pantera. Forse un altro cartone animato della Pantera Rosa. – Il maiale musicista (The operatic Pig, 1966, Jugoslavia). Di Zlatko Grgić. (è indicato di nuovo lo stesso titolo…). – Racconto di Natale. Mercoledì 24 novembre l’argomento era la “Tecnologia”. – Una favola moderna. – Il signor Rossi a Venezia (1974, Italia), di Bruno Bozzetto. Il signor Rossi si trova bloccato in un ingorgo e incontra un’autostoppista che chiede un passaggio per Venezia. Rossi crede di trovare una città bella e romantica, invece la trova inquinata dalle industrie e dalle navi, piena di sporcizia a causa del turismo indisciplinato ma anche degli stessi cittadini, oltre ai soliti problemi dell’acqua alta. – Christmas crackers (1963, Canada). Co-diretto dagli animatori canadesi Jeff Hale, Norman McLaren, Grant Munro, Gerald Potterton. Tre sequenze separate relative al Natale: nella prima, sulle note di “Jingle Bells” due figure animate ritagliate danzano. La seconda è in stop-motion, con dei giocattoli di latta di un negozio che prendono vita. Infine una storia con un piccolo omino che vuole decorare l’albero di Natale perfetto scegliendo il miglior puntale. Il tutto presentato da Grant Munro (che è anche attore), nei panni di un clown. – Self Service (1974), di Bruno Bozzetto. Un’analogia tra l’uomo che sfrutta la Terra, per esempio per ricavare petrolio, e le zanzare che succhiano il sangue dagli uomini. Mercoledì 1° dicembre l’argomento era “L’Ultima goccia”, e fu l’ultima puntata del programma: – Il naso (Le Nez, 1963, Francia), del regista russo Alexandre Alexeieff. Basato su un racconto satirico del 1835 dello scrittore russo Nikolai Gogol. Il naso abbandona il volto di un funzionario di San Pietroburgo, iniziando una vita propria. – La gatta (Mačka, 1971, Iugoslavia). Del regista e fumettista croato Zlatko Bourek. Un giovane poeta è solo con la sua arte finché la dea Venere gli concede compagnia trasformando la sua gatta in una bellissima fanciulla. – Rotocalco (1970, Italia). Di Manfredo Manfredi. (indicato nuovamente lo stesso titolo…) – Allegro non troppo (1976, Italia), di Bruno Bozzetto. Lungometraggio in parte animato in parte dal “vero”. Ispirato al classico d’animazione Disney del 1940: “Fantasia”, si compone di 6 episodi animati (non so quali abbiano trasmesso quella sera…). Gli episodi sono raccolti in un film con persone “vere”, che si trovano in un teatro dove un direttore d’orchestra fa suonare un gruppo di anziane signore, mentre un disegnatore “anima” le varie musiche, che sono celebri brani di musica classica.